Libri di Clementina Barucci
Gaetano Rapisardi. Architetto 1893-1988
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2022
pagine: 240
Il volume si propone di far luce sull’opera del progettista siciliano ricostruendone un profilo quanto più possibile esaustivo, al fine di colmare una pagina rimasta troppo a lungo incompleta. Noto soprattutto per gli edifici della Sapienza – le Facoltà di Lettere e di Giurisprudenza – e per il grande complesso della piazza e della basilica del Don Bosco al Tuscolano degli anni Cinquanta, Gaetano Rapisardi è ricordato nella storiografia perlopiù come fidato collaboratore di Marcello Piacentini. Tale inquadramento, a nostro avviso riduttivo, dimentica (e talvolta omette) la complessità dell’opera rapisardiana nonché l’interessante sfida tipologica che ha visto l’architetto confrontarsi con una eccezionale varietà di temi, specialmente nel periodo del dopoguerra quando Rapisardi, insieme al fratello Ernesto (spesso coautore delle opere), interrompe la collaborazione con il Maestro (mantenendo comunque rapporti molto cordiali). Si è cercato di restituire, attraverso questo studio, tutto il complesso del suo lavoro, che annovera oltre 150 opere conosciute ad oggi, alcune delle quali solo mediante riferimenti contenuti in carteggi o documenti d’archivio. I progetti e le realizzazioni di Rapisardi interessano un arco temporale molto ampio, che va dall’inizio degli anni Venti fino ai primi anni Settanta, e che copre dunque oltre un cinquantennio di attività professionale. A fronte di una instancabile opera di disegno, di progettazione e di cantiere non si registra, sfortunatamente, una altrettanto intensa produzione teorica (se si eccettua qualche relazione di progetto) alla qual cosa si deve l’equivoca interpretazione della sua opera. Rapisardi fu infatti, per quanto ci è dato di sapere dalle rare testimonianze dirette raccolte, dedito soprattutto all’attività progettuale e di disegno, assorbito al punto dal non trovare il tempo di sistematizzare questa sua opera all’interno di un corpus teorico, il che non implica naturalmente che tali realizzazioni mancassero di “spessore critico”, come è stato talvolta ingiustamente sotteso.
Elogio della cornice. Giorgio Muratore. Un intellettuale dell'architettura italiana
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2018
pagine: 352
Vespignani a Viterbo. Il Teatro dell'Unione e le opere progettate nel viterbese dall'architetto Virginio Vespignani
Enzo Bentivoglio, Clementina Barucci, Vincenzo Fontana
Libro: Libro in brossura
editore: Ginevra Bentivoglio EditoriA
anno edizione: 2017
pagine: 120
Dopo una nota introduttiva di Francesco Moschini, Segretario Generale dell’Accademia di San Luca di cui Vespignani fu Presidente, Vincenzo Fontana inquadra l’attività dell’architetto nel panorama storico-artistico di metà Ottocento, Clementina Barucci ne illustra le opere realizzate a Viterbo e nella provincia e, infine, Enzo Bentivoglio ripercorre l’iter della realizzazione del Teatro dell’Unione attraverso gli atti formali attestati da quasi 300 lettere, conservate presso la Biblioteca Comunale degli Ardenti di Viterbo, che ben evidenziano le problematiche quotidiane del cantiere nei rapporti con la committenza, con la ditta appaltante e con le maestranze a cui Vespignani fornisce costantemente indicazioni dal punto di vista sia tecnico che estetico. Dalle lettere viene così delineato un quadro che fa emergere le molte difficoltà, oltremodo attuali, che possono insorgere nell’esecuzione di un’opera pubblica.
Architetti italiani in Albania. 1914-1943
Luciana Posca, Clementina Barucci
Libro: Copertina morbida
editore: CLEAR
anno edizione: 2013
pagine: 298
L'architettura italiana nei possedimenti d'oltremare è oggetto di studi sistematici da due decenni, mentre la vicenda albanese ha raccolto pochi contributi storiografici. I rapporti tra Italia e Albania, inseriti nel vivo della storia europea, vivono di intrecci politici, economici e finanziari che hanno dinamiche differenti e valenze più complesse rispetto ai possedimenti d'oltremare. I progettisti italiani avviano in Albania una serie di lavori pubblici iniziati dall'Arma del Genio durante la Prima guerra mondiale; si tratta di strade, ferrovie Decauville, bonifiche, piani regolatori ed edifici pubblici per l'area di Valona, ripresi su tutto il territorio nel 1925, quando il governo italiano crea il primo Istituto di credito albanese e stipula una convenzione per i lavori pubblici in Albania. L'occupazione da parte dell'esercito fascista nel 1939 incrementa le opere dei progettisti italiani che da questo momento in poi si avvalgono del supporto di tutte le analisi tecniche effettuate negli anni precedenti per la progettazione non solo delle principali città albanesi, ma dell'intero territorio.
La casa antisismica: prototipi e brevetti. Materiali per una storia delle tecniche e del cantiere
Clementina Barucci
Libro
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 1990
Cultura e strumenti del progetto. Manualistica e letteratura tecnica in Italia 1860-1920
Clementina Barucci
Libro: Copertina rigida
editore: Officina
anno edizione: 1984
Virginio Vespignani. Architetto tra Stato Pontificio e Regno d'Italia
Clementina Barucci
Libro: Libro in brossura
editore: Argos
anno edizione: 2006
pagine: 384
Protagonista della scena artistica e culturale romana negli anni del pontificato di papa Pio IX Mastai Ferretti (1846-1878) e del primo decennio della capitale unitaria, Virginio Vespignani (1808-1882) è figura di spicco nel panorama dell'architettura italiana del XIX secolo. La sua opera si declina in molteplici ambiti, dall'edilizia sacra a quella sociale e di servizio, ai lavori di restauro e manutenzione delle mura e delle porte di Roma. Come architetto municipale è ideatore di scenografici allestimenti temporanei e di numerose girandole incendiate sul Pincio e sul Gianicolo, momenti di glorificazione della Chiesa e occasione di pubblico spettacolo. Attivo nei territori dello Stato Pontificio lo è anche nelle Province italiane, con importanti fabbriche teatrali (Viterbo, Orvieto), allestimenti temporanei e opere pubbliche realizzate in qualità di architetto camerale, palazzi per famiglie emergenti di città della provincia di Orvieto, a Viterbo, Tarquinia, Ceprano.

