Libri di Enrico Guglielminetti
Logica dell'aggiunta
Enrico Guglielminetti
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2020
pagine: 112
Spesso diffidiamo dell’aggiunta, sospettandola di essere irrilevante (un di più), se non addirittura di costituire una minaccia (aggiunta come escrescenza, eccedenza, intruso). L’aggiunta non rappresenta però solo un pericolo: è anche ciò che salva (un ospite inatteso, una sorpresa, un dono). Quando la vita ci mette davanti a un muro, ci guardiamo intorno ansiosamente alla ricerca di aiuto, di un’aggiunta che emendi il mondo dal suo orrore. L’aggiunta costituisce, in questo senso, quel principio di ampliamento interno, che impedisce lo schiacciamento della realtà (in latino: realitas) sulla semplice cosa (in latino: res). Come principio di fuga – ma fuga sul posto – essa è l’ἀρχή, il principio primo (analitico e sintetico a un tempo) della realtà. Dio per primo è aggiunta, cioè in-finito, ossia quel finito, capace di contenere più di se stesso. Dove c’è aggiunta, la saturazione è sconfitta, e torna a essere possibile quella distribuzione, che prima appariva bloccata per mancanza di risorse. Ma allora come giustificare quel primo significato negativo di aggiunta? Compito di una logica dell’aggiunta è spiegare come avvenga il passaggio tra le regioni opposte della disperazione e della felicità, o tra due accezioni dell’in-finito: ciò che nega vs ciò che amplia il finito.
È tempo. Cronaca di un dialogo
Ugo Perone
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2025
pagine: 184
Il tempo è un tema antico della filosofia. Volta a volta è prevalsa l’attenzione verso lo scorrere inesorabile e oggettivo del tempo, che diviene misura degli avvenimenti, o verso l’incidenza del soggetto, che con il ricordo, l’attenzione e l’attesa si fa apertura di una personale temporalità dell’anima. Forse mai abbastanza si è pensato, come qui si propone, di considerare il tempo come un modo della relazione. Nel tempo si distende una relazione tra le persone e la qualità di questa relazione definisce una specifica tonalità del tempo. Nel tempo scorre l’esperienza, con i suoi avvenimenti lieti, tragici o inutili. Ma sono questi, a loro volta, che rendono il tempo troppo lungo o troppo breve, irrilevante o propizio. Il tempo è il modo in cui un essere finito come l’essere umano si misura con ciò che finito non è, con ciò che resta. Non stupisce che un tema come questo dia luogo a un dialogo, un seminario aperto tra persone che, pur senza tutto condividere, hanno in comune l’impegno alla condivisione. Un modo antico e nuovissimo di far filosofia, un invito e una provocazione.
Walter Benjamin. Tempo, ripetizione, equivocità
Enrico Guglielminetti
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2016
pagine: 232
La nozione di un Essere equivoco fu suggerita a Benjamin da un profondo pessimismo storico. La storia è infatti, per Benjamin, caduta, mito. Benjamin, nondimeno, anziché rinserrarsi nel proprio pessimismo, intese abbracciare l'epoca e il tempo. Qui nascono le incomprensioni dei suoi amici e interpreti, i quali, avvertendo in lui un'infelicità ad essi consueta, credettero di potersi aspettare da lui la loro stessa impazienza del mondo. Benjamin sembrava invece voler traslocare dal mondo del mito raccogliendone ancora qualche ultimo pezzo, come se non volesse dimenticare nulla e non lasciare nulla indietro. Il concetto di ripetizione tiene insieme entrambe le cose: la condanna e l'assoluzione di un moderno infernale. Il tempo-ora escatologico ridice, attualizzandola, l'intera vicenda storica, e si costituisce pertanto come la ripetizione di essa. L'Essere contrae un nesso di somiglianza equivoca con il mondo, per quanto miticamente connotato questo possa essere. E proprio in ciò consiste l'autentica novità: che il passato torna a ripetersi. Il passato sopravvive nel futuro, conservandosi in esso e in esso attingendo però una superiore forma di vita (Über-leben), dove la miticità del mito resti esclusa per sempre e dove il contenuto del mito possa invece integrarsi nell'originaria costituzione di Senso. Questo nucleo teoretico si è riversato nel linguaggio di Benjamin, nel quale ogni categoria presenta sempre un referente salvifico - rivoluzionario ed utopico - e uno mitico.
Troppo. Saggio filosofico, teologico, politico
Enrico Guglielminetti
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2016
pagine: 256
Nel mondo c'è troppo. Ci sono troppe cose perché tutte possano starci. Eppure ci stanno. Si tratta di vedere come è possibile. Il termine "aggiunta" individua l'esatto dispositivo (filosofico, teologico, affettivo e politico) tramite cui ciò, che pure è di troppo, tuttavia riesce a starci. Questo libro invita il lettore a guardare il mondo sotto specie di duplicità, non applicando da fuori una categoria soggettiva, ma lasciandone emergere fenomenologicamente il valore di aggiunta: l'aggiunta cioè sta dalla parte della cosa, non siamo noi a introdurla. Se è così, il problema di "come fa a starci" per un verso è assai più radicale di quanto potessimo sospettare (la saturazione non è una condizione provvisoria, ma strutturale: c'è sempre stato e sempre ci sarà troppo, per quanto ci si affanni a sfoltire), per l'altro è risolto in radice, perché l'escluso - ciò che è di troppo - è sempre già ammesso e perdonato, sempre già incluso. Collegando sinteticamente fenomeni molto diversi tra loro - alcuni lontanissimi, altri vicinissimi all'esperienza dell'uomo contemporaneo (dall'esperienza quotidiana della mancanza di spazio e di tempo, alla crisi del welfare state, alle discussioni teologiche sulla Trinità) - il libro cerca di svolgere il compito tradizionale di un'opera di filosofia: dire che cos'è la realtà. Le analisi si condensano quindi in una formula: l'essere è aggiunta. È questa la sua natura.
Luigi Pareyson tra ermeneutica e ontologia della libertà
Enrico Guglielminetti, Mario Ruggenini, Francesco Paolo Ciglia
Libro: Copertina rigida
editore: Trauben
anno edizione: 2010
pagine: 166
Dodici studiosi - Virgilio Melchiorre, Rossana Finamore, Mario Ruggenini, Francesco Paolo Ciglia, Adriano Fabris, Enrico Guglielminetti, Francesco Saverio Festa, Giuseppe Modica, Mauro Bozzetti, Silvia Marzano, Marianna Gensabella Furnari e Luca Bagnetto - riconsiderano gli aspetti cruciali del pensiero di Pareyson.
L'altro assoluto. Oscurità e trasparenza dell'individuo nel giovane Schelling (1792-1799)
Enrico Guglielminetti
Libro
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 1996
pagine: 359
La commozione del bene. Una teoria dell'aggiungere
Enrico Guglielminetti
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2011
pagine: 234
Questo libro individua nell'idea dell'aggiunta il tratto costitutivo della cultura europea e - più radicalmente - il genoma teoretico della realtà. Plotino invitava a battere tutto intorno per tirare via le cose aggiunte; il Bene, che "conclude" il suo sistema, non è però ciò che resta, una volta eliminato il mondo, ma quello che dona tutte le aggiunte. La messa in opera di quel precetto ha dunque in Plotino una curvatura ironica e paradossale. In nessun luogo più che nell'idea di SS. Trinità diviene chiaro il nesso indissolubile di essere e aggiunta. L'immensa pretesa che l'Unico, proprio essendo e restando Uno, sia tuttavia Tre individua nel concetto di Dio una tensione esplosiva, un sovrappiù impossibile, che Anselmo, Tommaso e Duns Scoto hanno indicato. L'essere, però, è aggiunta solo in forza del Bene. Se il Bene fosse semplice perfezione, ad esso non potrebbe aggiungersi niente, perché ogni aggiunta o non sarebbe tale o sarebbe nociva. Ma il Bene è perfezione in quanto bontà (non viceversa), il che richiede di "definirlo" come la Regola, o il Fondamento, con aggiunta. La commozione del Bene è appunto questa capacità inaudita di aggiungere, di fare stare ancora qualcosa in uno spazio che, per definizione, è saturo e inemendabile. Il modello aggiuntistico si concepisce dall'inizio alla fine come un pensiero della liberazione, anche in senso politico. L'emancipazione, l'uscita, non può però consistere mai nella mera eliminazione delle cose aggiunte.
«Due» di filosofia
Enrico Guglielminetti
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2007
pagine: 192
«Tutti facciamo esperienza del "due". Più banalmente, come polarità (tutte le volte che ci capita di dire: per un verso/per l'altro; oppure quando, col linguaggio un po' frusto della psicanalisi, facciamo riferimento alle nostre "parti : quella maschile e quella femminile, quella buona e quella cattiva...); più tristemente, nella forma del sotterfugio, della doppiezza, della vigliaccheria; più radicalmente, nella forma della disperazione (che in tedesco si dice "Ver-ZWEI-flung", e contiene un due non risolto), della doppia verità, di due istanze che si divorano a vicenda; più felicemente, nella forma della redenzione, che amando questo salva quell'altro, che s'intende di unioni ipostatiche, che non deve scegliere tra il centuplo quaggiù e l'eternità. Il "due", così identificativo dell'identità europea, è, anche, lo stigma del nostro tempo. Questo libro, nei suoi sogni più irrealistici, ma non per questo irresponsabili, vorrebbe portarlo a compimento, dunque compierlo e superarlo insieme.» (Enrico Guglielminetti)
Il mondo in eccesso. Scambio di toni in Hölderlin e Novalis
Enrico Guglielminetti
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 2003
pagine: 144
Passare da un tono con cui è bello intrattenersi con le persone care o con i nostri pensieri, al tono con cui ci si può intrattenere con la realtà, con il pubblico, implica un cambiamento di tono, una fluidità che per alcuni è naturale per altri no. Nel libro è analizzata questa mancanza di fluidità. La prima parte, dedicata a Hölderlin, ricostruisce le condizioni di possibilità del mancato scambio dei toni tra mondo interno e l'esterno, tra lo spirito e il mondo. La seconda parte, dedicata a Novalis, suggerisce qualche possibile correttivo.