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Libri di Eugenio Di Rienzo

Le potenze dell'asse e l'Unione Sovietica 1939-1945

Eugenio Di Rienzo, Emilio Gin

Libro: Copertina morbida

editore: Rubbettino

anno edizione: 2013

pagine: 414

Secondo una consolidata tradizione storiografica, il Trattato Molotov-Ribbentrop dell'agosto 1939 fu un provvisorio accomodamento attraverso il quale il Cremlino guadagnò il tempo sufficiente per prepararsi a sconfiggere il Moloch nazista. Gli autori di questo volume presentano un'interpretazione alternativa a questa vulgata. Fino all'autunno 1940, il vero Patto d'Acciaio non fu, infatti, quello tra Roma e Berlino ma quello tra Berlino e Mosca che avrebbe dovuto trasformarsi in una "Coalizione planetaria" destinata a comprendere anche Italia e Giappone e a distruggere il predominio mondiale anglosassone. Anche quando nel giugno 1941 le colonne corazzate tedesche irruppero in territorio sovietico, il filo nero dei rapporti tra Urss e Asse non s'interruppe. Contatti sotterranei e clandestini proseguirono fino alla fine del 1944 grazie alla mediazione del Giappone per arrivare a una pace di compromesso tra il colosso comunista e l'Europa sottomessa al nuovo ordine nazista.
19,00 18,05

Il Regno delle Due Sicilie e le potenze europee. 1830-1861

Eugenio Di Rienzo

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2011

pagine: 229

Il Regno delle due Sicilie terminò la sua esistenza a seguito di un processo di decomposizione interna accelerato dal moto risorgimentale che portò all'unificazione del nostro paese? Oppure a provocare il crollo del regime borbonico fu decisiva la pressione delle grandi "Potenze marittime" (Francia e Inghilterra) che, dalla metà del XIX secolo, tentarono di trasformare il Mezzogiorno in una colonia economica e in un avamposto strategico funzionale alla loro strategia mediterranea? Il volume di Eugenio Di Rienzo risponde a questi interrogativi, alla luce di una documentazione inedita, proveniente dagli archivi diplomatici francesi, inglesi, austriaci, russi, spagnoli, analizzando la lunga agonia del Regno di Napoli in una durata che va dal conflitto commerciale ingaggiato con la Gran Bretagna nel 1840, ai riflessi internazionali della rivoluzione del 1848, alla Guerra di Crimea, alla distruzione del vecchio equilibrio europeo successiva alla presa di potere di Napoleone III. Senza nessuna nostalgia neoborbonica ma con una grande attenzione ai problemi della storia presente, questo saggio suggerisce inoltre che la stessa debolezza geopolitica, che determinò il crollo del "Piccolo Stato" napoletano, avrebbe condizionato, fino ai nostri giorni, il destino della "Media Potenza" italiana nel segno di un passato destinato a non passare.
14,00 13,30

Ciano. Vita pubblica e privata del «genero di regime» nell'Italia del Ventennio nero

Eugenio Di Rienzo

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2018

pagine: 699

Questa ricostruzione biografica si basa su una ricca documentazione inedita proveniente dagli archivi italiani, vaticani, britannici, francesi, nipponici, tedeschi, statunitensi e dalle memorie delle maggiori personalità politiche entrate in rapporto con l'ultimo ministro degli Esteri dell'Italia fascista. Si tratta di un lavoro corale che non analizza solo la sua vita privata, ma anche la costruzione della sua straordinaria fortuna finanziaria, il complesso rapporto con il padre naturale e con il suocero, «padre padrone», Mussolini, la storia d'amore con Edda, intessuta di tradimenti reciproci ma basata su un'infrangibile, quasi fraterna, solidarietà, le tante avventure sessuali che gli guadagnarono la fama, del tutto meritata, di compulsivo seduttore seriale. Questo libro è anche una biografia dell'Italia del Ventennio nero, delle sue classi dirigenti fasciste o fascistizzate, degli intrighi e delle lotte di potere condotti all'interno del Partito Fascista, nei saloni del Quirinale, nelle segrete stanze della Santa Sede, nei circoli affaristici del regime e nei Palazzi della grande industria e dalla grande finanza. L'autore approfondisce poi, la strategia internazionale del nostro Paese che, per la prima volta, dal 1935 al 1943, s'illuse di potersi presentare sul palcoscenico della storia nelle vesti di Grande Potenza, per poi rimanere stritolata, dopo il giugno 1940, nella morsa stretta attorno a essa da un malfido alleato, la Germania hitleriana, e dai veri Major Powers: Inghilterra, Stati Uniti, Russia.
44,00 41,80

Benedetto Croce. Gli anni dello scontento (1943-1948)

Eugenio Di Rienzo

Libro: Copertina morbida

editore: Rubbettino

anno edizione: 2019

pagine: 178

Dalla metà degli anni Ottanta si è costruita una posticcia «casa comune», dove il pensiero e l'azione di Croce coesisteva armoniosamente con il democraticismo di Giovani Amendola, i furori giacobini di Salvemini, il liberalismo sovietizzante di Gobetti, gli stralci d'utopia di Adolfo Omodeo. Di qui l'edificazione di un'artefatta biografia degli anni 1943-1948, dove il filosofo era ridotto al rango di intellettuale "progressista", propenso, dopo l'armistizio di Cassibile, a sottostare senza alzare il capo alle imposizioni degli Alleati, e a considerare semplici incidenti di percorso lo scontro a coltello con Togliatti e il duro conflitto con quei liberali, suoi antichi discepoli, transitati nel Partito d'Azione. Ed è per contrastare tale "tradimento della memoria" che nasce questo libro dove si narra degli "anni più difficili" del nostro maggior intellettuale del Novecento nell'intervallo temporale che va dalla caduta di Mussolini alle prime elezioni politiche dell'Italia repubblicana.
14,00 13,30

Benedetto Croce. Gli anni del fascismo

Eugenio Di Rienzo

Libro

editore: Rubbettino

anno edizione: 2021

pagine: 220

Molto si insiste ancora sulla validità della definizione del fascismo come breve e transeunte «parentesi» della vita politica italiana, priva di ogni nesso di continuità con la storia dell'Italia liberale, formulata a più riprese da Benedetto Croce dopo il 25 luglio 1943. L'assimilazione del Ventennio nero all'invasione di barbari esterni, estranei al tessuto civile creato dal Risorgimento, si scontrava, però, con la cruda evidenza che la dittatura mussoliniana fu immediatamente accolta da un consenso vasto e pressoché incontrastato al quale solo il netto profilarsi della catastrofe militare pose fine. Il travaso di consensi dal sistema parlamentare al regime fu soprattutto forte da parte degli intellettuali liberali e dei loro gruppi politici di riferimento, stremati dalle fiacchezze e dai compromessi del sistema giolittiano e dalla deriva politica e sociale del primo dopoguerra. Anche Croce, se non fu davvero «uno schietto fascista senza camicia nera», come gli rinfacciò Giovanni Gentile, pure rimase vittima di quell'illusione, fino al gennaio 1925. Di fondamentale importanza furono tuttavia gli anni del fascismo per la biografia politica del filosofo. Soltanto dopo il suo passaggio a inflessibile oppositore del regime, e in particolare nel decennio 1928-1938, il pensiero di Croce, a lungo oscillante tra l'ideologia socialista, le pulsioni antisistema di Georges Sorel, la lezione dei teorici tedeschi dello «Stato-Potenza» e la piena accettazione del liberalismo della Destra storica, si chiarì nei suoi tratti distintivi per dare luogo a un «nuovo liberalismo» in grado di fronteggiare la sfida dei totalitarismi neri e rossi del Novecento.
18,00 17,10

Il popolo italiano nel primo anno della grande guerra

Il popolo italiano nel primo anno della grande guerra

Gioacchino Volpe

Libro

editore: Dante Alighieri

anno edizione: 2019

A completare la trilogia dedicata da Gioacchino Volpe alla Grande Guerra (Il popolo italiano fra la pace e la guerra; Il popolo italiano nella Grande Guerra, Ottobre 1917 dall'Isonzo al Piave) mancava il manoscritto inedito, Il popolo italiano nel primo anno della Grande Guerra, dove ritroviamo tutte le caratteristiche del Volpe storico del primo conflitto mondiale. In questo corposo saggio, il fuoco dell'indagine ancora più che sugli aspetti militari e diplomatici della grande contesa si concentra, infatti, sulla «storia civile,interna del popolo italiano durante la guerra», analizzata, a volte spietatamente, nelle sue tante debolezze (politiche, sociali, economiche, ideali) ma anche nell'indomito vigore e nella secolare capacità del nostro popolo di sopportare prove terribili e di lunga durata e, infine, di prevalere su di esse. Da questa visione, nascono le pagine, lucidissime ma appassionate de Il popolo italiano nel primo anno della Grande Guerra, dedicate al successo della mobilitazione industriale, al ruolo non secondario svolto in essa dal genere femminile, al fenomeno del vario volontariato militare, alla presenza rilevante della nostra emigrazione nello sforzo bellico, alla capacità della società civile in tutte le sue componenti (ceto imprenditoriale, classe dirigente, proletariato dei campi e delle fabbriche, media borghesia, intellettuali) di affiancarsi al popolo in grigioverde che lottava «per una più grande Italia» nelle trincee e sulle vette dolomitiche.
10,00

Giuseppe Galasso storico e maestro

Giuseppe Galasso storico e maestro

Eugenio Di Rienzo

Libro

editore: Dante Alighieri

anno edizione: 2019

Giuseppe Galasso è stato un amico che fu molto vicino alla «Nuova Rivista Storica». Di qui l'iniziativa del Comitato di direzione di ricordarlo, a un anno dalla sua scomparsa, con dei lavori che speriamo siano pari alla sfida che Galasso aveva lanciato all'analisi del passato. Tutti i contributi (e non solo quelli di Eugenio Di Rienzo, Luciano Monzali, Aurelio Musi, dedicati alla storia del Regno di Napoli, alla biografia politica di Croce dopo il 1943, agli storici italiani del «Secolo breve», all'incontro/confronto teorico e politico di Galasso con il Partito Comunista Italiano e le sue ideologie) fanno perno sugli interessi dello «storico e maestro» cui abbiamo voluto rendere omaggio.
18,00

Il brigantaggio post-unitario come problema storiografico. In appendice «Analisi politica del brigantaggio attuale nell'Italia meridionale» di Tommaso Cava

Il brigantaggio post-unitario come problema storiografico. In appendice «Analisi politica del brigantaggio attuale nell'Italia meridionale» di Tommaso Cava

Eugenio Di Rienzo

Libro

editore: D'Amico Editore

anno edizione: 2020

Il fenomeno del cosiddetto "banditismo politico" non fu solo la prima guerra civile italiana ma anche un conflitto interno alla Nazione napoletana, da leggere come fase culminante della guerra di fazione, insorta già nel 1848 all'interno della borghesia provinciale meridionale, tra "galantuomini liberali", collusi con la camorra napoletana, la delinquenza comune, le "mafie" pugliesi, lucane, calabresi e "galantuomi legittimisti", sostenitori e finanziatori dell'insorgenza antiunitaria (come la famiglia di Giustino Fortunato). Due ceti sociali che, dal 1860 fino almeno al 1868, si trovavano, gli uni contro gli altri armati, nella lotta intestina per l'acquisizione o la conservazione di margini di potere economico e politico, tra le cui fila l'opportunismo e l'amore per la "roba", per citare il titolo di una novella di Giovanni Verga prevalsero, molto spesso, soprattutto nel fronte dei novatori, sulle motivazioni ideali.
14,00

Renzo De Felice, Leo Valiani e gli amici azionisti

Renzo De Felice, Leo Valiani e gli amici azionisti

Eugenio Di Rienzo

Libro: Libro in brossura

editore: D'Amico Editore

anno edizione: 2025

Capitava non infrequentemente nel «mondo di ieri» che un giovane studioso, all’inizio della carriera, si rivolgesse a personalità entrate nel Gotha della storiografia, diciamo pure a “maestri”, non legati a lui da alcuna figliolanza accademica, per chiedere consigli e pareri e per sottoporre loro i primi risultati delle sue ricerche. Nella maggioranza dei casi quella richiesta non restava inesaudita. E l’apprendista storico si vedeva recapitare lunghe lettere (allora necessariamente manoscritte), con le quali i «maggiori» della corporazione, alla quale aspirava ad appartenere, rispondevano puntualmente ai suoi quesiti, si prodigavano in consigli, esprimevano giudizi lusinghieri e naturalmente anche critiche, le seconde, forse, ancora più utili dei primi. La stessa esperienza visse Renzo De Felice nel suo fortunato incontro con storici provenienti da un’appassionata esperienza politica, vissuta nei ranghi di «Giustizia e libertà» e successivamente del Partito d’Azione: Alessandro Galante Garrone, Giorgio Spini, Franco Venturi, Leo Valiani.
16,00

La morte del carnevale. Religione e impostura nella Francia del Cinquecento
10,33

Un dopoguerra storiografico. Storici italiani tra guerra civile e prima Repubblica. 1943-1960

Eugenio Di Rienzo

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2004

pagine: 448

Venuta meno, a partire dal 1925, l'unità d'intenti che coinvolse, fino alla Grande Guerra, intellettuali di diversa estrazione ideologica nel progetto di costruire una disciplina storica a impianto nazionale, l'organizzazione se non totalitaria, almeno autoritaria, degli studi attuata dal fascismo portava a un scontro radicale all'esterno e all'interno del fronte dei sostenitori del regime, che sarebbe degenerato in vera e propria lotta armata nell'ultimo periodo del ventennio, quando anche il mondo della cultura dovette subire la ferita non rimarginabile della persecuzione razziale. Il volume ricostruisce la "memoria imperfetta" di questi eventi servedosi di materiale d'archivio inedito e dando la parola a intellettuali e agli artefici della vita politica.
29,50 28,03

Storia d'Italia e identità nazionale. Dalla grande guerra alla Repubblica

Eugenio Di Rienzo

Libro: Copertina morbida

editore: Le Lettere

anno edizione: 2006

pagine: 264

Tra 1920 e 1924 nasceva e si sviluppava il disegno editoriale di una Storia d'Italia in collaborazione, dall'età medievale a quella contemporanea. Il progetto dell'opera ideato da Gioacchino Volpe, avrebbe dovuto associare intellettuali di diverso orientamento e di diversa estrazione culturale. Per l'ultima volta, la comunità degli storici si trovava riunita per la realizzazione di un programma comune. Dopo il delitto Matteotti e poi nella stagione fascista e nella prima Repubblica i tentativi di narrare la storia del nostro paese avrebbero, infatti, portato in sé il segno forte di una divisione, così dirompente da annichilire a volte ogni progetto storiografico che avesse tentato di ricostruire le basi storiche dell'identità nazionale. Su questa materia il libro dà direttamente la parola ai protagonisti di quelle vicende grazie all'analisi delle corrispondenze, in buona parte inedite, di Croce, Volpe, Gentile, Prezzolini, de Ruggiero, Omodeo, Salvemini, Gobetti, Casati, Murri. Accanto i politici, da Bissolati a Orlando, Mussolini, Togliatti, anch'essi alla ricerca di quelle radici nazionali, senza le quali sarebbe impossibile costruire il futuro di una comunità politica.
19,50 18,53

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