Libri di F. Cortese
Pro Armenia. Voci ebraiche sul genocidio armeno
Libro: Copertina morbida
editore: Giuntina
anno edizione: 2015
pagine: 140
Quattro testimonianze sul genocidio armeno che ne ricostruiscono la storia, ne chiariscono le peculiarità e ne descrivono gli orrori denunciando le responsabilità con il coraggio di chi non rimane in silenzio davanti all'umanità calpestata e l'indignazione di chi vede il mondo restare inerme se non indifferente davanti al crimine.
Un pensiero per lo Stato. Antologia di un riformatore
Luigi Rava
Libro: Copertina morbida
editore: Ronzani Editore
anno edizione: 2022
pagine: 632
Luigi Rava (1860-1938) può annoverarsi tra i grandi dimenticati della storia politica e intellettuale del nostro Paese. Professore di filosofia del diritto, contabilità pubblica e scienza dell'amministrazione, ha insegnato a Siena, Pavia e Bologna. È stato protagonista della vita istituzionale italiana, non solo quale parlamentare, ma anche da sottosegretario e ministro (dell'agricoltura, industria e commercio; dell'istruzione pubblica; delle finanze). Si è distinto per il suo impegno a favore delle riforme sociali e del lavoro, ed è il padre di una innovativa disciplina nazionale per la tutela delle bellezze naturali e dei beni culturali. In questo volume si pubblicano per la prima volta alcuni suoi scritti (prolusioni universitarie; discorsi parlamentari; altri discorsi pubblici), selezionati nell'ambito di una produzione sterminata. Riemerge in tal modo la testimonianza di una passione interamente consegnata al servizio dello Stato e delle sfide difficili che esso ha dovuto affrontare in un periodo di grandi crisi e trasformazioni. Le parole di Rava costituiscono i tasselli preziosi di un quadro istituzionale ancora da scoprire e tracciano una lezione tuttora valida e suggestiva
Alla ricerca del metodo nel diritto pubblico. Vittorio Emanuele Orlando reloaded
Libro: Copertina morbida
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 410
La dottrina giuridica si è sempre interrogata su quale debba essere il proprio oggetto e, di conseguenza, su quale ruolo assumere nella società e nelle istituzioni che essa esprime. Si tratta di una riflessione che in prima istanza coinvolge soprattutto gli studiosi dei poteri pubblici, e che nel contesto italiano costituisce una costante quasi formalizzata a partire, quanto meno, dal magistero di Vittorio Emanuele Orlando (1860-1952), cui si è soliti attribuire la fondazione di una moderna e autorevole scuola giuspubblicistica. È naturale, dunque, tornare a Orlando, specie nel momento presente, nel quale il dibattito sul metodo del diritto pubblico pare intrecciarsi a una diffusa consapevolezza sulla necessità di rispondere alle tante e profonde trasformazioni economiche e scientifico-tecnologiche che si sono affermate nel passaggio da un secolo all'altro. Anche il grande giurista siciliano, del resto, aveva vissuto una temperie analoga. Di qui deriva il rinnovato interesse per la sua poliedrica figura, non tanto allo scopo di rievocarne in modo anacronistico le teorie o gli insegnamenti: la finalità è capire se in quell'importante e cruciale itinerario di pensiero si possano scorgere le tracce per ritrovare, anche oggi, la via di una nuova spinta propulsiva, coordinata con le istanze del presente.
Liberare e federare. L'eredità intellettuale di Silvio Trentin
Libro: Copertina morbida
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2016
pagine: 279
Per molti anni la figura di Silvio Trentin (1885-1944) è stata dimenticata. Poi, tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta del secolo scorso, il profilo di questo originalissimo giurista - e riconosciuto protagonista del vasto e complesso panorama antifascista e resistenziale - ha cominciato ad attrarre l'attenzione di molti studiosi. Concepito in occasione del settantesimo anniversario della morte, questo volume si propone di offrire un ritratto articolato di Trentin, traguardato nelle peculiarità della sua formazione giuridica, nella tenacia delle scelte politiche e nella ricchezza delle relazioni familiari. L'obiettivo non è solo celebrativo; si tratta di ridare alla Repubblica un testimone forte delle tante battaglie che ne hanno preceduto la nascita e che ne possono rianimare tuttora le ragioni.
Dallo status di cittadino ai diritti di cittadinanza
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Scientifica
anno edizione: 2014
Tra amministrazione e scuola. Snodi e crocevia del diritto scolastico italiano
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Scientifica
anno edizione: 2014
Diritto e cultura in Israele
Menachem Mautner
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2014
pagine: 264
Il diritto come luogo di contesa per la cultura di ieri, oggi e domani. È questa la prospettiva da cui Mautner guarda ad Israele, un paese in cui antico e nuovo convergono in una miscela densa, seduttiva e complessa. Law & the Culture si fondono, qui, a fornire una chiave di lettura che ci aiuta a districare la complessità delle vicende storiche israeliane e in particolare la radicata opposizione tra laici e religiosi. Se i primi hanno saldamente legato Israele all'Occidente e, quindi, il diritto israeliano alla tradizione liberale anglo-americana, i religiosi non hanno mai smesso di traghettare la cultura verso la Halakah, la legge ebraica tradizionale, reclamandola come base del diritto statale. Riacutizzatosi il contrasto negli anni Settanta del secolo scorso, i laici hanno indirizzato la propria attività politica verso la Corte Suprema, l'istituzione più decisa nell'azione di radicamento dei valori liberali. Grazie a innovativi orientamenti, la Corte è divenuta un caso paradigmatico, e universalmente noto, di attivismo giudiziario. Nel frattempo, complice il forte incremento della popolazione arabo-israeliana, si è affacciata in Israele un'ulteriore e drammatica divisione: gli equilibri del paese sono ormai legati a filo doppio non soltanto al rapporto tra laici e religiosi, ma anche alle sorti della cospicua minoranza arabo-israeliana, a oggi seriamente discriminata.
La regolementazione della produzione di energie rinnovabili nella prospettiva dello sviluppo sostenibile. Sistemi giuridici comparati, dal livello sovrastatale...
Libro: Libro in brossura
editore: CEDAM
anno edizione: 2013
pagine: 376
Le energie rinnovabili sono da tempo al centro dell'attenzione, specialmente per le potenzialità che una loro migliore valorizzazione può comportare sul piano del perseguimento effettivo di politiche ambientali e di sviluppo sempre più urgenti. Anche il dibattito giuridico è sensibile alle tante sollecitazioni che questo tema comporta. Soprattutto dal punto di vista istituzionale, infatti, una compiuta diffusione del ricorso a simili risorse comporta, da parte di tutti i livelli di governo che possano esservi concretamente interessati, l'adozione di strategie complesse, che attraversano molteplici ambiti dell'azione pubblica.
Critica della ragion giuridica
Alejandro Nieto
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 272
Cambia il mondo e cambiano le leggi, tutte le scienze si trasformano e soltanto la ragion giuridica rimane immobile e immutata, distanziandosi sempre più dalla realtà. Questo libro intende avvicinarsi al fenomeno giuridico sulla base dell'esperienza e del sentire comune, mettendo da parte i "detriti" lasciati dalla sterile erudizione, la comoda inerzia intellettuale, il pragmatismo ingannevole e la falsa autorevolezza delle autorità che hanno smesso di essere tali. Il testo prende avvio da una stimolante citazione medievale: "Tu cogitabis"; ma, in definitiva, non è ottimista, perché è consapevole della terribile verità formulata da Max Planck molti anni fa: "Un nuovo progresso della scienza non trionfa quando convince e illumina i suoi avversari, ma piuttosto quando essi muoiono e arriva una nuova generazione, con esso familiare". Nella vecchia contrapposizione tra diritto "posto" e diritto "praticato", l'autore prende posizione per quest'ultimo, analizzandone le diverse modalità espressive (quella giudiziale, quella dottrinale e quella sociale) e lasciando in secondo piano il "diritto delle gazzette ufficiali", anche se ciò significa negare frontalmente il monopolio statale, peraltro è già da tempo ampiamente in crisi, della produzione e del controllo delle norme giuridiche. Perché il diritto non consiste soltanto nelle regole, ma soprattutto negli atti in cui si risolve la sua esecuzione, applicazione e pratica.
Diario. 1913-1916. Le memorie dell'ambasciatore americano a Costantinopoli negli anni dello sterminio degli Armeni
Henry Morgenthau
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2011
pagine: 356
Un libro che vanifica ogni possibile negazionismo. Henry Morgenthau, ebreo americano di origine tedesca, ambasciatore degli Stati Uniti a Costantinopoli dal 1913 al 1916, appena tornato in patria scrive e pubblica la sua testimonianza diretta del genocidio subito dagli armeni in Turchia. Consapevole che non si tratta di un massacro dovuto a motivazioni politico-militari, ma del "tentativo di distruggere una nazione" per purificare e rigenerare il popolo turco dal punto di vista razziale. Morgenthau non si limita a testimoniare, ma lotta in prima persona per fermare la strage. Nel corso di innumerevoli colloqui con i leader dei Giovani Turchi, più volte denuncia le persecuzioni contro gli armeni e ne chiede la fine. E, successivamente, si prodiga in prima persona per aiutare, sfamare, salvare - quando è possibile - le vittime del massacro. Per chi legge, le memorie di Morgenthau costituiscono un'esperienza unica. C'è l'oscuro incombere della guerra, delle devastazioni, delle stragi. C'è, descritto con lucidità spietata, il ruolo della Germania, e in primo luogo dell'ambasciatore tedesco, che non solo non mosse un dito per la salvezza degli armeni, ma anzi fu istigatore del genocidio. Il presagio di quanto accadrà trent'anni dopo è tutto in queste parole di Morgenthau: "La Germania aveva lucidamente architettato la conquista del mondo". Lo sterminio degli armeni era solo una "prova generale" di quanto sarebbe accaduto nei campi di concentramento nazisti.