Libri di Gabriella Bosco
Tutti i bambini tranne uno
Philippe Forest
Libro: Libro in brossura
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2018
pagine: 352
"Il lungo anno in cui morì nostra figlia fu il più bello della mia vita." Una frase così, la può dire solo un padre: un padre sfacciatamente innamorato, arrogante, disperato, esibizionista, inerme, sarcastico, corazzato di tutta l'eloquenza della lingua francese. Philippe Forest ci racconta la vita e la morte di Pauline dal primo all'ultimo giorno. Pauline è una bambina di tre anni che ha un lieve dolore al braccio sinistro. Il pediatra, un po' preoccupato, le prescrive una serie di analisi. Si tratta di un cancro rarissimo che si diffonde rapidamente e le fa gonfiare l'arto. I genitori, Alice e Philippe, seguono costernati l'ingranaggio clinico. Dopata di morfina, la bimba subirà un'operazione... è un successo di breve durata, la "pallina" torna e con essa il dolore. Dopo il calvario di più ospedalizzazioni risulta che il male ha raggiunto un polmone. Una seconda operazione riesce, ancora una volta, a sopprimere il tumore e tuttavia "il cancro era come una fiamma che correva su un grande foglio di carta". Si estende all'altro polmone, impedisce alla bimba di respirare. Stavolta è veramente la fine, è soltanto una questione di ore, di minuti. I genitori assistono alla morte della loro unica figlia. Questa la trama, fredda, spietata. Philippe Forest non lo è. Con una scrittura vibrante e poetica racconta le giornate di vacanza con Pauline, i suoi giocattoli preferiti, le fiabe condivise, la pazienza e il coraggio di quella creatura, la sua maturità di fronte al dolore e all'impensabile. Intreccia e fonde questa storia con la storia della letteratura, lascia che venga sbranata dalla letteratura proprio perché ha imparato che i corpi amati scompaiono, mentre le parole che verranno fabbricate dopo la morte non salvano e non abbelliscono nulla.
Un destino di felicità
Philippe Forest
Libro: Libro in brossura
editore: Rosenberg & Sellier
anno edizione: 2019
pagine: 118
"Prendo a caso ventisei parole più o meno presenti nella poesia di Rimbaud in modo tale però che le loro iniziali corrispondano alle ventisei lettere dell'alfabeto. Guardo le frasi o i versi da cui vengono e che considero come la loro chiosa. Ne faccio un testo in cui le interpreto come se mi riguardassero. Il miracolo è che l'oracolo dice il vero. La serie dei commenti viene a formare una specie di romanzo in cui ritrovo quello della mia vita". Sotto forma di abecedario, Philippe Forest scrive un saggio sulla poesia di Rimbaud che è al tempo stesso riflessione sull'esistenza, la propria e in generale. Autoritratto quindi, anche. Esempio tra i più eloquenti di una scrittura, alla cui messa a punto Forest si dedica da ormai una ventina d'anni, che valica le frontiere tra i generi proponendo una nuova idea di romanzo: risposta all'appello del reale anche quando quest'ultimo si presenta come impossibile, tentativo di fedeltà al vero, testimonianza resa da qualcuno che lo attraversa e lo racconta poi sulla pagina, usando come prove i testi degli autori che ha letto.
Muga-muchu
Philippe Forest
Libro: Libro in brossura
editore: Nonostante
anno edizione: 2018
pagine: 159
Muga-muchu significa "senza coscienza", ovvero "privi di sé, in balia del vuoto, persi nell'estasi di un annientamento in cui svanisce ogni certezza di essere ancora qualcuno". È questa - prosegue Forest - "l’espressione che usarono quasi tutti i superstiti per indicare lo stato di prostrazione e la totale perdita di riferimenti cui li aveva ridotti la catastrofe nucleare". Sotto questo titolo sono qui raccolti i due testi che Forest ha dedicato alle due bombe atomiche sganciate durante il secondo conflitto mondiale sul Giappone. Il primo - il radiodramma 43 secondi (ovvero il tempo che impiegò l’ordigno nucleare a raggiungere il suolo) - restituisce al lettore gli attimi che precedettero l’esplosione della bomba su Hiroshima. Ad alternarsi, quasi in un dialogo immaginario, sono le voci del pilota americano al comando del terzo aereo del convoglio e quella di una giovane e ignara donna giapponese che abita nei dintorni della città che a breve verrà colpita. Il secondo invece - Storia del fotografo Yōsuke Yamahata - narra l’esperienza dell’uomo che, con la sua Leica di ordinanza, fu il primo a fornire testimonianza fotografica delle vittime e della distruzione a Nagasaki.
Il tutuniè. Testo originale a fronte
Colette
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2025
pagine: 176
Il romanzo riprende il personaggio di Alice, protagonista di Duo, dal momento della conclusione di quest’ultimo. Rimasta vedova per il suicidio del marito Michel, al suo rientro nell’appartamento natale ritrova due delle sue tre sorelle e con loro torna a confidarsi sul «tutuniè» (il comodo e sformato divano della loro infanzia). Il tema del confronto tra le sorelle Eudes è la loro vita sentimentale, le rispettive difficoltà nel portare avanti complesse storie d’amore, ognuna delle quali mostra la corda per via di partner che rivelano caratteristiche maschili sempre più problematiche. La Colette autrice di questo romanzo è ormai matura: ha finito di scriverlo durante l’estate del 1938, ha 65 anni compiuti. Pubblicato dapprima a puntate su «Paris-Soir» e poi per le edizioni Ferenczi in volume nel gennaio del 1939, vi traspare una sfaccettata rappresentazione della solitudine femminile, constatata la sempre maggiore impossibilità per ogni donna di condividere il sentimento, qualunque esso sia, con l’uomo. Ne deriva una solidarietà tra sorelle che, al di là delle loro profonde e spesso divertenti divergenze su argomenti molteplici, dà alla solitudine che vivono un’altra dimensione. Il fantasma della madre di Colette, che aleggia intorno alle sue pagine, e a cui il romanzo Sido del 1930 ha dato consistenza letteraria, è fisicamente assente eppure dà corpo in controluce ai ricchi, inventivi dialoghi del Tutuniè così come alla colonna sonora del romanzo e ai suoi smaliziati motivi.
I cadaveri nell'armadio. Sette lezioni di teoria del romanzo
Libro: Libro in brossura
editore: Rosenberg & Sellier
anno edizione: 2016
pagine: 168
Rimbalzando da Louis-Ferdinand Celine e il suo "Viaggio al termine della notte" - nella lettura coraggiosa e controcorrente che ne propone lo scrittore francese Philippe Forest - al romanzo barocco e alle sue trasgressioni per poi indagare la teoria del genere attraverso i secoli, il volume raccoglie una serie di interventi di studiosi del romanzo per mettere a punto una visione diversa della sua evoluzione. L'indagine è condotta dal punto di vista della rottura degli schemi tradizionali di cui il romanzo si è fatto portatore in alcuni momenti della storia letteraria sino alle scritture contemporanee che lo reinventano oggi.
Tra mito e storia. «L'epopea» in Francia nel XVII secolo
Gabriella Bosco
Libro
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 1991
pagine: 352
A casa loro. Conversazioni sulla cultura francese contemporanea
Gabriella Bosco
Libro
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2000
pagine: 164
La via d'uscita. Confessioni intime di un alpinista estremo
Marc Batard
Libro: Libro in brossura
editore: CDA & VIVALDA
anno edizione: 2007
pagine: 216
Ho incominciato ad arrampicare a diciott'anni, e m'interessava solo il record: andare più veloce, andare meglio... La montagna mi affascinava. Era l'ambiente magico dove potermi finalmente distinguere, uscire dal gregge, essere qualcuno e non semplicemente il piccolo Batard con le orecchie a sventola che a scuola, durante la ricreazione, tutti prendevano in giro." Così inizia il racconto della vita di Marc Batard, alpinista tanto dotato quanto discusso, carattere ruvido, enigmatico, difficile. E straordinariamente coraggioso: non tanto per le scalate (eccezionali), quanto perché - cosa più unica che rara nell'ambiente degli "eroi" della montagna - ha saputo riconoscere e manifestare la propria omosessualità e dunque accettare se stesso.
Il romanzo francese contemporaneo
Gabriella Bosco
Libro: Copertina rigida
editore: Trauben
anno edizione: 2011
pagine: 334
Il gatto di Schrödinger
Philippe Forest
Libro: Libro in brossura
editore: Del Vecchio Editore
anno edizione: 2014
pagine: 320
Il paradosso del gatto di Schrödinger: una metafora della condizione umana, focalizzata sulla intricata e dolorosa questione della perdita di una persona amata. Il gatto, contemporaneamente vivo e morto, è anche allo stesso tempo qui e altrove, e su questa effettiva condizione di possibilità Forest innesta, come negli altri suoi romanzi, una dimensione autobiografica, che è radice di più ampie elaborazioni sulla realtà dell'immaginabile. La meditazione sul desiderio e sul lutto è riflessione sull'umanità più comune, sulle paure e le gioie più basilari. La riflessione sfiora il racconto filosofico per scegliere di farsi creazione, e rapisce il lettore che si trova, al di fuori del tempo e dello spazio, a rilevare nuovi confini di sé e del mondo. Ci riconosciamo così in grado di dare un senso al nulla da cui solo apparentemente ci sentiamo circondati. Intuiamo la compiutezza delle cose, in una specie di favola in cui vediamo le vite che potremmo vivere, le esistenze di cui potremmo esser parte e gli universi in cui potremmo abitare. E che forse abitiamo.