Libri di Gaetano Lettieri
Dulce naufragium. Desiderio infinito e ateofania in Leopardi
Gaetano Lettieri
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2024
pagine: 408
L’anatomia del cristianesimo, operata nello Zibaldone, dischiude un’intelligenza storicizzata del desiderio d’infinito, scandita dalla dialettica tra vanità e piacere, verità scettica e illusione idealizzante, morte della filosofia e reviviscenza della poesia. Dimostrato che l’ideale romantico del desiderio infinito dipende dalla metamorfosi di “invenzioni” patristiche dispiegatasi sino alla modernità, si scoprirà che il verso più famoso della letteratura italiana riecheggia un passo di un sermo de cruce del V secolo, ove il dulce naufragium è l’esito del canto seduttivo e mortale delle sirene. L’infinito si rivela, così, canto ulissiaco, eppure memore di Pascal, la cui fede gratuita oscillava sospesa nell’incerto tra gli abissi dell’infinito e del nulla, che il poeta immagina ormai disancorati dalla verità teologica, che pure li aveva rivelati. La ginestra è l’ultimo approdo di questa coerente decostruzione del cristianesimo, come è suggerito dall’epigrafe giovannea, confermato dai Pensieri postumi, provato dalla sua sistematica dipendenza polemica dalla teodicea delle Opere morali del gesuita Bartoli, «il Dante della prosa italiana», assunte sin dalle Operette morali come modello di letteratura filosofica, seppure “convertita” in parodia nichilistica. Il fiore del deserto, che piegato il suo «capo innocente» soccombe alla violenza del vulcano, è non solo metafora del poeta patiens, umiliato dal «secol superbo e sciocco» e rivelatore della ateologica vanità del tutto, ma anche figura secolarizzata di Gesù, «il fiore di Jesse» morente sul Golgota, celebrato dal poeta adolescente nei Discorsi sacri. L’ultrafilosofia leopardiana non è allora un anticristianesimo, ma un ultracristianesimo, un’apocalisse atea: il poeta toglie in sé l’irriducibile nucleo sacrificale e sapienziale evangelico, l’uomo Gesù abbandonato da Dio, la miracolosa resurrezione dell’amore dalla morte, del senso dalla vanità. Questo risorgimento è l’epifania del gratuito, l’essere aperti, nella sapienza di nulla, all’evento del buono e del bello, vivendo della fede nella dignità sacrale dell’ecce homo senza Dio. Una memoria cristiana spezzata e disseminata... Ateofania: la pietà del flos sublimis è l’ultima, più profonda verità del dulce naufragium.
Erasmo libero. Le litterae e la teologia
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2023
pagine: 440
Il volume, che inaugura la collana "Laboratorio Erasmo", si propone di contribuire a una restituzione dell'opera e del pensiero di Erasmo da Rotterdam come testimonianza tenace di libertà e di autonomia, intenta, anche a costo di ambiguità, incoerenze, compromessi, a tutelare ed espandere il proprio vitale spazio di azione e incidenza storica. Gli studi raccolti, nati nell'ambito dell'omonimo gruppo di ricerca, fanno perno, da diverse prospettive metodologiche, sul concetto di libertà, che è il centro irriducibilmente problematico, persino eversivo, che segna l'approccio critico di Erasmo nei confronti del cattolicesimo romano del suo tempo, il" suo scarto nei confronti di Lutero, la novità radicale della sua fede razionale. Una inquieta e vitale libertà che, allo stesso tempo, caratterizza anche l'ambiziosa e originale aemulatio erasmiana nei confronti delle letterature classiche e dell' Umanesimo italiano. Contributi di A. Annese, L. Battista, E. Cerqua, M. Fallica, L. Geri, V. Lau-ria, G. Lettieri, C. Presezzi, M. Quatrale.
Poliziotto-Sessantotto. Violenza e democrazia
Luigi Manconi, Gaetano Lettieri
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2023
pagine: 200
“Poliziotto-Sessantotto” racconta una storia di ribellione, di speranza e di sconfitta, che ha contribuito alla formazione del nostro paese per come lo conosciamo oggi. La costruzione dell’Italia contemporanea passa dal Sessantotto. Una lotta contro le vecchie generazioni che si trasforma presto in un conflitto fratricida, non più verticale ma orizzontale, prolungandosi nella violenza politica, fino allo scontro più acuto tra forze dell’estrema sinistra, forze dell’estrema destra e forze di polizia. In questa prospettiva, è la figura del poliziotto – per Pasolini, il sottoproletario strumento e vittima del potere, che entra in polizia come unica alternativa alla miseria – a diventare simbolo paradossale di una radicale contraddizione: quella tra potere e debolezza, torto e giustizia. Emerge così il punto critico della democrazia, l’incapacità di ribaltare realmente i rapporti di forza economici, sociali e politici e di riformare profondamente il sistema, fondandolo sulle ragioni della minorità. Nella perenne dialettica tra contestazione e repressione, Luigi Manconi e Gaetano Lettieri ci ricordano che la via da seguire, perché il conflitto produca mutamento sociale e non si dissipi in violenza, è sempre quella che si può cogliere nella condizione di chi sta in basso, dei non garantiti, degli spossessati, di chi è vittima e di chi è prigioniero. Perché «la comunità felice che il Sessantotto ha immaginato e si è illuso di vivere è quella sempre a venire della giustizia infinita, che sa vedere insieme il poliziotto umiliato e il giovane ferito: l’ossimoro del Poliziotto-Sessantotto».
Prospettive cristiane. Volume Vol. 1
Gaetano Lettieri, Carla Noce, Ilaria Ramelli
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2022
pagine: 106
La veste e il corpo. Questo è il Leitmotiv che percorre i tre articoli componenti il primo cahier d'ambito prettamente cristiano. In particolare, Gaetano Lettieri ne fa oggetto di una lettura antropologica, storica e filosofica alla luce diretta delle Sacre Scritture. Carla Noce, invece, li analizza in chiave liturgica, teologica e cristologica. Con Ilaria Ramelli, divengono, piuttosto, binomio antitetico di un'analisi specificatamente mistica: «Veste di Luce» versus «tunica di pelle». In sostanza, un insieme di letture alle quali è unitamente sotteso un particolare interesse per l'aspetto simbolico della 'Veste'.
Il differire della metafora. Il transfert del desiderio da Gregorio di Nissa e Agostino a Ricoeur e Derrida
Gaetano Lettieri
Libro
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2021
pagine: 234
Il culmine della tradizione patristica greca e latina, rappresentato da Gregorio di Nissa e Agostino, può essere restituito come riflessione divergente sulla metafora, cioè sul potere analogico o carismatico di traslazione del desiderio. Al suo stesso interno la teologia matura di Agostino approda al riconoscimento dello scarto teologico tra due livelli di rivelazione e di senso. Alla platonizzante metafora ontoteologica (lex di translatio dai signa sensibili alla Res trascendente di Dio), ereditata dalla riflessione teologica origeniana nella sua reinterpretazione cappadoce, Agostino sovrappone una metafora differente, "apocalittica": l'evento indisponibile dello Spiritus, il Dono indebito di grazia, pensato come Metafora carismatica, Transfert della santa concupiscenza, che elegge la peccaminosa libertà dell'uomo, muovendola irresistibilmente alla salvezza. Pensatore di Dio come Essere immutabile e confessore dell'evento della grazia, iniziatore della storia occidentale della memoria abitata da Altro come scaturigine delle ermeneutiche della storicità, Agostino continua ad essere privilegiato oggetto di interpretazione di due importanti e divergenti teorie contemporanee della metafora: l'ermeneutica dell'incondizionato e l'ontologia dell'inesauribile di Ricoeur e la decostruzione aperta all'evento del "Vieni!" di Derrida. Ma mentre la decostruzione del cristianesimo di Derrida privilegia l'interpretazione del dono e della decisione passiva dell'antiumanistico Agostino, la prospettiva di Ricoeur converge con quella umanistico-cristiana di Origene e ancor più con quella di Gregorio di Nissa. Il più speculativo dei Padri cappadoci "inventa" il pensiero dell'infinità incomprensibile di Dio, dell'intelligenza come sapere congetturale dell'inesauribile, del desiderio spirituale come protensione infinita nell'interpretazione allegorica delle metafore analogiche, attraverso le quali il Logos chiama la libertà della creatura alla responsabilità di una testimonianza fedele, quindi a un'impossibile, eppure estatica unione mistica. Se Agostino e Gregorio propongono due diverse intelligenze dell'intimo differire del pensiero teologico, quindi due diverse interpretazioni del transfert del desiderio cristiano e del suo paradossale godimento, essi continuano a differire nella ricerca rigorosamente filosofica, non dogmatica e laicamente decostruttiva di due dei massimi pensatori contemporanei.
Prospettive cristiane. Volume Vol. 1
Gaetano Lettieri, Carla Noce, Ilaria Ramelli
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2007
pagine: 102
L'altro Agostino. Ermeneutica e retorica della grazia dalla crisi alla metamorfosi del De doctrina christiana
Gaetano Lettieri
Libro
editore: Morcelliana
anno edizione: 2002
pagine: 768
Perché nel 397 Agostino interrompe il De doctrina christiana, una delle sue opere più ambiziose e sistematiche, lasciandola trent'anni da parte, per concluderla soltanto a pochi anni dalla morte? Cosa nasconde la vicenda tormentata di uno dei grandi classici dell'Occidente, summa insuperata della cultura cristiana? A partire da questi interrogativi, tramite un rigoroso metodo storico-critico e un'indagine analitica delle opere e della storiografia agostiniane, il volume tenta una reinterpretazione globale e innovativa del pensiero del doctor gratiae. Il De doctrina christiana incompiuto è il culmine del platonismo cristiano del primo Agostino, umanista apologeta del libero arbitrio. Esso precede e non segue l'Ad Simplicianum, l'opera che inaugura la teologia del nuovo, dell'altro Agostino, antiumanista confessore della predestinata, onnipotente grazia indebita e della peccaminosa impotenza della libertà umana. Le Confessiones ritrattano l'opera interrotta, definendo la nuova, eteronoma doctrina christiana: l'identità dell'interiorità dipende dall'alterità indisponibile della grazia; l'uomo conosce e ama Dio soltanto se lo Spirito vuole conoscere e amare Dio in lui. Il tardo completamento del De doctrina christiana compie la riflessione sull'ermeneutica e sulla retorica dello Spirito, unico vero Interprete della Scrittura, unica irresistibile Parola di persuasione, sì che la teologia della grazia rivelerà il suo debito - finora insospettato - rispetto alla teoria ciceroniana degli stili retorici. L'agostinismo maturo - di cui non solo il De Trinitate o il De civitate Dei, ma anche le convergenti opere antipelagiane sono componente strutturale e non emarginabile - è quindi interpretato come rivoluzionaria dialettica tra ragione (natura, libertà) e grazia, tra persistente, ma subordinata ontoteologia platonizzante (già definita dal primo Agostino) e nuova, dominante teologia del Dono. Ad immagine del san Bartolomeo di Michelangelo, l'altro Agostino, strappato a sé dalla violenza della grazia, toglie ed esibisce il resto del primo Agostino, così come il tardo completamento del De doctrina christiana ritratta, recupera e implicitamente sconfessa l'antica parte dell'opera. Al cospetto del Dono, il potere della natura, della libertà, della stessa ragione non può che essere svuotato e sospeso.
Il principe
Niccolò Machiavelli
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Nuova Argos
anno edizione: 2021
pagine: 848
La riedizione del più celebre testo alla base della teoria politica moderna, indirizzato ai sovrani, ai potenti e a coloro che all'intelligenza dello Stato dedicano il proprio impegno. Familiare al mondo dell'intelligence, Machiavelli è parte del corredo dottrinario dell'agente segreto e il testo è riletto al presente, anche alla luce delle procedure tecnico-operative ancora adottate.