Libri di Giuseppe Cantillo
Esistenza, ragione e trascendenza. Studi su Karl Jaspers
Giuseppe Cantillo
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2020
pagine: 256
A Karl Jaspers, psicopatologo e filosofo, si deve una particolare declinazione della filosofia dell'esistenza, strettamente connessa a un ripensamento della relazione terapeutica in ambito psicopatologico. Ed è proprio a partire dall'attenzione alla singolarità del malato con la sua patologia psichica, dall'interesse per la soggettività concreta, nella sua vulnerabilità e unicità, che Giuseppe Cantillo interpreta, nei saggi raccolti in questo volume, la filosofia dell'esistenza di Jaspers. Decisive per la comprensione dell'esistenza, sono, nella lettura dell'autore, alcune categorie che Jaspers elabora in costante dialogo con la tradizione filosofica: la comunicazione, che può divenire conflitto ma anche lotta amorosa, le visioni del mondo, che limitano ogni forma di assolutismo, o la «cifra» in cui il divino si fa presente come ricerca e non come possesso. Ma lo Jaspers che incontriamo nelle pagine di Cantillo è anche il pensatore impegnato in una riflessione di natura etico-politica sulla bomba atomica, sul problema della tecnica, sulle questioni del nichilismo e della secolarizzazione; riflessione che, pur radicandosi nella storia del Secondo dopoguerra, conserva intatta la sua attualità.
Scritti su Hegel
Giuseppe Cantillo
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2020
pagine: 176
Il volume raccoglie una selezione di recenti scritti di Giuseppe Cantillo che attraversano con acutezza e profondità alcune delle questioni più complesse della filosofia hegeliana: la costituzione del soggetto, la violenza, la comunità religiosa, il rapporto tra pensiero e vita. Come in un caleidoscopio, nel confronto con Hegel, prendono forma le complesse figure del romanzo della coscienza, le pagine della storia e della cultura, restituendo la stratificazione della forma umana della vita. Così facendo, questi testi raccolgono ermeneuticamente i nodi hegeliani in vista di un pensiero in grado di attraversare l’infinitizzazione immanente all’esperienza nel limite che si ripresenta di continuo all’uomo. Nella fedeltà all’appello hegeliano a “pensare la vita”, Giuseppe Cantillo ci invita e sollecita perciò a pensare con Hegel, oltre Hegel.
Giuliano Minichiello. Filosofo ed educatore
Giuseppe Cantillo, Luigi Anzalone, Paola Di Natale, Giovanni Sasso
Libro: Libro rilegato
editore: Pensa Editore
anno edizione: 2024
pagine: 216
Le forme dell'umano. Studi su Hegel
Giuseppe Cantillo
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 1996
pagine: XIV-278
Introduzione a Troeltsch
Giuseppe Cantillo
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2004
pagine: 183
Le ricerche storico-teologiche e di filosofia della religione di Ernst Troeltsch (1867-1923) sono state intessute dalla consapevolezza di una grave, inquietante crisi religiosa. La cui profondità non può essere affrontata restando dentro le mura della teologia - sostiene Troeltsch - ma esige una risposta più complessa del semplice appello alla evidenza dell'esperienza cristiana, la verifica, cioè, della possibilità di coesistenza del cristianesimo con la cultura moderna, con le sue tendenze all'immanenza, al naturalismo, all'umanismo. Da questo nucleo problematico originario scaturisce la domanda fondamentale che regge tutta la ricerca di Troeltsch, vale a dire la domanda intorno alla relazione tra ragione e storia.
Edipo. Per una genealogia dell'umano
Luigi Anzalone
Libro: Libro rilegato
editore: Pensa Editore
anno edizione: 2024
pagine: 608
Introduzione di Giuseppe Cantillo.
Natura umana e senso della vita
Giuseppe Cantillo
Libro: Copertina morbida
editore: Luciano
anno edizione: 2005
pagine: 264
Il fondamento nascosto. L'etica attiva di Aldo Masullo
Giuseppe Cantillo, Mariapaola Fimiani
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2016
pagine: 120
Nell'immaginato Dialogo di Giordano Bruno e un Procuratore di Stato Aldo Masullo fa dire al Nolano: "Il generale buon senso non sempre è buono. Può essere bonario, accomodante, ma non perciò buono, ossia vero. La filosofia non è che l'esercizio della libertà del pensiero. Non pretende di possedere il vero, ma non si stanca di smascherare e denunciare il falso, e così rendere più libero l'uomo". In queste proposizioni affiorano già alcuni dei principi cardine della filosofia di Masullo esposti in questo libro: la filosofia come pensiero critico, irriducibile a strumento del potere, il nesso profondo di verità e bene, vale a dire una concezione "esistenziale", "non teoreticistica" della verità, intesa come la ricerca sempre aperta del "fondamento nascosto", della "relazionalità originaria", su cui poggia la dimensione etica, la responsabilità del soggetto di corrispondere all'appello dell'altro. Mantenendo vivo il fuoco del fondamento la filosofia si fa "etica attiva", il cui compito è sottrarre l'uomo all'angustia delle regole e dell'abitudine: sfida estrema per difendere la libertà dinanzi al pericolo dello smisurato dominio della tecnica.
Il tormento della modernità. Religione, etica, filosofia dalla storia. Studi su Ernst Troeltsch
Giuseppe Cantillo
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2017
pagine: 318
Nell’anno in cui ricorre il cinquecentesimo anniversario delle 95 tesi di Wittenberg è parso opportuno riproporre il pensiero di una delle più significative personalità della cultura cristiana ed europea del Novecento, qual è Ernst Troeltsch. Le sue ricerche si sono sviluppate in una molteplicità di ambiti disciplinari (teologia, filosofia della religione, etica, sociologia della religione, politica, filosofia della storia) concentrandosi, però, su due linee principali: la relazione tra Cristianesimo e storia, tra Cristianesimo e modernità, e la questione dello storicismo, al cui fondo è la tensione tra la ricerca di principi e valori universalmente validi e il rispetto dell’individualità e mutevolezza dell’esperienza storica. È qui «il tormento del mondo moderno». Troeltsch non ha aggirato le ombre del «nichilismo europeo», ma ha cercato di comprenderlo e di prendere posizione di fronte ad esso. All’indomani della catastrofe della grande guerra, ha sentito il bisogno di avviare una riflessione critica sull’identità dell’Europa, anticipando la consapevolezza di problemi che continuano ad inquietare profondamente il nostro presente e insieme suggerendo una traccia per affrontarli.
Ernst Troeltsch. Religione, etica, filosofia della storia
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2018
pagine: XVII-279
L’introduzione a questo volume è affidata alle pagine sapienti di uno dei maggiori studiosi di Troeltsch come Giuseppe Cantillo. È lì che il lettore troverà l’individuazione sicura delle linee principali nell’itinerario di ricerca di Troeltsch e l’ampia contestualizzazione e illustrazione scientifica dei saggi a lui dedicati che innervano il libro. Qui sia invece consentito a uno dei curatori (insieme con lo stesso Cantillo, Anna Donise e Edoardo Massimilla) di prendere brevemente la parola solo per collocare il nostro volume in una cornice per così dire “istituzionale”, che è allo stesso tempo culturale. Il libro che si presenta al pubblico dei lettori risale al convegno su “Religione, etica e filosofia della storia nel pensiero di Ernst Troeltsch” svoltosi nel novembre del 2016 nella sede prestigiosa della Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli in stretta collaborazione col Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università “Federico II”. Si tratta di una sinergia che – spesso allargata all’altra grande accademia che abita la casa comune di via Mezzocannone 8, e cioè l’Accademia Pontaniana attualmente presieduta da Fulvio Tessitore – ha prodotto e produce tutta una serie di rilevanti iniziative ed attività, che stanno a testimoniare la vivacità non legata all’effimero di un determinato ambiente della cultura accademica e universitaria napoletana. Basta dare una scorsa all’elenco delle «manifestazioni ospitate», da qualche tempo puntualmente riportato nell’Annuario della Società Nazionale, per avere una piccola ma significativa riprova di quanto si sta dicendo. Ad esempio, proprio nelle settimane immediatamente precedenti e successive all’appuntamento troeltschiano la Società Nazionale ha, tra l’altro, anche ospitato il simposio su “Natura e cultura nelle scienze dell’uomo” (si tratta del XVII Colloquio internazionale nel quadro della Convenzione che lega l’Università “Federico II” di Napoli con la Heinrich-Heine-Universität di Düsseldorf) e un ciclo di proiezioni, in lingua originale, del famoso sceneggiato televisivo con regia di H.W. Geißendörfer tratto dallo Zauberberg di Thomas Mann. Sono iniziative che si segnalano anche per ricordare il forte e tradizionale legame della cultura partenopea con il mondo tedesco (si pensi alla figura di Benedetto Croce, che fu, come tutti sanno, uno dei maggiori accademici napoletani). Ricordo con piacere che alle tre proiezioni dello Zauberberg ha assistito anche un gruppo piuttosto folto di studenti, soprattutto di filosofia, i quali hanno poi attivamente e con competenza partecipato alle discussioni. Non si tratta di un caso isolato. La presenza giovanile e studentesca, rinnovatasi pure in occasione del convegno su Troeltsch, è ormai divenuta una costante della Società Nazionale (si pensa anche alle «olimpiadi» di matematica). È dunque ormai frequente che, entrando in Accademia, se ne trovino le antiche e severe sale frequentate non solo da maturi accademici ma anche popolate da giovani studenti, che entrano così in contatto, spesso per la prima volta, con un’Istituzione carica di storia e di tradizione. È uno spettacolo che fa bene. È opportuno spendere una parola anche sulla collocazione editoriale del nostro libro troeltschiano, che esce nella serie ormai cospicua dei «Quaderni» dell’«Archivio di Storia della Cultura», la rivista fondata e diretta da Fulvio Tessitore che, con l’anno che si accinge a cominciare, entra ormai, anche con qualche novità, nella trentunesima annata della sua esistenza. Basta già solo guardare ai titoli e ai curatori dei diversi «Quaderni» (stanno elencati in fondo al nostro volume) per farsi l’idea di un impegno editoriale che, a sua volta, rispecchia un progetto e una linea culturale. Il quaderno che precede immediatamente questo nostro su Troeltsch è quello, poderoso, dedicato a Wilhelm von Humboldt nel duecentocinquantesimo della nascita.
Le filosofie del soggetto. Saggi su etica, storicità e comunità
Giuseppe Cantillo
Libro: Libro in brossura
editore: Francesco D'Amato
anno edizione: 2020
pagine: 204
Dalla psicologia all'antropologia filosofica, dall'etica alla storia della filosofia i contributi di questo volume consentono di gettare uno sguardo sulla laboriosa attività di Cantillo, contrassegnata dal continuo confronto con i suoi principali punti di riferimento teorici (Hegel, Jaspers, Troeltsch, Dilthey, Cassirer, Rosmini, Piovani, Masullo, Guardini) e dalla delineazione di nuove e originali prospettive di ricerca. Due appaiono le linee principali, tra loro strettamente correlate, che Cantillo sviluppa in questi suoi lavori: da un lato il tema della soggettività, dall'altro quello di un'etica attiva in grado di costruire una comunità.