Libri di Mario Praz
I capolavori: Ulisse-Gente di Dublino-Ritratto dell'artista da giovane-Poesie
James Joyce
Libro: Libro rilegato
editore: Newton Compton Editori
anno edizione: 2017
pagine: 1047
Dalle poesie giovanili al capolavoro della maturità, questa raccolta consente di seguire l'evoluzione stilistica di James Joyce e insieme di apprezzare il costante ritorno e il riverberare di certi temi. I quindici racconti che compongono "Gente di Dublino", primo grande esito narrativo di Joyce e sono lo specchio di un'Irlanda avvilita, frustrata, delusa: prigionieri della noia, dell'angoscia, dell'atrofia dilagante, aridi e accidiosi i protagonisti di queste storie apparentemente banali, tentano invano di fuggire da una patetica, disperata immobilità. Il "Ritratto dell'artista da giovane" è la storia dell'educazione intellettuale di una mente creativa: Joyce racconta, in uno stile mirabile per inventiva e fantasia, la formazione di Stephen Dedalus, il suo alter ego, dall'infanzia nel collegio gesuita alla scoperta della vocazione per l'Arte. L'"Ulisse", infine, opera unica nella letteratura contemporanea: è la cronaca di una giornata reale, dai primi bagliori del mattino del 16 giugno 1904 fino alle prime ore della notte del giorno seguente, è un inno alla cultura e alla saggezza popolare, e il canto di un'umanità rinnovata. Al centro non vi è un eroe o un antieroe, ma semplicemente un uomo di larghe vedute e grande umanità: Leopold Bloom. Chiudono il volume i versi della raccolta "Musica da camera", che con accenti ora teneri e appassionati ora maliziosi e satirici illustra una storia d'amore, dall'idillio dei primi turbamenti a un finale amaro; di "Il Santo Uffizio" e di "Becco a gas".
David Copperfield
Charles Dickens
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2020
pagine: 1022
David, orfano di padre, trascorre un'infanzia felice con la madre, ma l'idillio è rotto dal matrimonio della giovane vedova con il signor Murdstone, un uomo crudele che la porta alla tomba. Privo di affetti, David sperimenta la dura scuola del maestro Creakle e il lavoro servile in un negozio di Londra; disperato fugge a Dover dove sua zia Betsey accetta di occuparsi di lui, e per educarlo lo manda a Canterbury in casa del suo avvocato, dove conoscerà la dolce Agnes e il viscido Uriah Heep. In "David Copperfield" Dickens costruisce un affascinante vortice narrativo intrecciando le vicende di diversi personaggi che si muovono attorno al giovane David e alla sua vicenda, ricca di numerosi riferimenti autobiografici. Un romanzo che è un vero e proprio inno alla dolcezza e alle amarezze della formazione all'età adulta e del crescere. In questa edizione di pregio le illustrazioni di Frederick Barnard accompagnano il lettore nell'incredibile viaggio che è la vita di David Copperfield, illuminando con immagini suggestive le tappe fondamentali di questa storia avventurosa e senza tempo.
Mnemosine. Parallelo tra la letteratura e le arti visive
Mario Praz
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2020
pagine: 230
Sebbene ci siano stati altri tentativi di rendersi conto dell'unità d'indirizzo delle arti e delle lettere nell'ambito di singoli periodi stilistici, unità sentita fin dai tempi antichi e sanzionata dall'appellativo di « arti sorelle», di solito i precedenti studiosi dell'argomento si son limitati a considerazioni di contenuto e di reciproci influssi, in margine al vecchio assioma oraziano ut pictura poesis. Partendo da osservazioni circa la calligrafia e il ductus, o stile di scrittura, l'autore del presente volume ne estende l'applicazione alla creazione artistica, che in grado anche maggiore della calligrafia è un'espressione dell'individuo. « La calligrafia s'insegna, e certe caratteristiche appartengono allo stile generale del periodo, ma la personalità dello scrivente, se è di qualche rilievo, non manca di rivelarsi. Lo stesso accade anche con l'arte. Gli artisti minori mostrano gli elementi comuni del periodo in un modo più accentuato, ma non v'è artista, per originale che sia, che possa evitar di mostrare una qualche dose delle caratteristiche generali ». Analogamente a quanto ha fatto Vladimir Ja. Propp per le fiabe, Praz ha cercato di stabilire una similarità di struttura in mezzi espressivi diversi, sicché opere d'arte d'uno stesso periodo, in campi e con argomenti diversi, rivelano lo stesso pattern o disegno strutturale. La proposizione di Propp, che i personaggi delle fiabe variano mentre la funzione rimane la stessa, troverebbe così riscontro in un'altra proposizione: i mezzi variano, ma la struttura rimane la medesima. Il mito antico, che diede Mnemosine come madre delle Muse, ha suggerito all'autore il titolo di questo libro, il quale in un sintetico panorama delle arti e delle lettere dall'antichità al tempo presente individua e analizza i patterns strutturali che si sono affermati via via nel corso della storia.
Studi sul concettismo. Emblema, impresa, epigramma, concetto
Mario Praz
Libro
editore: Abscondita
anno edizione: 2020
«Dorme nelle antiche biblioteche d'Europa, specialmente in quelle d'origine ecclesiastica, una vasta letteratura di libri figurati ora non mai consultati o assai raramente e di sfuggita, la letteratura degli emblemi. Vani passatempi di cervelli oziosi li proclama lo studioso serio; e coloro che si sentono attratti ad acquistar quei libri, quando ne appaiono in cataloghi d'antiquaria, son di solito vecchi collezionisti di curiosità, che con eguale entusiasmo raccoglierebbero francobolli o scatole di fiammiferi. I collezionisti d'emblemi già si contavano sulle dita nel secolo scorso, e oggi sì e no che se ne trova; e il loro scopo, quando non è di possedere bei libri illustrati da artisti spesso ben noti, è null'altro che desiderio di accumular cose della stessa natura: i bei libri curiosi li fan legare sontuosamente in marocchino ai ferri, e, nonché leggerli, il più delle volte ne ignorano tutto fuorché il nome. Merita codesta letteratura tanto oblìo? È indegna d'esser studiata, sia pure come documento d'una perversione del gusto in secoli a noi lontani? E, prima di tutto, son gli emblemi veramente cose rimorte?». Con un contributo di Marco Maggi.
Il Rinascimento
Walter Pater
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 237
«È in Italia, nel Quattrocento, che risiede principalmente l'interesse della Rinascenza - in quel solenne Quattrocento, che non si studierà mai abbastanza non solo pei suoi resultati positivi nel campo dell'intelletto e della fantasia, le sue concrete opere d'arte, le sue tipiche figure eminenti, col loro profondo fascino estetico, ma pel suo spirito e pel suo carattere in genere, per le qualità etiche di cui esso offre un modello perfetto. Le varie forme d'attività intellettuale che insieme costituiscono la cultura d'un'età, muovono per la maggior parte da punti di partenza differenti, e seguono cammini distinti. Come prodotti d'una medesima generazione esse invero partecipano d'un carattere comune, e inconsciamente s'illustrano a vicenda; ma quanto agli artefici stessi, ogni lor gruppo è solitario, e consegue quei vantaggi o subisce quegli svantaggi che possono esserci nell'isolamento intellettuale. Di tanto in tanto vengono tuttavia epoche di condizioni più propizie, in cui i pensieri degli uomini si raccostano gli uni agli altri più di quanto non avvenga di solito, e i vari interessi del mondo intellettuale si combinano in un tipo completo di cultura generale. Il Quattrocento in Italia è una di queste epoche felici, e quel che talora si dice dell'età di Pericle è vero per quella di Lorenzo il Magnifico: – è un'epoca fertile di personalità, multilaterale, accentrata, completa. Qui artisti e filosofi e coloro che l'azione del mondo ha elevato e reso acuti, non vivono nell'isolamento, ma respirano un'aria comune, e ricevon luce e calore gli uni dai pensieri degli altri. C'è uno spirito di generale elevazione e illuminazione a cui tutti partecipano egualmente. L'unità di questo spirito conferisce unità a tutti i vari prodotti della Rinascenza; ed è a quest'intima alleanza con lo spirito, a questa partecipazione ai più alti pensieri che l'età producesse, che l'arte italiana del Quattrocento deve molto della sua grave dignità ed influenza».
Frankenstein
Mary Shelley
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2019
pagine: 288
"Era una notte cupa notte di novembre" quella in cui il giovane Victor Frankenstein riesce a infondere dal nulla la vita a una creatura assemblata con parti di cadavere. Ha superato i confini della morte e ha messo al mondo uno sciagurato, che poco alla volta impara a parlare, ragionare, amare, odiare. Capolavoro della letteratura gotica affermatosi con rara potenza nell'immaginario collettivo, il romanzo di Mary Shelley non ha mai smesso di eccitare la fantasia di artisti e lettori di tutto il mondo per la bellezza delle sue immagini e le sfaccettature dei suoi significati. "Frankenstein" rimane un'opera fondamentale per lo sviluppo dei generi horror e fantascientifico, e in questa nuova traduzione si ripropone in maniera sempre più attuale, per l'urgenza delle questioni che affiorano dalla narrazione, dalla sfida dell'uomo ai limiti posti dalla natura all'aspirazione a una scienza onnipotente, dall'analisi psicologica della “creatura” all'eterno desiderio di sfuggire alla morte.
Frankenstein
Mary Shelley
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2015
pagine: 258
Opera fondamentale per lo sviluppo del genere horror e di quello fantascientifico, la storia del giovane Frankenstein che riesce a dar vita a una "creatura" assemblata con parti di cadaveri colpisce ancora oggi per l'attualità delle questioni affrontate, dalla sfida dell'uomo ai limiti posti dalla natura al desiderio di poter sfuggire alla morte. In questa edizione di pregio, il mondo perturbante del romanzo trova perfetta rappresentazione nelle visioni di Lynd Ward, tra i fondatori della graphic novel statunitense, definito dallo stesso Art Spiegelman "uno dei più eminenti e completi artisti americani".
Il corvo. Testo inglese a fronte
Edgar Allan Poe
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2019
pagine: 123
"Un Corvo che monotonamente ripete una sola parola, 'Nevermore', alla conclusione di ogni stanza, in una poesia di tono melanconico. Ora, senza così perdere di vista la supremeness, o perfezione, in ogni punto, mi chiesi: 'Fra tutti gli argomenti melanconici, qual è, secondo il concetto universale dell'umanità, il più melanconico?'. La Morte - fu l'ovvia risposta. 'E quando è più poetico questo argomento, fra tutti il più melanconico?'. Dopo quanto ho già abbondantemente spiegato, la risposta fu ovvia: 'Quando è più strettamente congiunto alla Bellezza, dunque la morte d'una bella donna è il tema più poetico del mondo e le labbra più adatte a tale argomento sono quelle di un amante orbato dell'amata." (Dalla "Filosofia della composizione" di E. A. Poe)
Il patto col serpente. Paralipomeni di «La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica»
Mario Praz
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2013
pagine: 578
Da quando, nel 1930, è uscito il libro più famoso di Praz, "La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica", l'intuizione critica che lo ispirava è quasi diventata un luogo comune: accade cioè che "chiunque si occupi delle origini della sensibilità moderna ne tiene conto, anche senza aver letto e compreso l'importanza di Praz. È il destino di coloro che hanno ovviamente ragione, ma nulla toglie al fatto che sono pochi i critici cui sia stata concessa un'idea così brillante" (Frank Kermode). E una necessaria integrazione di quell'opera capitale è "II patto col serpente", che svela sin dal titolo il suo cuore nero: come nel quadro di Hans Baldung Grien, assunto dallo stesso Praz a emblema del libro, il serpente tentatore è infatti l'immaginazione, che per il tramite di Eva (la sensibilità) corrompe Adamo (la volontà) svelandole zone più inconfessabili dell'anima e dando così libero corso alla malinconia, alla fantasticheria aberrante e mostruosa, alla perversione, alla nevrosi.
La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica
Mario Praz
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2008
pagine: XXVI-444
Pubblicato per la prima volta nel 1930, "La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica" è ormai un classico degli studi letterari e costituisce una vera e propria pietra miliare nel campo della critica tematica. Percorrendo la letteratura inglese, francese e italiana dell'Ottocento, Mario Praz studia i tratti distintivi dell'estetica decadente nella cultura europea: l'evoluzione dell'idea di bellezza, spesso associata all'idea di morte; il tema della corruzione e della tristezza; la ricorrenza di personaggi satanici; la figura sadica della "femme fatale"; la fascinazione per la lussuria, il vizio e l'esotismo; la sensualità della parola. Un saggio anomalo, moderno, nel quale il pensiero critico si nutre di sottili intuizioni e la letteratura diventa appassionata esperienza.