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Libri di Massimo Giuliani

Saper attendere. Il Messia come speranza

Saper attendere. Il Messia come speranza

Paolo De Benedetti, Massimo Giuliani

Libro: Libro in brossura

editore: Morcelliana

anno edizione: 2017

pagine: 84

L’idea di messia nel pensiero ebraico antico e moderno subisce vari slittamenti semantici, di origine storica e teorica. Il teologo e l’ebraista, con le loro proprie tonalità, ne illuminano alcuni: dapprima si rintracciano i nomi del messia – da quello personale e mistico-escatologico a quello collettivo incarnato nell’età messianica e in Israele – attraverso la Bibbia e le fonti giudaiche (midrash, Talmud, chassidismo, Illuminismo ebraico e sionismo); poi, in chiave fenomenologica, si delineano possibili percorsi, per così dire, messianici nella filosofia, nella musica, nella letteratura. D’altra parte, il messia, architrave che unisce e divide ebrei, cristiani e musulmani, si presta a una riflessione non solo religiosa e spirituale ma esistenziale: nella coscienza del tempo – quale appare nel Qohelet ma anche nella letteratura europea più secolarizzata – irrompe la dimensione dell’attesa, capace di porre domande anche a un non credente.
10,00

Il dizionarietto di ebraico

Marco Bertagna, Massimo Giuliani

Libro: Libro in brossura

editore: Scholé

anno edizione: 2019

pagine: 336

Perché nelle scuole studiamo greco e latino per leggere Platone e Tommaso d'Aquino, ma ignoriamo l'ebraico e ci accontentiamo di leggere la Bibbia in traduzione? Non studiando l'ebraico l'Occidente si preclude la piena comprensione di una delle fonti della propria vitalità, che deriva da una lingua matrice di sensi molteplici. E la lingua della Torah e dei profeti, del Talmud, della qabbalah e dei classici del pensiero ebraico, da Maimonide a Spinoza, da Rosenzweig a Buber, a Levinas. Questo "Dizionarietto" è uno strumento divulgativo ma rigoroso, dà accesso alle principali parole ed espressioni in ebraico, spiegate nel loro valore letterale ma anche nel contesto teologico e filosofico in cui sono state usate nel tempo. Da studiare o solo da consultare, illuminerà chiunque voglia conoscere una delle radici della cultura occidentale.
21,00 19,95

Il Rabbi di Asti. Su Paolo De Benedetti

Massimo Giuliani

Libro: Copertina morbida

editore: Morcelliana

anno edizione: 2019

pagine: 176

Conosciuto come il Rabbi di Asti, Paolo De Benedetti è stato poeta, editore, biblista, docente, traduttore e teologo tra i protagonisti del dialogo ebraico-cristiano. Un suo allievo ed amico ne delinea qui la complessità del profilo intellettuale e umano. Una sapienza tutta da esplorare che fa, per così dire, di Paolo De Benedetti un classico contemporaneo.
14,00 13,30

Norme di vita morale. Hilkhot de'ot

Mosè Maimonide

Libro: Libro in brossura

editore: Giuntina

anno edizione: 2018

pagine: 99

Medicina preventiva e diete alimentari, virtù filosofiche e fede religiosa, etica sociale e igiene sessuale, tutto in chiave di halakhà ossia di normativa ispirata alla Torà e alla saggezza dei maestri di Israele: ecco in breve i contenuti di "Hilkhot de'ot", uno dei primi trattati del "Mishnè Torà", il grande codice halakhico scritto da Maimonide nell'Egitto del XII secolo. Le norme comportamentali qui discusse e raccomandate costituiscono la via ebraica a una vita sana e morale, nella quale corpo e anima collaborano in armonia e perseguono gli stessi fini: il benessere della persona, la giustizia sociale e soprattutto la conoscenza di Dio. Nell'insieme, si tratta di un percorso di umanesimo ebraico che coniuga ideali etici e concretezza dell'esistenza il cui messaggio di equilibrio sapienziale, anche a distanza di secoli, non ha perso valore e continua, anzi, a essere illuminante. Prefazione di Riccardo Di Segni.
13,00 12,35

Per un'estetica della resistenza. Rileggere Primo Levi

Per un'estetica della resistenza. Rileggere Primo Levi

Massimo Giuliani

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2015

pagine: 100

È possibile parlare di Primo Levi come filosofo? Forse è addirittura necessario, in tempi di scontro di civiltà. Ma forse è anche un atto scientificamente dovuto. In Italia, infatti, Levi è confinato al ruolo di testimone della Shoah, mentre all'estero, soprattutto in America, viene studiato e apprezzato nella pienezza della sua complessa figura intellettuale. I saggi raccolti in questo volume si ripropongono appunto di porre rimedio a questa curiosa schizofrenia critica, affrontando un aspetto ancora poco indagato, almeno nel nostro Paese, dell'opera leviana: la riflessione etico-politica, chiamata a contrastare "le riserve di ferocia che giacciono in fondo all'animo umano", e a sostanziare le possibili vie di una salvazione che faccia leva sulla ragione, sulla cultura e sulla memoria. Dalle reazioni all'educazione fascista al riscatto dell'immaginazione, dalla fascinazione per la tecnologia alla rivalutazione del lavoro manuale: ripercorrendo questi snodi, il presente volume si propone di essere un'originale "introduzione all'opera di Primo Levi", tesa a mostrare la ricchezza tematica e la polisemica profondità, non solo dei suoi libri più conosciuti, ma anche delle sue prose minori e delle sue pagine meno lette, e oggi quasi introvabili. Ne esce un ritratto pluridimensionale di un classico della letteratura e del pensiero italiani. Di quel pensiero e di quella scrittura abbiamo bisogno, e nostalgia.
16,00

Perché sperare dopo Auschwitz? Testimonianze dall'abisso

Massimo Giuliani

Libro: Libro in brossura

editore: La Compagnia della Stampa

anno edizione: 2013

pagine: 56

5,00 4,75

15,00 14,25

Eros in esilio. Letture teologico-politiche del «Cantico dei cantici»

Massimo Giuliani

Libro

editore: Medusa Edizioni

anno edizione: 2008

pagine: 152

Partendo da un passo del filosofo ebreo Franz Rosenzweig per il quale il "Cantico dei Cantici" è "il nucleo e il centro della Rivelazione", l'autore scava nelle interpretazioni ebraiche più ortodosse, ossia più tradizionali, per mostrare come il Cantico abbia offerto da sempre una potente chiave di lettura teologico-politica del dramma storico degli ebrei in galut, in esilio, senza patria e ai margini della storia. Il vuoto, la nostalgia del centro perduto e il dubbio sulla presenza di Dio nella vita del suo popolo si rispecchiano nella ricerca appassionata, sognata e sofferta, dei due giovani del Cantico, le cui immagini forti consolano il popolo in esilio tenendo vivo il desiderio di un ritorno a Sion come prova della fedeltà divina dell'alleanza. Questa spiegazione sionista del Cantico è forse la ragione più profonda del suo essere entrato a far parte del canone biblico.
14,00 13,30

La giustizia seguirai. Etica e halakhà nel pensiero rabbinico

Massimo Giuliani

Libro: Copertina morbida

editore: Giuntina

anno edizione: 2016

pagine: 259

È possibile esporre e comprendere l'etica ebraica 'stando su un piede solo' ossia in poche e semplici formule? Non è piuttosto il giudaismo un cammino lungo e complesso, e dunque anzitutto halakhà, un insieme di norme tese a santificare la vita quotidiana e a rafforzare un'identità di popolo? Quali sono i nessi tra la sfera etica, di sua natura universale, e la sfera delle pratiche simbolico-rituali, che caratterizzano e rendono particolare lo stile di vita ebraico? Cosa dice poi il pensiero rabbinico in merito all'etica del lavoro, o sulle attuali urgenze ecologiche, sull'esercizio del potere, sulla difesa dei diritti umani? In queste pagine la delicata questione del rapporto tra etica e halakhà viene indagata alla luce degli antichi dibattiti rabbinici fino alle discussioni contemporanee passando naturalmente attraverso la grande lezione etica di Maimonide. Uno studio affascinante e impegnativo, guidato dalla stella polare della giustizia, secondo il dettame della Torà: "La giustizia, la giustizia seguirai" (Deuteronomio 16,20).
15,00 14,25

Fidarsi. L'amen della fedeltà

Fidarsi. L'amen della fedeltà

Paolo De Benedetti, Massimo Giuliani

Libro: Libro in brossura

editore: Morcelliana

anno edizione: 2015

pagine: 96

"Aver fiducia" è una disposizione dello spirito che si riflette in gesti ed espressioni della vita quotidiana e permette di interagire nel mondo con adattabilità e saggezza. è una virtù antropologica - che sorge da un'esperienza universale: l'essere stati, durante l'infanzia, oggetto di cure e amore in uno scambio gratificante - e anche teologica: la fede in Dio e la fiducia divina nell'uomo sono, secondo le tradizioni religiose, modello di ogni vera relazione. Una varietà di significati presentata da Massimo Giuliani attraverso una fenomenologia dell'atto di fiducia - e della sua mancanza -, che trova espressione nella letteratura greca e nella. Bibbia, nel pensiero ebraico anche dopo Auschwitz, nei rapporti tra giudaismo e cristianesimo. Paolo De Benedetti mostra come nelle Scritture la fiducia che l'uomo ripone in Dio segua alla fiducia che Dio per primo ha riposto nell'uomo: la storia della salvezza può essere vista come la ricerca di una vicendevole corrispondenza tra questi due amen, "ci credo e mi affido".
10,00

L'esperienza è la causa, il mondo è la conseguenza. Quattro conversazioni e un saggio sulla conoscenza scelti da Massimo Giuliani

L'esperienza è la causa, il mondo è la conseguenza. Quattro conversazioni e un saggio sulla conoscenza scelti da Massimo Giuliani

Libro: Libro in brossura

editore: StreetLib

anno edizione: 2025

Introduzione: Rivoluzioni di rivoluzioni di Massimo Giuliani Emozioni e linguaggio. Intervista a Humberto Maturana di Gabriella Gaspari, Paolo Bertrando, Paola Maria Fiocco, Patrizia Foscarini, Rosa Meri Palvarini, Jacqueline Pereira Obiezioni di un anarchico. Intervista a Paul K. Feyerabend di Anna Lisa Tota Culture e monocolture. Intervista a Mary Catherine Bateson di Gianluca Ganda. “Il mondo non ha oggetti”. Intervista a Heinz von Foerster di Umberta Telfener Da Bateson a Varela: il filo rosso dell'epistemologia del ‘900 di Marco Bianciardi
10,00

Paolo di Tarso nel pensiero ebraico

Libro: Libro in brossura

editore: Pazzini

anno edizione: 2025

pagine: 158

Paolo di Tarso è finalmente al centro del dialogo ebraico-cristiano. A lungo, diciamolo francamente, ne è stato escluso come una presenza imbarazzante, quasi un ostacolo per pensare di poterlo rimuovere. La visione tradizionale cristiana ne faceva un “convertito” e quindi un apostata del giudaismo, se non il nemico giurato della Torah. Come tale lo ha trattato (e ignorato) anche la tradizione ebraica (almeno fino a tempi recenti con i primi tentativi di una rilettura della sua figura). Ma quella di Paolo non è una “conversione” bensì una “vocazione” che merita di essere riconsiderata più attentamente nella sua complessità. Al pari di Gesù è nato, vissuto e morto da ebreo, per la semplice ragione che nel primo secolo il cristianesimo ancora non esisteva come religione autonoma e distinta dal giudaismo, ma si presentava come movimento apocalittico e messianico all’interno del giudaismo. L’esperienza di Paolo (per quanto singolare) appartiene alla dialettica interna dei molti gruppi e movimenti presenti nel giudaismo della sua epoca.
16,00 15,20

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