Libri di Massimo Raffaeli
Il più bel gioco del mondo. Scritti di calcio (1949-1982)
Gianni Brera
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2007
pagine: 469
Gianni Brera è stato un noto giornalista sportivo italiano. Ha scritto di calcio in centinaia di articoli notevoli dal punto di vista stilistico e con questi ha regalato alla lingua italiana espressioni entrate nell'uso comune ("melina", "rifinitura"). Massimo Raffaeli ha riunito per la prima volta in un solo volume le pagine più belle del "Grangiuàn" nazionale.
Marca francese. Saggi e note 2004-2018
Massimo Raffaeli
Libro: Libro in brossura
editore: Vydia Editore
anno edizione: 2019
Banksy e me
Norma Stramucci
Libro: Libro in brossura
editore: Manni
anno edizione: 2025
pagine: 144
Le poesie del libro hanno in comune, con le opere dello street artist Banksy, non soltanto i titoli. Nella Prefazione Massimo Raffaeli spiega che non sono un pretesto o un appoggio. Sono la condivisione di una denuncia sociale sulle vittime dei nostri giorni, un nesso tra parola e immagine, in una particolare sintonia. I versi, in un linguaggio essenziale, fra realtà e sentimento, metafore e ironia, scorrono per dichiarare il dolore per la perdita di un figlio insieme a quello non meno triste e cocente allargato alla sofferenza per i morti nei mari alla ricerca di una esistenza migliore e per gli innocenti nelle guerre. Pure, questa disperazione “gridata” sulle angosce personali e quelle generali della società, via via fa posto a una coscienza sempre più attenta alle vite che sorgono, quindi si apre alla speranza di un futuro diverso.
Il mio amico Céline
Robert Poulet
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2015
pagine: 108
Tra il 1956 e il 1957, lo scrittore Robert Poulet si reca più volte in visita all'amico Louis-Ferdinand Céline, che vive i suoi ultimi anni in un villino diroccato, e ne annota fedelmente le conversazioni, le confessioni, gli sfoghi. Per la prima e unica volta, Céline si racconta e mette a nudo la propria esistenza: la giovinezza avventurosa, la professione medica, i libri, le amicizie, gli amori, i segreti della scrittura, i trascorsi dell'autore di successo come dell'uomo messo al bando dalla società civile. Evocando le emozioni di veder riemergere gli spettri di una vita inimitabile, alternate alle invenzioni di un immaginario debordante, "Il mio amico Céline" assume le forme di un'autobiografia scritta per procura e si presenta come il testamento di uno dei più grandi letterati del Novecento.
La poetica del catenaccio e altri scritti di calcio
Massimo Raffaeli
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2013
pagine: 250
La letteratura e il gioco del calcio sono linguaggi apparentemente inconciliabili ma sanno produrre talvolta delle combinazioni straordinarie: rilevarle, interpretarle, mostrarne il lato segreto e imprevedibile, è l'intento di un critico letterario che con questo libro chiude la trilogia inaugurata da "L'angelo più malinconico" (2005) e proseguita con "Sivori, un vizio" (2010). Ancora una volta, si incrociano i volti di antichi o nuovi campioni (Meazza, Riva, Ibrahimovic, Messi) le pagine del giornalismo militante e della grande letteratura, da Giovanni Arpino a Gianni Brera, da Umberto Saba e Giovanni Giudici a Pier Paolo Pasolini. Composto a mosaico coi frammenti di un romanzo di formazione, scritto in uno stile secco e pungente, "La poetica del catenaccio" testimonia la passione umanistica, ostinata senza essere nostalgica, per un gioco che oggi rischia di non essere più un gioco e nemmeno uno sport ma soltanto lo spettacolo televisivo che propaga i riti di una religione tribale. Anche per questo è un libro che va in direzione contraria, da leggere come un antidoto al Pensiero Unico che attualmente domina non solo il gioco del calcio ma anche la letteratura.
Sivori, un vizio. E altri scritti di calcio
Massimo Raffaeli
Libro: Libro in brossura
editore: Italic
anno edizione: 2009
pagine: 246
Gli eccessi del calcio di oggi, la sua stessa invadenza ed ipervisibilità, possono indurre nella tentazione della nostalgia per il gioco di ieri, quando il calcio era uno sport di massa ma non ancora uno spettacolo televisivo esclusivamente sostenuto dal business. Non è la nostalgia ma il recupero ostinato di antiche emozioni a giustificare questo libro che incrocia di continuo il calcio e la letteratura. Il mito di Omar Sivori e degli "angeli dalla faccia sporca", il Grande Torino, l'Inter di Herrera, il Milan di Nereo Rocco e Gianni Rivera, antiche fisionomie di campioni e di oscuri comprimari, qui si legano ai testi di scrittori e giornalisti che nel corso di un secolo, ormai, hanno saputo raccontare il calcio come un luogo cruciale dell'immaginario nazionale e della cosiddetta identità italiana, da Gianni Brera e Mario Soldati a Salvatore Bruno e Giovanni Arpino. Composto a mosaico, scritto in uno stile secco e tagliente, "Sivori, un vizio" rappresenta un omaggio alla duplice passione che è all'origine di una stessa vocazione critica, dove si incontrano in retrospettiva, come si trattasse dei frammenti di un romanzo di formazione, la Juve del grande Omar, la Lazio allo stadio Flaminio, immagini di Luigi Riva e Giacinto Facchetti insieme con le pagine di alcuni fra gli autori più amati, Pier Paolo Pasolini e Vittorio Sereni.
Poesie scelte (1953-2010)
Luigi Di Ruscio
Libro
editore: Marcos y Marcos
anno edizione: 2019
pagine: 320
"La sua scrittura si produce al crepuscolo in un appartamento della periferia di Oslo, nella stanza piena di carte in cui domina una vecchia Olivetti. Nessuno in casa parla l’italiano, né sua moglie Mary né i quattro figli, così come nessuno immagina in fabbrica la sua attività di scrittore, ma è proprio questa doppia condizione di parzialità a garantire alla sua poesia il segno della totalità compiuta. Essere ‘sotto’ e nel frattempo essere ‘fuori’ significa per lui non poter essere che lì, eternamente, sulla pagina. Egli non deve nemmeno liberarsi di zavorra eccessiva e, pure se in realtà ha letto tutti i libri, proclama la propria ignoranza menzionando pochissimi riferimenti d’avvio come i sillabati di Ungaretti e Lavorare stanca di Pavese. Benché parli volentieri neanche in italiano ma in dialetto fermano, in realtà conosce le lingue, traduce le liriche di Ibsen dal norvegese, legge di continuo i filosofi, ed è dalle lezioni di estetica di Hegel che deduce una volta per tutte l’idea secondo cui la poesia corrisponde a una coscienza disgregata che nella sua inversione si esprime in un linguaggio scintillante capace di verità. Per questo in ogni poesia di Di Ruscio c’è potenzialmente tutta la sua poesia e la sua intera produzione ha la circolarità di un autentico poema." (dall’introduzione di Massimo Raffaeli)
Il pane della poesia. Epicedi 1994-2013
Massimo Raffaeli
Libro: Libro in brossura
editore: Cadmo
anno edizione: 2015
pagine: 124
All'insegna «Del buon corsiero»
Silvio D'Arzo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Efesto
anno edizione: 2025
pagine: 122
Silvio D’Arzo – Silvio D’Arzo – al secolo, Ezio Comparoni – aveva una ossessione: quella di sparire. Onde gli innumeri pseudonimi, quasi il suo essere celasse un infermabile segreto. Un nulla, un silenzio. I quali appieno si soffondono per la locanda del Buon Corsiero, nonché per le righe interìte di cotesta sua sotie zeppa di settecenteschi tricorni, un tanto alla Stevenson. Ma se pure è vero che l’attitudine di D’Arzo si compendia in svelte, inarcate movenze e s’intesse a uno stile «che non potrebbe essere più letterario» (E. Turolla), sostenutissimo e verticale, sta epperò il fatto ch’egli è al contempo capace di increspature od indocilità. Di «silenziose eversioni dell’Arcadia» (M. Raffaeli). E a punto il Funambolo – il perturbante, fosforico ocello che macula e traversa (infondendole tremito) la vicenda del Buon Corsiero – di quelle silenziose eversioni è araldo. Indescrivibile come Mr. Hyde, spettrale come il Master di Ballentrae, rappresenta il nucleo oscuro di Silvio (o sia Ezio). Nucleo che, proprio restando nell’ombra, contagia al suo apparire – catturandoci in un’intima lontananza. Introduzione di Massimo Raffaeli.
Diario senza le date
Marino Moretti
Libro: Libro in brossura
editore: Pequod
anno edizione: 2024
pagine: 192
Marino Moretti ritornò inaspettatamente alla poesia nell'ultima parte della sua vita, e Diario senza le date (1974) fu il suo ultimo libro pubblicato in vita, a quasi novantanni. La raccolta infatti attraversa la sua carriera recuperando i testi fra le sue carte vecchie e nuove, senza data precisa, diario in versi e versicoli dalla metrica elementare e grande ritmo, "persino nervosa a tratti, perciò modernissima, l'espressione chiara e immediata, che risolve prontamente ogni difficoltà di lettura" (G. Lauretano). In questo libro, emergono citazioni, richiami agli altri poeti a lui contemporanei, parole piene di significati e spessore ma spesso rielaborate con la leggera ironia propria di uno scrittore che ha attraversato il '900.
Contes glacés. Ediz. italiana
Sternberg Jacques
Libro
editore: Edizioni degli Animali
anno edizione: 2025
pagine: 424
Singolare, poliedrico e prolifico scrittore belga, Jacques Sternberg, e i suoi surreali Contes glacés, pubblicati qui per la prima volta in italiano con i disegni originali di Roland Topor. Racconti Cinici, stralunati, grotteschi, umorali e un po’ osceni. Politicamente scorretti. Alcuni di una brevità sconcertante. C’è qui come il tentativo di ritualizzare il reale, scardinarlo, tramite un atto di magia. Divorarlo, attraverso uno sregolamento dei sensi, uno spostamento percettivo: gli oggetti animati, il tema del doppio, la morte onnipresente, la fuga dalla realtà, la percezione del mondo come male. Sternberg, di famiglia ebraica, fu internato in un campo di concentramento e suo padre fu deportato e ucciso. In questi "contes" il senso del fantastico agisce come un acido corrosivo, per sciogliere, rompere, scardinare ciò che noi erroneamente ‘definiamo’, ‘patiamo’, come reale. Prefazione di Massimo Raffaeli.
La brinquebale. Memorie e lettere di Louis-Ferdinand Céline
Henri Mahé
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Medhelan
anno edizione: 2025
pagine: 430
«Amo Henri come un fratello, sebbene abbia la credulità di un bretone… lui è avventato, io sono serio… lui vive nella commedia. Io vivo nella tragedia.» (Louis-Ferdinand Céline). Racconto di un'amicizia profonda e movimenta fra il medico scrittore e l'artista Henri Mahé (1907-1975), "La Brinquebale" è uno strumento fondamentale per approfondire l'uomo Céline. Per molti anni l'autore del Voyage inviò all'amico oltre duecento lettere che vanno da poche righe fino a dieci pagine. Scritte in una lingua graffiante e sincera, improntata alla relazione amicale, le lettere ci rivelano l'autentico Céline, con i suoi sberleffi, le ossessioni, i sogni e le angosce. Un classico céliniano seguito dal testo inedito «la genèse avec Céline» (1970) e da una scelta di altre quaranta lettere inedite.

