Libri di Maurizio Giani
Analisi musicale
Diether de La Motte
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2020
pagine: 250
Nel suo vasto progetto di ricondurre le categorie assolute della musicologia tedesca entro una prospettiva storico-antropologica, de la Motte riscatta la pratica dell’analisi musicale rivendicandone, da una parte il lato creativo, inventivo, in cui l’analista si deve forgiare da sé, volta per volta, degli strumenti (non certo gli unici, o quelli ‘giusti’) utili a indagare il fenomeno musicale; dall’altra mettendo a nudo la venatura di soggettività che rimane ineludibile retaggio dell’impresa analitica. E lo fa a suo modo, sia inventando, appunto, con una creatività appassionante, strumenti analitici che nascono dal rapporto stesso che l’analista, con la sua personalità, la sua cultura, e, perché no, col suo gusto personale, instaura con l’opera musicale; sia chiedendo a un personaggio della statura di Carl Dahlhaus di buttar giù, alla fine di ogni analisi, un paio di pagine di critica, come una mini-controanalisi che, se necessario, smonti o anche ribalti il lavoro di de la Motte. E Dahlhaus fa questo senza complimenti, col suo ben noto acume critico, con la capacità di penetrazione che in poche righe apre prospettive, panorami insospettati. Quale messaggio più profondamente educativo per chi studia questa materia? Anche in questo volume, il cuore del lavoro di de la Motte resta il suo impegno didattico, verso chi in futuro la musica dovrà farla, o anche solo conoscerla e comprenderla.
Incontri con Schumann. Percorsi pianistici e critici
Maurizio Giani
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2024
pagine: IX-120
Concepito come omaggio a Robert Schumann, e insieme dedicato alla memoria di Antonio Rostagno, uno dei nostri maggiori studiosi del compositore di Zwickau, il presente volume raccoglie sette contributi di studiosi tedeschi e italiani, cui è stata lasciata piena libertà nella scelta del tema, dall’analisi di singole opere alla produzione critico-letteraria. Janina Klassen lumeggia la comunicazione musical-compositiva tra Clara Wieck e Robert Schumann, Thomas Synofzik delinea aspetti della sua produzione liederistica con documenti inediti, Kilian Sprau le relazioni temporali nei Lenau-Lieder. Cesare Fertonani individua aspetti narratologici nella recensione della Sinfonia “Grande” di Schubert, Maria Teresa Arfini le complessità polifoniche nelle opere pianistiche, Nicoletta Lagna sul soggiorno di Schumann in Italia. Chi scrive ha infine riesaminato la recensione della Sinfonia fantastica di Berlioz, soffermandosi su una criptica citazione di Ernst Wagner che vi compare. Janina Klassen, «What were you thinking when you composed it?». Aspects of Musical Communication between Clara Wieck Schumann and Robert Schumann; Thomas Synofzik, Composing for Jenny Lind. New Documents relating to Schumann’s Song Compositions of Early 1850; Kilian Sprau, Schumann M.M. Relazioni temporali come strumento per la costruzione formale ciclica nei Lenau-Lieder op. 90 di Robert Schumann; Maurizio Giani, Schumann e un altro Wagner. Vicende di una citazione; Cesare Fertonani, Schumann, Schubert e il romanzesco nella sinfonia; Maria Teresa Arfini, «Innere Stimmen». Slittamenti e rifrazioni della polifonia nella musica di Schumann; Nicoletta Lagna, «Nissuna mai penna basta, per dipingere parte il soavissimo, parte lo spiacevole del viaggiar in Italia». Ovvero del rapporto tra Schumann e l’Italia.
La musica di Gustav Mahler
Hans Heinrich Eggebrecht
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 2023
pagine: 288
Un testo per accostarsi al mondo musicale del grande compositore e per comprendere il suo modo peculiare, anzi unico, di far coincidere la musica con gli elementi più profondi del suo paesaggio interiore. Con un’indagine acuta e sempre corredata di esempi concreti, Eggebrecht penetra allo stesso tempo nella materia musicale e nel mondo interiore di Mahler, trattandoli sempre, in maniera indissolubile, come facce della stessa medaglia. Ne emerge il motivo dominante del ‘principio Mahler’: la ricerca di una risoluzione al dualismo che il compositore considerava il proprio ‘destino’, quello cioè tra la desolazione e l’ipocrisia del mondo reale e la pace e la bellezza di un mondo ‘altro’, il mondo interiore della comunione con la natura e della creazione artistica. L’indagine di Eggebrecht si basa su uno studio analitico del linguaggio musicale e dei procedimenti compositivi, e procede sempre sulla scia di brevi ma sostanziali esempi musicali. L’ascolto della musica di Mahler, dopo questo libro, appare un’esperienza nuova, straordinariamente arricchita.
Johannes Brahms. La musica della memoria
Maurizio Giani
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2023
pagine: 562
Pochi compositori di prima grandezza possono vantare una fama mutevole come quella che ha segnato la storia della fortuna di Johannes Brahms (1833-1897). Difficile ed epigono, moderno e conservatore, classicista e romantico, arido e sentimentale: tale è apparso di volta in volta, in vita e negli oltre cento anni successivi alla sua morte, colui che venne presto etichettato come il “terzo B”, dopo Bach e Beethoven, della musica tedesca. Questo volume ne ripercorre in dettaglio l’intera opera, soffermandosi anche su composizioni pressoché sconosciute nel nostro Paese, in particolare la sua vasta produzione corale con e senza strumenti. La parte biografica è arricchita da capitoli dedicati al “romanzo familiare” di Brahms, alle sue vaste letture e alla poco nota attività che svolse per tutta la vita come musicologo, soprattutto in veste di curatore ed editore di musiche altrui, da Händel e Couperin sino a Schubert e Schumann. Fanno da controcanto all’esposizione ampie riflessioni sul suo fecondo rapporto con la musica del passato, nonché la ricostruzione dell’antagonismo che lo vide opposto all’altro grande protagonista del secondo Ottocento, Richard Wagner.
Musica e metafora: storia analisi ermeneutica
Libro
editore: Accademia University Press
anno edizione: 2020
pagine: 240
A cosa servono le metafore? Le metafore con cui descriviamo la musica sono “impertinenze” del linguaggio, fantasiose licenze di scrittura? Oppure in qualche modo ci conducono più vicino al fatto musicale nella sua essenza? Il rapporto tra metafora e musica è stato fino a oggi trascurato: l’elaborazione di una teoria della metafora che mettesse al centro il rapporto tra segni verbali e strutture musicali non è mai stata veramente posta in agenda dai musicologi. Il tema è rimasto latente in alcune classiche dicotomie che attraversano la discussione musicologica, come intramusicale versus extramusicale, immanente versus trascendente, struttura versus semantica, senso versus significato. È arduo tuttavia stabilire quale sia il discrimine tra il parlar della musica in senso proprio e in senso figurato. Le metafore insite nei concetti musicali non sono infatti un mero abbellimento di presunti modi letterali di nominare la musica, ma sono la sostanza stessa del nostro armamentario concettuale. Se le metafore sono un vettore della concettualizzazione musicale, esse sono importanti in pari misura per la riflessione estetico-filosofica intorno alla musica e per l’analisi musicale vera e propria. I processi di comparazione metaforica sono un tratto connaturato al modo in cui pensiamo la musica, al modo in cui la descriviamo e la verbalizziamo, forse persino al modo in cui la ascoltiamo. Pensare, parlare o scrivere di musica, insomma, vuol dire rapportarsi a essa nei termini di qualcos’altro, metaforicamente appunto.
La sublime illusione. Sul teatro di Richard Wagner
Maurizio Giani
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2017
pagine: 276
Perché nella seconda scena dell'Oro del Reno Fasolt impiega così tanto tempo a replicare all’offesa bruciante di Wotan? Quali complicazioni dialettiche si annidano nella metafora «la musica è una donna» formulata da Wagner in Opera e dramma? E perché venti giorni prima di morire confidò alla moglie Cosima di essere «rimasto debitore al mondo di Tannhäuser»? Sono alcune delle domande cui viene data risposta negli scritti raccolti nel presente volume, frutto di ricerche condotte nell’arco di un ventennio. Agli studi di maggiore impegno si affiancano articoli più agili dedicati a vari aspetti della drammaturgia e dell’estetica wagneriane, e testi di carattere divulgativo, nati perlopiù come programmi di sala per i maggiori teatri italiani: presentazioni dei drammi e rassegne critiche della smisurata bibliografia accumulatasi sul più influente drammaturgo musicale della modernità.
Scritti teorici e polemici. Musikdrama, Del dirigere e altri saggi
W. Richard Wagner
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2016
pagine: 368
Se davvero, come Wagner affermava, separare l'artista dall'uomo è come dividere l'anima dal corpo, le migliaia di pagine di cui si compone il corpus dei suoi scritti letterari, autobiografici, teorici e polemici può costituire una preziosa via d'accesso a entrambe le parti di questa unità indivisibile e sfuggente. La raccolta di scritti che qui si propone documenta nel suo insieme tre epoche decisive nell'evoluzione del pensiero di Wagner: la fase giovanile e rivoluzionaria, intorno al 1850, le riflessioni sulla prassi esecutiva, sulla finalità dell'opera e sulla nozione di Musikdrama scritte fra la fine del 1869 e il 1872, mentre nasceva l'"ideale di Bayreuth", infine le tarde considerazioni riassuntive sulla drammaturgia musicale pubblicate mentre ferveva il lavoro alla partitura del "Parsifal". Vi si troveranno alcuni dei saggi più famosi, come il fondamentale scritto autobiografico "Una comunicazione ai miei amici", o il celeberrimo e profetico "Del dirìgere", o ancora le pagine illuminanti di "Sulla denominazione" "Musikdrama" e "Sull'applicazione della musica al dramma", fondamentali per la comprensione del suo pensiero drammaturgico. Ma se i temi e le finalità degli scritti sono diversi, su tutti aleggia la sovrana vis polemica dell'autore, presente qui come non mai: quel suo "scrivere parlando" per chiarire, giustificarsi o colpire, che alterna una passione contagiosa ad attacchi velenosi e talvolta meschini.
Johannes Brahms
Maurizio Giani
Libro: Libro in brossura
editore: L'Epos
anno edizione: 2011
pagine: 644
Pochi compositori di prima grandezza possono vantare una fama mutevole come quella che ha segnato la storia della fortuna di Johannes Brahms (1833-1897). Difficile ed epigono, moderno e conservatore, classicista e romantico, arido e sentimentale: tale è apparso di volta in volta, in vita e negli oltre cento anni successivi alla sua morte, colui che venne presto etichettato come il "terzo B", dopo Bach e Beethoven, della musica tedesca. Questo volume ne ripercorre in dettaglio l'intera opera, soffermandosi anche su composizioni pressoché sconosciute nel nostro paese, in particolare la sua vasta produzione corale con e senza strumenti.