Libri di Novella Primo
«Nell'antica luce delle maree». Paesaggi quasimodiani negli spazi del mito e della storia
Novella Primo
Libro
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2025
pagine: 138
È possibile considerare Quasimodo (1901-1968) un "poeta del paesaggio" alla stessa stregua di altri autori novecenteschi, come Zanzotto, a cui questa definizione viene attribuita unanimemente? In che modo i suoi versi esprimono una vibrante polarità tra la Sicilia, terra memoriale, e gli altri luoghi (dalla Lombardia alle mete dei tanti viaggi esteri) non meno importanti, che hanno scandito le tappe del tormentato percorso di vita e di scrittura del letterato insignito del Premio Nobel nel 1959? Il saggio, condotto prevalentemente nel solco degli studi critici paesaggistici, mira a rispondere ad alcuni quesiti di questo tipo, proponendo un attento e aggiornato attraversamento testuale di un'ampia campionatura della produzione poetica dello scrittore siciliano, riletta sovente in correlazione con i testi prosastici (lettere, articoli giornalistici e brevi saggi), tra cui alcuni inediti reperiti presso gli Archivi di Messina e Roccalumera. Dalle prime prove giovanili all'ultima silloge si assiste a una diversa articolazione poetica (e giornalistica) dello spazio rappresentato: da quello mediterraneo di matrice magnogreca, investito semanticamente di tratti edenici, a quello ferito e violato da catastrofi naturali e soprattutto storiche sino al confronto con l'alterità di itinerari più lontani e stranianti.
Con altra voce. Cantica allo Splendore in Tre canti
Gabriella Cremona
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2025
pagine: 152
È frutto di pensiero e di creatività, di ispirata ricerca poetica – letterariamente orientata anche alla concezione infigurale fra il visibile e l’invisibile – e di un’intuizione fra le più avanzate scoperte scientifiche (dalla quantistica alle neuroscienze) in sintonia con i sovrumani silenzi dei sensi interni, l’ottava opera di Gabriella Cremona: Con Altra Voce. Cantica allo Splendore in Tre canti, prefata da Novella Primo. Prefazione autorevole, essenziale come guida preziosa dell’intera Cantica, densa di archetipi, di rimandi spirituali, di simbolismi, rivitalizzati da una plausibile speranza per l’umanità di sottrarre – Con Altra Voce – «postazioni a un de profundis». Temi ricorrenti della Cantica allo Splendore – poematicamente svolta in un clima di suspense, fra manoscritti e antichi codici, e di un’avvolgente sinfonia ritmica, come fosse una colonna sonora, percepibile foneticamente fra quelle della musica sacra e di certe partiture di Gustav Mahler, o di Ennio Morricone fino al cantautorato di Franco Battiato – sono quelli del riconcepire, risorgere, rigenerare interiormente l’umanità, “liberandola”, per implorata intercessione all’energia dell’Assoluto, dall’incorreggibile violenza ripetitiva del male, visualizzata dall’autrice come hackeraggio di una delle basi del dna, fino all’inedita consegna di un Sacro File «come contraltare al braciere dell’orrore». La tessitura luminosa di questa contemporanea “navigazione” fra spirito e materia, per Spes et Reset, ha la peculiarità di un offertorio di bellezza per tutti coloro a cui quest’opera di ampio respiro arriverà in lettura, meglio poi se in ri-lettura, come un affresco cinematografico dell’anima, movimentato da immagini, infigurazioni, sia angeliche che zoomorfe, «fino al punto alto della rondine», secondo la profezia dell’Angelo.
Metamorfosi in dialogo. Studi in onore di Rosalba Galvagno
Libro: Libro in brossura
editore: Duetredue
anno edizione: 2025
pagine: 264
Questo volume collettaneo dedicato al mito metamorfico è stato concepito in occasione del pensionamento di Rosalba Galvagno, per decenni docente di Letterature Comparate e Teoria della Letteratura presso l’Università di Catania, con l’intento di valorizzare una delle linee di ricerca principali della sua produzione scientifica: quella legata allo studio delle Metamorfosi ovidiane, attraverso una significativa campionatura comparativa di riscritture letterarie e intersemiotiche. Il volume comprende infatti una traduzione in francese del mito di Narciso, un ciclo di poesie ispirate alla vicenda mitologica di Leda e una serie di contributi critici dedicati alle variazioni metamorfiche nelle letterature europee (e nel cinema) per poi concludersi con un’intervista alla stessa studiosa.
«Par les geus d'Amors savoreus». Parole di Eros dal Medioevo al Moderno
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2022
pagine: 326
Prefazione di Gaetano Lalomia.
Una memoria inventata. Luoghi e voci nella scrittura di Lalla Romano
Novella Primo
Libro: Libro in brossura
editore: Paolo Loffredo
anno edizione: 2022
pagine: 184
Il volume intende proporre una rilettura complessiva dell’opera della scrittrice-pittrice Lalla Romano condotta attraverso le significative tracce mnestiche che intessono la sua produzione grazie alla trascrizione di memorie e luoghi familiari, compiuta sia attraverso un procedimento ecfrastico che, nei più tardi “romanzi di figure”, con la pubblicazione di veri e propri fototesti. Prendendo anche in considerazione l’esperienza di traduttrice di Romano, i principali filoni tematici attorno a cui si articola il discorso del libro vertono intorno al sistema familiare dei personaggi; alle descrizioni paesaggistiche; all’ambito onirico e al discorso della malattia e della cura.
«Al chiaror delle nevi». Poeti-traduttori francesi di Giacomo Leopardi a confronto
Novella Primo
Libro: Libro in brossura
editore: Milella
anno edizione: 2020
pagine: 328
Quali sono state le principali tappe della ricezione dell’opera di Giacomo Leopardi in Francia? E in che modo la sua poesia è stata tradotta, commentata e imitata in terra d’oltralpe? Si può parlare di un “leopardismo” francese? A quasi un secolo di distanza dal fondamentale e pioneristico studio complessivo di Nicole Serban, "Leopardi et la France. Essai de littérature comparée" (Paris, Champion, 1913), Novella Primo cerca di rispondere a questi interrogativi, proponendo un contributo organico sulle principali traduzioni poetiche dei Canti leopardiani realizzati in Francia da celebri letterati a partire da Sainte-Beuve, con particolare attenzione alla poesia novecentesca (Jaccottet, Bonnefoy, Char) sino ad arrivare ai nostri giorni (Orcel, Vegliante, Ėsteve, Abbrugiati) alla ricerca delle irradiazioni del tradurre nelle opere creative di ciascuno degli autori presi in esame. Lo studio si sofferma, ad esempio, sull’«écriture de la traduction» di Jaccottet, il cui leopardismo, filtrato dall’influenza di Ungaretti, associa spesso la poesia di Leopardi al tema della neve e propone un’originale interpretazione della poesia del Recanatese in senso ‘glaciale’.

