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Libri di Patrick Karlsen

La Carta del Carnaro e altri scritti su Fiume

Gabriele D'Annunzio

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2019

pagine: 155

La Costituzione della Reggenza italiana del Carnaro è stata scritta da Gabriele D’Annunzio sulla base di una dettagliata e coraggiosa proposta di Alceste De Ambris. Un documento destinato a fare storia e a rappresentare un modello innovativo e rivoluzionario, fondato su princìpi modernissimi: la proprietà era un diritto subordinato alla sua utilità sociale, la parità dei sessi veniva considerata un diritto inderogabile, ogni cittadino era elettore ed eleggibile a partire dai vent’anni, qualsiasi mandato poteva essere revocato, il decentramento amministrativo era garantito così come il rispetto delle minoranze linguistiche, l’istruzione era rigorosamente laica e non confessionale, la tutela e la salvaguardia del territorio una priorità fondamentale. I cittadini erano invitati a coltivare le arti, perché si annunciava il «regno dello spirito umano», e la musica era «un’istituzione religiosa e sociale». Oltre a un prezioso raffronto sinottico con la stesura originale di De Ambris, il libro è arricchito dai documenti preparatori alla scrittura della Carta, da una scelta di altri scritti dannunziani su Fiume e da un’appendice iconografica che ripercorre le tappe salienti dell’impresa.
17,50 16,63

Società velica di Barcola e Grignano. Un sogno portato dal vento

Patrick Karlsen

Libro: Libro rilegato

editore: Giunti Editore

anno edizione: 2018

pagine: 160

Nel cinquantesimo della Barcolana – la celeberrima regata annuale triestina – nel 2019 compie cinquant’anni anche la Società velica di Barcola e Grignano (poco a nord di Trieste). Lo storico triestino Patrick Karlsen racconta la storia dell’associazione, nata per rendere la vela uno sport non elitario ma aperto a chiunque. Da quel 1969 a oggi dalla scuola di Barcola e Grignano sono usciti velisti famosi e vincenti, ma anche semplici appassionati uniti dalla solidarietà marinara.
22,00 20,90

Trieste e la Venezia Giulia. Dall’impero austro-ungarico all'Italia

Pierluigi Pallante

Libro: Libro in brossura

editore: Lindau

anno edizione: 2025

pagine: 560

La storia di Trieste e del suo territorio è straordinariamente complicata. Basti osservare che, nel corso di trentasei anni, fra il 1918 e il 1954, la città passò dagli Asburgo all’Italia, all’amministrazione tedesca dell’Adriatisches Kustenland, all’occupazione jugoslava, all’amministrazione anglo-americana e poi ancora all’Italia. Di grande complessità fu del resto il rapporto fra le identità italiana, slovena e croata. Dalla seconda metà dell’800 il conflitto nazionale aveva incrinato i rapporti fra i diversi gruppi etnici che da secoli convivevano nella Venezia Giulia. In questa regione si incrociavano infatti le direttrici geopolitiche di tre grandi gruppi nazionali (latino, germanico e slavo), con una prevalenza degli italiani nelle città e degli slavi nelle campagne. Con il crollo dell’impero austro-ungarico ebbe inizio la lotta fra i due Stati confinanti: l’Italia, vittoriosa nella prima guerra mondiale, ottenne l’Istria e Fiume, e nel 1941 invase e annesse parte della stessa Slovenia. Nel 1945 la Jugoslavia, nazione vincitrice e alleata degli anglo-americani e dell’Unione Sovietica, occupò tutta la Venezia Giulia, compresa Trieste, rivendicando il confine fino al Tagliamento. È il periodo delle deportazioni e delle «foibe». Con il trattato di pace l’Italia dovette cedere alla Jugoslavia l’Istria, Fiume e parte delle province di Gorizia e Trieste, con il conseguente esodo di circa 300.000 istriani, fiumani e dalmati, in massima parte italiani (ma si dichiararono tali, esercitando il diritto di opzione, anche sloveni e croati che cercavano di fuggire dal regime comunista). L’esodo non fu una libera scelta, ma una decisione obbligata, frutto di violenze, pressioni, privazioni di diritti, insomma una vera tragedia politica e umana. A scegliere la via dell’esilio fu un’intera comunità nazionale, la cui presenza risaliva ai tempi della romanità, con conseguenze irreversibili per la composizione etnica, linguistica e culturale del territorio.
32,00 30,40

Costruire una Regione speciale. Il Friuli-Venezia Giulia negli anni del disgelo e della distensione

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2025

pagine: 258

Il volume raccoglie i risultati delle ricerche promosse dall'Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia nell'ambito del progetto triennale Costruire la specialità. Politica ed economia in Friuli- Venezia Giulia nell'età della Guerra fredda (2020-2023). Al centro dell'iniziativa di studio vi è stato il percorso di integrazione dei tessuti politico-economici del Friuli-Venezia Giulia nella politica nazionale durante la fase del disgelo e nei primi anni della distensione, tra il 1950 e il 1960. Un punto decisivo di tale percorso è stato senza dubbio il richiamo alla specialità contenuto nello Statuto della nuova Regione: una definizione giuridica alla quale il Friuli-Venezia Giulia approdò dopo un iter politico-costituzionale per nulla lineare e coerente. L'ambizione del volume è quella di apportare uno sguardo innovativo sul tema del regionalismo, rispetto al quale il dibattito storiografico è sempre vivace e la stessa agenda politica dell'attualità non cessa di confrontarsi.
33,00 31,35

Dizionario della resistenza alla frontiera alto-adriatica 1941-1945

Dizionario della resistenza alla frontiera alto-adriatica 1941-1945

Libro: Libro in brossura

editore: Gaspari

anno edizione: 2022

pagine: 222

L’opera si configura una sintesi aggiornata su un tema complesso e controverso quale la Resistenza alla frontiera alto-adriatica e punto di approdo di una stagione pluridecennale di studi condotta dagli esperti dell’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia. Complesso e controverso perché si tratta di una Resistenza di frontiera e perciò multinazionale, attraversata da linee di divisione diverse e più profonde del discrimine fascismo-antifascismo che ispira la Resistenza nel resto d’Italia. Nelle terre alto-adriatiche, infatti, la Guerra di liberazione assume i contorni radicali dello scontro finale fra nazismo e comunismo in atto nell’Europa orientale, mentre le contrapposizioni ideologiche si complicano presto nel precoce antagonismo fra comunismo e anticomunismo. Inoltre, su di esse si innesta il groviglio di conflitti sociali e nazionali di cui è carica la storia contemporanea delle regioni di frontiera europee. Di queste problematiche inscritte nella memoria collettiva e di rilievo sempre attuale nel dibattito pubblico del Paese, il Dizionario mira a offrire una ricognizione agile e rigorosa al tempo stesso, mediante un’esposizione strutturata per schede tematiche e di approfondimento su luoghi, protagonisti ed eventi, redatte dai più affermati specialisti della materia. Con contributi a firma di Fulvia Benolich, Gian Carlo Bertuzzi, Franco Cecotti, Anna Di Gianantonio, Patrick Karlsen, Ravel Kodric, Luca Giuseppe Manenti, Tristano Matta, Gloria Nemec, Luciano Patat, Raoul Pupo, Marina Rossi, Federico Tenca Montini, Fabio Todero, Fabio Verardo, Anna Maria Vinci.
20,00

Vittorio Vidali. Vita di uno stalinista (1916-1956)

Vittorio Vidali. Vita di uno stalinista (1916-1956)

Patrick Karlsen

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2019

pagine: XV-311

Nato nel 1900 e formatosi nella Trieste post-imperiale del primo dopoguerra, Vittorio Vidali è stato un rivoluzionario e dirigente del movimento comunista internazionale, la cui pluridecennale militanza è passata attraverso momenti e scenari di capitale importanza nella travagliata storia della prima metà del Novecento. La periodizzazione scelta, dal 1916 al 1956, è legata allo stalinismo di Vidali: inteso sia come quel complesso di principi, norme e pratiche in vigore nell'Unione Sovietica e nel Comintern nel periodo in cui Stalin fu al potere, sia quale approdo soggettivo di un percorso di vita e di formazione politico-culturale. Ciò perché il comunismo è inteso nella sua dimensione di rete politico-organizzativa di ampiezza globale, ma anche in quella esistenziale, come visione del mondo ed esperienza individuale intessuta di relazioni e scambi transnazionali. La fisionomia di Vidali quale 'agente del Comintern' si va man mano strutturando nel corso delle missioni negli Stati Uniti e nel Messico degli anni Venti, intersecandosi per sua stessa natura con gli oscuri ambiti di competenza propri dei servizi segreti sovietici. A lungo sentimentalmente legato alla fotografa Tina Modotti e circondato dall'amicizia di figure di spicco dell'ambiente intellettuale e artistico del suo tempo (da Ernest Hemingway a Pablo Neruda, da Joris Ivens a Hannes Meyer, a Rafael Alberti), come fondatore del Quinto Reggimento e protagonista della difesa di Madrid durante la guerra civile spagnola il nome di Vidali, ammantato del leggendario appellativo di comandante Carlos, assume un rilievo internazionalmente riconosciuto all'interno del movimento comunista e dell'antifascismo in generale. Frutto avvelenato della medesima stagione, parallela al mito e altrettanto duratura prende forma intorno a Vidali una leggenda nera che lo vorrà coinvolto in alcuni tra i più chiacchierati delitti politici di sospetta matrice sovietica a cavallo della Guerra fredda.
33,00

Frontiera rossa. Il Pci, il confine orientale e il contesto internazionale 1941-1955

Frontiera rossa. Il Pci, il confine orientale e il contesto internazionale 1941-1955

Patrick Karlsen

Libro: Copertina morbida

editore: LEG Edizioni

anno edizione: 2018

pagine: 271

Sul rapporto accidentato tra il Partito comunista italiano e il confine orientale è divampata una controversia pressoché permanente, che evocava scomode ambiguità. Frontiera rossa riannoda il filo tortuoso delle politiche del Pci di Togliatti verso il confine orientale nella fase forse più incandescente del secolo scorso. Si trasformava via via nella linea di demarcazionè tra il mondo che si riaffacciava alla libertà e il mondo soggetto all'influenza sovietica, inchiodando così il Pci a cavallo di urgenze e fedeltà contraddittorie. Ma in seno al movimento comunista il confine orientale fu anche una membrana tra due strategie in acuto contrasto tra loro: si consumò allora uno scontro sotterraneo, finora rimasto nell'ombra, tra Tito Sostenitore della "guerra inevitabile" e di una visione della rivoluzione in continua espansione, il primo; tenace esecutore delle direttive di Stalin finalizzate a escludere un'insurrezione in Italia, il secondo. Scrive Elena Aga-Rossi nella prefazione: "Frontiera rossa costituisce un importante nuovo tassello nella ricostruzione delle vicènde del confine orientale e della storia del nostro Paese, che per tanti anni sono state oggetto di interpretazioni di parte, quando non di disinformazione". Grazie a una ricca bibliografia e a documentazione d'archivio largamente inedita, la ricerca di Patrick Karlsen riesce a fare il punto su un tema che non ha smesso di dividere gli storici e l'opinione pubblica, associando una rigorosa ricostruzione fattuale a nuove e affascinanti chiavi di interpretazione a una controversia pressoché permanente, che trascende di gran lunga gli argini della storiografia.
12,00

Frontiera rossa. Il Pci, il confine orientale e il contesto internazionale 1941-1955
26,00

La Carta del Carnaro e altri scritti su Fiume

La Carta del Carnaro e altri scritti su Fiume

Gabriele D'Annunzio

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2009

pagine: 128

16,00

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