Libri di Pippo Ciorra
Glasgow 1969. Ediz. italiana e inglese
Gabriele Basilico, Giovanna Calvenzi, Pippo Ciorra, Umberto Fiori
Libro: Libro in brossura
editore: Humboldt Books
anno edizione: 2017
È un tardo pomeriggio dell’estate 1969. Siamo nella periferia di Glasgow e Gabriele Basilico imbraccia una Nikon F scattando un solo rullino. È in uno stato di grazia, ma nessuno può ancora sapere che quel rullino costituisce l’atto di nascita di Basilico come fotografo. Lo colpiscono i ragazzini scozzesi, i terrains vagues, l’archeologia industriale ottocentesca. Allora era soltanto uno studente di architettura interessato alle new town inglesi del dopoguerra, alla fotografia sociale di Bill Brandt, ma non aveva ancora manifestato una vocazione per la fotografia. Il volume, dopo Iran 1970 e Marocco 1971, completa la trilogia “Basilico prima di Basilico” ed è accompagnato dai testi di Umberto Fiori, Pippo Ciorra e dalla testimonianza di Giovanna Calvenzi.
New York. The unstable sameness
Pippo Ciorra, Luigi Coccia, Marco D'Annuntiis
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2008
pagine: 208
Un gruppo di studio formato da architetti, docenti e studenti ha compilato questa analisi della città di New York in forma di diario. Un'opera collettiva che investiga gli spazi attuali della metropoli americana, consapevole del motto di Agatha Christie: "New York è essa stessa una detective story".
Italia in movimento. Autostrade e futuro
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 164
«Un’autostrada non è una strada. Ma un davanzale che corre nel mondo. E non è nemmeno una superstrada, non è fatta per gente super, ma per gente normale, che va verso il lavoro, l’amore, il mare. E guarda. In autostrada si fanno le due azioni principali, le più importanti della vita: cercare di arrivare a destinazione, al destino, e guardare. Osservare». Così Davide Rondoni, nella prefazione al catalogo, introduce la carrellata di immagini e parole che celebra i cento anni dall’apertura del primo tratto autostradale in Italia, l’Autostrada dei Laghi, inaugurata nel 1924: saggi, immagini d’archivio, fotografie e illustrazioni d’autore mettono in risalto la forza della rete, il suo rapporto con i paesaggi e le culture che attraversa, la capacità di generare progetti e tecnologie. Punteggiato e arricchito dai saggi di Marco D’Annuntiis, Aldo Bonomi, Alberto Ferlenga, Cristiana Colli, il volume è suddiviso in quattro sezioni (come la mostra omonima che lo accompagna, allestita al Maxxi di Roma con la curatela di Pippo Ciorra): Rete, che, attraverso materiali d’archivio, presenta le meraviglie strutturali che, negli anni, hanno accompagnato la costruzione della rete autostradale; Viaggio, inteso come l’esperienza antropologica ed estetica di coloro che usano l’autostrada, sia come utenti dei suoi servizi interni, sia come spettatori degli innumerevoli episodi architettonici e paesaggistici che la circondano; Paesaggio, che, attraverso le spettacolari fotografie aeree di Iwan Baan, descrive il presente dell’infrastruttura autostradale: una direttrice visiva e materiale intorno a cui nuovi e vecchi luoghi si addensano, un segno integrato nella stratificazione di elementi che compongono il paesaggio contemporaneo, allo stesso tempo familiare e capace di restituire visioni inaspettate; Tecnologia e futuro, sospesa tra le illustrazioni evocative di Emiliano Ponzi e la ricerca effettuata dallo studio di Renzo Piano, dà un’idea di come consapevolezza ecologica e immaginazione architettonica possano influire su presente e futuro di una mobilità per molti aspetti ancora da definire.
Diller Scofidio + Renfro. Architettura instabile
Libro
editore: Forma Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 144
Diller Scofidio + Renfro. Restless architecture
Libro
editore: Forma Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 144
La frattura tra architetti e intellettuali, ovvero gli insegnamenti dell'italofilia
Jean-Louis Cohen
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 300
In questo libro di culto, pubblicato originariamente come un Bildungsroman nel 1984, Jean-Louis Cohen analizza un momento chiave nella teoria e nella pratica dell’architettura contemporanea, segnato dagli intensi scambi tra Italia e Francia negli anni Settanta. L’autore è stato al tempo stesso testimone e protagonista di questa relazione secondo una modalità che lui stesso ha definito di osservazione «partecipante». Il volume esplora dunque le cause e gli effetti della frattura esistente tra architetti e intellettuali in Francia fin dalla metà dell’Ottocento, riflettendo sui rari contatti mantenuti e sulle incomprensioni che hanno segnato il loro rapporto. Questo scollamento è reso particolarmente evidente dal confronto tra le rispettive situazioni di Francia e Italia. All’inizio degli anni Settanta, una vera e propria fascinazione per la cultura architettonica italiana ha attratto i francesi – e non solo visto il favore riscontrato anche negli USA e nella penisola iberica –, attenti alle «rotture epistemologiche» attuate in urbanistica e nella storia. Si apriva così la prospettiva di un superamento della frattura esistente, con un nuovo modello che porta gli architetti a pensarsi come intellettuali e conseguentemente a intellettualizzare il progetto. Il libro analizza in particolare le carriere di Ernesto Nathan Rogers, Aldo Rossi, Carlo Aymonino, Vittorio Gregotti e della scuola veneziana di Manfredo Tafuri, oltre a quelle di italofili francesi come Bernard Huet e Philippe Panerai. Col senno di poi il libro conteneva in nuce gli sviluppi successivi del lavoro di Cohen: «L’insieme di questi lavori lascia intravedere la possibilità di una storia transnazionale, il cui oggetto non sarebbe l’allineamento tra le culture locali, regionali o nazionali e le tendenze internazionali, bensì un’economia generale di questi scambi».
Maria Giuseppina Grasso Cannizzo. In collisione-In collision
Libro: Libro rilegato
editore: MAXXI
anno edizione: 2024
pagine: 128
Parte della serie Nature, dedicata alle monografie di architettura, il catalogo documenta il lavoro dell’architetta Maria Giuseppina Grasso Cannizzo soffermandosi sull’installazione In collisione appositamente concepita per gli spazi del MAXXI e su una casa realizzata a Vittoria, in provincia di Ragusa, città natale dell’autrice. Come afferma la stessa Grasso Cannizzo, se l’installazione In collisione è: «Un oggetto imponente spinto più volte, come un ariete, contro la parete sul fondo della galleria», la casa di Vittoria parte dal «vuoto prodotto dalla demolizione di un edificio come opportunità per dare origine a una nuova sequenza nel processo di sedimentazione della città». Oltre ai testi dell’architetta incentrati sui due progetti, il libro raccoglie saggi dei curatori che contestualizzano il suo lavoro nell’ambito delle ricerche coeve tracciandone il percorso dagli esordi ai giorni nostri, cosi come la biografia e la bibliografia completa. Un ritratto a tutto tondo dell’architetta ritmato dalle immagini e dai render dei progetti che permette un’immersione totale nel suo universo creativo.
Buone nuove. Donne in architettura-Good news. Women in architecture
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2023
pagine: 256
Dalle pioniere d’inizio Novecento alle professioniste di oggi, dai collettivi multidisciplinari ai grandi studi internazionali, Buone nuove documenta la presenza sempre più forte e autorevole di nuovi soggetti nel tessuto produttivo e nel panorama creativo dell’architettura contemporanea, con un’attenzione particolare alla questione di genere e alla presenza delle donne. Attraverso saggi, interviste, biografie e progetti, il volume racconta le vite e il lavoro di oltre cento protagoniste del pensiero e della pratica architettonica in Italia e in tutto il mondo.
Technoscape. The architecture of engineers
Libro: Libro in brossura
editore: Forma Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 301
Catalogo della mostra “Technoscape” che si terrà al MAXXI a partire da settembre 2022 incentrata sul rapporto tra discipline artistiche e scientifiche, oggi più vicine che mai, e sulla conseguente relazione tra tecnica, creatività e consapevolezza sociale. L’architettura, l’ingegneria e le scienze si sono avvicinate e sovrapposte in molteplici occasioni nel corso del XX secolo: dapprima nella fase eroica e poi in quella più matura della diffusione del cemento armato, poi con l’affermazione dei metodi costruttivi hi-tech negli anni ’70 e ’80 e infine con l’irruzione delle tecnologie a controllo digitale che caratterizzano anche la contemporaneità. Technoscape approfondisce quest’alleanza, rispondendo alla missione del MAXXI di orientare lo sguardo verso il futuro del pianeta e delle discipline che ne modificano lo spazio. Il volume ripercorre il doppio registro espositivo della mostra, affrontando prima il tema di quanto la tecnologia renda l’architettura, l’urbanistica e tutti i saperi che si occupano degli spazi abitati dall’uomo più consapevoli dei propri aspetti tecnicoscientifici e in grado di aprirsi a nuovi filoni di ricerca. In seguito, il focus si sposta sull’ingegneria strutturale, mettendo a confronto gli attuali capolavori con i precedenti storici modernisti e gli apporti di maestri internazionali.
Amabili resti dell'architettura. Frammenti e rovine della tarda modernità italiana
Giulia Menzietti
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 160
Il testo affronta la stagione architettonica del dopoguerra italiano da un punto di vista inusuale, ovvero attraverso lo studio dello stato attuale di alcune celebri costruzioni realizzate tra i primi anni Cinquanta e gli anni Ottanta. Quelli che ora sono ruderi, abbandonati o in via di demolizione, furono edifici vitali, firmati dai maestri più importanti di allora. Questo paesaggio di rovine diventa oggi un utile e involontario catalogo ragionato, che consente di riflettere su alcune questioni cruciali di quel periodo: il rapporto tra architettura e politica, il ruolo degli architetti, e il paradosso tipico di quel tempo, ovvero il contrasto tra la radicalità teorica e la grossolanità delle costruzioni. Come osserva l’autrice, “nella stagione analizzata emerge infatti una distanza rilevante tra la produzione materiale e quella immateriale, visibile soprattutto nel risultato profondamente sbilanciato tra la fortuna critica di quanto è stato stampato rispetto agli esiti di quanto poi è stato costruito”. Giulia Menzietti, dunque, riattualizza questi “amabili resti” per collegarli operativamente agli inaggirabili problemi del nostro tempo: dall’interesse per lo scarto architettonico alla questione del patrimonio, dalla conservazione del contemporaneo alla gestione dell’eredità culturale di una generazione di “eroi” finora mai messa seriamente in discussione dal punto di vista del suo lascito materiale. L’Istituto Marchiondi di Vittoriano Viganò a Milano, il convento dei padri passionisti di Glauco Gresleri a Casalecchio di Reno, la colonia Enel di Giancarlo De Carlo a Riccione, il complesso Marchesi di Luigi Pellegrin a Pisa, il Teatro Popolare di Sciacca di Giuseppe e Alberto Samonà, la Casa dello Studente di Giorgio Grassi e Antonio Monestiroli a Chieti, la chiesa di Ludovico Quaroni a Gibellina, la stazione di San Cristoforo di Aldo Rossi e Gianni Braghieri a Milano, il palasport di Vittorio Gregotti a Cantù - tutte queste realizzazioni non vengono qui osservate soltanto come testimonianze di un passato recente, ma vengono anche reinterpretate come frammenti di una nuova geografia del riuso, facendone forse le uniche “nuove terre” della progettazione architettonica nel nuovo secolo. Prefazione di Pippo Ciorra.
Senza architettura. Le ragioni di una crisi
Pippo Ciorra
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2011
pagine: 131
"Adorata nell'industrial design e nella moda, data per scontata nella tecnologia e nei media, la voglia di innovazione incontra sempre forti resistenze nel nostro paese quando si tratta dei settori creativi più 'tradizionali': letteratura, cinema, e architettura 'contemporanea'. Soprattutto se per contemporanea si intende un'architettura fortemente intrisa dello spirito, della tecnologia, delle disarmonie, dei conflitti e delle incertezze che caratterizzano il nostro tempo." Pippo Ciorra accompagna il lettore alla scoperta di alcuni punti critici del fare architettura nel nostro paese. Il primo campanello di allarme viene dal confronto con la situazione internazionale: l'Italia è paralizzata e incapace di accogliere ed elaborare in chiave locale le tendenze dominanti nel mondo; il secondo campanello d'allarme è che mai come oggi l'architettura è stata seguita e vezzeggiata dai media 'generalisti'. Ma la diffusa attenzione agli eventi di architettura non sembra tradursi in un parallelo affermarsi di una nuova generazione di architetture e spazi pubblici di qualità nel nostro paese; il terzo campanello, infine, è la preoccupazione legata alla sensazione di spreco del tessuto di energie nuove e quasi sempre frustrate: studenti e giovani architetti abituati a viaggiare, scambiare e lavorare in giro per il mondo, professionisti aggiornati e capaci che potrebbero lasciare ben altra traccia nel paese...