Libri di Riccardo Panattoni
Giorgio Agamben
Riccardo Panattoni
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2018
pagine: 176
Giorgio Agamben è uno dei maggiori filosofi viventi. Il suo pensiero è studiato in tutto il mondo. La sua opera si costituisce di incontri ripetuti e profondi con i problemi e i protagonisti della filosofia occidentale. Da Aristotele a Leibniz, da Carl Schmitt a Walter Benjamin, da Heidegger a Foucault, le voci più autorevoli della storia del pensiero occidentale sono presenti in un confronto serrato sui temi della filosofia del linguaggio e della rappresentazione, della storia e della temporalità, della forza della legge e della biopolitica. Riccardo Panattoni ha deciso di avventurarsi nell'orizzonte di senso di Giorgio Agamben e per ripercorrere i suoi scritti si lascia guidare dal filo rosso della clandestinità. La clandestinità appartiene alla natura della nostra vita. Caratterizza l'esperienza e si manifesta nella nostra incapacità di appropriarci del nostro corpo, come nei disturbi della parola e della gestualità. È testimoniata dal concetto di inconscio, che irrompe per deludere ogni illusione di integrità di un qualche Io, di un'identità personale. Panattoni si mette sulle tracce del grande filosofo italiano e costruisce una guida rigorosa e appassionante attraverso le sue parole.
Automaton
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2019
pagine: 190
- Pensare l’anima nei termini di un regno minerale è il solo modo di cui dispone l’immaginazione metapsicologica per riconoscere la sua realtà letteralmente metafisica. E in tali circostanze la lettura del fossile è la sola conoscenza possibile del punto di vista della regressione, della memoria dell’anima. (Pierre Fédida) - La scrittura automatica è per Picasso l’esercizio dello scrivere il reale in ogni istante, è un fare del linguaggio a sua volta cosa reale. (Elio Grazioli) - La macchina è eccentrica al fatto soggettivo. Si colloca in uno scarto rispetto all’io, è a lato o persino dal lato del soggetto dell’inconscio. È l’istanza trasversale che porta le espressioni dell’inconscio. Espressioni non personali, capaci di esprimere contenuti anche del sociale. (Stefan Kristensen)
L'invenzione dell'isteria. Charcot e l'iconografia fotografica della Salpêtrière
Georges Didi-Huberman
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2020
pagine: 368
All’ospedale psichiatrico parigino della Salpêtrière, di cui diventa direttore nel 1862, Jean-Martin Charcot non incontra delle semplici pazienti, ma le «quattro o cinquemila donne infernali» che gli serviranno da materia prima per teorizzare sulla follia. Tra quelle mura egli troverà la fama inventando quel particolare tipo di disagio, tutto femminile, che chiamerà «isteria». In questo volume, arricchito da 108 immagini d’archivio, Georges Didi-Huberman rivela le pratiche mediche e le «messe in scena» a cui i medici sottoposero le cosiddette isteriche. Un saggio fondamentale che si muove con disinvoltura tra la storia della mentalità, della psichiatria e della fotografia.
La potenza dello sguardo. Sulla fotografia di Luigi Ghirri
Riccardo Panattoni
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio Arte
anno edizione: 2025
pagine: 176
Perché ogni volta che si scorre la produzione di Luigi Ghirri emergono tratti talmente peculiari da rivelare sempre qualcosa di nuovo, di inaspettato, che ci consente di farlo uscire dal cliché in cui si corre il rischio di collocarlo? E perché, mentre guardiamo una delle sue fotografie, viene voglia di vederle tutte in sequenza, ognuna mostrando un lato irrinunciabile del nostro stesso modo di guardarle? Per indagare sul mistero che le opere di Ghirri non cessano di evocare, Riccardo Panattoni prende le mosse da quattro tra le più celebri e, mescolando percezioni visive e riflessione filosofica, mette in discussione le modalità di esperire e di pensare il tempo, lo spazio, le relazioni e il paesaggio come «nostra cifra epocale». Si interroga sul permanere dell’umano in un mondo in cui la moltiplicazione delle immagini a un ritmo sempre più vertiginoso è ormai assurta a paradigma e che l’opera di Ghirri costringe a tornare sulla linea di confine tra conosciuto e ignoto, tra assenza e presenza, tra memoria e futuro. Nella speranza che la fotografia possa continuare a essere anche oggi quello che è stata fin dall’inizio per Luigi Ghirri: «una grande avventura, del pensiero e dello sguardo, un giocattolo magico che riesce a coniugare il grande e il piccolo, le illusioni e la realtà, il tempo e lo spazio, la nostra adulta consapevolezza ed il fiabesco mondo dell’infanzia».
Il dono della filosofia. Martin Heidegger e l'abitare dell'uomo
Riccardo Panattoni
Libro
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 1996
pagine: 304
Appartenenza ed eschaton. La Lettera ai romani di s. Paolo e la questione «teologico-politica»
Riccardo Panattoni
Libro
editore: Liguori
anno edizione: 2001
pagine: 164
L'origine del conflitto. Martin Heidegger-Ernst Jünger-Carl Schmitt
Riccardo Panattoni
Libro
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2002
pagine: 152
Scritture. Violenza, potere, libertà
Riccardo Panattoni
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2005
pagine: 160
Diviso in tre parti, il libro attraversa alcuni luoghi classici del pensiero filosofico politico: “violenza”, “potere” e “libertà”. Nella prima parte tali luoghi vengono declinati attraverso il riferimento fondamentale al concetto di “sovranità”. Quest’ultimo viene caratterizzato come momento della decisione, mostrando la necessità di un presupposto criminale al dispiegarsi della sua azione. Nella seconda parte il volume si focalizza su alcune implicazioni di carattere “teologico-politico”. Termini di riferimento teologico come “fondamentalismo” e “apocalisse” vengono messi a confronto con termini tipicamente politici come quelli di “rivoluzione” e “anarchia”. Nell’ultima parte il testo ruota attorno alla necessità di un ripensamento del concetto di “comunità”; quest’ultimo pensato anche nelle sue implicazioni “cristocentriche”. Il volume si avvale inoltre di due excursus che mettono a confronto il tema dello “sterminio degli ebrei” con i recenti “genocidi” perpetrati nella ex-Jugoslavia durante la guerra degli anni ’90.
Il corpo delle immagini. Per una filosofia del visibile e del sensibile
Riccardo Panattoni, Gianluca Solla
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2008
pagine: 144
Le immagini, diversamente da quanto di solito si pensa, hanno un proprio corpo. Questo fa sì che esse non rappresentino semplicemente lo schermo su cui proiettiamo desideri, sogni, ambizioni. Anche se ci appaiono spesso come una presenza immateriale che, più o meno discretamente, accompagna le nostre vite, le immagini hanno tuttavia una presenza dotata di un suo peso specifico. È così che esse incidono non solo sulla nostra percezione della realtà, ma anche sulle nostre singole esistenze. Portare l’attenzione sul corpo delle immagini significa ascoltare quanto di loro entra in noi, non semplicemente perché si offre allo sguardo, ma perché ci tocca.
Black out dell'immagine. Saggio sulla fotografia e gli anacronismi dello sguardo
Riccardo Panattoni
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2013
pagine: XVIII-120
Le fotografie hanno una particolarità: nascono immediatamente obsolete. La loro immagine, infatti, riproduce ciò che ci abbandona nell'attimo stesso in cui è impressionato su un supporto. Per questo le istantanee non sono soltanto strumenti utili per ricostruire il passato: sono interlocutori che destano in noi domande sul rapporto che abbiamo con il tempo. Da questa considerazione iniziale si sviluppano le riflessioni di Riccardo Panattoni, che indaga in profondità e con un inatteso sguardo filosofico il significato della fotografia, al di là del suo valore documentario.
Siamo cambiati dalle immagini. Esitazione, responsabilità, incanto
Riccardo Panattoni
Libro
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2014
pagine: 160
Transfert amore trauma
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2016
pagine: 180
'Transfert' là dove i nodi di senso stabiliti sono dissolti, la parola può trovare una possibilità di germinare. Là può essere finalmente intesa, proprio perché non è più compresa. Abbandonandosi ai balbettii che le sono propri, qualcosa di inaudito si fa varco verso l’ascolto (Gianluca Solla). 'Amore' non è vero che ciò che amiamo dell’amato è proprio la sua anima. Al contrario, è l’amore che dà qualche senso al nostro concetto di anima. Chiamiamo anima questo qualcosa che pensiamo di amare dell’altro (Sergio Benvenuto). 'Trauma' il trauma non consiste solo nella rottura della catena significante, ma anche nell'introduzione del taglio della pulsione, dunque nella riduzione del soggetto a oggetto pulsionale, nella sua cancellazione in quanto soggetto (Alex Pagliardini).