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Libri di Roberto Giulianelli

Le Marche 1970-2020. La Regione e il territorio

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2020

pagine: 568

Questo volume celebra il cinquantesimo anniversario della Regione Marche, di cui ricostruisce vicende e attività, dando conto anche dei principali processi economici e sociali che hanno interessato l’ente nell’ultimo mezzo secolo. Le Marche sono, forse, la regione più saggia d’Italia, senza i rancori antichi del Mezzogiorno e senza le irrequietudini e le ambizioni di una Lombardia. Sono una regione che non fa rumore; perfino l’«autunno caldo» vi è scivolato sopra senza grosse tensioni. Non si tratta di apatia, ma di un solido buon senso. La gente ed anche la natura fanno pensare alla Svizzera: magari una Svizzera un po’ povera, ma con la medesima vocazione civile (Cesare Zappulli, 1970). Il destino delle Marche nel prossimo decennio – gli anni che faranno decollare la regione verso i livelli del Nord o la terranno ancora confinata nel limbo anonimo della «Terza Italia» – si giocherà nell’aula del consiglio regionale. «Purché – aggiungono i marchigiani per correggere, come sempre, con un tocco di scetticismo ogni speranza – quelli che contano riescano, almeno stavolta, a mettersi d’accordo» (Alberto Sensini, 1970).
50,00 47,50

L'economista utile. Vita di Giorgio Fuà

Roberto Giulianelli

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2019

pagine: 374

Giorgio Fuà ha visto la propria vita intrecciarsi con alcuni tra i fatti e i processi più importanti del Novecento. Il secondo conflitto mondiale, la Shoah, la Guerra fredda, il «miracolo economico », la crisi del sistema fordista, il crollo del modello sovietico e l'erompere della globalizzazione hanno costituito lo sfondo di un'esistenza che lo ha condotto a collaborare, assumendo ruoli di grande re spon sabilità, con uomini come Adriano Olivetti, Ernesto Rossi, Gunnar Myrdal ed Enrico Mattei. Anche grazie a queste esperienze, Fuà ha tratteggiato e sostenuto il profilo dell'«economista utile», uno scienziato sociale cioè che all'accurata analisi della realtà è chiamato ad aggiungere proposte per la soluzione dei problemi indagati.
25,00 23,75

Porto e città. L'economia del mare ad Ancona dall'Unità al Duemila

Roberto Giulianelli

Libro: Copertina morbida

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2022

pagine: 540

Il mare come chiave interpretativa di un territorio. È quanto propone questo libro, prendendo in esame Ancona e il suo rapporto con l'Adriatico in età contemporanea. Scambi mercantili, pesca e navalmeccanica sono i tre settori cardine di un'economia che, sin dal medioevo, per un verso ha forgiato la comunità locale e, per un altro, della stessa comunità ha costituito l'espressione più fedele e identitaria. Ricostruire i percorsi seguiti da questi settori e misurarne il peso sia nel panorama italiano, sia nello scenario internazionale, rappresentano gli obiettivi di un'indagine che abbraccia un secolo e mezzo di storia, facendo leva su una larga ricognizione bibliografica e un profondo scavo archivistico.
59,00 56,05

Mezzadri, pescatori e operai. Il lavoro nelle Marche dall’Unità a oggi

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2020

pagine: 256

Nelle Marche degli ultimi cinquant’anni il lavoro, inteso come oggetto di indagine, ha vissuto stagioni alterne. Da variabile virtuosa, in grado di favorire lo sviluppo del modello dell’industria diffusa grazie a marcate qualità degli addetti (alta tolleranza allo sforzo, larga condivisione del know how, solidarismo ecc.), qualità le cui radici sono state variamente rinvenute nella tradizione mezzadrile e in quella dell’artigianato urbano, il lavoro si è visto via via declassato a problema. La crisi mondiale del 2008 si è abbattuta con particolare violenza in questa regione, dove la chiusura di imprese e stabilimenti produttivi ha innalzato il tasso di disoccupazione più di quanto non abbia fatto nel resto d’Italia. Al dramma dei lavoratori espulsi a causa della depressione esplosa nel decennio scorso si aggiungono ora gli effetti della pandemia influenzale. In poche settimane, lo shock provocato dalla propagazione del virus ha sconvolto un assetto già precario e si può immaginare che conseguenze ben peggiori matureranno nei mesi a venire. Un motivo in più per riflettere sulla lunga strada percorsa dal lavoro nelle Marche a partire dall’Unità, come fa questo libro.
32,00 30,40

Armatori, banche e Stato. Il credito navale in Italia dall'Unità alla prima crisi petrolifera

Roberto Giulianelli

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2017

pagine: 328

Il credito navale è uno dei «crediti speciali» introdotti in Italia fra il XIX e il XX secolo a sostegno di particolari settori produttivi. Questo libro ne ricostruisce la genesi, l'evoluzione e le ricadute sull'industria marittima, muovendo dal dibattito che, all'indomani dell'Unità, si accese intorno all'idea di dare vita a un istituto destinato a concedere finanziamenti agevolati alle società di navigazione e alle imprese cantieristiche. Fino al termine dell'età giolittiana il credito all'armamento e alla navalmeccanica fu appannaggio delle banche universali. Durante la Grande guerra questo monopolio venne incrinato dalla nascita del Credimare (Navigazione generale italiana) e dall'acquisizione di una specifica competenza in materia da parte del Consorzio per sovvenzioni su valori industriali (Banca d'Italia). Una netta soluzione di continuità si produsse, però, solo nel 1928 con la comparsa dell'Istituto per il credito navale. Ideato da Alberto Beneduce, l'Icn estromise le banche miste dal comparto, erogando alle compagnie armatoriali mutui a medio-lungo termine e basso saggio di interesse. Soppresso nel 1940, le sue competenze furono affidate all'Istituto mobiliare italiano, i cui prestiti accompagnarono la marina nazionale dalla ricostruzione postbellica alla prima crisi petrolifera mondiale.
25,00 23,75

I Piaggio. La parabola di un grande gruppo armatoriale e cantieristico italiano (1875-1972)

Roberto Giulianelli

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2012

pagine: 268

Alla vigilia della Grande guerra il gruppo industriale guidato dal senatore Erasmo Piaggio si estende in vari settori, fra cui quelli saccarifero, siderurgico, elettrico e chimico. L'"impero" dei Piaggio - a partire dall'età giolittiana, Erasmo si fa affiancare dai figli Amedeo, Carlo, Giuseppe e Rocco - conserva tuttavia le sue radici più profonde nell'armamento e nella cantieristica, là dove nella fase preunitaria la famiglia genovese aveva dato inizio alla propria attività imprenditoriale. Nel Novecento i Piaggio possiedono importanti compagnie armatoriali come il Lloyd italiano, la Navigazione Alta Italia e la Ligure d'armamento, cui si aggiunge il controllo di numerose società minori. Persino superiore è il loro grado di coinvolgimento nella navalmeccanica, industria all'interno della quale operano attraverso la Società esercizio bacini e i Cantieri navali riuniti, che posseggono stabilimenti anche ad Ancona e Palermo. La storia di queste imprese, infine vendute o salvate dall'Iri negli anni Settanta, oltre a contribuire a chiarire i motivi che hanno condotto alla dismissione del gruppo Piaggio, esemplifica la parabola seguita dal capitalismo genovese protagonista del decollo industriale italiano a cavallo fra il XIX e il XX secolo, gettando così più ampia luce anche sulla storia economica del paese.
20,00 19,00

L'industria carceraria in Italia. Lavoro e produzione nelle prigioni da Giolitti a Mussolini

L'industria carceraria in Italia. Lavoro e produzione nelle prigioni da Giolitti a Mussolini

Roberto Giulianelli

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2008

pagine: 224

Non lasciare inoperosi i detenuti costituisce una delle finalità che il sistema carcerario italiano si è assegnato sin dalle sue origini. I rei vanno impiegati in attività produttive che, distraendoli dalla loro condizione di reclusi, esercitino anzitutto una funzione disciplinare. A questa si accompagna un intento pedagogico: le mansioni svolte nelle officine dei pe-nitenziari o nei campi delle colonie penali agricole devono veicolare quell'etica del lavoro cui il detenuto dovrà attenersi una volta tornato nella società civile. L'industria carceraria persegue anche un obiettivo immediatamente economico, nella misura in cui si presta a coprire le spese di mantenimento della popolazione reclusa. La sua presenza, peraltro, da luogo a frequenti tensioni con le imprese libere: i compensi erogati dalle manifatture coatte, siano esse gestite dallo stato o concesse in appalto a privati, sono molto bassi e ciò permette di praticare prezzi di vendita altamente competitivi. Del lavoro dei detenuti, la storiografia nazionale si è finora occupata con un'attenzione rivolta quasi esclusivamente alle prerogative giuridiche e alle ricadute sociali. Essa ha di rado superato quella soglia del XX secolo che questo libro invece oltrepassa, prendendo in esame il periodo compreso fra l'età giolittiana e la seconda guerra mondiale.
22,50

30,00 28,50

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