Libri di Salvatore Settis
Futuro del «classico»
Salvatore Settis
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2004
pagine: 127
Un percorso attraverso i sentieri della storia dell'arte che, dai grattacieli postmoderni americani corrono fino ai tempi dei Greci e dei Romani, per scoprire come è mutata nei secoli l'idea di "classico". L'autore scava, dall'oggi in direzione dell'antichità, l'archeologia di un termine che è sempre stato carico di senso, ma di un senso sempre mutevole a seconda degli orizzonti del gusto, della cultura e della società del tempo. Dall'Ottocento, in cui Greci e Romani da "Antichi" contrapposti ai "Moderni" si cristallizzano in classici, si passa alla considerazione di Winckelmann, dell'idealizzazione della grecità e dell'uso del "classico" come repertorio del Rinascimento, fino all'indagine sul significato del "classico" per gli stessi Greci e Romani.
Incursioni. Arte contemporanea e tradizione
Salvatore Settis
Libro
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2020
pagine: 368
Nel 1937 Duchamp si tagliò la testa. In questa opera senza titolo, di fianco alla testa mozzata dell'artista compare una donna trasognata. Tra le mani ha un metro da sartoria e indossa una veste all'antica, da sacerdotessa o menade. Come si guarda un'opera di Duchamp? Cosa vorrà misurare quel metro? Si può decifrare l'enigma di un montaggio che sfida o addirittura estromette l'osservatore? Cominciano così le incursioni di Salvatore Settis nelle opere di dieci importanti artisti del nostro tempo. Duchamp, Guttuso, Bergman, Jodice, Pericoli, Bruskin, Penone, Viola, Kentridge e Schutz rappresentano l'onda d'urto dell'arte contemporanea, che travolge regole e abitudini consolidate. Ma la loro opera comporta davvero un rifiuto drastico della tradizione o la capacità di dimenticarla? "Tra antico e contemporaneo", scrive Settis, "c'è una perpetua tensione, che continuamente si riarticola nel fluire dei linguaggi critici e del gusto, nei meccanismi di mercato, nel funzionamento delle istituzioni. Talora anche in dura polemica con l'arte del passato, ma senza poterla ignorare." Ogni artista lo sa e forse lo sa anche il suo pubblico. La citazione, la parodia, la stratificazione della memoria, il ritorno di un gesto sono solo alcune tracce del rapporto che lega i maestri di oggi con il passato. Il coraggio dell'incursione da un artista all'altro, da un'opera all'altra, è la strada per esplorare connessioni e distanze senza rinunciare alla condizione essenziale della conoscenza: la capacità di sentirsi stranieri in ogni luogo.
Lo spazio e la norma. Per una ecologia politica del diritto
Nicola Capone
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2020
pagine: 124
Nell’esperienza giuridica c’è spesso la tendenza a considerare lo spazio come un oggetto a priori, un dato assunto come presupposto non dimostrato e non pensato. Eppure una norma è valida, efficace ed effettiva sempre e solo in un determinato spazio e per un certo tempo. Nonostante questa intima necessità, lo spazio sembra non avere alcuna rilevanza nel processo di produzione giuridica. Recentemente questo approccio pare essere messo in discussione dall’ecologia politica, che considera lo spazio come prodotto della continua interazione fra la dimensione ecologica della spazio naturale e la dimensione politica ed economica dell’agire umano, dimensione quest’ultima entro cui le norme sono prodotte e rese operative. In questa prospettiva, lo spazio non è più considerato come un supporto passivo su cui si proiettano gli ordinamenti giuridici, ma piuttosto come un loro fattore costitutivo e di conseguenza la norma abbandona la sua astratta autonomia, per farsi dispositivo ermeneutico imbricato nella dimensione terrestre del vivere. Lungo questa linea interpretativa lo spazio e la norma si co-implicano aprendo alla possibilità di pensare e reimmaginare un nuovo nomos della terra. Saggio introduttivo di Salvatore Settis.
Il ciclo dei mesi. Da Aosta a Otranto, alla scoperta di un tesoro dell'arte medievale italiana
Jenny Bawtree
Libro: Libro in brossura
editore: Terra Nuova Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 224
Questo libro non sarebbe stato mai scritto se un giorno l'autrice, Jenny Bawtree, non avesse intravisto una coppia di anziani ferma a guardare in alto davanti al portale di una chiesa toscana. Avvicinatasi incuriosita, Jenny è rimasta letteralmente incantata da uno splendido ciclo dei mesi: dodici statue che rappresentano le attività, agricole ma non solo, caratteristiche dei dodici mesi dell'anno. Da quel giorno, l'autrice ha dedicato cinque anni di studio a questa materia, esplorando l'Italia e scoprendo ben 39 cicli dei mesi, nella forma di statue, bassorilievi, affreschi e mosaici, presenti in grandi chiese romaniche, monasteri, ma anche in umili chiese parrocchiali e dimore signorili. Un tema ripetitivo forse? Al contrario. Anche se i cicli seguono una tradizione medievale che risale all'antichità, ciascun artista interpreta il soggetto secondo la sua abilità, la sua cultura, la sua fantasia. E mentre i cicli del XII e XIII secolo mettono in risalto la sacralità del lavoro agricolo, in quelli successivi il contenuto vira verso aspetti politico-sociali. Oggi possiamo leggere in queste opere un messaggio universale sui cicli della natura e una concezione di ecologia ante litteram. Un libro divulgativo, in cui l'autrice ha voluto trasmettere la sua passione per questo tema a un pubblico ampio, non necessariamente esperto, offrendoci descrizioni minuziose dei cicli, ritratti dal fotografo Opaxir. Un libro d'arte, ma anche un libro di viaggio, che ci invita a visitare luoghi al di fuori dei soliti itinerari turistici. Prefazione di Salvatore Settis.
Architettura e democrazia. Paesaggio, città, diritti civili
Salvatore Settis
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: IX-164
Dove corre il confine fra «paesaggio» e «città»? E come giudicare o indirizzare gli interventi sull'uno e sull'altra, o la continua crescita delle periferie? Devono prevalere i valori estetici (un paesaggio da guardare) o quelli etici (un paesaggio da vivere)? L'architetto è il mero esecutore dei voleri del committente, anche quando vadano contro l'interesse della collettività, o deve mostrarsi attento al bene comune? Sfidare i confini difficili fra città e paesaggio, decostruire i feticci di un neomodernismo conformista (il grattacielo e la megalopoli) e le sue conseguenze (i nuovi ghetti urbani) vuol dire tentare il recupero della dimensione sociale e comunitaria dell'architettura. In un paesaggio inteso come teatro della democrazia, l'impegno etico dell'architetto può contribuire al pieno esercizio dei diritti civili. Diritto alla città, diritto alla natura, diritto alla cultura meritano questa scommessa sul nostro futuro.
Se Venezia muore
Salvatore Settis
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 154
In tre modi muoiono le città: quando le distrugge un nemico spietato, quando un popolo straniero vi si insedia con la forza, o quando perdono la memoria di sé. Venezia può morire se perde la memoria, se non sapremo intenderne lo spirito e ricostruirne il destino. Fragile, antica, unica per il suo rapporto con l'ambiente, Venezia si svuota di abitanti, e intanto è bersaglio di innumerevoli progetti, che per "salvarla dall'isolamento" ne uccidono la diversità e la appiattiscono sulla monocultura di una "modernità" standardizzata, riducendola a merce, a una funzione turistico-alberghiera. Il caso di Venezia, emblematico, permette a Salvatore Settis un ragionamento universale: dall'Aquila a Chongqing - città della Cina che è passata dai 600.000 abitanti del 1930 ai 32 milioni di oggi - mutamenti frenetici imposti da ragioni produttive e di mercato violano il contesto naturale e lo spazio sociale, mortificano il diritto alla città e la democrazia.
Tullio Pericoli. Opera incisa
Lina Bolzoni, Salvatore Settis, Franco Fanelli
Libro
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2014
pagine: 248
"Lucia Tongiorgi Tomasi - Alessandro Tosi: I segni e le cose hanno sempre accompagnato il lavoro di Tullio Pericoli. Le cose, non gli oggetti. Più vere e insieme più irreali, motivo e pretesto metaforico e anti-tassonomico da cui l'immaginazione potrà partire per costruire e raccontare, in un raffinatissimo gioco di magiche corrispondenze, paesaggi e volti. Salvatore Settis: Volti come paesaggi, paesaggi come volti. Nelle accuratissime esplorazioni, e introspezioni, del volto umano che Tullio Pericoli è venuto tracciando, il ritratto sfuma nel paesaggio, specialmente quando si fa drammatico close up come nella serie memorabile costruita intorno al volto di Beckett... Franco Fanelli: Non stupisce che Tullio Pericoli confessi di non riuscire ad amare le acqueforti di Morandi e che riconduca la sua 'scuola' a Rembrandt. Pensiamo ai paesaggi e ai ritratti, versanti tematici comuni al grande olandese e a Pericoli: percepiamo immediatamente come i due appartengano alla famiglia 'segnica' della grafica, laddove il grafema connota, nella sua essenzialità e singola identità materica e gestuale, la spazialità, la profondità, il soggetto stesso..." (Dalla prefazione)
Un uomo, un quadro. Edoardo Pollak e la Deposizione nel Sepolcro
Gino Famiglietti, Micaela Procaccia
Libro: Libro in brossura
editore: Scienze e Lettere
anno edizione: 2025
pagine: 131
"Il filo narrativo di questo libro incrocia [...] temi di grande portata, come la guerra, le trattative di pace, le dispute sul confine fra Italia e Jugoslavia; e più tardi le non meno vaste tematiche della restituzione agli ebrei dei beni razziati in seguito alle persecuzioni nazi-fasciste. La biografia di Edoardo Pollak, del quale in fondo si sa ben poco, diventa così un fil rouge nella gran trama della Storia: la presenza dimessa, quasi in secondo piano, di un protagonista involontario, vittima dei tempi e della perfidia degli uomini. [...] questo libro, costruito intorno a una vicenda quasi a tutti ignota, ci costringe a immaginarlo vittima fra le vittime. A sentire anche la sua voce nel gigantesco coro a bocca chiusa di una Shoah senza veri precedenti, senza veri paralleli. Sotto il peso di questa immane tragedia dell'Europa e del mondo anche quello del quadro di Palma il Giovane ora a Zagabria non è più un "caso freddo", anzi acquista il diritto a una perenne attualità." (dalla prefazione di Salvatore Settis)
Italia S.p.A. L'assalto del patrimonio culturale
Salvatore Settis
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2007
pagine: 149
Norme recenti hanno offerto ai privati la gestione di parchi e musei e reso possibile l'alienazione del patrimonio dello Stato italiano attraverso due società, la Patrimonio S.p.A e la Infrastrutture S.p.A., suscitanto numerose perplessità in Italia e all'estero. Il libro di Salvatore Settis esamina le caratteristiche specifiche del patrimonio culturale italiano, il suo legame con il territorio, la storia e la lingua del Paese, il suo significato per la società civile. Esperienze, tentativi e fallimenti della pubblica amministrazione nella gestione del patrimonio culturale vengono messi a confronto con quanto accade in Europa e in America, ma anche con le potenzialità del "sistema italiano".
Laocoonte. Fama e stile
Salvatore Settis
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2006
pagine: 256
In questo libro, l'autore offre un percorso interpretativo del Laocoonte in cui la storia della sua fortuna, dall'antichità alla riscoperta cinquecentesca e via via fino al presente, fa da quadro a una rinnovata analisi delle fonti e a un esame rigoroso dei moduli stilistici. Ad arricchire il volume, quindici immagini del Laocoonte appositamente commissionate da Pino dell'Aquila, fotografo d'arte.