Libri di Sergio Romano
Stranieri nell’Albania rossa
Yvonne Fracassetti Brondino, Michele Brondino
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2020
pagine: 163
Nel 1982, Michele Brondino viene mandato a Tirana dal Ministero degli Esteri per aprire i rapporti culturali con l’ultima dittatura rossa in Europa. Con la famiglia, si ritrova a vivere in un contesto difficile, nella morsa della dittatura del proletariato, un’esperienza unica tra il divieto di dialogare con l’altro e la forza comunicativa che si sprigiona sempre là dove vige l’oppressione. I ricordi che gli autori ricompongono in queste pagine sono i pezzi di un mosaico ricostruito con i fievoli segnali di un popolo oppresso e silenzioso, ma dotato di una straordinaria volontà di sopravvivere e di salvaguardare la dignità umana. Un mosaico per dire ai giovani albanesi che vivono oggi nell’Albania della ricostruzione che senza memoria non c’è futuro. Prefazione di Sergio Romano.
Trump e la fine dell'american dream
Sergio Romano
Libro: Copertina rigida
editore: Longanesi
anno edizione: 2017
pagine: 128
L'uomo che ha vinto le elezioni presidenziali americane del novembre 2016 è più vecchio di tutti i suoi predecessori. Ma è anche un presidente post-moderno, capace di usare con grande destrezza le tecniche di un mondo digitale, le seduzioni della televisione e tutti gli strumenti più raffinati della finanza moderna. Trump è stato un industriale, ma ha creato soprattutto lusso e svago. Pochi uomini politici sono stati altrettanto detestati dall'opinione pubblica liberal e democratica del suo Paese. Ma pochi uomini sono stati altrettanto osannati dalle folle deliranti dei sostenitori. Ha condotto una campagna elettorale piena di minacce e promesse, ma ha spesso rovesciato da un giorno all'altro le sue posizioni. Può un tale uomo dimenticare i suoi personali interessi per consacrarsi a quelli della nazione? Può guidare una grande potenza mondiale e preservare la sua autorità nel mondo? O è destinato ad accelerarne il declino?
Guerre, debiti e democrazia. Breve storia da Bismarck a oggi
Sergio Romano
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2018
pagine: 117
Col Trattato di Versailles, al termine della Grande guerra, la Germania è condannata a pagare in trent'anni 132 miliardi di marchi d'oro. Le conseguenze della miopia dei vincitori emergono presto: una Germania frustrata e indignata diventa il vivaio ideale per la nascita del nazismo. Dopo la Seconda guerra mondiale tutto cambia: il Piano Marshall finanzia la ricostruzione europea e, più tardi, nella conferenza di Londra del '53, i Paesi creditori decidono di cancellare metà del debito tedesco. Ma non esistono solo i debiti di guerra, ci sono anche quelli contratti in tempo di pace. L'Europa degli anni più recenti ha affrontato la questione senza riuscire a dimostrare unità. Il caso del debito greco esplode nel 2009, seguito da una crisi di rapporti greco-tedeschi: la Grecia accusa la Germania di non aver onorato i debiti contratti con la guerra, mentre i tedeschi accusano la Grecia di aver truccato i conti. L'Unione vacilla sotto il peso della crisi. Oggi, per capire le polarizzazioni e i contrasti sulle politiche dell'austerità è fondamentale isolare gli snodi storici che hanno definito i rapporti tra creditori e debitori in Europa. È quello che fa Sergio Romano attraverso gli ultimi centocinquant'anni, sottolineando come la fiducia reciproca tra i popoli abbia svolto una funzione fondamentale per superare i momenti di difficoltà e avviare la ripresa.
Il giorno in cui fallì la rivoluzione. Una controstoria della Russia rivoluzionaria dal 1917 al 1991
Sergio Romano
Libro: Copertina rigida
editore: Solferino
anno edizione: 2018
pagine: 153
«Chi avrebbe governato la Russia dopo il fallimento della rivoluzione?» Con questa domanda si aprono le pagine di storia controfattuale in cui Sergio Romano immagina un epilogo diverso per il «grande Ottobre rosso». I bolscevichi arrivarono infatti al potere grazie a una serie di circostanze fortuite e di malintesi: gli eventi di quei giorni - e, di conseguenza, la storia del Novecento - avrebbero benissimo potuto prendere un'altra strada. Questo libro illustra quale, ma soprattutto racconta la Rivoluzione d'Ottobre per quello che davvero fu: «una caotica successione di tentativi falliti, mosse sbagliate, disegni incompiuti, appuntamenti mancati»; un evento umano privo degli orpelli religiosi che in seguito l'avrebbero trasformato in una materia di fede facendo del suo leader, Vladimir Il'ic Lenin, un messia. Poco più di settant'anni dopo gli eventi che portarono alla nascita dell'Unione Sovietica, anche la sua fine è stata il risultato di vicende casuali e imprevedibili. Sergio Romano le ha vissute in prima persona, e nel secondo atto di questa controstoria della Russia rivoluzionaria, svestiti i panni dello storico, indossa quelli del testimone per spiegarci «in presa diretta» perché anche quella di Michail Gorbacëv è stata - questa volta davvero - una «rivoluzione fallita».
Trump e la fine dell'american dream
Sergio Romano
Libro: Copertina morbida
editore: TEA
anno edizione: 2018
pagine: 122
L'uomo che ha vinto le elezioni presidenziali americane dello scorso novembre è più vecchio di tutti i suoi predecessori. Ma è anche un presidente post-moderno, capace di usare con grande destrezza le tecniche di un mondo digitale, le seduzioni della televisione e tutti gli strumenti più raffinati della finanza moderna. Trump è stato un industriale, ma ha creato soprattutto lusso e svago. Pochi uomini politici sono stati altrettanto detestati dall'opinione pubblica liberale e democratica del suo Paese. Ma pochi uomini sono stati altrettanto osannati dalle folle deliranti dei sostenitori. Ha fatto una campagna elettorale piena di minacce e promesse, ma ha spesso rovesciato da un giorno all'altro le sue posizioni. Può un tale uomo dimenticare i suoi personali interessi per consacrarsi a quelli della nazione? Può guidare una grande potenza mondiale e preservare la sua autorità nel mondo? O è destinato ad accelerarne il declino?
Incognita Libia. Cronache di un Paese sospeso
Michela Mercuri
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2019
pagine: 198
Un Paese sospeso tra un passato fragile e un futuro incerto: questa è oggi la Libia. Il presente non c'è. Manca dal 2011, quando gli attori internazionali decidono di intervenire nelle rivolte in corso nel Paese per mettere le mani sulle sue risorse. Oggi, dopo anni di guerre per procura da parte di quegli stessi attori, la Jamahiriya di Gheddafi è uno Stato controllato dalle milizie, in piena crisi economica, terreno fertile per jihadisti e gruppi criminali che lucrano sul traffico dei migranti. A più di un anno di distanza dall'uscita del volume molti nuovi eventi hanno scosso la Libia e, nonostante i tentativi di mediazione internazionale, il terrorismo di matrice islamica vede un vero e proprio revanscismo, così come la proliferazione di gruppi criminali transnazionali. Sullo sfondo una guerra civile che ha messo in ginocchio una parte del Paese e il persistere della cosiddetta “crisi migratoria” cui le politiche messe in atto finora non sono state in grado di far fronte. Sono questi i motivi che hanno reso necessaria una nuova edizione in cui l'autrice aggiorna il lettore con i fatti più recenti, per comprendere incognite e contraddizioni di una realtà tanto vicina quanto difficile da decifrare.
L'epidemia sovranista. Origini, fondamenti e pericoli
Sergio Romano
Libro: Copertina rigida
editore: Longanesi
anno edizione: 2019
pagine: 112
Nell'ultimo decennio si è assistito alla nascita di numerosi movimenti populisti confluiti tutti nella definizione di «sovranismo» e viene da chiedersi perché così tante società nazionali siano convinte di avere perduto la propria sovranità e vogliano riconquistarla. Le motivazioni e lo stile di tale rivendicazione cambiano da un Paese all'altro. I due maggiori partiti sovranisti italiani, per esempio, hanno priorità diverse e tratti diversi da quelli dei Paesi scandinavi. Il sovranismo americano, soprattutto dopo l'elezione di Donald Trump, non è quello ungherese di Viktor Orbán o quello francese di Marine Le Pen. Ma tutti rappresentano società che hanno accumulato insoddisfazione e malumore contro le formule politiche e i principi economici che sono stati per molti anni le colonne portanti della loro esistenza. Tutti hanno un nemico a cui attribuire la propria infelicità, vera o presunta. Sergio Romano indaga a fondo le origini, i rischi e le conseguenze delle nuove ondate di sovranismo. Attraverso numerosi esempi, spiega in che modo l'epidemia sia stata favorita da altri fenomeni. E offre nuovi e interessanti spunti su quelli che potrebbero essere i rimedi per curare un male che pare in inarrestabile crescita. Un punto di vista inatteso che mette in discussione l'Europa così come è stata pensata fino a oggi.
I vizi degli italiani
Giacomo Leopardi
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2019
pagine: 96
Se Leopardi deve la propria fama soprattutto ai Canti, alle Operette morali e alloZibaldone, nel Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani (qui proposto con il titoloI vizi degli italiani) la sua penna tratteggia con feroce realismo i difetti del «bel paese»: assenza di un’identità comune, atmosfera culturale spesso asfittica, mancanza di alti ideali condivisi, diffuso individualismo e incapacità di collaborazione. Scritto tra il 1824 e il 1826 ma pubblicato per la prima volta soltanto nel 1906, questo pamphlet è la rigorosa diagnosi di alcuni mali cronici, e perciò difficili da sanare, della nostra società: sarà dunque non senza una certa dose di imbarazzo, e insieme di divertimento, che il lettore di oggi riconoscerà, come scrive Sergio Romano, «quanto gli italiani di Leopardi assomiglino ai suoi contemporanei».
Processo alla Russia
Sergio Romano
Libro: Copertina rigida
editore: Longanesi
anno edizione: 2020
pagine: 208
Nel 1843 apparve a Bruxelles il libro di un nobile francese, il marchese de Custine, intitolato La Russia nel 1839 . Era un quadro dei costumi politici e sociali dell'Impero zarista ed ebbe un grande successo, non soltanto in Belgio e in Francia, nel momento in cui la Russia dopo le guerre napoleoniche era ormai una potenza mondiale. Ma questo grande Paese, nella descrizione di Custine, era anche lo Stato in cui sopravvivevano molte caratteristiche dell'epoca feudale: autocrazia, servitù della gleba, enormi ricchezze e grande povertà, analfabetismo diffuso, arbitrio giudiziario. Nei decenni seguenti la Russia divenne sempre più grande e potente, ma la descrizione che ne era stata fatta da Custine sopravvisse nell'opinione pubblica europea. La tenacia e l'eroismo dell'Armata Rossa nella guerra contro la Germania nazista giovarono all'immagine della Russia nel mondo, ma non sino al punto di evitare che la potenza sovietica, durante la Guerra fredda, venisse percepita come una possibile minaccia. La Guerra fredda è finita da tempo, ma i sentimenti e i timori anti-russi sopravvivono. Il Paese che l'Occidente considera più estraneo ai suoi principi e alle sue regole è anche quello che, pur considerandosi erede dell'Impero bizantino, ha maggiormente cercato di imitare l'Europa. Perché dunque continuiamo a considerare la Russia un Paese estraneo, diverso e in opposizione a «noi» europei? Che cosa porta l'Europa a vedere nella Russia una civiltà nemica e separata? Sergio Romano ci svela le dinamiche di questo paradosso con un racconto che attraversa tutta la grande e impetuosa storia russa.
Putin e la ricostruzione della grande Russia
Sergio Romano
Libro: Libro rilegato
editore: Longanesi
anno edizione: 2016
pagine: 160
Perché i russi amano Putin? Il numero uno del Cremlino preoccupa europei ed americani, ma esprime le ambizioni di un Paese fiero della sua storia e che non intende rinunciare al suo ruolo Dire Russia per molti significa dire Vladimir Putin. Da più di quindici anni al governo di un Paese di enormi dimensioni, che si estende dal Mare del Nord al Pacifico, l'«uomo più potente del mondo», come dal 2013 lo definisce Forbes, ha infatti impresso il proprio marchio sulla storia recente dell'ex impero sovietico. Non solo. Con una strategia politico-istituzionale aggressiva e spregiudicata, che in più occasioni è parsa lontana dagli standard delle democrazie occidentali, è diventato uno degli attori principali sullo scenario geopolitico contemporaneo. Ma quali sono le ragioni profonde di questo successo? Quale il segreto di un potere così incontrastato? Secondo Sergio Romano, che ha concluso la sua lunga e prestigiosa carriera diplomatica come ambasciatore proprio a Mosca, Putin si è impegnato a fondo nella ricostruzione dell'identità russa, rinnovando un bagaglio di simboli, valori e ideali rimasti sepolti per secoli. Consapevole del peso della tradizione, che da Pietro il Grande al tramonto dello zarismo ha forgiato istituzioni e culture politiche della nazione, Putin ha saputo gestire a proprio vantaggio la memoria pubblica della Rivoluzione d'Ottobre, rafforzando al tempo stesso il ruolo della Chiesa ortodossa, cui ha garantito un nuovo spazio sociale. Ha rispolverato, insomma, un'ideologia e una missione. È da queste premesse, ci fa capire Romano in pagine documentate che dobbiamo necessariamente partire se vogliamo capire qualcosa di più della Russia odierna e del nostro presente, dalla guerra al terrorismo in Cecenia al conflitto con l'Ucraina per l'annessione della Crimea, dalla dottrina militare anti-NATO all'attuale intervento in Siria, che agita i fantasmi di una guerra fredda collocata troppo in fretta negli archivi della Storia.
Lettera a un amico ebreo
Sergio Romano
Libro: Copertina morbida
editore: TEA
anno edizione: 2004
pagine: 194
Nel secolo che si è appena concluso vi è un avvenimento ' lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale ' che sembra farsi col tempo sempre più visibile e presente, al punto di diventare un genere storiografico permanente. Perché? Per quali ragioni quel passato non riesce a «passare»? Perché, tra i molti genocidi perpetrati nel corso degli ultimi decenni, quello degli ebrei è andato rivestendo un significato storico sempre più rilevante? L'«olocausto» continua a turbare le coscienze e a sollecitare l'attività degli studiosi: soltanto per senso di colpa? per non dimenticare? In questo libro - apparso per la prima volta nel 1997 e successivamente ampliato, nella versione che qui si presenta - Sergio Romano, con sicura capacità di sintesi e lucida chiarezza, cerca di dare una risposta laica a tali domande, sforzandosi di leggere il passato (e il presente) senza pregiudizi ideologici o religiosi: non per condannare o assolvere, né tantomeno per giustificare, ma più semplicemente per comprendere.
Storia d'Italia. Volume Vol. 15
Indro Montanelli, Mario Cervi
Libro: Libro rilegato
editore: Rizzoli
anno edizione: 2011
pagine: 370
Con l'armistizio si apre per il nostro Paese un periodo tra i più bui, la cui ricostruzione continua a innescare violente polemiche. Montanelli e Cervi sono stati i primi a definirli gli anni della guerra civile, anziché della Resistenza: un'intuizione decisiva per superare letture troppo legate a interpretazioni di parte. Non è stata la sola Resistenza a determinare la fine del Regime; molte altre Italie si sono confrontate dentro e fuori dai confini nazionali, e hanno giocato un ruolo fondamentale nel cammino verso la pace. Dopo l'8 settembre i Savoia riparano a Brindisi per fondare il "Regno del Sud", mentre Mussolini viene liberato e annuncia la nascita della Repubblica sociale italiana. La Penisola, divisa fra i due fronti lungo la linea gotica, diventa un punto nevralgico per le sorti del conflitto; a farne le spese è una popolazione straziata, divisa, colpita dai bombardamenti e condannata all'orrore di una lotta fratricida. Intanto, in un vortice di avvenimenti, la guerra si avvicina alla fine: Roma occupata e liberata, l'eccidio delle Fosse Ardeatine, lo sbarco in Normandia, la Conferenza di Yalta, la "macelleria messicana" di piazzale Loreto, il suicidio di Hitler, la presa di Berlino, le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, il processo di Norimberga e la difficile Conferenza di pace. Di tutto questo gli autori ci restituiscono un racconto accurato, lontano da ogni retorica, in cui si sente rivivere la tragedia che essi videro con i propri occhi. Premessa di Sergio Romano.

