Libri di Stefano Franscini
Nove100novantanove domande sul Ticino e i ticinesi
Maurizio Cattaneo
Libro: Cartonato
editore: Fontana Edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 200
Il libro prosegue e completa in modo brillante e intelligente quanto l’autore (Oscar 2022 della Fontana Edizioni) ha scritto nel volume precedente: Mille100undici domande sulla Svizzera e sugli svizzeri. Un libro di successo realizzato con la stessa formula dell’imparare divertendosi, memorizzando con piacere le moltissime informazioni che il docente e scrittore capriaschese allinea e trasmette al lettore. Pensate che per l’introduzione è stato addirittura scomodato un arzillo vecchietto di 200 anni: Stefano Franscini, sì proprio lui, il politico e pedagogista, considerato il padre del moderno sistema educativo della scuola ticinese. L’autore gli dà la parola e l’illustre invitato, dopo aver ricordato ai lettori qualche caratteristica del Ticino dei suoi tempi (una regione povera e quasi irriconoscibile al giorno d’oggi) dice fra l’altro nel suo testo: “Con la sua opera, che ho ammirato anche per le numerose e accattivanti immagini (nel Ticino del 1840 non c’erano neppure le macchine fotografiche), Cattaneo ci porta in giro per il Cantone aiutandoci a conoscere la storia, la natura, i personaggi, le particolarità della nostra terra”. Introduzione di Stefano Franscino.
Grammatica inferiore della lingua italiana
Stefano Franscini
Libro: Copertina morbida
editore: Apice Libri
anno edizione: 2016
pagine: 242
Quella che oggi si ristampa dopo quasi due secoli è la prima opera che Stefano Franscini pubblicò all'età di 25 anni: la "grammatichetta" di un giovane maestro di scuola elementare, un "piccolo montanaro" svizzero che sarebbe però diventato un giorno "qualche cosa di grande". In una realtà e in un'epoca come la nostra [...] riproporre al pubblico la "Grammatica inferiore della lingua italiana" di Stefano Franscini è offrire un piccolo contributo allo studio della storia dell'educazione linguistica e della manualistica scolastica e soprattutto credere ancora, come già credeva fermamente il Franscini, nel valore della lingua italiana quale vettore ed elemento fondante dell'appartenenza identitaria e culturale del popolo ticinese.