Fontana Edizioni

Oltre il vero e il falso non è un saggio tradizionale, ma un viaggio. Un viaggio psicologico e filosofico attraverso le contraddizioni dell’esistenza, i paradossi della mente e le ombre della società contemporanea. In queste pagine il lettore è invitato a superare le categorie rigide di giusto e sbagliato, verità e menzogna, per esplorare le zone di confine dove nascono le domande più autentiche. Con uno stile chiaro e profondo, l’autore intreccia riflessioni psicologiche e suggestioni filosofiche, attingendo agli spunti di grandi pensatori del passato e del presente, che vengono qui rielaborati e restituiti con un senso di gratitudine verso questi maestri di umanità e di pensiero. È un invito a guardare oltre le apparenze, a non accontentarsi di risposte semplici, a scoprire la ricchezza che si cela nell’incertezza e nella complessità. Un libro che non offre soluzioni preconfezionate, ma apre spazi interiori e orizzonti di pensiero. Per chi cerca non solo di leggere, ma di ritrovarsi leggendo. Oltre il vero e il falso non è un saggio tradizionale, ma un viaggio. Un viaggio psicologico e filosofico attraverso le contraddizioni dell’esistenza e i paradossi della mente.

Nella logica delle dinamiche volte a ottimizzare lo sfruttamento del territorio e, nel contempo, a sfuggire ai rischi naturali di un fondovalle non ancora “addomesticato”, il villaggio di Selvapiana è adagiato in un’ampia conca del versante sopra Ludiano. Piccolo ma completo e ben articolato, esso comprendeva alloggi per uomini e animali, cantine per la conservazione delle derrate alimentari, strutture per la trasformazione dei prodotti (mulino, torchio), per attività artigianali (segheria) e per il trasporto (impianti a fune), nonché un oratorio. Lo storico Flavio Zappa indaga gli sviluppi di questo insediamento, delle sue famiglie e di una gestione capillare del territorio tra il tardo Medioevo e la fine dell’Ottocento.

Nel 1616, nel baliaggio di Mendrisio e in piena caccia alle streghe nella Svizzera italiana, Barbara Fontana fu accusata di aver causato il malessere di un bue e altri eventi inspiegabili. Arrestata e sottoposta a un processo ingiusto, affrontò interrogatori e torture con grande dignità, che miravano a strapparle una confessione già decisa in partenza. Ma Barbara non cedette: pur tormentata, negò sempre di aver commesso malefici, rivelando una straordinaria resistenza contro un potere che la voleva colpevole a ogni costo. La sua storia è simbolo di coraggio contro l’oppressione, un esempio di lotta contro la violenza della superstizione e della giustizia sommaria. Ricordare Barbara significa dare voce a tutte le vittime innocenti, riabilitandone l’immagine, perché il passato ci insegni a riconoscere l’ingiustizia e a non restare in silenzio di fronte alle persecuzioni.

La collegiata di Balerna, fondata tra V e VI secolo e ampliata nei secoli successivi, custodisce pregevoli opere sei-settecentesche di Francesco Innocenzo Torriani, Francesco Antonio Giorgioli, Carlo Innocenzo Carloni, Giuseppe Antonio Petrini e Agostino Silva. Il numero approfondisce la storia dell’edificio, parte di un importante complesso chiesastico, completando lo studio sull’antico battistero e sul palazzo della Nunziatura già pubblicato un paio di anni fa.

Sulla valle Malvaglia, come del resto su molte altre valli ticinesi, molto si è scritto, trasmesso, fotografato, filmato e indagato. Si potrebbe affermare che non vi è più nulla da scoprire o da inventare su questa affascinante terra ma fortunatamente non è così. Senza scivolare nell’agiografia di paragonare il territorio ad una pietra preziosa dalle mille sfaccettature, è sensato affermare che se cambia il punto di vista si modifica pure l’oggetto osservato. Proviamo quindi un approccio maggiormente fantastico, guardando attraverso la lente di un genere letterario relativamente nuovo (almeno per il grande pubblico perché in realtà è sempre esistito), un territorio antropizzato dalla notte dei tempi. I riferimenti non mancano, basta sapere dove cercare. Il collegamento tra la valle Malvaglia e la Francia (soprattutto Parigi) è ben noto, ma forse non lo è altrettanto quello con Asterix. Scopritelo con noi.

Un romanzo breve (o racconto lungo) popolato da una miriade di personaggi, ognuno con la sua faccia, il suo carattere i suoi tic, la sua lingua specifica. L'ambiente in cui l'azione si svolge è il Locarnese ed il centro di tutto è il Mistral, un Bed & Breakfast, ricevuto in eredità da uno dei protagonisti (Alan Sacchi) e condotto con sorprendente successo da una sua cerchia di amici, molto eterogenea ma efficiente. Il racconto, molto moderno nella sua concezione, nella lingua usata e nel suo stile, presenta, pagina dopo pagina, un costante avvicinamento al genere poliziesco. Ad un certo punto la vicenda si fa complessa e, quasi per caso, i protagonisti si trovano invischiati in un vortice di circostanze che vedono alcune bande di malavitosi che si fanno la guerra per il controllo del traffico di droga sulle due sponde del Verbano.

Il Canton Ticino regala emozioni uniche a chi ama la natura e desidera scoprire la bellezza del territorio da punti di vista privilegiati. È proprio da questa consapevolezza che nasce "Belvederi del Ticino", una guida pensata per escursionisti, fotografi e amanti del paesaggio. In questo volume, Pfund ci accompagna lungo una selezione di itinerari che conducono a belvederi spettacolari, dove lo sguardo si apre su vallate, laghi e cime alpine in tutta la loro maestosità. Ogni percorso è un invito a rallentare, ad ascoltare il silenzio e ad ammirare la forza quieta della natura. Un libro che non è solo una proposta escursionistica, ma anche un invito a valorizzare e proteggere il nostro patrimonio paesaggistico, riscoprendo la meraviglia a pochi passi da casa. Il libro è un nuovo tassello della collana Demetra e nasce da una suggestione di Giuseppe Zoppi che ha scritto che il Ticino è un paese di belvederi perché «è ricco di balconi, di sporgenze, di eminenze, disposti a gara l'uno sull'altro, nei modi più inaspettati e sorprendenti». Mille terrazze diverse e sospese sull'infinito!

Continuano le peregrinazioni e le relative documentazioni del fotografo e scrittore Ely Riva che da decenni percorre il nostro territorio alla ricerca di tracce di arte, di costruzioni, di natura e di segni lasciati dall'uomo sul nostro territorio. Ora è la volta dei torchi a leva, o torchi piemontesi, oggetti impiegati dalle nostre parti per ottenere vino e olio. Dopo un'introduzione nella quale l'autore ripercorre millenni di storia (almeno 6 mila anni), di testimonianze artistiche, pitture, mosaici, sculture, di letteratura, passa all'elenco di questi oggetti nel nostro Cantone. In particolare vengono censiti e descritti torchi nella valle di Blenio, Leventina, Locarno e Valli e nel Sottoceneri. Ogni torchio viene fotografato, spesso da più angolature, con tanto di dettagli, viene misurato, e spiegato nei suoi meccanismi e nella sua storia. Un percorso affascinante che ci mostra l'imponenza di questi manufatti, costruiti con pietre, piode e travi realizzate con vari tipi di legno. Di ognuno di essi viene data la localizzazione, il che consente al lettore di trovarlo e ammirarlo facilmente.

Cresci bene, vivi meglio è un libro illustrato ideale per tutta la famiglia, pensato per imparare a mangiare in modo sano. Uno strumento chiaro e accessibile per comprendere i principi della nutrizione e applicarli nella vita quotidiana. L'autrice è Elisa Stanga, nutrizionista e mamma di tre bambini, fondatrice della pagina Instagram @crescibene_vivimeglio e ideatrice di progetti scolastici dedicati all'educazione alimentare. Con testi semplici e illustrazioni intuitive, spiega, per esempio, cosa sono i carboidrati, le proteine, i grassi, le vitamine, i minerali; come leggere le etichette alimentari e come preparare pasti equilibrati. Aiuta a conoscere meglio il corpo e il cibo "dall'interno", per fare scelte consapevoli e durature. Un libro da vivere insieme, con ricette, esempi pratici e un linguaggio adatto sia ai bambini che agli adulti, per Trasformare la teoria in sane abitudini quotidiane.

La storia del santuario della Madonna d’Ongero a Carona (Lugano), affonda le sue radici in un passato lontano. Se la sua fondazione ufficiale risale al 1624, il dipinto che si trova al centro dell’altare maggiore è ancora più antico, poiché è datato 1515. Tale edificio sacro, immerso in un affascinante contesto paesaggistico, è stato – ed è ancora – meta di visite da parte di pellegrini ed escursionisti, interessati a conoscere meglio questo splendido monumento dell’arte barocca in Ticino. Il libro che il Consiglio parrocchiale ha voluto realizzare è un’opera corale, comunitaria e, in un certo senso, universale. Ciascun autore ha infatti parlato di questa chiesa a partire dal proprio punto di vista, raccontando le diverse caratteristiche del santuario; fede, storia, arte, restauro, territorio e società si intrecciano nei testi in modo efficace, integrandosi a vicenda e fornendo ai lettori una visione a tutto tondo. Questa pubblicazione – arricchita da numerose e suggestive immagini – è una eccellente fonte di informazioni, ma anche di spunti per una riflessione personale.

L'importanza di questo libro sta nel fatto di non essere un semplice resoconto di episodi di cronaca, ma un racconto di eventi vissuti in prima persona: l'autore narra, in una serie di avvincenti ed emozionanti capitoli, l'evoluzione che ha subito la sua professione nel corso degli ultimi cinquant'anni. Gianpaolo Pellegrini ha sempre svolto il suo lavoro di soccorritore guidato dal desiderio di rispondere al meglio ai bisogni e alle necessità dei pazienti nei momenti più critici e drammatici. Nel corso degli anni l'autore ha vissuto una serie di avvenimenti che hanno portato a grandi mutamenti nel soccorso preospedaliero, in Ticino e in Svizzera. Il cambiamento più evidente è stato il passaggio da un sistema quasi esclusivamente di volontariato al professionismo d'eccellenza, che caratterizza i nostri giorni. Dice l'autore: "Se oggi è normale avere un medico d'urgenza o un elicottero su luogo di un intervento, lo dobbiamo anche alla generazione di operatori della salute (la mia) che ha lavorato per far sì che tutto ciò abbia potuto diventare realtà".

In questa aggiunta al suo Metansocialism ©, Agostini accompagna i lettori nel suo studio delle principali dinamiche macroeconomiche in corso, mettendo in prospettiva alcuni modelli che hanno guidato i principali paesi del mondo nel corso della storia, riconoscendo armonie e discrepanze, offrendoci una nuova tesi che governa tutto: rivela le forze universali dietro questi cambiamenti e le usa per offrire concetti pratici per prevedere e persino dare forma a ciò che ci aspetta.