Libri di Viviane Ciampi
D'aria e di terra
Viviane Ciampi
Libro: Libro rilegato
editore: Fili d'Aquilone
anno edizione: 2016
pagine: 90
È un viaggio nello spazio-tempo quello di Viviane Ciampi, sospeso tra realtà e invenzione, con pagine di ampio respiro pervase dalla magia d'una voce rivolta a un "tu" non ben identificato (talvolta a un "noi") che scruta il cielo e ciò che accade nel nostro pianeta. In "D'aria e di terra" tutto si svolge come in flash fotografici, con miraggi d'oasi nel cristallino, in una sintassi volutamente franta, nel continuo intrecciarsi di prosa lirica e versi che mai si staccano da sentimenti di partecipazione. Fin dall'esordio Viviane Ciampi (nata a Lione nel 1946) si pone domande senza alcuna certezza di trovare risposte, in un teso dialogo che coinvolge il lettore per via della ricerca della bellezza e dell'armonia delle radici, non facendo astrazione dell'inquietudine dinanzi al fluire del tempo e, anzi, accettando la precarietà delle cose. Non vi è reale tristezza in questo libro d'intensa poesia ma qualcosa che avvolge (quasi con voluttà) con la persuasiva indagine sul respiro dove le parole toccano i corpi per trasportarli in altri luoghi, lì dove la voce "imprigionata nella mente si trasforma in canto".
Scritto nelle saline
Viviane Ciampi
Libro: Libro in brossura
editore: Genesi Editrice
anno edizione: 2014
pagine: 56
Le ombre di Manosque
Viviane Ciampi
Libro: Copertina morbida
editore: Internòs Edizioni
anno edizione: 2011
pagine: 88
Raccolta di poesie che mette in luce vite minuscole di un mondo rurale che sta scomparendo.
Pareti e famiglie
Viviane Ciampi
Libro
editore: Liberodiscrivere edizioni
anno edizione: 2006
pagine: 76
Voltaici. Testo francese a fronte
Laurent Grison
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2023
pagine: 200
“Laurent Grison fa del rapporto con la pittura e con la musica l’istanza della sua narrazione in versi. ‘Voltaici’ è un poema per sequenze di rara e perturbante icasticità, forgiato nell’arco “foto-voltaico” di una nuova luce etica. È una profonda meditazione all’interno di quel parigino “Museo dell’uomo”, rimasto chiuso tanti anni per restauri, è un viaggio alle origini della civiltà che risale la corrente del grande fiume del tempo fino alle sorgenti “alto-voltaiche” dove l’essere umano ha avuto vita. Evocando i disastri delle colonizzazioni, le tragedie dei migranti, le disuguaglianze fra i popoli e la pace minacciata dalle guerre, la sua poesia è infatti mossa da quell’ansia di rifondazione dei valori umani come un’alta missione affidata alla parola. Sfilano con sorprendente orchestrazione le immagini fotografiche, i video sfarfallanti, i reperti sonori di un jardin d’acclimatation che si intrecciano ai frammenti mediatici del nostro mondo globalizzato. Nasce in primo luogo uno smarrimento senza nome, per cui il soggetto naviga nel “vuoto” del suo pensiero “con lo spirito di un guerriero dell’inutile”. Tuttavia, la disillusione verso la realtà non frena quell’aspirazione alla rivolta per “i dannati della terra”, secondo le parole di Fanon, per cui il poeta aspira ad agire con “una roncola col becco anziché una penna stilografica”. Così nasce infine la speranza di una rinascita corale, incarnata nel bambino che “canta in un cortile suonando il balafon”, davanti a un riaperto “museo dell’uomo triste”: è l’invito che ci fa la poesia a tornare a sentirci tutti fraternamente e gioiosamente “voltaici”.” (Paolo Fabrizio Iacuzzi)

