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Libri di Alberto Cerruti

Dal vostro inviato. Mezzo secolo con i grandi del calcio

Alberto Cerruti

Libro: Libro in brossura

editore: Ultra

anno edizione: 2025

pagine: 151

A come Ancelotti, certo, ma anche come Amarcord, perché questo è un viaggio in compagnia dei grandi protagonisti del calcio degli ultimi cinquant’anni. Alberto Cerruti, nel corso della sua lunghissima militanza alla «Gazzetta dello Sport», li ha visti da vicino, è entrato nelle loro case, ha raccolto le loro confidenze e i loro piccoli o grandi segreti, e ora ce li racconta tutti: dall’esordio a San Siro di Ancelotti con un’incredibile maglia dell’Inter al primo scudetto di Berlusconi, festeggiato insieme al padre nella villa di Arcore, dall’intervista in cui Maradona dice di sognare di passare dal Barcellona al Napoli con un anno di anticipo alla cronaca dell’ultima partita di Rivera in Argentina. E poi ecco un Cerezo emozionato e stupefatto che vede per la prima volta le sue gemelline nate in Brasile in una foto della “Rosea”, Gullit che fa le visite mediche al Milan negando di essere lui, Schiaffino che regala il suo commento scritto a macchina del Maracanazo del 1950, Schillaci che racconta dal Giappone la sua ultima esperienza da calciatore, i ricordi di papà Van Basten che mostra la stanza in cui è cresciuto il Cigno di Utrecht e lo storico incontro fra Bearzot e Lippi due mesi prima della finale di Berlino. Tutto questo e molto altro incontreremo lungo un passeggiata nel pianeta calcio sorprendente, emozionante e perfetta per stimolare la nostra memoria. Che in questo caso fa rima con storia. Prefazione di Carlo Verdelli.
15,00 14,25

E adesso parlo io. Il viaggio della mia vita tra lavoro, politica e calcio

Antonio Matarrese, Alberto Cerruti

Libro: Copertina morbida

editore: Cairo

anno edizione: 2022

pagine: 208

Dalla A di Andreotti alla Z di Zola. Antonio Matarrese parla di tutti e di tutto, intrecciando calcio e politica con la stessa passione con cui per oltre trent'anni ha occupato diversi ruoli dirigenziali, in Italia, nell'Uefa e nella Fifa. Il racconto della sua vita, dai pranzi da bambino con i genitori a quelli da nonno con i nipoti, si trasforma così in un emozionante viaggio attraverso nuove storie che vale la pena scoprire. Come quella volta che Aldo Moro consigliò a Matarrese, appena eletto deputato tra le la della Democrazia Cristiana, di stare calmo, paragonandolo a un prete di campagna che poi ha fatto strada. Oppure quando Baggio, scherzando ma forse non troppo, propose al presidente e al fratello vescovo di diventare buddhisti. O ancora quando Platini gli chiese di difenderlo dopo la squalifica. In queste pagine c'è tanto calcio con aneddoti divertenti e amari: dal suo decisivo assist per assegnare il primo Mondiale a due Paesi, tra l'altro storicamente rivali, come Giappone e Corea del Sud alla maledizione dei rigori a Italia '90 e a USA '94, mescolato alle battute di Agnelli, Berlusconi e Moratti, a cavallo della rivalità con Carraro. Ma c'è anche tanta umanità. Dietro l'apparenza di un combattente, pronto ad alzare la voce, emerge l'affetto per i suoi c.t. che non ha mai avuto il coraggio di mandare via - la prima volta Vicini e l'ultima Sacchi -, per salvare la propria poltrona. E pure una rara sensibilità quando ripensa commosso a Paolo Rossi, o confessa di aver pianto la notte dell'Heysel. Perché dietro il presidente c'è sempre stato, e c'è ancora, un uomo che ha deciso di mettersi a nudo.
16,50 15,68

Mi ritorni in mente. Lucchese tra storia e leggenda

Duccio Casini, Luca Tronchetti

Libro: Libro in brossura

editore: Tra le righe libri

anno edizione: 2018

pagine: 232

«Non lasciatevi ingannare dalle apparenze - scrive Alberto Cerruti nella sua prefazione - questo non è un libro che racconta le storie di 65 protagonisti, più o meno famosi, che hanno partecipato alla vita della Lucchese, anzi della “Pantera”, dall’inizio del ’900 fin quasi ai giorni nostri. Questo è un atto d’amore per tutti, con un perfetto mix di nostalgia e gratitudine e un implicito ringraziamento a chi ha vinto, o a chi ha fatto di tutto per vincere, in campo e fuori». Storie di sport intrecciate a storie di vita. Storie di bandiere e di comprimari, di personaggi che hanno lasciato il segno e di meteore transitate senza lasciare tracce. Storie di calciatori, allenatori, preparatori, dirigenti uniti da un minimo comun denominatore: la Lucchese. Sessantacinque racconti che attraversano un secolo, ricchi di umanità e zeppi di aneddoti. Pagine scelte non tanto e non solo sulla base di presenze e di gol fatti o subiti, di rigori decisivi, di trionfi memorabili, ma per l’umanità, la genuinità, la leggerezza che trasuda dalle gesta dei protagonisti. Eroi della domenica senza tempo ed età che hanno accompagnato le nostre vite.
15,00 14,25

16,00 15,20

Simoni si nasce. Tre vite per il calcio

Luca Carmignani, Luca Tronchetti, Rudi Ghedini

Libro: Libro in brossura

editore: Goalbook Edizioni

anno edizione: 2016

pagine: 320

Calciatore prima, allenatore poi, infine dirigente: per oltre sessant’anni Gigi Simoni ha attraversato il calcio italiano, lasciando un segno in ognuno dei ruoli che ha ricoperto. È questo a fare di Simoni un personaggio più unico che raro. Non ha giocato in Nazionale e non ha vinto scudetti, eppure è considerato un vincente. Infatti, ha vinto quasi ovunque, accumulando dodici promozioni, più di chiunque altro. Si è spostato nel tempo e nello spazio con eleganza, stile, educazione, rimanendo sempre se stesso: non è mai sceso a compromessi, non ha mai venduto le proprie idee e i propri principi. Quattro promozioni dalla serie B alla serie A e una Coppa Italia (con il Napoli) da giocatore. Da allenatore: sette promozioni dalla serie B alla serie A, due promozioni dalla C2 alla C1 (Carrarese e Gubbio), una promozione dalla C1 alla B (Gubbio), una Coppa Uefa (Inter), un Trofeo anglo-italiano (Cremonese)… In C2, come in serie A, per Gigi Simoni ha sempre fatto poca differenza. Vincere è sempre difficile, sempre emozionante, in qualunque categoria. Lui ha vinto ovunque, lasciando un ricordo indelebile fra coloro che lo hanno conosciuto. Questa è una biografia particolare: è un vademecum per le generazioni future, affinché si ricordino i veri valori su cui è fondato lo sport in generale e il calcio in particolare. Bastano pochi numeri per capire la grandezza del personaggio. Sessantadue anni di carriera, quasi mille giocatori, fra quelli con cui ha giocato e quelli che ha allenato. Decine di suoi giocatori a loro volta sono diventati allenatori (fra i tanti: Simeone, Di Francesco, Mazzarri). Ha fatto esordire tre giovanissimi che sono diventati campioni del mondo (Bruno Conti, Gilardino e Pirlo) e molti altri che sono arrivati fino alla Nazionale. È il caso di dirlo: Simoni si nasce.
16,00 15,20

E sono stato gentile

E sono stato gentile

Claudio Gentile, Alberto Cerruti

Libro: Libro rilegato

editore: Rizzoli

anno edizione: 2016

pagine: 205

Chissà se nel 1961, quando a soli otto anni lasciava la Libia anticipando l'esilio di massa a cui Gheddafi aurebbe costretto tanti italiani, Claudio Gentile immaginava anche solo lontanamente che cosa gli avrebbe riservato la vita e la carriera calcistica. Chissà se immaginava che a vent'anni si sarebbe trasferito dal Varese alla Juventus per 250 milioni pagati in motorini per frigoriferi, diventando in poco tempo un perno inamovibile e un jolly capace di giocare da mediano, da terzino su entrambe le fasce, da stopper, all'occorrenza persino con la maglia numero 10. Chissà se immaginava di vincere sei Scudetti, due Coppe Italia, una Coppa Uefa e una Coppa delle Coppe in undici anni bianconeri. Chissà se immaginava di trionfare al Mundial '82 contro tutto e contro tutti: contro i giornalisti, contro chi in Italia aveva già preparato i pomodori, contro avversari del calibro di Maradona e Zico, annullati con una marcatura ruvida e a volte dura ma mai sleale (tanto da non essere mai stato espulso in carriera per gioco violento). Chissà se immaginava, Claudio, quel giorno sul ponte della nave, che avrebbe fatto da vice al suo maestro Trapattoni alla guida della Nazionale, poi allenato l'Under 21, vinto l'Europeo 2004 e una medaglia olimpica che mancava dal 1936, prima di sentirsi tradito dalla Federazione e messo frettolosamente ai margini del campo.
17,00

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