Libri di Alessandra Violi
Flâneries. Scritti in memoria di Alberto Castoldi
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2024
pagine: 304
Visionario anticipatore di quel dialogo fra i saperi divenuto oggi cruciale per la formazione, Alberto Castoldi (1941-2019) è stato Rettore dell'Università di Bergamo dal 1999 al 2009 e Professore Emerito di Letteratura francese. Castoldi sapeva unire, in maniera rara, lo sguardo lungo sul passato e le nuove sfide del futuro. Dal poliziesco al flâneur, dal collezionismo di rarità alla bibliofilia, dalle regole del gioco alle avanguardie storiche, dalla fotografia spiritica all'informe dell'arte contemporanea, passando per la storia sociale, scientifica e quella dei colori, gli interventi qui presentati raccolgono solo in parte le innumerevoli suggestioni lasciate da Castoldi nei suoi scritti e nel suo insegnamento di francesista fuori dagli schemi. Raccomandava soprattutto la passione per la curiosità, ed è a questo desiderio onnivoro di conoscere e capire che il volume rende omaggio, obbligandoci, come Alberto Castoldi ha insegnato, al confronto con le infinite virtualità dell'immaginario.
Tattoo and the Moving Image
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2021
pagine: 156
Apparizioni. Scritti sulla fantasmagoria
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2019
pagine: 200
Nel Settecento si diffonde un nuovo modo di generare le immagini e un nuovo piacere nel farlo: torna il gusto della proiezione, unito a simulazioni di movimento, miraggi in trasparenza, illusioni nel buio. Il fantasma diventa il personaggio chiave di questa nuova forma del visibile e una figura del pensiero che spinge lo sguardo al di là dei propri confini. Il volume ripercorre alcune forme dell'apparizione, dalla fantasmagoria di Robertson, radicalmente ripensata da Francesco Casetti e oggetto delle precoci intuizioni di Tom Gunning, all'archeologia psichica della televisione proposta da Stefan Andriopoulos; Marina Warner e Mireille Berton riscoprono le sedute spiritiche della prima modernità e la loro dimensione mediale, mentre Dario Gamboni e Édouard Arnoldy collocano la fantasmagoria fra arte e idea. La linea che in questo modo si traccia arriva diretta al presente e alla sfida - solo apparentemente nuova - che il digitale lancia al nostro modo di vedere e vivere le immagini.
Dracula. Fantasmi
Alessandra Violi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 172
Nato col cinema e la psicoanalisi, il consumismo di massa e le prime ondate migratorie verso l’Europa colonialista, il “Dracula” (1897) di Bram Stoker è un romanzo stranamente sospeso fra l’arcaico e il moderno: la storia di un mostro antico su cui si condensano ansie e timori già tutti contemporanei. Il vampiro si trasforma qui per la prima volta in icona del nostro tempo, abbandona i castelli in rovina per insinuarsi negli spazi metropolitani della Londra globalizzata e infiltrarsi nel cuore delle sue istituzioni: la famiglia borghese, il mondo delle professioni, le cittadelle del potere medico, politico e finanziario. Mutando pelle, il non-morto diventa l’alieno, il virus che infetta il corpo dell’occidente moderno. Le sopravvivenze arcaiche che riaffiorano nel romanzo raccontano allora il volto gotico della stessa modernità, gli spettri di un presente che ha i tratti mostruosi, e sempre in metamorfosi, delle sessualità eterodosse o della follia, dei flussi immateriali delle nuove tecnologie o del capitale, del contagio fra razze e culture, della barbarie terroristica. Di tutto ciò che, come il vampiro, è un ibrido fra le categorie. Il volume rivisita questo straordinario canovaccio del terrore contemporaneo, oggetto d’incessanti interpretazioni, riscritture e rimediazioni, ed esplora i fantasmi della storia culturale che da allora accompagnano ogni risorgenza del vampiro, metafora potente e versatile delle paure insepolte che consumano il corpo della modernità.
Il corpo nell'immaginario letterario
Alessandra Violi
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: 250
Impronte dell'aria. Messaggeri e corpi angelici nella memoria della modernità
Alessandra Violi
Libro
editore: Sestante
anno edizione: 2008
pagine: 224
La cultura occidentale immagina da sempre l'aria come popolata da invisibili presenze: messaggeri, dàimones, immagini informi generate dalle nubi, e persino i corpuscoli della luce hanno via via suggerito l'idea di un'impalpabile 'anatomia' dell'atmosfera, responsabile dei suoi processi di comunicazione e trasmissione nel tempo e nello spazio. La riflessione sul 'corpo degli angeli', che da S. Agostino e lo Pseudo-Dionigi si tramanda lungo la tradizione attraverso Shakespeare, Milton, Swedenborg, Blake o Poe fino ad abbracciare scienza, pittura, fotografia e cinema, alimenta incessantemente questo mito antropologico e ne consente la sopravvivenza sin dentro l'epoca contemporanea.
Le cicatrici del testo. L'immaginario anatomico nelle rappresentazioni della modernità
Alessandra Violi
Libro
editore: Sestante
anno edizione: 1998
pagine: 240
La modernità suscita la nostalgia di una totalità perduta, che si rivela a uno sguardo attento come fittizia perché popolata di lacerazioni. Prendendo le mosse dagli studi sull'anatomia nel Rinascimento, il saggio ripercorre il rapporto tra totalità e frammento a partire dall'immaginario del corpo variamente declinato dalla retorica delle rappresentazioni. Dal confronto fra scrittura e immagine la nozione di totalità si ridisegna come una coreografia della distruzione, in cui si muovono personalità diverse che vanno da Vesalio a Cartesio, da Rembrandt a Piranesi, da Lavater a Charcot, da Poe a Joyce, da Géricault a Bacon e McEwan.
Capigliature. Passaggi del corpo nell'immaginario dei capelli
Alessandra Violi
Libro
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2008
pagine: 208
Le storie culturali del corpo hanno generalmente ignorato la capigliatura, parte inutile, apparentemente solo ornamentale dell'anatomia umana. Attorno a questa inutilità si è venuto tuttavia costruendo nel pensiero filosofico, antropologico e artistico dell'Occidente, un immaginario ambiguo e liminale della corporeità, colta attraverso la capigliatura nei suoi passaggi fra natura e cultura, anima e materia, forma e informe, vita e morte. Nei gioielli e nelle opere d'arte in capelli ideati nell'Ottocento è possibile così già riconoscere quell'intreccio fra antropologia, estetica e archeologia del corpo che alimenta molta arte contemporanea, dove, dalla treccia di Kounellis alla collana di chiome di Mona Hatoum, l'immaginario della capigliatura è oggi migrato chiedendoci di riscoprirne la memoria.
Locus solus. Volume Vol. 2
Silvana Turzio, Renzo Villa, Alessandra Violi
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2005
pagine: 192
Il nuovo numero monografico della rivista raccoglie, per la prima volta, del materiale inedito sulla fotografia segnaletico-indiziaria e un album di fotografie spiritiche, provenienti dal fondo fotografico del Museo Lombroso, dono del medico Imoda a Lombroso. Grazie a questi apparati iconografici, è stato possibile aprire nuove vie allo studio della figura di Lombroso. Renzo Villa ripercorre la sua attività di antropologo criminale, Alessandra Violi analizza il suo spiritismo attraverso il rapporto tra sedute spiritiche e isteria, l'immaginario dei fluidi e le fotografie di fantasmi, sviluppandone le ricadute nell'arte moderna. Silvana Turzio si occupa della funzione della fotografia nell'antropologia criminale e sul suo utilizzo estetico.
Il teatro dei nervi. Fantasmi del moderno da Mesmer a Charcot
Alessandra Violi
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2004
pagine: 249
Con la teoria dei fluidi invisibili, proposta da Mesmer a fine Settecento, si spalanca nella modernità un nuovo immaginario del corpo umano come macchina nervosa perennemente suggestionata da fantasmi del mondo esterno. L'intera cultura ottocentesca si trasforma in un gigantesco teatro dei nervi, dove si inscena l'inquietudine del moderno. Dall'arte nevrastenica di Poe, Baudelaire e Wilde alle aure isteriche dell'Art Nouveau e Duchamp, dagli spettacoli fantasmagorici di Robertson e Méliès allo spiritismo di Crooks e Lombroso, dai musei delle cere di Madame Tussaud alle statue viventi di Charcot, i nervi ossessionano le trame di una società che si rappresenta come isterica e sonnambula, ponendo il proprio immaginario sotto il segno della malattia.
Il teatro dei nervi. L'immaginario nevrosico nella cultura dell'Ottocento
Alessandra Violi
Libro
editore: Sestante
anno edizione: 2002
pagine: 296
Sin dal tardo Seicento, la neurologia propone all'immaginario l'idea che il corpo umano sia una macchina nervosa suggestionata dal mondo esterno. Mesmerismo, automi sonnambuli, tecnologie spettrali e marionette isteriche iniziano a popolare la cultura della modernità, in un percorso ibrido che giunge al culmine nella retorica ottocentesca dello "shock". La malattia dei nervi emerge come un vero e proprio fantasma che inquieta il moderno e ossessiona le trame dell'immaginario, dai fluidi invisibili di Mesmer alla suggestione isterica di Bernheim, dalle fantasmagorie di Robertson al cinema di Méliès, fino alle "macchine sonnambule" e "telepatiche" di George Eliot, Kipling o Georges du Maurier.