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Libri di Amelia Valtolina

Rainer Maria Rilke. Un incontro

Rainer Maria Rilke. Un incontro

Lou Andreas-Salomé

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2019

pagine: 115

"Rappresenta un'esperienza di scrittura insolita, nell'intimità del dialogo fra Lou Andreas-Salomé e il poeta, la monografia che lei volle dedicargli subito dopo la sua morte il 29 dicembre 1926. Pubblicato nel 1928, Rainer Maria Rilke. Un incontro raccontava "un incontro" senza precedenti. Vi erano trascritti, è vero, passi interi di un dialogo epistolare all'epoca ancora inedito, ma non si trattava qui di ricostruire un rapporto di amicizia o di salvaguardarne la memoria: il lavoro del lutto da cui il saggio prendeva avvio era, appunto, soltanto l'avvio di una valutazione complessiva dell'itinerario umano e poetico di Rilke. L'abituale agilità della scrittura di Lou Andreas-Salomé nel contravvenire alle regole dei generi letterari permetteva anche qui, allo stile, di muoversi fra l'indagine critica, il trattato scientifico, la prosa poetica, ma il suo libero movimento corrispondeva d'altro canto alla necessità di montare, in forma narrativa, un insolito dialogo. Al di là del dialogo, e a quasi un secolo dalla sua pubblicazione, l'intelligenza critica di queste pagine rimane incontestata." (Amelia Valtolina)
13,00

Lettere

Lettere

Marina Cvetaeva, Rainer Maria Rilke

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2020

pagine: 112

"Nel 1926, ancora ignaro della morte incombente, Rainer Maria Rilke indirizza, su invito di Boris Pasternak, una lettera a Marina Cvetaeva che accompagna i suoi ultimi due volumi di poesie. Della poetessa esule Rilke non conosce nulla; sa soltanto, attraverso Pasternak, che legge con grande ammirazione i suoi versi. La risposta non si fa attendere. Dall'esilio francese Cvetaeva risponde subito; e in tedesco, la lingua appresa dalla madre nella sua infanzia. E con una lettera d'amore. Alla quale Rilke, a sua volta, risponde con slancio. Senza mai incontrarsi, i due poeti vivono, da una lettera all'altra, la storia di un vero « amor di lontano», come quello cantato dai trovatori. Un'arcana frenesia sommuove le singole lettere, come se entrambi inconsapevolmente sapessero che il tempo del loro dialogo è fatalmente contato, prossimo a scadere." (Pina De Luca e Amelia Valtolina)
13,00

Cicli. Un erbario-Syklejä. Herbaario

Hannimari Heino

Libro: Libro in brossura

editore: Le Lettere

anno edizione: 2025

pagine: 150

Syklejä. Herbaario (Cicli. Un erbario.) è la terza raccolta di poesia di Hannimari Heino pubblicata nel 2018. Come dichia il titolo, l’erbario segue i processi dell´universo botanico: la nascita delle piante, il loro appassire e scomparire, ma parallelamente segue anche il ciclo umano mettendo l’accento sul graduale risveglio dell’individuo. In qualche modo il libro racconta anche una storia d´amore: da un peso del passato (metafora dell´erbario) al lento percorso verso il contatto. Si descrive quindi il processo di abbandono ma anche una nuova coscienza di sé e dell´altro. Testo scritto e arte figurativa si intrecciano nel modo in cui sul bianco della pagina viene costruito lo spazio per vicende che si incrociano e coincidono nelle varie possibilità di lettura. Mentre nella parte superiore della pagina scorrono testi che descrivono il mondo delle piante (appunto l´erbario) e l´espansione di semi su vari terreni, in quella inferiore i testi presentano la graduale transizione dal vuoto del deserto alla presenza del mondo organico; trasformabile ed abbondante. Il libro si compone quindi di frammenti che si legano uno con l´altro rispecchiando, anche con la sua stessa forma, processi organici. Un ruolo essenziale è svolto dal gioco ritmico e sonoro del linguaggio, dalla tipografia variante e dagli intermedi. Manca totalmente la punteggiatura salvo un punto interrogativo.
12,00 11,40

Il sogno della forma. Un'idea tedesca nel Novecento di Gottfried Benn

Amelia Valtolina

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2016

pagine: 336

Si racconta qui la storia di un'idea tedesca nel Novecento: l'idea di forma una forma non già sotto il giogo della staticità caratteristica della sua versione classica e latina, bensì una forma in perenne vicissitudine. Il libro nasce con un intento polemico contro un pregiudizio consolidato nella cultura del Novecento, e ancora in auge nel dibattito contemporaneo. A che prò, si diceva già nello scorso secolo, rimpiangere totalità ideali, quando sia l'io sia il suo pensiero hanno perduto contorni definiti, e la vita, come scriveva Theodor W. Adorno in una lettera a Thomas Mann, si è rivelata "aperta e frammentaria"? Eppure mai come nel Novecento la forma ha dimostrato il proprio potere di resistenza critica. Così, nei versi di Benn, essa diventa il medium di una polemica contro il destino dell'arte nel tempo della tecnica nonché contro la cultura del divenire storico e la sua bancarotta nella Germania nazista. Per ricostruire una simile contesa, combattuta con l'arma della forma, le riflessioni qui raccolte si confrontano con scritti e opere di altri protagonisti di quell'epoca, da Paul Hindemith a Oskar Schlemmer, che con Benn, o diversamente da Benn, pensarono il gesto artistico come gesto della forma. "Qui sono uno dell'altro ieri, o forse un rinnegato, perché dipingo come un 'classicista'", confessava Schlemmer all'amico pittore Otto Meyer-Amden in una lettera inviata dal Bauhaus nel dicembre 1925.
25,00 23,75

Blu e poesia

Amelia Valtolina

Libro

editore: Mondadori Bruno

anno edizione: 2002

pagine: 256

Partendo dalla premessa che blu sia il colore dell'Occidente e del pensiero occidentale, il libro indaga la particolare avventura di questo colore nella moderna lirica tedesca, inaugurata dal "fiore azzurro" di Novalis che Heine, con la sua ironia, inconsapevolmente salvò per la modernità. Così, il blu supera il suo ruolo di simbolo, fino a creare nuovi cieli nelle "Elegie duinesi" di Rilke; in forma di "azzurra dissonanza" configura i versi di George Trakl ed Else Lasker-Schüler; dischiude la malinconia fino a uno struggente "bleu mourant" nei versi di Gottfried Benn; delinea un meridiano di speranza nelle poesie di Paul Celan, ogni volta protestando, in nome della poesia, la sua vocazione utopica.
12,20 11,59

Valerio Adami. Stanze. Catalogo della mostra (Bellinzona, 30 aprile-15 agosto 2004)

Matteo Bianchi, Édouard Glissant, Amelia Valtolina

Libro: Libro in brossura

editore: Pagine d'Arte

anno edizione: 2004

pagine: 131

Una mostra scandita in stanze; un itinerario fra pittura e poesia; un viaggio nei segreti del processo creativo: questo è "Stanze", la mostra che il Museo di Villa dei Cedri di Bellinzona, dedica a Valerio Adami.
32,00 30,40

14,00 13,30

La nuova stagione letteraria

La nuova stagione letteraria

Gottfried Benn

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2017

pagine: 56

Benn si improvvisa cronista di una stagione letteraria, trafigge le banalità imperanti e rivendica l'essenza della letteratura, che è per lui la letteratura assoluta, come anche appare nell'alto pathos del discorso in memoria dell'amico Klabund. Due testi a cavallo degli anni Venti, dove sembra che l'inchiostro non si sia ancora asciugato.
7,00

Immaginari cartografici. Riconfigurazioni teoriche dello spazio

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2025

pagine: 276

Il libro raccoglie i contributi di esperti di geografia e studi letterari, offrendo un polifonico dibattito teorico sulla rappresentazione letteraria dello spazio, alla luce delle riflessioni più recenti emerse nel contesto della geopoetica. Interrogando la mappabilità del testo letterario nei suoi rapporti con la geografia, i saggi si confrontano con i principali nodi problematici della cartografia letteraria e della geocritica. In un quadro odierno di “crisi della ragione cartografica”, il libro propone percorsi euristici diversificati per mappature inedite della scrittura letteraria.
24,00 22,80

Ah, la terra lontana... Gottfried Benn in Italia

Ah, la terra lontana... Gottfried Benn in Italia

Libro: Libro in brossura

editore: Pacini Editore

anno edizione: 2018

pagine: 300

Il distacco dalla storia in cui Gottfried Benn coltivò il suo pensiero, e la conseguente scelta di un intellettualismo che proprio per la sua ferocia ci appare oggi paradossalmente militante, un sovrano atto di resistenza, possono dirci ancora molto della realtà del mondo storico e della condizione umana, anche di quella odierna. Proporre oggi un volume sulla ricezione italiana di un poeta tanto deliberatamente inattuale come Benn significa - questo l'intento dei due curatori - porsi in una prospettiva non meno unzeitgemäß, grazie alla quale ricostruire, dallo scorso secolo fino a oggi, non già soltanto la ricezione di una parola poetica spietata e l'avvicendarsi di scontri intellettuali, utopie politiche, ispirazioni letterarie, che essa ha sollecitato e continua a sollecitare nella cultura italiana, dove oggi la sua vitalità poietica pare perfino maggiore di quanto non sia in Germania. I saggi raccolti in questo volume intendono anche prendere distanza da alcuni equivoci che hanno a lungo gravato il giudizio della critica italiana: sia da una visione obbediente a semplificanti contrapposizioni ideologiche sia da un'interpretazione fondata su appiattimenti altrettanto banali, ovvero attualizzazioni non meno semplificanti. Un discorso critico sull'intelligenza poetica di questa parola e sulla sua presenza in diverse fasi della recente storia culturale, qui ricostruite per la prima volta in una sorta di ritratto italiano dell'opera di Benn, si sostanzia, in termini più generali, soprattutto come discorso sul rapporto tra la cultura tedesca e la cultura italiana, nonché come spunto di riflessione sul ruolo e sul significato della poesia in una impoetica contemporaneità.
25,00

Doppia vita

Gottfried Benn

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2021

pagine: 189

Da Gottfried Benn, che ha sempre scompaginato tutte le categorie, e che ha bollato l’Io come «stato d’animo tardivo della natura, e oltre tutto fugace», non ci si poteva certo aspettare una compita autobiografia che raccontasse gli eventi di un’esistenza. Il paesaggio biografico di Benn è quello del suo alter ego Rönne, «il medico, il flagellante delle cose singole», che non riesce più a sopportare né ad afferrare la realtà, «posto dinanzi all’esperienza della profonda, sconfinata estraneità». Un uomo che non possiede ormai «alcuna continuità psicologica», e che solo a tratti, in una perpetua doppia vita, riesce a ritrovare un’identità, «richiamata dagli abissi ed estorta in una lotta devastante». Questo libro, insieme bilancio e breviario d’artista, ma anche definitiva resa dei conti con la Germania – come il solo Nietzsche, prima, aveva osato –, è un prisma da cui promanano bagliori di pensiero e poesia, vertice di quella «prosa assoluta» di cui Benn è stato solitario cultore nel suo secolo. E proprio lui, avulso come nessun altro dall’«assurdo scorrere della storia», fa affiorare, pagina dopo pagina, il profilo di un’epoca: «...lo sfiorire corticale dei mondi, dei mondi borghesi, i mondi capitalistici, i mondi opportunistici, profilattici, antisettici, prostrati dai nubifragi del politico e dai rivolgimenti del potere, ma scaturiti in fondo dalla sostanziale crisi dell’essere occidentale ». Una crisi che non può trovare una «redenzione antropologica» se non nella forma: «il mondo dell’espressione ... l’ingranarsi di forze esteriori levigate, di superfici temprate e immote. Nulla, ma sopra: smalto». Con un saggio di Roberto Calasso.
19,00 18,05

Dove comincia l'Europa e altri scritti

Yoko Tawada

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2021

pagine: 120

Che cosa significa pensare l'Europa a partire dalla sua assenza originaria? E che cosa comporta raccontarla al di là delle definizioni di identità e di appartenenza? A queste domande rispondono con le loro provocazioni, e non senza ironia, i tre saggi narrativi di Yoko Tawada presentati in questo volume, nei quali l'Europa si rivela terra di Babele, ignara d'ogni frontiera linguistica e culturale. Con la sua scrittura sempre straniera, mossa dalla curiosità e dal desiderio, Tawada si mette alla ricerca delle tracce nascoste dell'Europa, ne interroga la fisionomia, persino l'inesistenza, la osserva ora con un paio di occhiali giapponesi, ora con lo sguardo trasognato della fiaba, e intanto compone il ritratto inedito di un continente assai più vasto e più libero di quanto i suoi presunti confini vogliano credere.
10,00 9,50

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