Libri di Antonio Petrucci
La pelle del serpente. Ricerche sulla mafia (1860-2006)
Antonio Petrucci
Libro: Libro in brossura
editore: I Buoni Cugini
anno edizione: 2025
pagine: 146
Una storia della mafia di taglio giornalistico, veloce ed efficace. Una “visione d’insieme” che non dimentica nulla. Ma anche una dichiarazione d’amore per Palermo, la “città martoriata”, segnata dal sangue dei suoi uomini. “Questa - scrive l’autore - è una storia con un numero molto alto di eroi.”
La notte dei pesci volanti. Storie di romagnolo
Antonio Petrucci
Libro: Libro in brossura
editore: I Buoni Cugini
anno edizione: 2023
pagine: 100
Sullo sfondo del Golfo di Palermo (e di uno “storico” stabilimento balneare) si snodano gli otto episodi che costituiscono questa storia. Protagonisti principali due adolescenti: Natale (che è l’io narrante) e l’inseparabile cugino Achille. Ma si può dire che anche il mare è personaggio fondamentale di questo libro: sia quando è tenebroso e minaccioso come in alcuni episodi sia quando è luminoso e amichevole come in altri… Antonio Petrucci ha ridato vita e colore ai racconti di suo padre, ascoltati quando era ragazzo. Ma, come dice nella Premessa, ci ha lavorato anche d’immaginazione; cosicché la distanza fra “narratore” e “scrittore” finisce per essere minima. La notte dei pesci volanti non è solo un libro per gli adolescenti; è un libro per tutti giacché l’adolescenza è vista con la consapevolezza un po’ nostalgica dell’uomo adulto.
L'estate dei microbi. Accadde a romagnolo
Antonio Petrucci, Giulia Petrucci
Libro: Libro in brossura
editore: I Buoni Cugini
anno edizione: 2022
pagine: 256
L’estate dei microbi trae spunto dai fatti che a Palermo diedero inizio al degrado della costa di Romagnolo, un tempo famosa per la sua bellezza e successivamente distrutta dagli abusivismi edilizi e dalle discariche, come a voler continuare l’opera di devastazione iniziata al Foro Italico dopo la seconda guerra mondiale. Il degrado della zona è andato avanti nel tempo, ma alla fine degli anni ’60, epoca in cui si svolge la storia, c’erano ancora gli Stabilimenti balneari dove i palermitani, sia di nobili che di umili origini, vivevano il mare tra tuffi e giochi; divertimenti anche dopo il tramonto del sole, nelle serate danzanti dell’orchestra sulla “terrazza a mare”, e nei tantissimi ristoranti che circondavano i lidi. Un romanzo in cui sullo sfondo di una realtà a noi vicina si avvicendano personaggi di fantasia, i quattro fratelli Guiscardi e i loro figli, caratterialmente diversi fra loro ma tutti uniti in una lotta per l’onestà, per la difesa del mare e dello Stabilimento in un tempo in cui tutto, istituzioni comprese, erano in mano a corruzione e mafia. Immagini poetiche quelle dei “Bagni di mare”, che i palermitani di oggi non sanno o non riescono neppure a immaginare.
Forse nel cuore della notte
Antonio Petrucci
Libro: Libro in brossura
editore: San Lorenzo
anno edizione: 2021
pagine: 160
"Forse nel cuore della notte" è la storia di un uomo che, compiuti i 70 anni, spaventato dall'idea della morte, vuole comprendere se la sua esistenza ha avuto un senso. Racconterà a una ragazza dai capelli rossi i suoi amori e a un misterioso visitatore le sue angosce. Ma soprattutto dovrà confrontarsi con i suoi fantasmi. Antonio Petrucci ha ripreso la riflessione iniziata con "Lottando con l’angelo" ma si è spinto oltre il realismo del suo primo romanzo perché qui la Città (mai nominata ma facilmente riconoscibile) parla al protagonista e si fa minaccioso personaggio; i morti ritornano per continuare un dialogo mai interrotto; richiami misteriosi legano eventi lontani nel tempo. Indimenticabili le figure femminili, Rosalia, Adele, Simonetta, che segnano la vita del protagonista.
Nei giardini di Adone. Deve il filosofo scrivere oppure no?
Alberto Casalboni, Gian Luca Malatrasi, Enzo Moietta, Antonio Petrucci, Alessandro Ramploud
Libro: Libro in brossura
editore: San Lorenzo
anno edizione: 2020
pagine: 390
I giardini di Adone erano vasi in cui si facevano crescere piante a rapida fioritura per la festa del giovane amato da Afrodite. Adone era stato ucciso da un cinghiale istigato da Marte (ma forse il cinghiale era Marte…), l'amante storico della dea. Dal pianto della dea era nato il fiore dell'anemone. Socrate adopera i giardini di Adone come metafora della scrittura filosofica. Poiché la filosofia è, per definizione, una ricerca aperta, una ricerca incessante e inquieta, senza fine, nessun testo scritto può essere un punto fermo, un punto d'arrivo. La scrittura filosofica quindi non è che un gioco e chi si fermasse nella contemplazione dei propri risultati non sarebbe un filosofo ma, al più, un professore o un erudito. Però attenzione: perché, se la scrittura filosofica è un gioco, questo gioco, se praticato, deve essere preso seriamente: ogni improvvisazione, superficialità e sciatteria è improponibile; se si scrive, bisogna scrivere bene. Il tema affrontato da Platone nel Fedro è ancora d'attualità: anzi è più che mai d'attualità. Jean-Francois Lyotard ha scritto (ne La condizione post-moderna) che la nostra non è più l'epoca delle grandi narrazioni ma delle piccole narrazioni (che sono, per definizione, più attente alla scrittura). Jacques Derrida – sulla scia di Nietzsche e di Heidegger – ha concentrato l'attenzione sulla genesi dell'opera e sulla scrittura. Infine Richard Rorty ha distinto i filosofi rivoluzionari (quelli che hanno davvero qualcosa da dire) in sistematici ed edificanti. Questi ultimi si esprimono con una scrittura più frammentaria – spesso un commento o una contro-scrittura. Insomma, l'interesse per l'argomento scrittura dei filosofi (una volta trascurato dagli storici come ininfluente e irrilevante) sta diventando decisamente centrale nella riflessione post-moderna. In questo libro si affronta il tema della scrittura filosofica: e se Malatrasi e Petrucci si immergono in profondità nel testi platonici, cogliendone l'andamento narrativo e rivelandone aspetti inediti, Ramploud esplora la differenza fra l'alfabeto cinese e quello greco (il primo iconico e immanente, il secondo simbolico e trascendente) e Moietta sottolinea l'importanza che ha avuto la lingua greca nella nascita e nello sviluppo della filosofia: La Filosofia conosce… nella scrittura alfabetica la propria condizione trascendentale. Rimane da ricordare il contributo di Casalboni che – partendo dal Fedro – ci conduce alla scoperta di un libro, I Neoplatonici, scritto nell'Ottocento e rimasto inedito per cento anni.
Sogno e realtà
Antonio Petrucci
Libro
editore: Aletti editore
anno edizione: 2020
pagine: 84
«Vivo a Cisliano un piccolo paese alle porte di Milano. Sono nato a Sannicandro Garganico in provincia di Foggia. Sono Pensionato. Diplomato Perito Tecnico Edile. E mai avrei pensato di scrivere Poesie. Da qui il Titolo "Sogno e Realtà". Il mio è solo un hobby, poi divenuto un Sogno, ed ecco la Realtà. (...) Tutte le mie poesie sono momenti di vita vissuta e mi rappresentano in toto. Sono emozioni che mi appartengono. Non mi ritengo un professionista della parola in senso poetico. Cerco e trovo spunti nella vita quotidiana. Quelle in Vernacolo poi sono miei ricordi e mie nostalgie, vivendo da adolescente, lontano dalle mie radici. Mi vorranno perdonare i miei amici paesani se il vernacolo non sarà corretto. Qualcuno mi ha detto che anche la metrica è corretta, pur non avendo io fatto studi classici. Lo ritengo un complimento.» (l'autore). Prefazione di Alessandro Quasimodo.
Abecedario filosofico
Alberto Casalboni, Gian Luca Malatrasi, Enzo Moietta, Antonio Petrucci, Alessandro Ramploud
Libro
editore: San Lorenzo
anno edizione: 2020
pagine: 160
Sentieri interrotti. Silvio D'Arzo e il suo doppio. Atti del Convegno di studio (15 dicembre 2012)
Antonio Petrucci
Libro: Libro in brossura
editore: Consulta Librieprogetti
anno edizione: 2013
pagine: 108
Racconto in punta di piedi. Omaggio a Silvio D'Arzo
Antonio Petrucci
Libro
editore: Consulta Librieprogetti
anno edizione: 2012
pagine: 40
Un racconto paradossale, al limite del surreale: così può essere classificato questo scritto di Antonio Petrucci. In poche pagine, snelle e avvincenti come un noir, l'autore fa apparire Silvio D'Arzo - a sessant'anni dalla sua scomparsa - quale ospite inatteso di un convegno di studi sulla sua poetica di scrittore. La descrizione è talmente coinvolgente da far presumere che l'evento sia davvero in corso, creando la sensazione di incontrare il grande scrittore reggiano prima del suo definitivo trasferimento nella Terra degli Appagati. Ma c'è di più: il racconto di Petrucci sottolinea la validità della produzione darziana, allontanando il timore che l'opera incompiuta - Nostro lunedì - avrebbe potuto aggiungere nuovi contenuti alle opere già conosciute, e in particolare alla perfezione stilistica degli endecasillabi che caratterizzano Casa d'altri e gli altri scritti realizzati prima dell'immatura morte. Antonio Petrucci porta lo scrittore reggiano ad autoassolversi dal dubbio di non aver speso, in vita, tutti i talenti che gli erano stati assegnati. E nel contempo ne propone una dimensione attuale, in linea con la miglior produzione letteraria contemporanea. Il volumetto è illustrato, con foto e disegni, da Elisa Pellacani.