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Libri di Cosimo Ortesta

La pelle di zigrino

Honoré de Balzac

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2006

pagine: 352

È meglio conformarsi a una società ispirata ai valori dell'egoismo oppure esistere in solitudine, in rapporto diretto con l'energia cosmica e la morte? È meglio sopravvivere senza passioni, senza pensieri, senza piaceri, o vivere intensamente, esaurendo le proprie forze? La tragica storia di Raphaël, giovane di belle speranze che affida a un misterioso talismano il riscatto della propria discesa nel baratro della dissoluzione, non dà risposte. "La pelle di zigrino", pubblicato nel 1831, è un romanzo nero, amaro, disperante. Nel percorso creativo di Balzac è un nodo fondamentale – anche per i riferimenti autobiografici in esso contenuti – sia dal punto di vista letterario che esistenziale. Introduzione di Lanfranco Binni.
12,00 11,40

Una stagione all'inferno. Testo francese a fronte

Arthur Rimbaud

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2016

pagine: 112

"Una stagione all'inferno", stampata nel 1873, è la sola opera pubblicata a cura di Rimbaud. L'opera, che si compone di nove sezioni, parte in poesia e parte in prosa, è una specie di diario autobiografico immerso in un'atmosfera demoniaca nella quale i momenti fondamentali della vita si trasfigurano nei simbolismi della magia, dell'odio, della veggenza. Con uno scritto di Michel Butor.
13,00 12,35

Lettere alla madre

Charles Baudelaire

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2017

pagine: 126

"La prima delle lettere raccolte in questo volume è stata scritta da un ragazzo di non ancora tredici anni; l'ultima, da un uomo di non ancora quarantacinque che dopo poche ore sarebbe stato colpito o, come usa dire, offeso dall'attacco di una malattia mortale - la malattia della sua morte. Tra l'una e l'altra, scandito da tante altre lettere ugualmente piene di tenerezza, sgomento e furore, si stende il tempo durante il quale il «grande abbandonato» ha scritto un libro di poesie che inaugura e oltrepassa la storia della lirica moderna, un libro di prose che fissa insuperabilmente il modello di un genere letterario, alcuni saggi che fondano il pensiero estetico e la critica d'arte contemporanei. Non è certo facile, per il lettore di questo romanzo epistolare univoco e involontario, orripilante e sublime, conciliare la pietà suscitata dall'«interdetto» (come egli stesso si definisce, alludendo all'indelebile umiliazione giudiziaria inflittagli dalla madre) torturato dai debiti e dal disamore, dall'incomprensione altrui e dalla propria «svogliatezza», con la venerazione dovuta a uno dei più grandi artisti e dei più lucidi e operosi intelletti che l'umanità abbia mai prodotto. Forse conviene rassegnarsi alla divaricazione, all'acuto senso di vertigine che la cosa comporta. Baudelaire sarebbe stato Baudelaire se non fosse stato, appunto, il grande abbandonato, l'interdetto di cui queste lettere ci mostrano, ci fanno (nel vero senso della parola) toccare con mano l'abissale e consapevole infelicità? Rispondere a questa domanda sarebbe impossibile se non fosse, prima ancora, del tutto inutile. La poesia di Baudelaire è stata (è) ciò che la sua vita ha voluto che fosse, e viceversa; e l'una e l'altra sono state ciò che la sua mente e il suo cuore hanno concepito e nutrito, con riluttanza e terrore pari alla fermezza, giorno dopo giorno." (Dalla Postfazione di Giovanni Raboni)
19,00 18,05

Le vicinanze di Van Gogh. Testo francese a fronte

René Char

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2020

pagine: 80

«...Sottosuolo non è affatto rifugio, ma corpo aperto, accerchiato d’alba lasciva...». Il bagliore degli astri e del cielo, il buio più segreto della terra e la sua notte, costituiscono i due termini di un unico percorso nel quale René Char ci introduce con questo suo libro. Nel presentimento della morte, nella veglia senza paradiso della vecchiaia, il viaggio estremo, tra memoria del passato e lucido sguardo su un presente sempre più spento e demente, si compie attraverso ineliminabili presenze in cui forte continua a pulsare «materia indubitabile» la vita. Luoghi familiari e nomi familiari di animali, spazi siderali e spazio domestico, tutti racchiudono con la stessa intensità un’unica passione: il «rosso degli uomini», fuoco e luce che conobbero anche Georges de La Tour e Vincent Van Gogh. Con uno scritto di Georges Poulet
12,00 11,40

Una stagione all'inferno. Testo francese a fronte

Arthur Rimbaud

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2023

pagine: 112

«Un tempo, se ben ricordo, la mia vita era un festino: vi scorrevano tutti i vini, vi si apriva ogni cuore. Una sera, mi son presa sulle ginocchia la Bellezza. – E l’ho trovata amara. – E l’ho insultata. Mi sono armato contro la giustizia. Volli scomparire. Streghe, miseria, odio, proprio a voi è stato affidato il mio tesoro! Dal mio spirito riuscii a cancellare ogni speranza umana. Su ogni gioia, per soffocarla, mi avventai con balzo sordo di bestia feroce. Ho invocato i carnefici per mordere, cadendo, il calcio dei loro fucili. Ho invocato i flagelli, per soffocarmi nella sabbia, nel sangue. La sventura è stata il mio dio. Mi sono steso nel fango. Mi sono asciugato al vento del delitto. E alla pazzia ho giocato brutti tiri. E la primavera mi ha portato il riso atroce dell’idiota».
14,00 13,30

Tutte le poesie

Tutte le poesie

Cosimo Ortesta

Libro: Libro in brossura

editore: Argolibri

anno edizione: 2022

pagine: 375

Argolibri presenta "Tutte le poesie" di Cosimo Ortesta, opera che raccoglie per la prima volta insieme tutte le opere di uno dei più grandi poeti del secondo Novecento italiano, a tre anni dalla sua scomparsa Un libro dalla straordinaria forza espressiva che è lo specchio di una vita vissuta nel costante confronto con l'altro e nel dialogo mai passivo con una tradizione europea che va dal Barocco a Mallarmé, da Frost e Auden a Beckett e Valéry. La poesia di Ortesta si disegna così come un'esperienza estrema della parola, una visione che attraversa il proprio spazio esistenziale radendolo con la lama di una luce affilata e implacabile, una lingua che egli stesso definì "omicida". Elegante traduttore dal francese, poeta dalle pubblicazioni rade e meditate, recensore raffinato, Cosimo Ortesta ha incarnato quella figura di poeta-critico-traduttore cosi caratteristica del nostro Novecento. "L'ombra di un mondo esterno si avvicina radice che dal ventre e dalla mente cresce nuda fraterna lingua contro l'esperienza del giorno. Le sue costellazioni luminose e fredde sono presagio di amori incerti di fiocchi di neve, bufere incandescenti, e al centro del campo azzurro la pioggia roteando fa notte estiva, quiete e calma, in cui si chiude assonnata e ferita un'altra perfezione. Tremo fino al sonno quando la calma di un molteplice sfacelo si dilata e su questo interno plana dove di amore né d'alcun timore bisogna parlare adesso che niente c'è da dire adesso che il chiarore è una pace così lenta in disfarsi così viva bellezza in darci aiuto per nessuna pace. Ma se lei perdesse la testa e scoppiando in un oceano di piume a due a due un altro io un altro tu a dirsi addio ancora forti ma sempre più inesperti ritornando all'addio ci sarebbe la voce nel centro della paura Testimone di questo incerto rito è la mano che scrive esatte menzogne della lingua omicida. Il volume contiene le opere pubblicate in vita, traduzioni "segrete", gli inediti dell'ultimo periodo e le riproduzioni delle poesie manoscritte dedicate alla Rosselli e a Zanzotto.
18,00

Serraglio primaverile

Serraglio primaverile

Cosimo Ortesta

Libro

editore: Edizioni Empiria Ass. Cult.

anno edizione: 1999

pagine: 128

12,00

La passione della biografia

Cosimo Ortesta

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2006

pagine: 117

Questo libro rappresenta un'antologia che unisce i versi più amati dall'autore con versi nuovi, mai pubblicati. Il risultato è un volume con molta forza espressiva che è lo specchio di una vita vissuta nel costante confronto con l'altro e nel dialogo mai passivo con una tradizione europea che va dal Barocco a Mallarmé, da Frost e Auden a Beckett e Ashbery, da Montaigne a Valéry.
13,00 12,35

I fiori del male

Charles Baudelaire

Libro: Libro in brossura

editore: Giunti Editore

anno edizione: 2016

pagine: 224

Charles Baudelaire non cessa di inquietarci e affascinarci con i suoi versi sublimi e conturbanti, sia che ci porti attraverso l'inferno della condizione umana, sia che evochi paradisi artificiali o la dimensione del sogno. In essi vive una Parigi brulicante di prostitute, vecchie, reietti, poveri, dove la miseria del declino e della morte si intrecciano alla seduzione della bellezza e dell'amore. Capolavoro assoluto della poesia ottocentesca, "I fiori del male" conducono il lettore in un viaggio affascinante dentro le passioni dell'animo umano.
6,00 5,70

Illuminazioni. Testo francese a fronte

Arthur Rimbaud

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2021

pagine: 128

“Con Rimbaud la poesia ha cessato di essere un genere letterario, una competizione. Prima di lui Eraclito e un pittore, Georges de La Tour, avevano costruito e mostrato quale Casa fra tutte l’uomo dovesse abitare: al tempo stesso dimora per l’ispirazione e per la meditazione. Baudelaire è il genio più umano di tutta la civiltà cristiana. Il suo canto la incarna nella sua propria coscienza, gloria, rimorso, maledizione, nell’istante della sua propria decollazione, detestazione, apocalisse. «I poeti», scrive Hölderlin, «si rivelano per lo più all’inizio o alla fine di un’età. È cantando che i popoli abbandonano il cielo della loro infanzia per entrare nella vita attiva, nel regno della civiltà. È cantando che essi ritornano alla vita primitiva. L’arte è la transizione dalla natura alla civiltà, e dalla civiltà alla natura». Rimbaud è il primo poeta di una civiltà non ancora comparsa, civiltà i cui orizzonti e le cui pareti non sono che fuochi di paglia. Parafrasando Maurice Blanchot, siamo di fronte a una esperienza della totalità, fondata sul futuro, espiata nel presente, la quale non ha altra autorità che la propria.” (Dallo scritto di René Char)
13,00 12,35

Erodiade

Stéphane Mallarmé

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2021

pagine: 176

Rivisitando il tema di Salomé attraverso la figura di Erodiade – vergine selvaggia, rivendicante la propria purezza in una celebrazione narcisistica della propria bellezza quasi minerale, ghiacciata e pietrificata – Mallarmé si pone il compito più ambizioso e più alto. «Ho cominciato la mia Hérodiade» scrive infatti all’amico Cazalis nel 1864. «Con terrore giacché invento una lingua che deve necessariamente scaturire da una poetica del tutto nuova, che potrei così definire: “Dipingere non la cosa, ma l’effetto che essa produce”». Concepito come lavoro drammatico destinato alla scena teatrale, il poema rimase incompiuto, e soltanto tre lunghi frammenti – enigmatici, folgoranti, misteriosi – ci sono giunti nella versione definitiva: il “Preludio”, la “Scena” (tra Erodiade e la nutrice) e il “Cantico di San Giovanni”. Quanto ai sonetti qui raccolti, sono tra i più alti di Mallarmé, da quelli scritti negli anni in cui visse a Sens (1862-1864) fino a quelli che precedono la sua morte nel 1898.
21,00 19,95

I fiori del male. Testo francese a fronte

Charles Baudelaire

Libro: Libro in brossura

editore: Demetra

anno edizione: 2019

pagine: 480

È il viaggio il tema unificante di tutti i "Fiori", un viaggio mentale, interiore, suggerito dallo stato d'animo alterato dalle droghe e dall'alcool. Il viaggio nasce dall'immobilismo amletico del dandy e non ha molto a che vedere con qualcosa di reale. In altre poesie sono descritti gli zingari in viaggio, la tribù dei profeti con le pupille ardenti che si spostano con sul dorso i piccoli, che marciano a piedi scalzi mentre il grillo canta al loro passaggio. Il problema tuttavia rimane lo stesso. A che scopo portare a termine un progetto, se il progetto in sé stesso è un godimento sufficiente? Immagino che Baudelaire ai giorni nostri non si sarebbe mai mosso dal computer.
7,90 7,51

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