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Libri di E. Pontiggia

Lettere (1909-1929)

Giorgio De Chirico

Libro: Copertina morbida

editore: Silvana

anno edizione: 2018

pagine: 448

Il volume raccoglie organicamente oltre 450 lettere di Giorgio de Chirico scritte nel ventennio - cruciale per l'arte contemporanea - che va dal 1909 al 1929. Le missive sono indirizzate ad artisti, scrittori e intellettuali come Apollinaire, Soffici, Papini, Carrà, Breton, Eluard e molti altri, ma anche a mercanti come Paul Guillaume e Léonce Rosenberg; a esse si affiancano lettere private ad Antonia (la fidanzata ferrarese), Raissa e Cornelia. Al di là del loro valore di documento - e spesso del loro valore letterario, perché de Chirico, nonostante il suo italiano all'epoca malcerto e intessuto di francesismi, ha un linguaggio asciutto, solido, architettonico nel periodare -, è come compiere un viaggio nella pittura del Novecento. È una sorta di "biografia" epistolare che può contribuire a far conoscere meglio, attraverso le sue stesse parole, la figura di un artista che è forse il più studiato tra i pittori italiani del Novecento, ma resta, come la sua opera, il più enigmatico.
25,00 23,75

Pollock painting

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2019

pagine: 155

«La mia pittura non nasce sul cavalletto. Non tendo praticamente mai la tela prima di dipingerla. Preferisco fissarla non tesa sul muro o per terra. Ho bisogno della resistenza di una superficie dura. Mi sento più a mio agio se la tela è stesa sul pavimento. Mi sento più vicino, più parte del quadro: posso camminarci intorno, lavorare sui quattro lati, essere letteralmente nel quadro. È un metodo simile a quello degli indiani del West che lavorano sulla sabbia. Mi allontano sempre più dagli strumenti tradizionali del pittore come il cavalletto, la tavolozza, i pennelli... Preferisco la stecca, la spatola, il coltello e la pittura fluida che faccio sgocciolare, o un impasto grasso di sabbia, di vetro polverizzato e di altri materiali non pittorici. Quando sono nel mio quadro, non sono cosciente di quello che faccio. Solo dopo, in una sorta di "presa di coscienza", vedo ciò che ho fatto. Non ho paura di modificare, di distruggere l'immagine, perché un quadro ha una vita propria. Tento di lasciarla emergere. Solo quando perdo il contatto con il quadro il risultato è caotico. Solo se c'è un'armonia totale, un rapporto naturale di dare e avere, il quadro riesce».
34,00 32,30

Il Ritorno all'ordine

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2020

pagine: 185

"Il Ritorno all'ordine è il movimento artistico più frainteso del ventesimo secolo. La sua stagione fondamentale, che si colloca tra il 1919 e il 1925 pur affondando le radici nei primi anni dieci, coinvolge tanti artisti in tutta Europa (da Picasso a Braque, da Derain a Matisse, da Miró a Dalí, da Schad a Schrimpf, da Carrà a de Chirico, da Campigli a Severini, da Martini a Sironi) e soprattutto comprende un così gran numero di capolavori da rendere inspiegabile il lungo ritardo con cui ne è stata ricostruita la fisionomia. Il suo linguaggio muove infatti da un presupposto comune: il richiamo all'antico e a una nozione classica di spazio e tempo, forma e disegno, mestiere e soggetto. E l'affinità di ideali espressivi che unisce i suoi protagonisti lo rende una sorta di koinè europea, nitidamente riconoscibile nonostante le diverse declinazioni nazionali e le varie personalità degli artisti. È un classicismo eretico, dove la centralità dell'uomo convive con la sua perifericità, la sua monumentalità con l'incertezza del suo destino. Come sono esistiti un classicismo cinquecentesco, uno seicentesco e un neoclassicismo, è esistito anche un classicismo novecentesco: incompiuto e frammentario, forse, ma il solo che il ventesimo secolo abbia saputo concepire". (Elena Pontiggia)
22,00 20,90

Lettere e scritti

Auguste Renoir

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2020

Per un singolare contrappasso, Pierre-Auguste Renoir è noto oggi soprattutto come pittore impressionista, mentre all'impressionismo dedicò solo una parte della sua vita di artista. Della pittura en plein air fu, verso il 1863, uno dei fondatori, con Monet e Bazille, ma già alla fine degli anni Settanta considerava quella esperienza esaurita, un vicolo cieco. Dopo di allora continuò a dipingere per altri quarant'anni, superando le premesse impressionistiche, anzi negandole, in nome di un classicismo di cui nel nostro secolo è stato uno dei precursori. Basta osservare il suo percorso pittorico per capire come Renoir, per primo, abbia avvertito i limiti della tendenza espressiva che aveva contribuito a creare. Quello che rimane costante, in tutta la sua opera, è un indiretto atto d'accusa nei confronti di quell'intelligenza che non nasce dall'istinto e non si risolve nell'esistere. Per questo dipingeva fiori, prati, bambini e soprattutto donne. Per Renoir non la storia, ma la natura era magistra vitae. E ogni forma di cultura, o di ragionamento, era per lui un inganno, un decadimento rispetto alla sapienza originaria che non è contenuta nei libri, e che è la sola che conti. Ma non bisogna equivocare. Renoir fu in realtà un pittore-intellettuale incontentabile e inappagato, costantemente insoddisfatto dei suoi esiti. Le sue riflessioni sull'arte e soprattutto le sue lettere (che dal 1865, l'anno delle prime ricerche impressioniste, giungono sino al 1918, pochi mesi prima della sua morte) testimoniano questa ansiosa ricerca. E inondate di luce come sono, la luce di Cagnes e della Provenza, riverberano sulle pagine una parte di quella luminosità e di quella vita che Renoir ha sempre racchiuso nei suoi quadri.
19,00 18,05

Lo spirituale nell'arte

Vasilij Kandinskij

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2005

pagine: 168

"Nell'agosto del 1910, a Murnau in Baviera, Wassily Kandinsky termina uno degli scritti più singolari del secolo. Si intitola "Lo spirituale nell'arte". Non è una dichiarazione di poetica, non è un trattato di estetica, non è un manuale di tecnica pittorica. È un libro di profezie laiche, in cui misticismo e filosofia dell'arte, meditazioni metafisiche e segreti artigianali si sovrappongono e si confondono, nel presentimento di un'arte nuova. L'aurora della pittura, che Kandinsky crede di annunciare, si riverbera anche sulle sue pagine, che ci appaiono insieme incerte e perentorie, divise tra ombra e chiarore." (Dalla postfazione di Elena Pontiggia)
19,00 18,05

Biggi

Biggi

Libro

editore: Maretti Editore

anno edizione: 2010

pagine: 304

50,00

Scritti sull'arte e sugli artisti

Alberto Savinio

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 192

Alberto Savinio (Atene 1891-Roma 1952), pseudonimo di Andrea de Chirico, è stato non solo un grande pittore, ma un raffinato scrittore e teorico delle arti. Montale lo definì «uno dei migliori scrittori del nostro tempo». Questo libro, a cura di Elena Pontiggia, riunisce i suoi scritti sull'arte, pubblicati nel primo dopoguerra sulla rivista «Valori Plastici». Al Savinio filosofo delle arti - che teorizza il ritorno a una nuova classicità, sfuggente ed enigmatica, conciliantesi con la modernità e coincidente con la pittura metafisica del fratello Giorgio de Chirico - il libro affianca il Savinio critico d'arte - con un'antologia di articoli, cioè una serie di suoi «ritratti» di artisti contemporanei, quasi sempre nati da conoscenze dirette. Picasso e il Doganiere Rousseau, Arturo Martini e Longanesi, i surrealisti e le Biennali di Venezia sono alcuni dei nomi e degli argomenti che ci fa conoscere con una verve espressiva capace di unire vitalità e competenza, profondità e leggerezza. Savinio diceva dei suoi quadri: «non finiscono dove finisce la pittura. Continuano». E anche i suoi scritti sull'arte offrono infiniti spunti di riflessione. Continuano.
22,50 21,38

Lettere

Mario Sironi

Libro

editore: Abscondita

anno edizione: 2020

pagine: 128

«Due stati d'animo di uguale intensità dominano le lettere di Sironi: una sofferenza immutabile e un'immutata tensione creativa. L'una e l'altra non trovano pace, né forse la cercano. Il giovane che a diciotto anni dichiara di aver già avuto "molte prove della malignità del destino"; l'uomo che nel '35 sente "il peso del destino inumano" e nel '61, poco prima di morire, si augura solo di trovare "dopo tanto bestiale soffrire un po' di pace e silenzio", è lo stesso che lavora per decenni con inalterata concentrazione e si dedica all'arte con tutte le sue forze. La vita non ha risparmiato a Sironi le esperienze drammatiche: prima la perdita del padre a tredici anni, le ricorrenti crisi di nervi, la guerra; poi la povertà, la contrastata vicenda familiare, le aspre polemiche sulla sua pittura; con la caduta del fascismo il crollo di tutti i suoi ideali politici, un'esecuzione sommaria evitata in extremis, l'emarginazione; infine la perdita della figlia Rossana, che si uccide a diciotto anni nel 1948. Eppure leggendo le sue lettere, che ricompongono tutta la sua vicenda biografica (e che qui sono ordinate per la prima volta in modo organico), si ha l'impressione che la sua sofferenza non nasca soltanto dalle circostanze esterne, ma abbia un'origine più misteriosa, più segreta. La sua sensibilità getta un'ombra cupa sullo spettacolo delle cose. D'altra parte tanta esperienza dolorosa non allenta mai la tensione espressiva dell'artista. E come nei suoi paesaggi urbani occorre cogliere, oltre l'aspetto tragico, quello propositivo e classico, così nelle sue lettere non si possono registrare le espressioni di dolore senza notare le orgogliose risposte alla sfida.» (Elena Pontiggia)
14,00 13,30

Renzo Ferrari

Libro

editore: Skira

anno edizione: 2016

pagine: 264

45,00 42,75

Bernardino Palazzi. L'occhio indiscreto

E. Pontiggia, M. Paola Dettore

Libro: Copertina morbida

editore: Ilisso

anno edizione: 2016

pagine: 143

Con la mostra 'L'occhio indiscreto - Bernardino Palazzi. Grafico, illustratore, fotografo' la Fondazione di Sardegna ha dato vita a "AR/S-Arte Condivisa in Sardegna", un innovativo progetto che si propone di coinvolgere l'intero territorio regionale in un programma di condivisione che incentivi collezionisti, privati e non, a mettere a disposizione della fruizione pubblica il loro "tesoro nascosto" nell'ambito di iniziative mirate. Questo progetto di emersione e messa in circuito del grande patrimonio pubblico e privato di arte in Sardegna è stato fortemente voluto dalla Fondazione di Sardegna. È un progetto in divenire che coinvolge anche le Istituzioni pubbliche e che, nel tempo, porterà alla creazione di una rete di scambi di cui la Fondazione si farà soggetto ispiratore e catalizzatore, finalizzata alla realizzazione di iniziative culturali di varia natura, e in particolare mostre, convegni, pubblicazioni.
35,00 33,25

Lettere e interviste

Balthus

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2019

pagine: 96

Balthasar Klossowski, in arte Balthus (1908-2001), è stato uno dei maggiori e più discussi pittori del Novecento. Figlio di uno storico dell'arte e di una pittrice, amico di famiglia di Bonnard, Derain, Gide e soprattutto di Rilke, col quale la madre ha un lungo legame sentimentale, inizia a dipingere giovanissimo, raccogliendo le istanze classiche del Ritorno all'ordine. La sua pittura, inizialmente vicina al «teatro della crudeltà» di Artaud e pervasa da un ansioso erotismo, si incentra in seguito su un mondo di bambine e adolescenti insieme provocatorie e angeliche. Il volume raccoglie, per la prima volta in Italia, le più importanti lettere dell'artista: quelle scritte da Arezzo e dal Marocco, in cui Balthus registra esperienze ed emozioni (la visione di Piero della Francesca, il colore di Kenitra); quelle al padre, a cui racconta ideali, difficoltà, insuccessi; quelle ad Antoinette, a cui lo lega un tenero e contrastato rapporto sentimentale, e a cui confida il significato dei suoi maggiori dipinti. Alle lettere si aggiungono alcune testimonianze altrettanto preziose: le interviste in cui l'artista, ormai vecchio, ripercorre le vicende della sua vita, parlando della pittura, dell'eros, delle sue modelle, e rivelando tra l'altro un'inaspettata tensione religiosa.
13,00 12,35

Pollock painting

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2013

pagine: 152

"La mia pittura non nasce sul cavalletto. Non tendo praticamente mai la tela prima di dipingerla. Preferisco fissarla non tesa sul muro o per terra. Ho bisogno della resistenza di una superficie dura. Mi sento più a mio agio se la tela è stesa sul pavimento. Mi sento più vicino, più parte del quadro: posso camminarci intorno, lavorare sui quattro lati, essere letteralmente nel quadro. È un metodo simile a quello degli indiani del West che lavorano sulla sabbia. Mi allontano sempre più dagli strumenti tradizionali del pittore come il cavalletto, la tavolozza, i pennelli... Preferisco la stecca, la spatola, il coltello e la pittura fluida che faccio sgocciolare, o un impasto grasso di sabbia, di vetro polverizzato e di altri materiali non pittorici. Quando sono nel mio quadro, non sono cosciente di quello che faccio. Solo dopo, in una sorta di "presa di coscienza", vedo ciò che ho fatto. Non ho paura di modificare, di distruggere l'immagine, perché un quadro ha una vita propria. Tento di lasciarla emergere. Solo quando perdo il contatto con il quadro il risultato è caotico. Solo se c'è un'armonia totale, un rapporto naturale di dare e avere, il quadro riesce". Con fotografie e introduzione di Hans Namuth.
33,00 31,35

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