Libri di Fabio Pierangeli
Eraldo Affinati. La scuola del dono
Fabio Pierangeli
Libro: Copertina morbida
editore: Studium
anno edizione: 2019
pagine: 212
«Queste persone imperfette mi commuovono, in quanto rappresentano, come meglio non si potrebbe, l'essenza dell'umanità. Se così non fosse, non verrebbero da noi. Resterebbero a casa. Chi vive sbaglia. Si sporca le mani. Mette in gioco se stesso. Ma la cosa più bella è un'altra: l'energia da cui sono animati questi individui feriti, spiritualmente irrequieti, alla perpetua ricerca di qualcosa che forse, inutile negarlo, non troveranno mai, deriva da tale incompiutezza. Il fascino che li avvolge si alimenta dell'insoddisfazione, della frenesia» (Eraldo Affinati, Via dalla pazza classe). La ricerca delle motivazioni profonde, non ancora del tutto acquisite, di questa energia e di questa commozione è il sentiero principale percorso nell'impianto saggistico della I Parte della monografia su Eraldo Affinati. Nella II Parte, caratterizzata da un intento didattico come nell'idea della collana "Universale", il libro compone per la prima volta una cronistoria dei libri di Affinati attraverso un'ampia rassegna della critica militante, con una corposa bibliografia degli interventi saggistici dell'autore e sull'autore. Ad una visione progressiva dell'opera di Affinati risalta il dilatarsi dell'esperienza della gratitudine colta in relazioni umane sempre più avvincenti, dalla percezione del «vuoto pneumatico» dell'adolescenza alla fondazione della comunità educativa della Penny Wirton che dall'iniziale nucleo romano si è estesa in tutta Italia e in Svizzera.
Per Giovanni Testori. Il teatro. Atti della giornata di studi all’Università Europea di Roma (16 novembre 2023)
Libro: Libro in brossura
editore: Paolo Loffredo
anno edizione: 2025
pagine: 162
All’analisi della forza deformante della lingua teatrale di Giovanni Testori (Silvia Lilli), anticipate dalla storia della vicenda della composizione e ricezione dell’Arialda (Silvia Zoppi Garampi), seguono coppie di interventi incentrati sulle suggestioni iconografiche nell’opera omnia testoriana (Carla Boroni) e, più in particolare, nella raccolta Il sacro monte di Varallo (Paolo Talone), sullo scarto e novità dell’Edipus rispetto al modello sofocleo (Simone Flocco e Giuseppe Varone), sulla speranza e sull’importanza del Maestro proposto dalla commedia opera omnia (Andrea Rossi e Isabella Becherucci). Il teatro oratorio dell’ultima stagione è riletto (Carlo Serafini) in conclusione di un volume che vuole essere un approfondimento di alcuni aspetti del teatro del Novatese, arricchito anche dalla particolare testimonianza degli attori Andrea Soffiantini e Filippo Lai.
Carlo Emilio Gadda. L'indagine dolorosa
Fabio Pierangeli
Libro
editore: Studium
anno edizione: 1999
pagine: 192
Una luce particolare, non so come descriverla...
Fabio Pierangeli
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2008
pagine: 236
Pasolini, invettiva e azzurro
Raffaele Manica, Fabio Pierangeli
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2008
pagine: 170
Esplorazioni leopardiane
Fabio Pierangeli
Libro
editore: Vecchiarelli
anno edizione: 2008
pagine: 228
In attesa della festa. Letture ed esercizi dai laboratori di creatività
Fabio Pierangeli
Libro: Libro rilegato
editore: Universitalia
anno edizione: 2009
pagine: 156
Pietre cadute
Cetta Brancato
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2024
pagine: 120
I luoghi della poesia, solitamente, sono patrie instabili. La parola, con abilità di serpe, s’addentra in siti sepolti, s’incunea nei pozzi, visita rovine strutturando un’archeologia che esige un particolare gusto per le muffe, per i rivoli di acque sulfuree. E, ancora, subisce tentazioni nel dimorare in spelonche con curiosità per il disabitato e per l’incustodito. Eppure, accade che un verso dissotterrato irradi luce, tanta da attrarre una costellazione di segni. Emerge, allora, una geografia in cui la scrittura assume la statura dell’innocenza delineando vedute interiori, conformi alle indicazioni della natura nella sua evidenza. “Pietre cadute” viene chiamata una spiaggia siciliana. Con tale nome battezzo questa silloge, scritta a pochi passi dal suo mare, dopo aver attraversato un varco di ginestre bianche, immateriale e imperfetto, in cui poteva fiorire anche la morte. Ma nulla è accaduto. In fondo, si scrive per non essere. Prefazione di Fabio Pierangeli.