Libri di G. Pugliese
La televisione di Dio
Jozefina Dautbegovic
Libro: Copertina morbida
editore: Cicero Editore
anno edizione: 2010
pagine: 96
Jozefina Dautbegovic (1948-2008) è nata in Bosnia. Autrice di poesie e prose, ha vinto diversi premi letterari. È morta improvvisamente il 27 novembre 2008 a Zagabria. Le sue opere sono incluse in varie antologie in Croazia e all'estero e suoi lavori sono stati tradotti in inglese, francese, tedesco, polacco, svedese, macedone, sloveno e italiano.
Richard Wagner «Diario veneziano»
W. Richard Wagner
Libro
editore: Fiore
anno edizione: 1983
pagine: 350
Edizione nazionale del carteggio di L. A. Muratori. Carteggio con Pietro E. Gherardi
Lodovico Antonio Muratori
Libro
editore: Olschki
anno edizione: 1982
pagine: 530
Aghi ed Emma
Igor Kolarov
Libro: Libro in brossura
editore: Secop
anno edizione: 2013
pagine: 58
Aghi e i traslochi. Aghi e la sua famiglia. Aghi e lo zio. Aghi e i compagni di scuola. I pensieri di un bambino. Profondi, sorprendenti. Pensieri sul mondo, sulla vita. E poi, Emma - la vecchina che abita nel castello incantato e che ha saputo conservare un orecchio acerbo. Emma, complice di giochi e di scoperte. Aghi non è più solo. Insieme, Aghi ed Emma reinventano il mondo. E nascono. Lo scrittore serbo Igor Kolarov e l'illustratrice siciliana Cinzia Farina raccontano con brillante ironia, in una rapida successione di sequenze narrative, la magia dell'infanzia. Ne raccontano i sogni, i desideri, le paure. Raccontano il bisogno dei bambini di essere complici e amati. Età di lettura: da 10 anni.
I ragazzi di Patrasso
Zoran Feric
Libro: Copertina morbida
editore: Zandonai
anno edizione: 2012
pagine: 157
Dopo undici anni di matrimonio, Stanislav e Ines si muovono nella loro vita coniugale come all'interno di una prigione invisibile fatta di mute acquiescenze, di emozioni trattenute, di tenerezze cristallizzate. A mettere in crisi l'incerto equilibrio della loro relazione ci pensa il trasloco nella casa natale di lui, mentre il confronto quotidiano con un nuovo vicinato contribuisce a far emergere giorno dopo giorno un'inquietudine da troppo tempo latente. Ben presto i due cominciano a dubitare l'uno dell'altra, arrivando persino a pedinarsi di nascosto durante i fine settimana, spinti dai primi indizi di un tradimento. Ma è l'incontro di Stanislav con Marina, studentessa diciassettenne che, nonostante una sclerosi multipla a uno stadio iniziale, trasuda vivacità e malizia, a essere fatale. Sarà lei, con la sua voglia di divorare la vita e di sfruttarne ogni istante, a dare nuova consapevolezza a Stanislav, e a costringere il suo rapporto con la moglie a una deriva apparentemente senza possibilità di approdo. Esplicito fino ai limiti della crudezza, "I ragazzi di Patrasso" è il dettagliato resoconto di una crisi, individuale prima ancora che di coppia, che mette alla prova il lettore costringendolo a una vorticosa alternanza di sentimenti contrapposti, lasciandolo spesso sospeso tra comprensione e riprovazione.
L'amico dice di non conoscerlo più
Rade Serbedzija
Libro: Copertina rigida
editore: Galaad Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 184
L'ultimo ventennio jugoslavo ha avuto quali stelle e icone culurali personalità emblematiche come Danilo Kis per la letteratura e Rade Serbedzija per il teatro. Ma, come scrive Miljenko Jergovic nell'introduzione, "non appena la Jugoslavia si trovò a dover vivere l'ultima parte della sua storia, Serbedzija cadde in disgrazia. Invece di starsene zitto, all'inizio delle prime elezioni in Croazia, sostenne i socialdemocratici che costituivano il più forte partito antinazionalistico. Nel periodo dell'emigrazione sono nate le sue migliori e più commoventi poesie. Le persone senza dimora, e anche Rade lo ha confermato, sanno sempre cantare meglio. La tristezza gitana ha segnato la nostra civiltà, privandoci però di qualsiasi sentimento di doverle qualcosa. Eccetto il debito di comprenderne le anime. Questo è il motivo per cui sono importanti anche le poesie di Rade Serbedzija, nostro grande attore, emblema della nostra giovinezza, oggi abitante della California che ogni estate ritorna a casa in Istria per poi ripartire in autunno."
Sahib
Nenad Velickovic
Libro: Copertina morbida
editore: Controluce (Nardò)
anno edizione: 2009
pagine: 140
I diseredati d'Europa visti con gli occhi di uno schiavo del consumismo. Ambientato nella Sarajevo postbellica, Sahib narra, attraverso settantasette e-mail inviate dal protagonista al suo amante rimasto in patria, la storia di un giovane inglese giunto in Bosnia al seguito di una missione umanitaria. L'uomo, che osserva e giudica la società che lo circonda dall'alto della propria presunta superiorità e allo stesso tempo si trova a vivere la sua condizione di omosessuale in un paese estremamente conservatore e tradizionalista, trova nel suo autista, Sakib, un interlocutore sempre pronto a mostrargli le cose da un differente punto di vista. Satira pungente sulle contraddizioni, i falsi miti e le ottusità della società di massa occidentale, incapace di interpretare le differenze se non attraverso gli scontati cliché del modello consumista, questo romanzo punta il dito contro l'Occidente e le varie ong che sprecano tempo e risorse in progetti spesso surreali e di dubbia utilità.