Libri di Mariastella Margozzi
Nino Caffè. Tra naturalismo e satira
Libro: Libro in brossura
editore: Metauro
anno edizione: 2025
pagine: 120
Nino Caffè, maestro incisore e pittore italiano, ha saputo costruire nel corso della sua carriera una rete di rapporti significativi con alcune delle personalità più influenti del panorama culturale, artistico e politico del XX secolo. Uno degli incontri più rilevanti fu con Giovanni Spadolini, storico, giornalista e figura politica di spicco, noto per il suo impegno culturale e la passione per le arti. Il dialogo con Spadolini ha rappresentato per Caffè un momento di arricchimento intellettuale, favorendo un confronto che ha influito anche sulla sua visione artistica, incentrata sul valore della memoria storica e dell’impegno civile. Nel corso degli anni, Nino Caffè ha inoltre intrecciato rapporti con artisti contemporanei di rilievo, critici d’arte e intellettuali che ne hanno sostenuto e valorizzato il lavoro, contribuendo a inserirlo nelle principali rassegne artistiche nazionali e internazionali. Importanti sono state anche le collaborazioni con collezionisti e galleristi di prestigio, grazie ai quali le opere di Caffè hanno trovato spazio nelle principali collezioni pubbliche e private, testimoniando un dialogo fecondo tra artista e mondo culturale.
Pippo oriani. Maschere ballerine menestrelli
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2019
pagine: 72
Reggia di Caserta. La scultura dell'Ottocento
Mariastella Margozzi
Libro
editore: Editalia
anno edizione: 1992
pagine: 128
Armonie e disarmonie degli stati d'animo. Ginna futurista
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2009
pagine: 160
Armonie e disarmonie degli stati d'animo. Ginna futurista
Lucia Collarile, Micol Forti, Mariastella Margozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2009
pagine: 160
L'antico nel moderno. Scultura italiana degli anni trenta
Mariastella Margozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2012
pagine: 110
La scultura italiana negli anni trenta vive una stagione di grande fermento, sia per la ricerca formale, che in alcuni casi ancora indugia sugli apporti delle varie Secessioni e quindi dello stile decò, sia per l'idealità che la orienta verso un ritorno alla classicità di tradizione, mediata spesso dalla conoscenza approfondita dei grandi scultori classici francesi, da Rodin a Maillol a Bourdelle, ma sostanzialmente impostata sul recupero dell'antico. L'aspetto monumentale della scultura di questo periodo, sicuramente il più interessante dal punto di vista dell'innovazione, non è il focus di questo studio, che invece vuole osservare, attraverso una selezione di opere e di artisti che è sicuramente parziale, derivando dalle collezioni precostituite della Galleria nazionale d'arte moderna, uno spaccato artistico di grande suggestione, ricomponendo per una volta, forse la prima nella storia della Galleria stessa, un insieme di opere di artisti in gran parte dimenticati, che negli anni trenta hanno trovato spunti e suggestioni dalla tradizione italiana e italica anzi, facendone spesso la ragione prima del loro operare artistico.
L'orma del cerchio. Fausto Maria Franchi orafo artista. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2016
pagine: 96
Affascinato dalla materia e dalle sue libere possibilità, con un mero movimento che da inventivo si trasforma in fattivo, Fausto Maria Franchi tende a trasmettere, tramite il fare delle mani, immaginose forme e delicate texture alle superfici dei metalli apportando infinite sfaccettature per speculazioni luminose. L'opera rompe i limiti della convenzionalità, chiude e dischiude il cerchio della ricerca, e porta lo spettatore a ripensare il proprio modo di guardare le cose, evadendo da una visione prestabilita e aprendosi al nuovo.
Libri d'artista. L'arte da leggere
Mariastella Margozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Adda
anno edizione: 2019
pagine: 198
Cinquantaquattro opere d’arte sotto forma di libro, che compensano la loro piccola dimensione con la straordinarietà del contenuto, metafora di quanto di prezioso ogni libro contiene. Ognuno dei quarantadue artisti rappresentati in questa mostra riflette sugli elementi della sua ricerca atti a rendere evidente il proprio messaggio artistico come se fosse un libro per immagini e per materie. Un impegno non banale il loro al fine di stimolare a una lettura che non sia solo come uno scorrere di parole, ma anche una epifania del pensiero creativo. Questo l’obiettivo del presente progetto, che vuole essere un primo, ma non unico approccio al tema del libro d’artista da parte del Polo museale della Puglia.
Carmelo Messina. L'Artificio. Minimalismo geometrico. Minimalismo materico-The Artifice. Geometric minimalism. Material minimalism
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2025
pagine: 96
"Carmelo Messina ha sentito il bisogno in età matura di dedicarsi a qualcosa che potesse mettere insieme la vasta esperienza maturata nella sua lunga attività di manager con la scoperta di una possibile manipolazione delle materie per dare vita a oggetti ludici, decorativi, ai quali affidare messaggi apparentemente lontani dalla loro essenza originaria. Se gli oggetti creati dalla fantasia di Carmelo Messina attraggono per la loro intrinseca funzione decorativa, è la valenza simbolica che essi vogliono trasmettere a indurre lo spettatore a soffermarsi sulle forme, sui colori, sui bizzarri accostamenti. Messina non nasce faber e il suo diventarlo passa attraverso lo studio di oggetti industriali ormai decontestualizzati e della loro contaminazione con altri oggetti, forme familiari, colorate, reperti di un mondo domestico richiamati a rivivere in nuove incredibili vite di relazione, a formare micro-universi giocosi. C'è da chiedersi se le opere di Carmelo Messina siano generate da un'idea già precostituita nella sua fantasia di creatore o se, al contrario siano frutto di un automatismo per accoppiamenti e innesti. Forse entrambi i processi della creazione di immagini attraversano il lavoro di Carmelo Messina." (Mariastella Margozzi)
Acquisizioni e donazioni Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, il costume e la moda dei secoli XIX e XX
Libro: Libro in brossura
editore: Artemide
anno edizione: 2021
pagine: 64
«Questo volume racconta un percorso, quello delle acquisizioni del Museo Boncompagni Ludovisi, che mi ha visto testimone, fin dal 1995 quando Sandra Pinto, allora Soprintendente della Galleria Nazionale d'Arte Moderna, e Gianna Piantoni, prima e valente direttrice del nascente Museo dedicato alle Arti decorative, al Costume e alla Moda dei secoli XIX e XX, decisero di aprire al pubblico questo piccolo gioiello nel centro di Roma. Nacque grazie a numerose e pregevoli donazioni di oggetti d'arte decorativa e di abiti d'alta moda, allestiti con gusto e con l'attenzione dovuta a quanto ancora di suo il Villino Boncompagni conservava. Questo imprinting di Museo cresciuto soprattutto grazie alle donazioni ha continuato ad essere negli anni la caratteristica del Museo Boncompagni Ludovisi, con l'acquisizione in comodato dei materiali dell'Istituto Margherita di Savoia per esempio, o con i numerosi abiti e accessori appartenuti a Palma Bucarelli, mitica direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Istituto al quale il Museo ha fatto riferimento fino al 1915. O con l'esposizione di materiali provenienti dai depositi della Galleria Nazionale e qui finalmente valorizzati. Di queste ultime acquisizioni (la seconda a titolo di prestito a lungo termine) sono stata in qualche modo artefice, avendo avuto la direzione del Museo fino a quel momento. La storia del Museo Boncompagni è, tuttavia, la storia di una volontà di esistere dell'istituzione che ha continuato a mantenersi vigile e operativa fino ad oggi, con la direzione dedita e appassionata di Matilde Amaturo, anche lei, come tutte noi che l'abbiamo preceduta, affascinata dalla bellezza dei piccoli oggetti di ottimo artigianato, delle opere d'arte non scontate, della necessità di popolare sempre di più quel piccolo "mondo antico" con esemplari che la memoria collettiva associa a tempi di grande laboriosità e creatività nel campo delle cosiddette arti applicate. Niente nelle opere presenti nel Museo è esente dalla caratteristica di "manufatto" e da quella di "invenzione" personale dell'artista, dell'artigiano, della stilista, della ricamatrice, ecc...» (Dall'Introduzione di Mariastella Margozzi)

