Libri di Mauro Lucco
Bartolomeo Cincani detto montagna. Dipinti
Mauro Lucco
Libro
editore: ZeL Edizioni
anno edizione: 2014
Antonello da Messina
Mauro Lucco
Libro: Copertina rigida
editore: 24 Ore Cultura
anno edizione: 2011
pagine: 318
"Questo libro vuole costituire un punto di vista personale sull'artista, mantenendosi aderente alle opere che ritengo di Antonello, ma trascurando tutte o quasi le altre; dove è ridotto al minimo l'esame dei dipinti di suoi seguaci; dove alcune problematiche, anche importanti, relative a qualche singolo dipinto sono confinate in nota, per lasciar correre il testo in maniera, ci si augura, piacevole, senza abdicare dalla correttezza dell'informazione. Ed è, spero, un libro dove entra la vita vera; dove un uomo si confronta con le modalità storiche del suo tempo; dove si potrà trovare tutta la documentazione nota sull'artista, e schede relative alle opere ridotte alla sola denuncia del titolo, della tecnica, della collocazione e delle eventuali scritte, più lo strumento della bibliografia relativa, per dar modo a chi voglia di risalire personalmente alle fonti, di verificare, di reperire da solo le sue risposte." (dall'Introduzione dell'autore).
Giorgione
Mauro Lucco
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2010
pagine: 159
Il volume raccoglie l'opera pittorica di Giorgione, raccontata attraverso un ricco apparato iconografico realizzato ad hoc, con splendide immagini di interi e profusione di particolari. Le schede testuali, che corrono parallele alle illustrazioni, focalizzano su ogni singola opera e ne approfondiscono le peculiarità. Negli apparati il regesto cataloga tutti i dipinti e i disegni: autografi, perduti o attribuiti. Seguono una biografia e una dettagliata bibliografia. Il volume, firmato dallo studioso Mauro Lucco, è tuttora considerato un riferimento per gli studi dell'opera giorgionesca ampiamente dibattuta riguardo all'autografia.
Il mistero dell'Annunciata. Analisi e interpretazione del capolavoro di Antonello da Messina
Mauro Lucco, Giovanni Taormina, Renato Tomasino
Libro: Copertina morbida
editore: I Libri di Emil
anno edizione: 2018
pagine: 179
L'equipe di studiosi e operatori culturali del "GruppoArte16" propone un volume sul "Mistero dell'Annunciata" che contiene le relazioni presentate nel 2015 presso la Sede del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi in Roma, nelle quali si sconvolgono le prospettive d'analisi sul capolavoro di Antonello da Messina. I Laudari centro-italici confermano le diverse fasi dell'Annunciazione, dettando le scansioni e gli oggetti simbolici dello spettacolo sacro. Di conseguenza ogni pittore che abbia eseguito un'Annunciazione si è uniformato a tali "tassonomie" iconografiche. A causa dell'assenza di queste, si è però messo in dubbio che l'"Annunciata", con il suo ammaliante primo piano di una stupenda fanciulla, e niente altro, ritragga qualcosa che ha a che fare con l'Annunciazione; ma l'analisi accurata qui presentata è giunta alla conclusione che, invece, proprio dell'Annunciazione si tratta: la Vergine ormai ha superato ogni timore e si apre con disponibilità alle spiegazioni del messaggero divino, con il piglio schietto di una fanciulla del popolo. Se ciò è vero, l'angelo sarà di fronte alla Madonna, sarà ciò che lei guarda, ovvero lo spettatore. E sarà semi-inginocchiato poiché lo sguardo di lei è reclinante un po' di lato e verso il basso. Trovate le posizioni reciproche dei due protagonisti, il resto dello spazio sacro - la stanza della Vergine - sarà una conseguenza scaturita da quello sguardo. Tutto è però lasciato all'immaginazione dell'osservatore che - con più di un secolo d'anticipo sui labirinti della visione manieristi e barocchi - è costretto ad immaginare attorno a sé lo spazio mancante e gli oggetti tassonomici che lo animano di significati simbolici. Il p.p. dell'"Annunciata" è dunque il primo capolavoro in assoluto in cui si manifesta una concezione labirintica della pittura. Prefazione di Ilaria Borletti Buitoni.
Mantegna
Mauro Lucco
Libro: Copertina rigida
editore: 24 Ore Cultura
anno edizione: 2013
pagine: 381
Dopo aver scontato qualche secolo di eclisse, da una cinquantina d'anni Andrea Mantegna ha iniziato a riprendere, nell'orizzonte critico, il luogo che gli compete. Prima della fondamentale mostra mantovana del 1961, poi di quella londinese del 1992, e di quelle a Padova, Verona e Mantova del 2006, le espressioni di disistima per il suo straordinario mondo tutto di marmo, di "pietre fredde e acidamente venate" (Longhi), per una sua supposta grandezza senz'anima, senza mai un attimo di calore, un fremito di passione, erano all`ordine del giorno. E invece, nella Padova della metà del Quattrocento, Mantegna sembrò calare come Minerva, sorta completamente formata dal cervello di Giove, con una sconcertante chiarezza di idee per un ragazzo tanto giovane: il continuo richiamo alla classicità, che dà una colorazione fortemente umanistica a tutta la sua pittura, non è frutto di una retorica vuota e solipsistica, ma della consapevolezza che l'antichità classica fu il momento più alto della storia dell'umanità, e che bisogna dunque decifrarla in tutte le sue chiavi, per poter su di essa costruire un uomo nuovo e una società migliore. In essa egli avverte una vitalità tale da renderla una chiave per intendere il presente, e trascenderlo. Queste sono le tematiche che il libro vuole sondare; cercando anche di vedere l'artista quanto più possibile immerso nella consuetudine di vita del suo tempo, per meglio misurare il suo elevarsi sugli altri, e la sua prodigiosa grandezza artistica.