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Libri di Piermario Vescovo

L'incerto fine. La peste, la legge, il teatro

Piermario Vescovo

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2020

pagine: 208

Il titolo "L'incerto fine" appartiene a Giovan Battista Andreini, che immagina una recita metateatrale "a soggetto" o "all'improvviso", di cui gli attori che la interpretano non conoscono l'esito. Il libro presenta un'idea di commedia, a partire dal fatto che una stessa radice etimologica accomuna fatum e fabula. Tre le vicende principali a cui esso si dedica: il "lieto fine" in rapporto all'«orrido cominciamento» nel segno della peste del Decameron, la conclusione di alcune commedie dello Shakespeare "italiano" – anzi del loro rapporto con Boccaccio, nel contrasto alla legge tragica di una "giurisprudenza comica" – e il contrapposto ritorno dell'inderogabilità del finale tragico nella finzione della rappresentazione "a soggetto" nella drammaturgia metateatrale di Pirandello.
12,50 11,88

Giacomo carissimo... Lettere delicate e deleterie a Giacomo Casanova

Giacomo carissimo... Lettere delicate e deleterie a Giacomo Casanova

Bruno Capaci, Elena Grazioli

Libro: Libro in brossura

editore: I Libri di Emil

anno edizione: 2019

pagine: 356

Galileiano d’alcova, sperimentatore per definizione, Casanova scrive in francese e pensa sia nella lingua di Ariosto sia in quella di Voltaire ,ma in ogni piega del suo discorso c’è infine il teatro. Egli è attore delle due commedie sia quella all’improvviso sia di quella in cui la partitura è scritta giorno per giorno e poi di nuovo, alla fine della propria vita, con un talento felice e una dedizione allo scrittorio non inferiore a quella avuta per il tavolo da gioco. Monumentale e pluridialogica la sua Histoire de ma vie mette in relazione il modello umorale della Vitadi Cellini con l’ossessiva trasparenza promossa dalle Confessions di Rousseau. Ora questo scrittore dal successo postumo, ma sempre più accreditato, va finalmente interrogato dalla parte di lei, perché l’uomo sovrastato dai meriti del narratore possa finalmente riemergere con tutte le sue debolezze e risorse incontrando il lettore che ha così ben circuito, come un seduttore imperfetto ma tenace. Le lettere scritte a Casanovafanno tacere l’avventato parere di chi ritiene che il rapporto con l’altro sesso sia un’arte di ovidiana sagacia e frivola compostezza e non quella pericolosa esperienza che è mescolare vita con l’altrui vita. Così le donne di carta smetteranno di essere figurine di alcova per rientrare nella loro esistenza settecentesca, sfarzosa e precaria e, più di ogni altra cosa, non arrendevole. Postfazione di Piermario Vescovo.
20,00

Il tempo di Dante. Un'indagine sul tempo del Dante autore e del Dante personaggio

Piermario Vescovo

Libro: Libro in brossura

editore: Salerno Editrice

anno edizione: 2019

pagine: 160

A partire dalla storia della teoria del modo — confusa retrospettivamente con la teoria degli stili — che discende da Platone, queste pagine tornano ad indagare la distinzione tra Dante personaggio e autore. Le linee della tradizione tardo-antica e medievale vengono così incrociate a quelle della teoria letteraria moderna, dove i fondamenti stessi della narratologia possiedono i medesimi punti di partenza, storicamente determinati. L'interrogativo principale riguarda se esista — oltre a una cronologia del viaggio nell'aldilà e a una cronologia della composizione o scrittura, questioni da sempre al centro dei commenti alla Commedia e della critica dantesca in genere — un tempo della finzione del "canto" o dell'enunciazione, in cui Dante collochi il suo racconto o i momenti temporalmente distinti del suo racconto, tra le prime due cantiche e la terza.
20,00 19,00

Il villano in scena. Altri saggi su Ruzante

Piermario Vescovo

Libro

editore: Esedra

anno edizione: 2009

pagine: 124

I saggi qui raccolti propongono un Ruzante attore/autore il cui rapporto col personaggio contadino si evolve non dall'una all'altra istanza, ma attraversa esperienze profondamente differenti, scandite dalle diverse realtà teatrali in cui Angelo Beolco si trovò ad agire. Da una parte gli spettacoli cittadini pensati per Venezia, Padova, Ferrara, con più stretta vicinanza alla commedia regolare, dall'altra quelli destinati alla corte di "villa", di piccole dimensioni e altrimenti aperti dal punto di vista formale. Si è provato così a immaginare una mappa delle occasioni e delle sedi spettacolari di Ruzante, piuttosto che provare a restituire a una linearità , forzatamente retrospettiva, gli aspetti che caratterizzano l'esperienza: la poetica, la visione del mondo contadino, la lingua, la dimensione della compagnia teatrale.
18,00 17,10

Il «teatro» della Commedia. Dante e il genere drammatico

Piermario Vescovo

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2023

pagine: 172

Con “drammatico” (o “attivo”) si indica nella tradizione tardoantica e mediolatina il genere in cui i soli personaggi parlano e l'autore tace. Nella Commedia Dante si rivolge ai suoi lettori – mentre la scrittura si fissa sulla pagina e il libro si compone – ma è insieme il personaggio primo, in una costruzione dialogica, nel tempo del viaggio nell'aldilà, che si pone tra le decine e decine di persone introdotte a parlare. Comedi, intesi anche come istrioni e cantatori di piazza, canto, cantica, e naturalmente comedìa e tragedìa (nell'accezione della materia, ovvero del contenuto e non in senso stilistico) sono, in una più ampia costellazione, le parole che guidano il filo argomentativo del volume: non per attribuire una “teatralità” retrospettiva alla Commedia, ma per ripercorrere alcune tracce di un'idea di “teatro” nei limiti storicamente determinati della consapevolezza medievale.
18,00 17,10

«Nei decreti di Venezia». Legge tragica e giurisprudenza comica in Shakespeare

Piermario Vescovo

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2023

pagine: 160

Il titolo, traduzione di «in the decrees of Venice», proviene da Il mercante di Venezia e indica il terreno sul quale si muovono le due letture shakespeariane qui proposte, che riguardano questo testo e Otello: una commedia e una tragedia di ambientazione veneziana entrambe ispirate a novelle italiane, per le quali, nei rispettivi “lieto fine” e compimento tragico, si rivela il fondamento profondo dei due generi. Esso risiede, secondo la prospettiva di queste pagine, nel rapporto tra invenzione drammatica e sfera della legge e del diritto, ovvero nella contrapposizione di una “legge tragica” inesorabile, nel segno del destino, e di una “giurisprudenza comica”, che apre a un orizzonte di salvezza. L’autore riprende e approfondisce in rapporto a Shakespeare le tematiche del suo precedente volume L’incerto fine, liberando il testo da ipoteche di lettura tanto pesanti quanto sostanzialmente retrospettive.
12,50 11,88

La locandiera

La locandiera

Carlo Goldoni

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2021

pagine: 144

Andata in scena per la prima volta nel 1753, La locandiera è sicuramente uno dei capolavori di Carlo Goldoni, fra le sue commedie più tradotte e rappresentate da allora a oggi. Mirandolina deve servire e tenere a bada le lusinghe dei clienti della sua locanda: un nobile spiantato, il tronfio marchese di Forlimpopoli, e un arricchito, il conte di Albafiorita, che ha comprato da poco il suo titolo e fa della disponibilità del denaro il suo carattere. A questi si aggiunge – provvisto di titolo e di mezzi – il cavaliere di Ripafratta, che odia invece le donne, ma anche, significativamente, il teatro. Proprio lui diventerà, con un ribaltamento della prospettiva, la vittima della finzione amorosa di Mirandolina. Una vendetta decretata a nome delle donne disprezzate, ma complicata da presenze dissonanti: quelle di due commedianti che, giunte alla locanda in abiti di scena, si spacciano per nobildonne. Alla vittoria della locandiera e alla rovinosa disillusione del Cavaliere segue quindi – oltre il piano di Mirandolina e, dichiara Goldoni, della trama da lui stesso inizialmente immaginata – un finale aperto e non privo di ombre, che rende più complesso e fecondamente ambiguo quello che sembra presentarsi come un "lieto fine" di commedia.
9,00

La performance controversa. Tra vocazione rituale e vocazione teatrale

La performance controversa. Tra vocazione rituale e vocazione teatrale

Dario Tomasello, Piermario Vescovo

Libro: Libro in brossura

editore: Cue Press

anno edizione: 2021

pagine: 104

Quella di performance è una nozione certamente controversa e anche per questo motivo di inesauribili suggestioni esegetiche, compreso il rischio proprio della modalità pervasiva di un termine che ha allungato le sue spire in direzioni molteplici, rendendosi noto e, talora, contraddittorio o addirittura inviso proprio per effetto della sua esasperata fama. A tal riguardo, pur riconoscendo la congerie complessa dei saperi implicati in tale fenomenologia, i due studiosi hanno preferito calibrare la loro attenzione su alcuni nodi teorici diversi e specifici, facendo riferimento prevalentemente all’orizzonte degli studi teatrali, intendendo conferire spessore ad uno strumento metodologico che può e deve essere certamente discusso, ma non eluso.
22,99

Goldoni e il teatro comico del Settecento

Goldoni e il teatro comico del Settecento

Libro: Libro in brossura

editore: Carocci

anno edizione: 2019

pagine: 274

Il volume offre un profilo del teatro di Carlo Goldoni, dal primo periodo veneziano al trentennio parigino, mettendo in risalto nodi caratterizzanti e problemi aperti. Il rapporto tra la scrittura drammatica e la cultura dei comici, la formazione giuridica goldoniana, che interessa insieme la rappresentazione della società e il quadro del diritto che regge l’impresa teatrale ed editoriale; l’ampia esperienza linguistica; la complessiva dimensione sperimentale che si intreccia a una varia, in parte irregolare, esperienza biografica.
25,00

A viva voce. Percorsi del genere drammatico

A viva voce. Percorsi del genere drammatico

Piermario Vescovo

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2015

pagine: 392

Le forme del teatro che si pensano "naturali" (ovvero la gran parte della letteratura drammatica dal XVI al XIX secolo) potrebbero anche ritenersi come una parentesi tra due tradizioni che precedono e seguono, in cui il rapporto tra raccontare e mostrare risulta molto più complesso, fecondo e ambivalente di quanto si supponga. Nel III libro della Repubblica Platone distingue tre "forme di dizione", a seconda che prendano la parola l'autore, i personaggi o l'uno e gli altri insieme. Ne consegue che, accanto a una teoria aristotelica del mimetico come "incarnazione", l'eredità del mondo antico dipana la traccia di una complessa, normalmente ignorata, tradizione del genere drammatico o "attivo", come terreno esclusivo della parola dei personaggi. Questo libro ne disegna alcuni percorsi: l'eredità tardoantica e medievale della teoria platonica (confusa spesso dagli studiosi con la teoria degli stili) e il fondamento, ma anche i condizionamenti, che essa offre alla rinascita moderna della rappresentazione; lo sterminato terreno d'incrocio di dramma e romanzo nei secoli XVIII-XX; le prospettive del teatro epico e del superamento della drammaturgia di parola nel Novecento. Filo rosso il riferimento alla tradizione delle pratiche orali, nel lungo corso dei secoli in cui la lettura individuale e silenziosa - a cui siamo abituati e che percepiamo anzi come "naturale" - si è imposta su quella, un tempo dominante, "a viva voce".
36,00

Entracte. Drammaturgia del tempo

Piermario Vescovo

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2007

pagine: 272

Questo libro muove dalla considerazione del tempo "vuoto" posto tra gli atti per interrogarsi sul "pieno" della temporalità dell'azione drammatica e su come questa dimensione si strutturi in rapporto alla prima. Allo scopo intreccia tre materie: un abbozzo di teoria del tempo drammatico; una breve storia delle teorie della durata teatrale e della divisione in atti dal rinascimento a oggi; un'analisi di campioni drammaturgici scelti dall'intera letteratura europea, dal Cinquecento al Novecento, considerati alla luce della loro articolazione temporale. Sfilano, dunque, capitolo per capitolo, le trame e l'esperienza del tempo rappresentate da Andreini, Beaumarchais, Beckett, Brecht, Buero Vallejo, Calderón, Corneille, De Filippo, Hardy, Goldoni, Ibsen, García Lorca, Machiavelli, Molière, Pinter, Pirandello, Priestley, Ruzante, Salacrou, Savinio, Schiller, Shakespeare, Valle-Inclán, Lope de Vega, Wilder. E insieme Amleto, il Cid, Don Giovanni e le donne della Veneiexiana.
24,00 22,80

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