Libri di Pina Lalli
L'amore non uccide. Femminicidio e discorso pubblico: cronaca, tribunali, politiche
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2021
pagine: 328
Non tutti gli omicidi sono uguali e ancor meno lo sono quelli in cui la vittima è una donna. Cosa sono davvero i femminicidi? È ancora oggi plausibile che si uccida la propria compagna per amore o per gelosia? Quali caratteristiche hanno le donne uccise e i loro assassini? Come mai diminuiscono gli omicidi in generale ma i femminicidi rimangono per lo più costanti? Frutto di una ricerca nazionale, il volume racconta le varie facce della cronaca di oltre 400 donne uccise in Italia tra il 2015 e il 2017, quali discorsi si tengono nei tribunali e nelle sentenze, cosa dicono i giornali, come se ne parla in ambito politico-sociale. Un quadro variegato, che attraversa spazi diversi del discorso pubblico, alle prese con questa parola strappata dalle rare, ironiche presenze in qualche antico documento del 1600 e riapparsa con vigore dagli anni 1970 per opera di movimenti femminili, stanchi di vedere le donne escluse dal novero delle vittime meritevoli di giustizia. In Italia abbiamo abolito nel 1981 le norme di giustificazione del delitto d'onore, ma lo abbiamo abolito dalle nostre credenze e dagli invisibili pregiudizi con cui tappezziamo le disuguaglianze di genere?
Della seduzione
Jean Baudrillard
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2017
pagine: 187
“Un destino ineluttabile grava sulla seduzione. Stregonesca o amorosa che fosse, per la religione rappresentò sempre la strategia del demonio. La seduzione è sempre riferita al male. O al mondo. È l’’artificio’ del mondo. Questa maledizione si è mantenuta inalterata attraverso la morale e la filosofia, e oggi attraverso la psicoanalisi e la ‘liberazione del desiderio’. Può apparire paradossale che proprio oggi, nel momento in cui i valori del sesso, del male e della perversione sono di venuti promozionali e tutto quel che è stato maledetto festeggia la propria risurrezione spesso programmata, la seduzione sia comunque rimasta nell'ombra - vi sia definitivamente rientrata. [...] La seduzione è sempre all'erta, pronta a distruggere ogni ordine divino, foss'anche quello della produzione o del desiderio. Per tutte le ortodossie la seduzione continua a rappresentare il maleficio e l'artificio, una magia nera che perverte tutte le verità, una congiura di segni, un'esaltazione dei segni nella loro utilizzazione malefica. Ogni discorso è minacciato da questa improvvisa reversibilità o assorbimento nei propri segni, senza traccia di senso. È per questo che tutte le discipline, il cui assioma sia costituito dalla coerenza e dalla finalità del proprio discorso, non possono che esorcizzarla. Ed è qui che seduzione e femminilità si confondono, si sono sempre confuse. L'incubo del maschile è sempre stata la possibilità improvvisa di reversione nel femminile. Seduzione e femminilità sono ineluttabili come il rovescio stesso del sesso, del senso, del potere. Oggi l'esorcismo si fa più violento, più sistematico. Entriamo nell'era delle soluzioni finali, ad esempio quella della rivoluzione sessuale, della produzione e della gestione di tutti i godimenti liminali e subliminali, micro-processione del desiderio di cui la donna, produttrice di se stessa come donna e come sesso, è l'ultima incarnazione. Fine della seduzione. Oppure trionfo della seduzione ‘molle’, femminilizzazione ed erotizzazione bianca e diffusa di tutti i rapporti in un universo sociale ormai esaurito. Oppure, ancora, niente di tutto questo. Perché niente potrebbe essere più grande della seduzione stessa, neppure l’ordine che la distrugge.”
L'altra medicina e i suoi malati. Un'indagine nel sociale delle pratiche di cura alternative
Pina Lalli
Libro
editore: CLUEB
anno edizione: 1988
pagine: 248
Della seduzione
Jean Baudrillard
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2021
pagine: 192
«Un destino ineluttabile grava sulla seduzione. Stregonesca o amorosa che fosse, per la religione rappresentò sempre la strategia del demonio. La seduzione è sempre riferita al male. O al mondo. È l’artificio del mondo. Questa maledizione si è mantenuta inalterata attraverso la morale e la filosofia, e oggi attraverso la psicoanalisi e la “liberazione del desiderio”. Può apparire paradossale che proprio oggi, nel momento in cui i valori del sesso, del male e della perversione sono divenuti promozionali e tutto quel che è stato maledetto festeggia la propria risurrezione spesso programmata, la seduzione sia comunque rimasta nell’ombra – vi sia definitivamente rientrata. […] La seduzione è sempre all’erta, pronta a distruggere ogni ordine divino, foss’anche quello della produzione o del desiderio. Per tutte le ortodossie la seduzione continua a rappresentare il maleficio e l’artificio, una magia nera che perverte tutte le verità, una congiura di segni, un’esaltazione dei segni nella loro utilizzazione malefica. Ogni discorso è minacciato da questa improvvisa reversibilità o assorbimento nei propri segni, senza traccia di senso. È per questo che tutte le discipline, il cui assioma sia costituito dalla coerenza e dalla finalità del proprio discorso, non possono che esorcizzarla. Ed è qui che seduzione e femminilità si confondono, si sono sempre confuse. L’incubo del maschile è sempre stata la possibilità improvvisa di reversione nel femminile. Seduzione e femminilità sono ineluttabili come il rovescio stesso del sesso, del senso, del potere. Oggi l’esorcismo si fa più violento, più sistematico. Entriamo nell’era delle soluzioni finali, ad esempio quella della rivoluzione sessuale, della produzione e della gestione di tutti i godimenti liminali e subliminali, micro-processione del desiderio di cui la donna, produttrice di se stessa come donna e come sesso, è l’ultima incarnazione. Fine della seduzione. Oppure trionfo della seduzione molle, femminilizzazione ed erotizzazione bianca e diffusa di tutti i rapporti, in un universo sociale ormai esaurito. Oppure, ancora, niente di tutto questo. Perché niente potrebbe esser più grande della seduzione stessa, neppure l’ordine che la distrugge».
Essere anziani oggi. Indagine sociale sulla realtà dei cittadini riccionesi con età pari o superiore a 60 anni
Pina Lalli
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1990
pagine: 116
L'ecologia del pensatore dilettante. Rappresentazioni sociali della natura e dell'ambiente
Pina Lalli
Libro
editore: CLUEB
anno edizione: 1995
pagine: 272
La parola chiave per accedere alla ricerca presentata in questo libro è "natura". Il "pathos della natura" attraversa le rappresentazioni sociali con cui gli attori della vita di ogni giorno cercano di dar parola al pensiero cosiddetto ecologico. La paura di catastrofi nucleari, il timore dei rischi che il progresso tecnologico fa pesare sull'intero pianeta animano, nella coscienza moderna, un nuovo tentativo di dar risposta a domande rimaste insolute. E' possibile che la tecnica inquinante possa poi anche disinquinare? La qualità della vita che oggi scopriamo indispensabile può rendere compatibili progresso, benessere, libertà, salute e natura? La natura "naturale" esiste ancora? Sono alcuni dei temi affrontati nel libro.
La babele quotidiana. Forme e modi della comunicazione sociale
Pina Lalli, Alessandra Dino
Libro
editore: La Zisa
anno edizione: 1996
pagine: 102
C'era una volta un muro. Storie dal manicomio
Pina Lalli
Libro
editore: CLUEB
anno edizione: 1998
pagine: 188
Questo libro presenta i racconti dalla viva voce di persone che hanno vissuto per venti, trenta, quarant'anni a Reggio Emilia, in uno degli ospedali psichiatrici della Regione: racconti che ci narrano la "loro" storia dell'ospedale, una storia narrata dai protagonisti silenti di un'esperienza che ha riguardato tutta la società, anche se pochi se ne sono davvero accorti. I testi che corredano le storie di vita dei malati cercano di ripercorrere le tracce del nostro modo di confrontarci e interrogarci (o nasconderci) di fronte al problema della follia.
I cittadini e l'informazione. Una ricerca sulle dinamiche di formazione delle opinioni
Pina Lalli
Libro: Libro in brossura
editore: CLUEB
anno edizione: 2004
pagine: 103
Un teatro necessario. Indagine sociale sull'impatto del teatro nelle situazioni di post coma
Luca Zappi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 176
Questo libro presenta una ricerca sociologica sull'impatto dei laboratori teatrali realizzati nella Casa dei Risvegli Luca De Nigris e rivolti a persone uscite dal coma. Si tratta anche del resoconto di una sfida scientifica, che si è addentrata in campi poco esplorati e che si è sviluppata trovandosi di fronte a domande impreviste e nessi nascosti. Così, il quesito alla base di questa ricerca che l'associazione Gli Amici di Luca era interessata ad appurare – cioè se ci fosse un nesso tra l'instaurarsi di una rete di rapporti nei laboratori teatrali e la qualità della vita – si è intrecciato con altre domande portando alla luce un “quadro” sociologico variegato e. complesso, fatto di istinti, linguaggi diversi, reti sociali e molto altro: cosa fanno, in pratica, le persone quando si trovano in una situazione di relazione inconsueta, resa difficile dalle diverse attrezzature sensoriali a disposizione? Come si cerca di costruire-applicare-inventare regole di interazione e di spettacolo in grado di rivelarsi adeguate a permettere uno scambio, anche all'interno di una scena in cui siano coinvolti soggetti dotati di diversa capacità percettiva e locutoria, oltre che di non agevole mobilità? Gli Amici di Luca si sono costituiti come comitato nel 1997 per provvedere, attraverso un appello alla solidarietà, alle cure necessarie per Luca, un ragazzo bolognese di 15 anni scomparso nel 1998 dopo un coma di 8 mesi. Dalla vicenda di Luca è nata nel 1999 l'associazione Gli amici di Luca che ha promosso la nascita della Casa dei Risvegli Luca De Nigris, struttura pubblica innovativa di riabilitazione e ricerca dell'Azienda Usl di Bologna per persone in stato vegetativo o post-vegetativo, in fase post-acuta e per le loro famiglie. Il teatro fa parte dei percorsi di cura e ha consolidato in questi anni la sua attività grazie al sostegno della Fondazione Alta Mane Italia.