Libri di Rita Auriemma
Into the sea of intimacy. Underwater archaeology tells of the Adriatic. Catalogo della mostra (Trieste, 17 dicembre 2017-1 maggio 2018)
Rita Auriemma
Libro: Libro in brossura
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 328
Nel mare dell'intimità. L’archeologia subacquea racconta l'Adriatico. Catalogo della mostra (Trieste, 17 dicembre 2017-1 maggio 2018)
Libro
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2018
pagine: 328
L’Atlantico e il Pacifico sono i mari delle distanze, il Mediterraneo è il mare della vicinanza, l’Adriatico è il mare dell’intimità. Siamo partiti da qui, siamo partiti da lui, dal grande cantore di questo mare, Predrag Matvejevic. Per raccontare i mille racconti dell’Adriatico abbiamo scelto una voce narrante, l’archeologia subacquea, e abbiamo privilegiato le storie che il mare stesso custodiva nei suoi fondali o lambiva lungo le rive: i paesaggi costieri antichi, gli insediamenti, le strutture dei porti e degli approdi, i relitti delle imbarcazioni, le discariche portuali, i reperti senza contesto. Siamo entrati nelle lagune e abbiamo risalito qualche fiume, per accedere allo spazio “dilatato” dell’Adriatico, alla ricerca di navi e di porti fantasma inghiottiti dalle terre emerse. I relitti, miliari delle vie del mare, ci raccontano di flussi di merci provenienti da aree diverse del Mediterraneo, carichi che si compongono, si dividono e si irradiano nei grandi empori dell’Adriatico, epicentri di trade networks, come accade oggi nelle grandi metropoli commerciali.
La democrazia della conoscenza. Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?
Libro: Libro in brossura
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 240
Alle porte del mare. Paesaggi d'acqua e di storia nella Laguna di Marano
Rita Auriemma, Paola Maggi
Libro: Libro in brossura
editore: Luglio (Trieste)
anno edizione: 2013
pagine: 164
La mostra dedicata a un mondo di acque, tra il dolce e il salso, fornisce al grande pubblico lo spunto per riflettere sulle origini del popolamento di un territorio ritenuto ingiustamente periferico. Schiacciata tra Altino e Concordia Sagittaria a sud e Aquileia a nord, la bassa pianura friulana è rimasta a lungo ostaggio di un’incredibile amnesia. In realtà, la causa prima di questa secondarietà va ricercata proprio nel primato mai oggetto di discussione di alcuni centri di assoluta eccellenza archeologica come anzitutto la stessa Aquileia e quindi Cividale del Friuli. La mancanza di un museo archeologico dedicato a tutta la regione Friuli Venezia Giulia, dalla preistoria alla fine del Medioevo, spiega molte cose sotto il profilo culturale e dell’impegno dei pubblici amministratori. La nascita e l’affermazione negli ultimi vent'anni di numerosi musei archeologici locali rappresentano a buon diritto la reazione più che giustificata delle comunità regionali.