Libri di Vincenzo Schirripa
Maria Montessori e la pedagogia scientifica
Francesco De Bartolomeis
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2025
pagine: 201
Pubblicato per la prima volta nel 1953, a pochi mesi dalla morte di Montessori, questo libro ha offerto un contributo originale alla sua ricezione critica. De Bartolomeis la rilegge alla luce dei propri interessi per l'educazione attiva e per i problemi connessi alla definizione della pedagogia come scienza. Ne viene fuori un profilo che marca la distanza fra Montessori e le espressioni più aggiornate del movimento pedagogico contemporaneo e ne ridimensiona le pretese di scientificità. Prendere sul serio Montessori come oggetto di studio è tutt'uno con il renderle merito della sua lotta per il riconoscimento dei bambini: da questa posizione De Bartolomeis si misura con un esercizio critico che fa intravedere la trama di una stagione operosa della sua autoformazione come intellettuale e pedagogista militante. Questa nuova edizione ad accesso aperto apre la sezione Testi della collana Ianus. Educazione e trasformazione sociale.
Insegnare ai bambini. Una storia della formazione di maestre e maestri in Italia
Vincenzo Schirripa
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2023
pagine: 136
Che cosa serve per insegnare ai bambini e alle bambine? Quella dei maestri e delle maestre è una vocazione o una professione? La loro bravura è una questione di pedagogia o di cultura generale e preparazione disciplinare? Dalla patente per insegnare e dalle scuole normali ottocentesche, passando per l'istituto magistrale di epoca fascista e repubblicana, in Italia si è giunti alla laurea per maestri e maestre solo venticinque anni fa. I corsi universitari in Scienze della formazione primaria sono stati un riconoscimento tardivo di una categoria che si è costruita da sé una preparazione superiore a quella che gran parte della società si aspettava. Le università si sono trovate a rispondere a una nuova domanda di formazione e di istituzionalizzazione di saperi altri: un'occasione, ma anche una grande responsabilità. Il libro ripercorre la storia dell'istruzione normale e magistrale nell'Italia unita e si sofferma sui suoi sviluppi più recenti e meno studiati, con un'attenzione ai diversi mondi cui gli insegnanti appartengono. Attingendo a fonti ulteriori rispetto a quelle loro prescritte, maestre e maestri hanno saputo anche coltivare modi esigenti di stare accanto ai bambini. Ma non ci sono esperti che bastino: per le società contemporanee, che hanno affidato loro questo compito, un'attenzione più evoluta verso i piccoli della specie è un esercizio ancora urgente di intelligenza collettiva.
Educazione civica, cittadinanza e democrazia. Un'agenda per la scuola. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Scholé
anno edizione: 2021
pagine: 192
Premessa di Gabriella Agrusti, Daria Gabusi, Vincenzo Schirripa Educazione civica, cittadinanza e democrazia. Un’agenda per la scuola Francesco Pigozzo - Daniela Martinelli, Civic Education in The Italian Primary School Textbooks: A Systematic Review and Discourse Analysis Stefano Pasta, Postverità e datificazione. Nuove conoscenze e nuove consapevolezze dall’educazione civica digitale Gianluca De Fazio - Mary Beth Cancienne - Ashley Taylor Jaffee - Kevin Hegg - Elaine Kaye - Nicole Wilson, Critical Digital Pedagogy and Civic Education. The Experience of the Racial Terror: Lynching in Virginia Project Stefano Oliviero - Chiara Martinelli, L’educazione civica e l’approccio storico-educativo: tra Public History e didattica Valerio Ferrero - Fabio Mulas, Democrazia in pratica. Costruire cittadinanza attraverso la Philosophy for Children Paolo Lucattini - Grazia Lombardi - Franziska Caggese - Marcelo Ducart - Tarciana Angelica Lopes Damato, Inclusive Education in the Construction of A Democratic Citizenship in an International Perspective Francesca Davida Pizzigoni, Cittadinanza attiva e letteratura per l’infanzia: l’attualità dell’esperienza primonovecentesca di zia Mariù Elisa Calabrò - Susanna Mattiangeli - Francesca Cosentino, Libri utili? Tracce di un dibattito sulla letteratura per l’infanzia RUBRICHE Scuole nel mondo, a cura di Angelo Gaudio David Salomoni, Luci e ombre nel sistema de ensino obrigatório e superior portoghese Filippo Gattai Tacchi, Il Latin Excellence Programme del Governo Johnson Paolo Scotton, Le politiche scolastiche in Spagna Note e rassegne, a cura di Vincenzo Schirripa e Giuseppina d’Addelfio Andrea Mariuzzo, Il labirinto della meritocrazia Anna Bondioli, “Ricevere un’eredità, lasciare un’eredità”: Anna Freud, Pedagogia e infanzia, a cura di Egle Becchi.
L'Ottocento dell'alfabeto italiano. Maestri, scuole e saperi
Vincenzo Schirripa
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola SEI
anno edizione: 2018
pagine: 176
Nell'Ottocento le capacità di leggere, scrivere e far di conto si diffusero come mai prima e in Italia l'alfabeto finì per essere proposto, attraverso la scuola, come cemento dell'unificazione nazionale. Non furono solo gli sforzi di intellettuali e autorità illuminate a portare sempre più bambini sui banchi: scuola, alfabeto e nazione si saldarono al calore del conflitto fra progetti di riforma e resistenze di ogni sorta, mentre tecnologia e mercato si adattavano dando forma a nuove didattiche, preparando e assecondando nuovi lettori. La professione degli insegnanti elementari prese forma nell'arco di un secolo e li proiettò nel vivo di aspri confronti. L'istituzione scolastica affermò la sua autorità mostrandosi depositaria di saperi fondamentali che la vita fuori dalle aule non bastava a fornire. L'analfabetismo divenne, così, un tratto patologico delle periferie della nazione e gli analfabeti un oggetto di attenzione sociale.
Un paese da fare. Il cantiere dell'unità
Vincenzo Schirripa, Pasquale Triulcio
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2011
pagine: 148
Borgo di Dio. La Sicilia di Danilo Dolci (1952-1956)
Vincenzo Schirripa
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 112
A partire dagli anni Cinquanta del Novecento la Sicilia di Danilo Dolci è stata al centro di una rete di impegno civile dalle dimensioni internazionali. Giunto nelle "zone del banditismo" non ancora trentenne, Danilo Dolci vi declinò la sua proposta politica e pedagogica, attraverso alterne stagioni, per quasi tutto il primo cinquantennio dell'Italia repubblicana. Attorno a lui si ritrovarono presto spezzoni di culture politiche che scontavano la propria irriducibilità alle asprezze del bipolarismo; l'attrattiva esercitata dalla sua originale figura di intellettuale impegnato contribuì ad orientare percorsi di impegno culturale, sociale e religioso che difficilmente si sarebbero incrociati altrove. Le ragioni di un così ampio coinvolgimento sono individuabili già nella prima fase della sua esperienza, e risiedono in buona parte nel modo in cui essa si pose in sintonia con le aspettative che tanti nutrivano guardando al farsi dell'Italia democratica a partire dai suoi luoghi estremi.
Giovani sulla frontiera. Guide e scout cattolici nell'Italia repubblicana (1943-1974)
Vincenzo Schirripa
Libro
editore: Studium
anno edizione: 2006
pagine: 288
Le donne di domani. L'esperienza educativa dell'Agi in Calabria
Vincenzo Schirripa
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2007
pagine: 95
Approdato in Calabria all'inizio degli anni sessanta, lo scautismo cattolico femminile si presentava come un fenomeno giovanile orientato a scommettere sul protagonismo delle ragazze in virtù di un metodo educativo fortemente proiettato verso l'autonomia dell'individuo, l'affermazione di valori comunitari, la valorizzazione pedagogica dell'esperienza. Marginale rispetto alla dinamica associativa nazionale, il guidismo calabrese diede tuttavia un contributo originale alla formazione delle élites femminili locali: esso offriva una risposta impegnativa e motivante a una forte domanda di novità, di autenticità di esperienze e di rapporti, di profondità della prospettiva pedagogica. Più che alla memoria condivisa del movimento, quella che il guidismo calabrese ha da raccontare è una storia significativa rispetto alla modernizzazione del binomio genere-educazione nel meridione d'Italia. Alle guide e ai loro coetanei la Calabria di quegli anni non offrì come scenario di impegno il sessantotto studentesco e operaio. Ma l'esperienza educativa del guidismo calabrese non maturò nel deserto. Le giovani donne che parteciparono in quegli anni alle attività scout, trovando poi occasioni e strumenti per mettere in pratica nelle proprie città quanto avevano imparato, avrebbero conservato la sensazione di aver preso parte, anche grazie allo scautismo, a un momento di risveglio e di presa di coscienza che le coinvolgeva direttamente in quanto giovani, in quanto cristiane, in quanto donne del Sud.