Libri di Aleksandr V. Cajanov
Storia di un manichino di parrucchiere
Aleksandr V. Cajanov
Libro: Copertina morbida
editore: Lindau
anno edizione: 2016
pagine: 102
Nell'agosto del 1918, mentre la guerra civile devasta la Russia, in una dacia di Borvicha na Moskvareke, nella campagna del Podmoskov'e, Aleksandr Cajanov economista di fama, teorizzatore della cooperazione agricola, studioso d'arte, conclamato topografo della vecchia Mosca, raffinato collezionista, incisore nonché futura vittima della repressione staliniana - conclude la prima delle sue cinque novelle "fantastiche", appunto questa Storia di un manichino di parrucchiere, ovvero L'ultimo amore dell'architetto moscovita M. Non è un caso che la novella si apra con una dedica a E.T.A. Hoffmann: nella vicenda dell'architetto moscovita che perde la testa per un manichino di cera trovato per caso nella bottega di un parrucchiere e nelle incredibili avventure che da quel momento si dipanano, gli elementi hoffmaniani sono sparsi ovunque. Ma l'intento di Cajanov è di rivisitare in chiave moderna, e di traslare nel presente, il mondo fantastico del grande romantico tedesco, mescolando bizzarramente i suoi ingredienti, invertendo clamorosamente le loro valenze.
L'economia di lavoro. Scritti scelti
Aleksandr V. Cajanov
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1988
pagine: 244
Lo specchio veneziano
Aleksandr V. Cajanov
Libro: Libro in brossura
editore: Elliot
anno edizione: 2013
pagine: 85
Nella Mosca dell'inizio del secolo scorso un esteta si ritrova prigioniero di uno specchio mentre il suo doppio scorrazza indisturbato per la città. Cosa si cela sotto la plumbea superficie dello specchio? Riuscirà Aleksej a ritrovare la propria ombra? Pubblicata nel 1922 insieme ad altri quattro racconti ispirati a Hoffmann, questa novella romantica inedita di Aleksandr Cajanov, "uno scienziato con l'animo di un poeta" a cui Bulgakov si ispirò per "Il Maestro e Margherita", non è solo una raffinata rivisitazione del tema dello specchio e un divetissement letterarrio con cui l'autore si ricollega alla tradizione del fantastico russo dell'Ottocento, ma anche una calata agli inferi del proprio io più recondito. Nel raccontare le avventure dell'uomo di vetro che si snodano lungo un tracciato di vie e di piazze testimoni di un tempo il cui destino è già segnato, Aleksandr Cajanov ci trasmette, giocando con i miraggi e le chimere dell'estate di San Martino, l'immagine di una Mosca che sta per sparire per sempre.