Libri di Angelo Villa
La vita è un cetriolo... Alla scoperta dell’umorismo arabo
Angelo Villa, Paolo Branca
Libro: Libro in brossura
editore: Ibis
anno edizione: 2020
pagine: 224
Come scrive Paolo Branca: «[...] i motti di spirito, non solo per il contenuto, ma per la loro stessa dinamica funzionale, uniscono popoli che potrebbero essere considerati talmente e tanto irriducibilmente diversi da far disperare rispetto a qualsiasi possibilità di intesa e di scambio. Se queste pagine sono servite a far incrinare anche solo di un poco barriere ritenute insormontabili, avremo raggiunto il nostro scopo». Le barzellette, al pari dei proverbi, ingiustamente considerati generi ‘minori’ di espressione, sono invece il distillato di lunghe esperienze e forniscono dettagli non secondari sulla cultura popolare diffusa e condivisa. Proprio per questo permettono di cogliere elementi profondi e specifici di una società e delle sue modalità di relazioni tra le persone. Il mondo arabo non si sottrae a questa considerazione generale e l’analisi condotto da Angelo Villa, psichiatra, e Paolo Branca, docente di lingua e letteratura araba, ci permette di cogliere aspetti rilevanti della società araba.
Pink Freud. Psicoanalisi della canzone d'autore da Bob Dylan a Van De Sfroos
Angelo Villa
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 288
Il testo costituisce un tentativo di rileggere, in chiave psicoanalitica, il fenomeno della canzone d'autore nel suo sviluppo nella cultura occidentale, dalla fine degli anni sessanta in poi. Si tratta di un fenomeno artistico che ha coinciso, al tempo stesso, con la comparsa sulla scena sociale di un nuovo soggetto storico: i giovani. Da allora, giovani e canzoni hanno rappresentato una sorta di binomio inscindibile che ha assegnato ai musicisti un ruolo fondamentale nell'indicare, proporre o legittimare sia stili di condotta esistenziali che scelte o prese di posizione soggettive. "Pink Freud" è un testo diviso in tre parti. Nella prima parte, sono considerate la peculiarità dell'oggetto canzone e la figura del cantautore. Nella seconda parte, l'autore indaga otto brani musicali, strettamente legati ad altrettante situazioni tematiche, che servono da spunto per sviluppare la biografia del loro autore o la particolare luce che gettano sull'argomento trattato. Nella terza parte, infine, è tracciata una sintesi conclusiva del percorso svolto.
Il tempo spezzato. La fine della cura nel trattamento delle psicosi
Angelo Villa
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2005
pagine: 160
Come può il terapeuta affrontare il disagio che lo psicotico, nel modo che gli è proprio, gli porta? Si può parlare di un "trattamento"? E, se sì, come pensarlo, come ipotizzarlo anche sotto un profilo strettamente concettuale? È un'analisi, così come questa viene tradizionalmente intesa? Muovendo dall'innovativo approccio che l'insegnamento di Lacan ha permesso di sviluppare nella cura della psicosi, il volume lavora su questi interrogativi, integrando riflessione teorica e casi clinici. Angelo Villa è psicoanalista membro dell'Associazione Mondiale di Psicoanalisi e della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi.
Civiltà e disagio. Forme contemporanee della psicopatologia
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2006
pagine: 272
A oltre sessant'anni di distanza dalla pubblicazione de "Il disagio della civiltà" da parte di Freud, la società occidentale ha subito profonde trasformazioni che si sono riflesse sulla vita degli individui, facendo emergere nuove forme del disagio psichico che hanno ampliato e reso più complesso il campo della clinica psicoanalitica. Focalizzando l'attenzione sui "nuovi sintomi", psicosi, perversioni, tossicomanie, anoressie, obesità, attacchi di panico, gli autori mettono in luce una clinica che ha sempre più a che fare con l'agire compulsivo, la disibinizione, l'uso dell'oggetto finalizzato al puro godimento, e si confrontano con un disagio frutto della spinta al godimento che rende più difficile la costituzione della singolarità.
Il sogno di Telemaco. L'eredità del '68 e i nuovi padri
Diego Colombo, Angelo Villa
Libro: Libro in brossura
editore: Ancora
anno edizione: 2008
pagine: 136
Un pamphlet-saggio, scritto con linguaggio giornalistico, ricco di riferimenti a slogan, canzoni, film, libri dell'epoca. Per dimostrare che la vera rivoluzione il Sessantotto l'ha compiuta non nel pubblico, ma nel privato. E al centro di questo mutamento è stata proprio la "questione del padre", la contestazione della sua figura e del suo ruolo, ma anche la ricerca di un interlocutore, di un "qualcuno" che rispondesse alle domande di chi si affacciava alla vita "adulta" scontento di ciò che vedeva intorno a sé.
Il bambino adulterato. Psicoanalisi e questione infantile: ipotesi di lettura
Angelo Villa
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2008
pagine: 96
Nella ormai vasta letteratura psicoanalitica dedicata all'infanzia mancava un libro come questo che Angelo Villa, uno psicoanalista che da anni si occupa della clinica del bambino, ci propone con un linguaggio chiaro e rigoroso. Per un verso il lettore vi troverà raccolte in modo sintetico le principali teorizzazioni psicoanalitiche intorno a quel mistero che ogni bambino incarna nel suo essere al mondo: Sigmund Freud, Melanie Klien, Anna Freud, Donald Winnicott, Jacques Lacan e Francoise Dolto. Per un altro potrà apprezzare il tentativo dell'autore di restituirci un bambino il meno "adulterato" possibile, dunque liberato dalla morsa terribile del fantasma degli adulti. Ne scaturisce il ritratto di un soggetto in bilico tra il suo essere oggetto delle cure e delle aspettative degli adulti - "assoggettato" afferma Lacan - e il suo divenire creativo, capace di gioco e di invenzioni singolari.
La mano nel cappello. Psicoanalisi ed handicap grave
Angelo Villa
Libro: Copertina morbida
editore: Stripes
anno edizione: 2009
Intercultura e immigrazione. È difficile incontrare chi è diverso da noi?
Angelo Villa, Fabio Tognassi
Libro
editore: Di Girolamo
anno edizione: 2012
pagine: 64
La questione dell'intercultura e dell'immigrazione è e sarà sempre attuale nel panorama culturale, sociale e clinico nel nostro paese. Questo lavoro intende, a partire dalla nostra esperienza pratica e dalla prospettiva della psicoanalisi, provare a costruire un ragionamento sul tema che vada al di là delle due posizioni semplicistiche che vanno per la maggiore: da un lato la chiusura allo straniero, vissuto come presenza intrusiva e destabilizzante per la nostra cultura di appartenenza; dall'altro il vuoto moralismo che incentiva a incontrare la diversità senza tenere conto delle reali difficoltà culturali che questo comporta. Cosa significa incontrare lo "straniero"? Come incontrare quella stessa alterità che alberga in noi stessi, quella parte di noi che sfugge alla nostra consapevolezza e al nostro controllo e che prende il nome di inconscio?
Che cosa vuole una madre? Il desiderio materno nei casi di maltrattamento infantile
Angelo Villa
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2014
pagine: 240
Che cosa vuole una madre? Questo è l'interrogativo che ci guida nelle intense pagine del libro di Angelo Villa. Sullo sfondo, possiamo sentire risuonare l'eco di una più famosa ed irrisolta questione del padre della psicoanalisi, Sigmund Freud, ovvero: che cosa vuole una donna? Per Freud questa domanda rimane senza risposta e rappresenta l'enigma per eccellenza. Ad esso sembra contrapporre la chiarezza del desiderio materno, in tal senso indipendente da quello femminile, quello della donna. Partendo da un'interrogazione sulla natura del trauma, volta ad indagarne il significato e la posizione soggettiva assunta dal bambino nell'accadimento, l'autore introduce l'idea lacaniana di trauma legata all'entrata nel linguaggio del soggetto. Villa si sofferma poi sull'importanza delle posizioni simboliche all'interno della famiglia e, in particolar modo, dalle difficoltà - molto spesso ignorate o sminuite incontrate dalle madri nel sostenere il loro desiderio. Attraverso la presentazione di sette casi clinici, Villa analizza le relazioni che il desiderio materno intrattiene con il malessere del figlio, costruendo il caso con il lettore e suggerendo delle possibili modalità di direzione della cura. Una lettura importante per chi è interessato all'incontro con l'altro attraverso lo strumento principe di cui, in quanto esseri parlanti, disponiamo: la parola, per quel che dire e ascoltare necessariamente implica.
Rileggere il piccolo Hans
Darian Leader
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2023
pagine: 78
Il testo di Leader è un’occasione unica per rileggere, e insieme ripensare, il celebre caso clinico del piccolo Hans, il bambino di cinque anni analizzato da Freud che costituisce un inevitabile riferimento per tutta la psicoanalisi infantile. Leader lo riprende in esame ricostruendo l’effettiva vicenda del trattamento del bambino, al secolo Herbert Graf, a partire dalle recenti documentazioni tratte dagli archivi freudiani e dal lavoro degli storici. Il quadro che ne risulta è illuminante e stimola più di una significativa riflessione a riguardo, al di là delle semplificazioni o stereotipizzazioni che ne sono state a lungo prodotte. Esso permette di vedere la fobia di Hans sotto un’angolatura differente e di sollevare importanti questioni cliniche sulla logica edipica e la natura della funzione simbolica.
La resurrezione dei morti
Angelo Villa
Libro: Copertina morbida
editore: Don Bosco
anno edizione: 2015
Contro l'etnopsichiatria. Elementi di critica psicoanalitica applicati all'intercultura
Angelo Villa, Fabio Tognassi
Libro: Copertina morbida
editore: Poiesis (Alberobello)
anno edizione: 2016
Di cosa soffre, realmente, un africano? Cosa lo angustia intimamente? E cosa succede a un cinese, a un sudamericano, a un ucraino? Il loro è un dolore simile a quel che può ossessionare un europeo o un nordamericano? È un malessere che risponde a una medesima disposizione soggettiva, che dipende da una comune causalità oppure no? Oppure... Quale rapporto insomma sussiste tra la forma in cui una patologia si manifesta, la sua supposta sostanza e, infine, il modo in cui un sintomo viene letto e ricondotto a un senso? È lecito ipotizzare che quanto in una data cultura si ritiene fonte di malessere, non lo sia in un'altra e viceversa?