Libri di F. Desideri
Scritti filosofici
Novalis
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2019
pagine: 1261
È qui presentata la traduzione integrale in italiano degli scritti filosofici e scientifici di Novalis: se il pensiero novalisiano viene spesso relegato ai frammenti che lo compongono, questa edizione ne mostra la profonda coerenza, inserendoli nel contesto di una esperienza filosofica multiforme. La filosofia di Novalis tende infatti al sistema in maniera paradossale: dopo gli studi su Fichte, Kant e Hemsterhuis, abbandona progressivamente l'ambito tradizionale per entrare in un dialogo stretto e interno con le scienze della natura, dalla matematica alla fisica, dalla chimica alla medicina, dalla mineralogia alla cristallologia. Pur nel carattere incompiuto e ancora incandescente che la caratterizza, è una filosofia che va considerata alla pari di quella dei maggiori pensatori a lui contemporanei.
Il suono della voce
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2017
pagine: 247
"Nell'intersezione tra filosofia e psicoterapia, tra estetica e psicologia, questo fascicolo di «atque» intende focalizzare l'attenzione sulla voce. E riflettendo su questa fondamentale esperienza umana, si sofferma sul fenomeno del suono delle parole declinandole nella loro fisicità e materialità elementari. Lasciando sullo sfondo la sfera verbale, il fascicolo mira a porre in primo piano il comunicarsi plurale delle voci, la vocalità dei parlanti, la pura sonorità che apre concretamente qualcuno a qualcun'altro. Non più nascosta dalla parola, la voce viene in tal modo a mostrare il suo volto fonico, comparendo come un oggetto sonoro che apre alla,percezione di un interno e un esterno e all'instaurarsi di plurali relazioni. Specificamente, una tale indagine prende a oggetto la voce articolandola sul piano ontologico e su quello qualitativo. Della voce vuole infatti indagare la sua singolarità ma - assumendo criticamente le versioni fonocentriche - vuole riflettere sulla sua unicità e insieme, sulle varie relazioni che via via intrattiene. E della voce vuole altresì indagare come essa si dia: riflettere su come la percezione dell'elemento puramente materiale della voce - le valenze sonore della parola, il suo timbro e la sua grana - entrino direttamente in contatto con il corpo, suscitandone per così dire un godimento. Rispetto a che cosa sia, potremmo invece dire, da un lato, che la voce è suono prima che parola, e da un altro, che le parole, proprio nel loro insistere nell'universo acusticamente significativo, hanno una intrinseca connessione con la comunicazione vocale. In questa prospettiva è dunque importante leggere la voce orientandosi sulla costituzione materiale dell'oggetto sonoro, prima ancora che sulle sue significazioni. In altri termini, c'è sicuramente un livello di comprensione della voce come veicolo di significati e come sorgente un'ammirazione estetica, ma prima ancora c'è da pensare un livello di esistenza della voce come oggetto incarnato che in quanto tale è una leva che svolge una azione causativa su vari piani, per esempio nella costituzione dci soggetto un'ammirazione estetica, ma prima ancora c'è da pensare un livello di esistenza della voce come oggetto incarnato che in quanto tale è una leva che svolge una azione causativa su vari piani, per esempio nella costituzione dci soggetto." (Fabrizio Desideri, Paolo Francesco Pieri)
Arte, critica e storia. Saggi di estetica analitica
Jerrold Levinson
Libro: Copertina morbida
editore: Aesthetica
anno edizione: 2022
pagine: 272
Con questo volume, insignito nel 2010 del "Premio Internazionale d'Estetica" conferitogli dalla Società Italiana d'Estetica, si offre per la prima volta al lettore italiano un panorama significativo della produzione saggistica di Jerrold Levinson, senza dubbio una delle voci più vivaci e rappresentative dell'estetica americana contemporanea. Come la maggior parte dei filosofi appartenenti alla tradizione analitica, Levinson affida la sua ricerca alla forma del saggio, spesso destinato ad alimentare un dibattito o a intervenire in esso, piuttosto che alla monografia. Raccogliendo strategicamente articoli pubblicati tra il 1987 e il 2006 e provenienti da volumi diversi dell'autore, il presente libro assume quindi il carattere di un vero e proprio inedito. Nelle tre parti che lo articolano sono espresse le tre direzioni principali della riflessione estetologica di Levinson, vale a dire: la definizione dell'arte, la questione delle proprietà estetiche, il rapporto tra il valore intrinseco delle opere d'arte e la nostra vita. In ognuna di queste direzioni problematiche e nei saggi che, in questo volume, le esemplificano, l'autore propone soluzioni originali e, insieme, rispettose della posta teorica di volta in volta in gioco. Questo vale per la definizione "storico-intenzionale" dell'arte proposta da Levinson, capace di gettare un ponte tra lo storicismo tipico di buona parte della tradizione continentale e l'avversione tipicamente analitica per un approccio puramente speculativo alle questioni estetico-artistiche. Così come vale per la sua idea di connettere la trattazione delle proprietà estetiche alla tematica della "sopravvenienza", capace di lasciarsi alle spalle l'alternativa tra oggettivismo e soggettivismo. Rinnovando una tradizione iniziata con Georges Santayana e John Dewey e proseguita con filosofi come Monroe Beardsley, Levinson dà infine prova, nella terza parte del volume, di avere a cuore l'intimo nesso che lega l'esperienza umana alle opere d'arte. Un nesso, gravido di conseguenze etiche, che si annuncia nella forma specifica e inconfondibile del piacere estetico. La presente edizione italiana, corredata da una prefazione appositamente scritta dall'autore e da una puntuale presentazione dei curatori Fabrizio Desideri e Filippo Focosi, condotta secondo criteri rigorosi, è corredata di esaustivi apparati critici e bibliografici.
Pratica di amar Gesù Cristo
Sant'Alfonso Maria de'Liguori
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2004
pagine: 200
"Io sto facendo un libro della Pratica di amar Gesù Cristo, dove ho posto molte belle cose dell'amore di Gesù Cristo e dell'amore che gli portiamo": così Alfonso Maria de Liguori annuncia in una lettera del 1767 il contenuto dello scritto che avrebbe visto la luce nel 1768 e che egli stesso definì "la più devota ed utile delle sue opere". Nella Pratica l'autore spiega quali siano le virtù da acquistare e praticare, quali i difetti da evitare per conservare e accrescere l'amore che conduce il cristiano a Dio. Un testo di profonda spiritualità, oltre che un vero trattato di morale, originale e popolare ad un tempo, da riscoprire in tutta la sua bellezza.
La gaia scienza
Friedrich Nietzsche
Libro
editore: Edizioni Studio Tesi
anno edizione: 1991
pagine: 372
Opera filosofica in prosa e versi scritta tra il 1881 e il 1887; le edizioni postume aggiunsero al volume poesie del periodo 1871-1888. Il titolo dell'opera si riferisce alla poesia dei trovatori provenzali chiamata "gaya scienza", "gai saber", come sintesi di canto, cavalleria e spirito libero. Scritta nelle pause di una dura infermità, quest'opera è pervasa dal sentimento della vittoria spirituale contro la tirannia del male, accettando la vita, senza rifiutare nemmeno il dolore. Il preludio in versi consta di 63 epigrammi simbolici. Seguono gli aforismi ordinati in cinque libri.
La filosofia delle università
Arthur Schopenhauer
Libro
editore: Edizioni Studio Tesi
anno edizione: 1992
pagine: 140
Estetiche della percezione
Libro: Libro in brossura
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2007
pagine: 204
Argomento del libro è il nesso organico che congiunge i due versanti tematici che definiscono l'ambito dell'Estetica: la teoria della percezione e la riflessione sulle arti. L'apparente ridondanza contenuta nel titolo intende sottolineare come l'intreccio tra percezione e opera d'arte sia strutturale e organico, richiamando così l'urgenza teorica di questa problematica per una effettiva comprensione delle dinamiche di senso dell'arte come "forma simbolica" in cui si incarna in maniera esemplare il rapporto tra mente e mondo. Il volume si articola in tre parti. La prima presenta nuclei di riflessione sorti da prospettive contemporanee "fuori dal coro". La seconda si confronta con diversi quadri di teoria della percezione. Nella terza parte, infine, si indagano alcuni casi in cui artisti contemporanei hanno affrontato il nesso tra pratica espressiva e articolazione della percezione.
Il fatto estetico. Tra emozione e cognizione
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2009
pagine: 196
Riportare oggi al centro dell'attenzione il "fatto estetico" ha anzitutto il senso di lasciarsi alle spalle un'astratta separazione tra lo spazio mondano dei fatti e quello del senso come espressione di atteggiamenti nei confronti del mondo, dove sono appunto in gioco valori, credenze, giudizi, emozioni. Del resto è proprio l'estetico, il fatto estetico, a testimoniare in maniera eloquente il concretum dell'esperienza umana, e delle attitudini e disposizioni che implica, di contro alle vertigini della pura speculazione o al gioco narcisistico delle interpretazioni e delle decostruzioni. Proprio nella direzione di un recupero della dimensione antropologica dell'estetico dimensione già esplicita nell'etimo del termine, che rinvia all'.aisthesis ossia all'agire percettivo come medium e condizione del nostro rapporto con il mondo - questo volume presenta la rielaborazione di una serie di contributi che estetologi, filosofi della cognizione, psicologi e antropologi hanno presentato al convegno franco-italiano "Il fatto estetico: tra emozione e cognizione", svoltosi a Firenze nel maggio 2007. Questo volume raccoglie i risultati di tale convegno con l'ambizioso obiettivo di disegnare, con pluralità di approcci, il quadro teorico del rapporto tra la dimensione emotiva e la dimensione cognitiva del fatto estetico, integrando il punto di vista filosofico con quello psico-cognitivo e antropologico, con un occhio attento all'orizzonte delle pratiche artistiche contemporanee.
Teoria estetica
Theodor W. Adorno
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2009
pagine: 507
L'ultimo libro, postumo, di Adorno è senz'altro l'opera più concettualmente aspra del filosofo francofortese. L'asprezza deriva dal compito che l'autore si è visto assegnare dal proprio oggetto: pensare l'opera d'arte dall'interno spingendola al concetto pur sapendo che essa è qualcosa di altro dal concetto. Pensarla senza cedere alle facili sirene dell'empatia e del vissuto; non in un'astratta essenza, bensì nella complessa fenomenicità delle sue manifestazioni storiche. Pensare l'opera d'arte, dunque, nella sua appartenenza al mondo delle merci, ma fino in fondo, ossia come una mercé assoluta che nega se stessa, non facile asilo di una interiorità e di una soggettività in via di sparizione, bensì "cosa" che si rifiuta alla reificazione. Pensare il negativo che si mostra come il vero e proprio interno dell'opera d'arte contemporanea, senza consegnarlo ad un'ontologia edificante, ma cogliendovi piuttosto l'attestazione oggettiva che il circolo dell'effettualità non è perfetto e chiuso in se stesso.
Uniformità alla volontà di Dio. Conversare con Dio
Sant'Alfonso Maria de'Liguori
Libro: Libro in brossura
editore: Città Nuova
anno edizione: 2014
pagine: 128
La santità per tutti: è il grande progetto che anima la vita e l'opera di Alfonso Maria de Liguori. Per realizzarlo esce dai conventi e dalle chiese, scende nelle strade e avvicina gli uomini, raggiungendoli attraverso la parola, predicata ma soprattutto scritta. Nelle due opere spirituali qui raccolte e adattate in lingua corrente, ritroviamo le caratteristiche peculiari della prosa alfonsiana: semplice, diretta, mai incolore, ma soprattutto calata nella realtà, con al centro il faro luminoso della fede a guidare i passi degli uomini. A distanza di due secoli le sue opere continuano ad essere richieste e meditate, cibo vitale e sostanzioso per la crescita della vita cristiana; e, contemporaneamente, guida nel cammino di perfezione.
Che cosa significa orientarsi nel pensiero?
Immanuel Kant
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 60
Nell'ottobre del 1786, Kant si risolse a prendere posizione nella disputa circa il presunto spinozismo di Lessing, accesasi tra il campione dell'illuminismo berlinese Moses Mendelssohn e il fideista Friedrich Jacobi, autore delle celebri Lettere sulla dottrina di Spinoza. Lo fece con il breve scritto "Che cosa significa orientarsi nel pensiero?". La domanda alla quale Kant cerca di rispondere riguarda come si possa orientare il pensiero nelle questioni di confine che oltrepassano sia il piano logico-formale della razionalità sia quello trascendentale del suo rapporto a priori con la forma dell'esperienza. A partire, anzitutto, dalla questione relativa alla conoscibilità di Dio: alla pensabilità del suo concetto e alla dimostrazione razionale della sua esistenza. Il carattere esemplare del saggio kantiano sta nel modo in cui affronta questo nodo fino a convertire la domanda metafisica per eccellenza nel problema dell'orientamento in filosofia. Così il saggio assume un valore paradigmatico sia per la filosofia kantiana, per il suo carattere intimamente critico, sia per il pensare filosofico in generale.

