Libri di Gino Franchetti
Gerusalemme mai. Il bambino nel cassetto
Gino Franchetti
Libro: Libro in brossura
editore: UmbertoSoletti Editore
anno edizione: 2019
pagine: 157
Un giovane cattolico, anzi, per qualche tempo dirigente dell'Azione Cattolica milanese, educato prima dalle suore e poi dai salesiani, arriva al famoso liceo Panni e comincia a sentirsi un "diverso". Rimasto orfano di padre a sette anni, non aveva mai guardato indietro nel tempo alle origini della propria famiglia, non aveva fatto caso al proprio cognome che, come avrebbe poi scritto in una sua poesia, era "segnato in grande negli elenchi neri dei puri ariani". Non la mamma, infatti, ma il padre sì, era di famiglia ebraica, anzi, una grande illustre famiglia. Complice una ricerca assegnatagli come "lavoro" da una professoressa di Lettere, ecco che prende coscienza di sé e del passato della propria stirpe, ingenuamente si espone e suscita polemiche dentro e fuori il liceo, scopre che gli manca qualcosa: il padre, certo, perduto troppo presto, e tutto quello che c'era attorno al nome del padre e al popolo da cui proveniva. Così la ricerca nata a scuola diventa la sua ricerca personale, fra glorie di famiglia e vicende terribili come quelle della Shoah, condivise con parenti e colleghi (nel frattempo è diventato giornalista), mentre si fa più chiara la méta da raggiungere, luogo geografico e luogo dello spirito: l'antica città del Medio Oriente che è stata la culla delle tre grandi religioni monoteistiche e forse il punto di partenza, molti secoli fa, della famiglia del padre. E lo sguardo ottimistico al futuro, in mezzo a ostacoli che sembrano insuperabili, è infine il sogno dell'autore: che un giorno un cristiano come lui, mezzo ebreo e mezzo "ariano", possa passeggiare per le viuzze di Gerusalemme finalmente in pace.
Un calcio da ridere. Rocco e i suoi gemelli
Gino Franchetti
Libro: Copertina morbida
editore: Prospero Editore
anno edizione: 2019
pagine: 120
Una volta, nel salotto con vetrata sui campi di gioco, il paròn si rivolse al medico: "Ti pensa, dotòr, che a Torino son sta una volta nel bagno in casa del presidente Pianelli. Me son sentà e lì davanti ghe xéra un grande quadro de quel pitòr, te sa, che'l fazéva le done con el colo lungo...". E Monti, pronto: "Modigliani!". Aria stupita di Rocco: "Come? Te gh'ha cagà anca ti de Pianelli?". Gli appunti di un giornalista sportivo vissuto nel mondo del calcio, a contatto con personaggi anche assai diversi uno dall'altro, ma tutti capaci di sorridere del loro mestiere e di destreggiarsi con allegrìa fra i problemi del loro lavoro, mostrandosi nei loro pregi e difetti senza la protezione assillante di guardie del corpo e di regole ferree a tutela della privacy. Un calcio più umano di quanto non sia poi diventato, sommerso da fiumi di denaro: dagli scherzi di Altafini sotto la gestione di Rocco e Liedholm agli sfoghi di Carniglia, di Giagnoni, di Pugliese, dalle doppie personalità dei due Herrera alla malinconica ironìa di Scopigno o alla napoletanità innata di Pesaola, con l'intervento di uomini di "governo" come Boniperti, Fraizzoli e Franchi.
Il mio amico Nils. Liedholm, l'uomo che spaventò Pelè
Gino Franchetti
Libro: Libro in brossura
editore: Limina
anno edizione: 2008
pagine: 125
Nell'Italia che ancora si stava ricostruendo dopo la tragedia della Seconda guerra mondiale, fece la sua apparizione nell'ormai lontano 1949 un giovane contabile svedese, alto e secco, che fra le sue molteplici qualità aveva quella, già importante a quei tempi, di saper giocare piuttosto bene al calcio. Si chiamava Nils Liedholm ed era stato medaglia d'oro all'Olimpiade del '48 a Londra. Al suo Paese era già famoso. Venne al Milan e completò con Gunnar Nordahl e Gunnar Gren il magico trio del Gre-No-Li, che per anni incantò i tifosi rossoneri e gli amanti in tutta Italia del gioco del pallone. In qualche modo, i tre campioni svedesi rappresentarono una consolazione al grande dolore per la tragica fine, nel disastro aereo di Superga, dei campioni del Torino, che componevano la Nazionale azzurra. Da allora, e sin quasi al giorno della sua scomparsa, nel novembre del 2007, Nils Liedholm, fu un protagonista assoluto del calcio italiano, vincendo scudetti come giocatore e come allenatore e lasciando un ricordo incancellabile nelle squadre per le quali lavorò, dal Milan al Varese, dal Monza al Verona, dalla Fiorentina alla Roma.
La ragazza che parlava italiano
Gino Franchetti
Libro: Libro in brossura
editore: Calibano
anno edizione: 2018
Francesco, un giornalista sportivo italiano in pensione, ha da anni un cruccio nascosto: uno scambio di lettere con Miranda, hostess e interprete ai Mondiali di calcio del 1978, gli ha fatto temere di averle creato gravi problemi con la dittatura militare. Rimasto vedovo, torna in Argentina per cercare di scoprire che cosa le sia accaduto, ma la donna sembra svanita nel nulla. Quando Francesco si accinge a rientrare in Italia, incontra per caso una ragazza che ha un’inquietante somiglianza con Miranda, e che suscita la sua curiosità e i suoi sospetti. Inizia così un’indagine che porterà il protagonista a scoprire segreti sepolti e a fare incontri inconsueti, come quello con il torturatore pentito che gli permetterà di dipanare il mistero.
Il calciatore stanco
Gino Franchetti
Libro: Copertina morbida
editore: InContropiede
anno edizione: 2014
pagine: 156
Il guerriero del Milan
Gino Franchetti
Libro: Copertina morbida
editore: Armenia
anno edizione: 2011
pagine: 190
È arrivato al Milan un vincente sicuro, uno di quei purosangue sui quali nemmeno vale la pena di puntare, tanto basse sono le quote. In principio forse ci credevano in pochi. Aveva un difetto grave, agli occhi dei tifosi: aveva giocato nell'Inter. Non una faccenda di poco conto: ci aveva vinto tre scudetti in tre anni. E prima fra l'altro era stato alla Juve e aveva vinto anche lì, così come aveva vinto all'Ajax e nell'ultima stagione al Barcellona. In poco tempo ha convinto tutti a suon di gol. Dunque non veniva tanto per strappare l'ennesimo contratto ultramilionario, ma aveva tutte le intenzioni di scrivere per la Milano rossonera altre pagine importanti nella storia del calcio. Non poteva promettere niente (a calcio si gioca in undici per volta, raramente uno solo decide), ma garantiva la volontà: puntava a vincere, tanto per cominciare, la sua prima Coppa Campioni, e voleva vincerla al Milan, l'ultima squadra per la quale avrebbe giocato da professionista del pallone. Non ha mai fatto passi indietro, non è disposto ad inchinarsi: è il suo difetto e il suo pregio. Ora ha una moglie e due figli e sembra più maturo, più docile. E al Milan, inevitabilmente, l'hanno ben presto paragonato a Van Basten (parole di Galliani, non uno qualunque), mentre agli inizi della carriera, era stato via via il nuovo Ronaldo o il nuovo Corso... Invece ora è semplicemente Ibra il Grande, uno che sa solo vincere.
Ibra. Mattane e magie dell'antipatico che incanta
Gino Franchetti
Libro: Libro in brossura
editore: Eco (Milano)
anno edizione: 2009
pagine: 160
La sua era una lunga storia prima che nascesse, quella dei suoi genitori così diversi: la mamma croata di Zara, il padre bosniaco di etnia rom e musulmano. Ma è nato a Malmoe, Zlatan Ibrahimovic, nel quartiere di Rosengard destinato agli immigrati, pur essendo cittadino svedese a tutti gli effetti. Ha l'orgoglio di molte nazionalità, il coraggio di chi ha dovuto sgomitare sin da bambino per farsi strada: gli capita, di tanto in tanto, di sgomitare per istinto anche sui campi di calcio. Ha imparato ben presto a difendersi da solo, non ha mai fatto passi indietro, non è disposto ad inchinarsi: è il suo difetto e il suo pregio! Cresciuto cercando il meglio, ha sempre pensato, in fondo, di poter essere il migliore e come tale si è presentato alla ribalta del calcio professionistico, da Malmoe ad Amsterdam, dalla Juve all'lnter. Lo hanno paragonato a Ronaldo e a Marco Van Basten, questo ragazzone alto un metro e novantadue ma agilissimo con la palla al piede; lo hanno soprannominato "il Mago" o "il Genio" o, fantasiosamente, "Ibracadabra" per le magie che sa fare sul campo. È stato quasi un teppista a Malmoe, strafottente e indisciplinato quando giocava nell'Ajax, scorretto e prepotente nella Juve. Ora ha una moglie e due figli e sembra più maturo, più docile. Intanto, dopo aver detto che l'Inter era da sempre l'amore della sua vita, non ha smesso di vincere: una promozione nel Malmoe, due titoli nazionali nell'Ajax, due scudetti (revocati) nella Juve, due scudetti buoni nell'lnter.
L'oro di Kakà
Gino Franchetti
Libro: Libro in brossura
editore: Eco (Milano)
anno edizione: 2007
pagine: 191
Tutto comincia da una città che sembra diversa da tutte le altre. Anzi, da tre città, Brasilia, San Paolo e Milano che si direbbero l'antitesi dell'immagine romantica dell'allegria del popolo. Da queste città nasce la storia di Kakà, un calciatore di successo di cui questo libro fornisce un ritratto a tutto tondo.