Libri di Luigi Martellini
Le ceneri di Pasolini. Scritture e forme di un intellettuale dissidente
Luigi Martellini
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2025
pagine: 312
Le ceneri di Pasolini non sono solo quelle di Gramsci ma anche quelle in cui è ridotta l’Italia definita “orribilmente sporca”, “disonesta”, “idiota”, “consumistica”, “ridicola” e “sinistra”, “ipocrita”, “corrotta”. La Nazione “più analfabeta”, con la borghesia “più ignorante d’Europa”, un “verminaio” e un “casino”, vocabolo che ricorda l’Italia-“bordello” di Dante, per non dire della misera Italia di Leopardi ridotta in vergogna e negletta: un disdegno per i suoi tempi dei quali Pasolini si ergeva a giudice. Ceneri anche della sua morte e di un mondo perduto, sepolto per sempre sotto le macerie di una società, contaminata e profanata, stracciata e ferita, lordata in modo indelebile negli aspetti interiori e nei valori più profondi delle coscienze. Contro questa Italia, le tante cose che detestava e i mali che denunciava Pasolini ha lottato da solo. A mezzo secolo dalla misteriosa e tragica morte il “caso Pasolini” continua a fare scandalo, provocano discussioni i suoi scritti e sempre vivo è il dibattito sul suo ruolo di letterato. Dopo di lui c’è solo il vuoto della contemporaneità letteraria che stiamo vivendo.
Il mare il mito. Gabriele D'Annunzio a Porto S. Giorgio (1882-1883)
Luigi Martellini
Libro
editore: Carabba
anno edizione: 2005
pagine: 170
Pier Paolo Pasolini. Introduzione e guida allo studio dell'opera pasoliniana. Storia e antologia della critica
Luigi Martellini
Libro
editore: Mondadori Education
anno edizione: 1984
pagine: VI-226
Vincenzo Cardarelli. Il sogno, la scrittura
Luigi Martellini
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2003
pagine: 152
Comete di ghiaccio
Luigi Martellini
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2003
pagine: 132
Un oscuro presagio di sangue (Su Franco Matacotta)
Luigi Martellini
Libro
editore: Carabba
anno edizione: 2007
pagine: 312
Franco Matacotta fu l'ultimo grande "amore insolito" (ed "ultimo enorme errore") di Sibilla Aleramo (lei sessantenne e lui ventenne). Dal classicismo delle prime poesie al realismo epico-rivoluzionario di Fisarmonica rossa, dalla simbologia mitico-psicanalitica del romanzo La lepre bianca al populismo e pauperismo tipici del secondo dopoguerra, lo scrittore marchigiano si è mosso col suo canto nostalgico tra fede marxista e speranza cristiana, memoria e realtà, tra dogmatismo ideologico e controrivoluzione. Segnato dall'angoscia, dalla disperazione, dal dolore, quasi condannato da una maledizione antica (quell'oscuro presagio di sangue), Matacotta con passione e ragione ha inseguito per tutta la vita - tra fughe e ritorni, domestici Lari e dolci luoghi natìi - un sogno di purezza e di libertà, crollando poi sotto il peso delle delusioni politiche e schiacciato dai lutti familiari. La sua fragile e tragica esistenza vissuta tra smarrimenti e crisi, paure ancestrali e ribellioni, lotta contro il destino e misteriosi segnali nefasti di follia e di morte, viene qui analizzata attraverso la sua travagliata opera, come poetica espressione di sentimento e di commozione umani.
Curzio Malaparte. L'Opera
Luigi Martellini
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2025
pagine: 1196
Autore tra i più discussi della letteratura italiana del Novecento, Curzio Malaparte (1898-1957) è un letterato di fama mondiale tradotto in tutte le lingue. Pochi scrittori possono vantare l'intelligenza, la sottigliezza surreale, le atmosfere magiche, la perizia, l'eleganza dello stile, la tecnica formale, la complessità, la matrice classica, l'ironia, la preparazione storica e letteraria di un Malaparte, paragonato a Chateaubriand, Proust, Malraux, ad Hemingway, Steinbeck, a Drieu La Rochelle ed altri. Testimone (scomodo al regime) in prima persona di due guerre mondiali e di un'epoca, tra gli anni Venti e Cinquanta, tutta da riscrivere, l'imponente sua opera (spesso sequestrata o messa all'indice dalla Chiesa) viene qui ricostruita per liberarla dalle ormai individuate confusioni interpretative (che nulla hanno a che vedere con l'arte). Tra le illeggibili superficialità nostrane e i ritardi culturali, Malaparte è stato uno dei più acuti interpreti della malattia e della nevrosi di questo vecchio continente (che definiva "marcio") e la sua sincerità letteraria, l'ideale di libertà, il sogno umanitario, la visione cristiana, l'insofferenza al potere (le rivoluzioni trasformate in dittature e le dittature fatte passare per rivoluzioni), il coraggio di parlare, il senso analitico della realtà, sono stati svisati dalla critica che ha emarginato il suo nome, deformato il senso dei contenuti e manipolato le vicende esistenziali. Non è con l'omertà culturale e le etichette politiche che restituiremo quel "capitolo a sé della nostra recente letteratura" di cui parlava Montale, dove Malaparte a fatica era riuscito ad inserirsi "con caratteri tutti suoi". L.M.
La coscienza di Zeno
Italo Svevo
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2010
pagine: 547
Diceva Roland Barthes: "Il critico non può pretendere di tradurre l'opera, e in particolare di chiarirla, giacché nulla è più chiaro dell'opera. Egli può invece generare un certo senso, derivandolo da una forma che è l'opera". Qual è il "senso" della "Coscienza dimeno"? Questa edizione commentata del capolavoro dello scrittore triestino mira ad individuare i problemi linguistici e i rapporti con la psicologia e la psicanalisi; a definire gli aspetti ideologico-sociologici del romanzo; a stabilire i riferimenti col naturalismo e il positivismo, i nessi col darwinismo, con la filosofia tedesca; a collocare l'opera all'interno della narrativa italiana ed europea, a inserirla nell'ambito del decadentismo, a scandagliare i vari paralleli con Freud e con Joyce e Proust, Kafka e Musil, con l'ebraismo, con i modelli Leopardi, Schopenhauer, Nietzsche, con la cultura mitteleuropea e via dicendo, ovvero le sempre nuove sfaccettature che un testo come la "Coscienza", costruito sui limiti del possibile, continua (e continuerà) ancora a rivelare. Zeno, allora, quest'uomo sconosciuto inventato da Schmitz-Svevo, fuori da ogni canone letterario, unico e diverso nell'ambito della letteratura italiana, emerge con tutte le sue psico-patologie della vita quotidiana, tra colpe e innocenza, verità e bugie, nichilismo e fobie, perennemente in crisi, con le sue molteplici visioni e proiezioni, le sue negazioni e gli infiniti contrari.
Curzio Malaparte (1898-1957). Una sofferta scrittura dentro la storia. Atti del seminario (Panzano, ottobre 2007)
Luigi Martellini
Libro
editore: Città Ideale
anno edizione: 2011
pagine: 250
Si tratta degli atti del seminario che si è tenuto a Panzano in Chianti nell`ottobre 2007, a 50 anni dalla morte di Malaparte. Curzio Malaparte fu giornalista, scrittore, regista, soggettista; fu volontario nella Prima Guerra Mondiale poi si alleò col fascismo, con gli Americani, con i comunisti e infine si convertì al Cattolicesimo. Una figura difficilmente inquadrabile, quindi, perché sostanzialmente resta un anarchico a caccia di avventure. Proprio questa inquietudine, questa affermazione continua in tutti i movimenti culturali e politici del suo tempo ne fanno un personaggio unico moderno, troppo a lungo ignorato dagli studi letterari.
La finzione il nulla
Luigi Martellini
Libro
editore: Carabba
anno edizione: 2013
pagine: 80
Luigi Martellini, critico letterario e poeta, vive nelle Marche (Fermo). Già docente all'Ateneo di Urbino, è professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all'Università della Tuscia (Viterbo).
Altri labirinti. Percorsi negli spazi letterari
Luigi Martellini
Libro: Libro in brossura
editore: Sette città
anno edizione: 2015
pagine: 420
La religiosità di Monti, la filosofia di Leopardi, la poesia-chimera del visionario Campana, l'archetipo di Cardarelli, l'importanza di un Tommaseo per Pasolini, il fuoco notturno di Pavese, le specificità letterarie di Calvino, la mortale solitudine di Stuparich, il futurismo di Giuseppe Ungaretti, l'antica rimembranza perduta di Bonaventura Tecchi, il mondo arcaico-mitico di Alvaro, i "vinti" dimenticati di Alianello... accanto ai viaggi di carta di un Montale "fuori di casa", le visioni di Serao, le dimore e i luoghi di morte di Malaparte, il deserto e la sabbia di Ungaretti, l'Italia marina di Pasolini... fino alle briciole (in prosa e in poesia) sul magico surrealismo di Antonio Delfini, il "tarlo" fantasma di Primo Levi, la fragile felicità di Montale, la vuota indifferenza di Sereni, rappresentano lo spazio letterario, nei cui labirinti, tra parti minime e percorsi inaccessibili, si muove colui che legge, perché quello della letteratura è sempre un discorso su un destino che ci riguarda, in quanto "lo scrittore è colui che scrive per poter morire ed è colui che trae il suo potere di scrivere da una relazione anticipata con la morte".
Libellus
Luigi Martellini
Libro: Copertina morbida
editore: Manni
anno edizione: 2018
pagine: 60
"Una poesia, questa di Martellini, che allestisce un teatro - di parole, di versi, di cadenze - in cui tornano a prendere respiro figurazioni corporee del desiderio, lampeggiamenti del già stato, forti presenze affettive. Una dizione piana, essenziale, misurata chiama le cose e i paesaggi a una nuova intimità, a una sorta di confidenza con un tempo che non è incenerito, ma ha ancora vibrazioni e richiami, luci e seduzioni. La memoria in questi versi è, insieme, evocazione e meditazione, sogno e accoglimento di un altrove che è sorgente di malinconia ma anche di grazia. Ed è permanenza aspra e dolce di un enigma: "eppure c'è qualcosa che non muta, nei mutamenti, che si strugge, nella fatalità, chiuso dentro, una parola come una radice". Ritrovare, con la forza evocativa della parola, frammenti e forme di quel che è perduto significa attingere a quella presenza che resiste nel tempo e che la poesia può custodire." (Antonio Prete)

