Libri di Massimo Morasso
American dreams
Massimo Morasso
Libro: Libro in brossura
editore: Interno Poesia Editore
anno edizione: 2019
pagine: 88
"American Dreams" di Massimo Morasso è un libro divertente e appassionato, una lettura ironica e tagliente sullo stato dell’umanità. L’America vista con gli occhi di Marilyn Monroe, Kurt Cobain, Barack Obama, King Kong e altri personaggi esemplari (reali o di fantasia), fanno di questo volume una raccolta in cui il sogno e le tragedie americane sono trattate con la necessaria (e rara, in poesia) dose di ironia, comicità e capacità di riflettere attraverso la satira; come confessa lo stesso autore nella sua nota finale: «nella surrealtà visionaria di questi monologhi in prima persona, ibrido umano-animale od oggetto, per me c’era in gioco qualcosa di più profondo di una mera critica alla “americanizzazione” del mondo. C’era e c’è, piuttosto, o perlomeno vorrei che ci fosse, e che fosse palpabile, il senso preciso di un oltremondo intorno e dentro al mondo. Poiché io ero e sono convinto che il reale sulla terra non sia che dentro al cuore del mondo».
La re-visione della poesia
Massimo Morasso
Libro: Libro in brossura
editore: Industria & Letteratura
anno edizione: 2024
pagine: 234
Più che a un critico letterario Morasso assomiglia a un appassionato sapiente della “cosa” poetica. Esorta di continuo il lettore a capovolgere le idee più consuete – giungendo a proporre, addirittura, il «recupero dell’anagogia come chiave ermeneutica» e a individuare un’ipotetica Legge a pro dei «poeti autentici» – e ci spinge a rileggere la storia recente della poesia (italiana) con uno sguardo aperto all’interrogazione sulla veridicità di vicende visionarie e gerarchie di valore date per assodate.
Il mondo senza Benjamin
Massimo Morasso
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2014
pagine: 365
"Nei libri di Morasso è possibile cogliere in filigrana un pensiero, ordinato entro un vasto, bizzarro campionario di voci e atteggiamenti stilistici, che insegue la realtà fin dentro ai suoi livelli sottili. Questa opera articolatissima, insieme zibaldone e auto-antologia modellata sul principio di costruzione a mosaico, è un libro di meditazione e di memoria in cui convivono testi di diversa natura e provenienza qui per la prima volta raccolti in volume. Nell'ombra, spesso, dell'alto magistero di Walter Benjamin, Morasso assembla materiali saggistici, memorie sue o apocrife, aforismi, note critiche, divertissements, tesi filosofiche più o meno travestite, carteggi, poesie, narrazioni e pseudo-narrazioni, esplorando i meandri del proprio sogno del mondo con l'antimetodo di un flâneur dell'interiorità. Ciò che ne nasce è un libro avventuroso, letteralmente sui generis, una raccolta di testi ad alta densità metaforica e concettuale che non ha quasi nulla del carattere organico, e spesso soporifero, del saggio letterario. Strateghi delle forme ibride, in queste pagine l'autore e il suo alter ego M. presentano i singoli frammenti del loro discorso come se lambissero le ombre riflesse nello specchio di una smisurata, perturbante Wunderkammer immaginale."
Bagattelle. Intorno a un compito di civiltà
Massimo Morasso
Libro
editore: Galata
anno edizione: 2008
pagine: 64
La furia per la parola nella poesia tedesca degli ultimi due secoli
Massimo Morasso
Libro: Libro in brossura
editore: Puntoacapo
anno edizione: 2008
pagine: 96
Essere trasfigurato. Una lettura teologica dell'opera di William Congdon
Massimo Morasso
Libro
editore: Qiqajon
anno edizione: 2012
pagine: 83
una lettura spirituale della pittura di William Congdon. Con 16 tavole a colori. I quadri di Congdon fanno vedere una presenza. Ne esprimono la realtà, e la necessità. Tentare di rappresentare una presenza vivente, e di mostrarla come tale, significa aver fede nella possibilità che il simbolo si incarni, e che le cose spirituali possano essere "chiuse" in immagini essenziali.
L'opera in rosso
Massimo Morasso
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2016
pagine: 104
Anima "dedita al suo fine", giardiniere "in un giardino smisurato", fanciullo heideggerianamente "destinato-a-scrivere", l'io lirico che abita queste pagine sente l'arduo compito che gli è stato affidato: "triturare l'apparenza, sfondare i limiti del senso", rammemorare al lettore l'unità profonda di spirito e vita, presenza e memoria. Ogni oggetto materiale, ai suoi occhi, si fa simbolo, ravviva "lontananze irriducibili", svela patti, alleanze, l'eden che fu prima della storia, e prima di ogni diaspora, "il quid che unisce rocce a scheletri". Al pari di un monaco medievale - evocato nella poesia d'esordio - egli sa di non essere che uno strumento di potenze più alte: sul modello sublime dell'opera dantesca, si fa umile scriba, si limita a trascrivere ciò che gli viene dettato. Non gli sfugge la difficoltà del compito, l'irriducibilità della parola, la forza oscura e contraddittoria dei fatti: eppure non rinuncia alla sua caccia spirituale, a invocare i suoi nomi, i suoi luoghi fatali e privilegiati: "il mio giardino / e un bimbo, un arcipelago / in tempesta, e tutto intorno Genova, / scalena e verticale". Nel catino di un'infanzia ormai remota, nelle letture che lo emozionarono un giorno, era già la radice di ogni dopo: l'aurea isola di Stevenson conteneva ben altre mappe, ben altri tesori. Come già le bellissime prose di "Il mondo senza Benjamin, L'opera in rosso" parla di una vocazione poetica, e del senso profondo di ogni fare poetico. Presentazione di Giancarlo Pontiggia.
La metamorfosi-Lettera al padre
Franz Kafka
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti-Barbera
anno edizione: 2024
pagine: 160
Massimo Morasso rilegge in 10 parole chiave i due capolavori del grande scrittore tedesco (1882-1924) nel centenario della morte: Estraneità, Inadeguatezza, Inettitudine, Disperanza, Emarginazione, Invidia, Gelosia, Crudeltà, Vergogna, Vendetta. Secondo il poeta e filosofo, il sentimento della colpa è quanto accomuna lo scarafaggio-Gregor a Franz-figlio: in una identica messa in scena dell'estraneità e della crudeltà, entrambi vivono una stessa realtà di dipendenza dagli altri, fra parassitismo ed emarginazione. Sconfitto, corroso, non per scelta ma per necessità storica, Kafka nella sua opera racconta cosa resta dell'uomo una volta abolito il legame con il Trascendente e la Tradizione. E ci dice che non resta nulla.
Rilke feat. Michelangelo
Massimo Morasso
Libro: Libro in brossura
editore: CartaCanta
anno edizione: 2017
pagine: 135
Le traduzioni dei sonetti di Michelangelo cui Rilke ha lavorato lungo il decennio (1912-1922) che va dalla stesura delle prime “Elegie duinesi” alla loro conclusione, e alla contemporanea fioritura dei “Sonetti a Orfeo”. Le versioni rilkiane di Michelangelo danno testimonianza, a un vertiginoso livello letterario, dell'in-contro-scontro fra due dei massimi geni creativi della nostra tradizione occidentale, affratellati nell'esercizio di una poesia di pensiero votata alla ricerca dell'assoluto. Un prodigio estetico raddoppiato e portato al lettore italiano da un curatore-lettore d'eccezione, Massimo Morasso, che unisce la sua voce esperta di poeta e saggista a quella di Davide Rondoni, qui in veste di prefatore. Un duplice viaggio d'autore nel cantiere mentale di due poeti di prima grandezza, che ci aiuta a vedere ciò che nel concreto dell'artigianato poetico sia stato - tanto per Rilke quanto per Michelangelo - insieme movente (in senso psicologico) e risultato (in senso estetico e spirituale).
L'amore, il silenzio e la bellezza nella poesia di ogni tempo e paese
Massimo Morasso
Libro: Libro in brossura
editore: AnimaMundi Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 128
Versi che raccontano l’amore, il silenzio e la bellezza sono al centro di un’intensa operazione interpretativa in cui l’autore condensa e distilla l’esserci nel mondo. Partendo dalle citazioni di opere altrui, tutte legate ai tre nuclei tematici ed esistenziali che si palesano in dettaglio e sguardo d’insieme, principio e fine, origine ed eterno, vengono poi sviluppate profonde riflessioni che, come un caleidoscopio, gettano luce su molteplici, e moltiplicate, immagini ideali. Una scrittura cristallina si vivifica in nuove domande poetiche, apparizioni oltre le visioni, ovvero sguardo potenziato che si fa doppio e triplo nell’udito e nel sentire del corpo. Le Sacre Scritture, Dante, Cavalcanti, Yeats, Novalis, Dickinson, Paz, Pound, Shakespeare, Petrarca, Cvetaeva, Saffo, Hölderlin, Rilke e molti altri divengono incipit scelti, linguaggio selezionato che alimenta rinnovati ancestrali discorsi, infinite voci dello stesso Verbo: coniugate dall’autore e, quindi, dalla risvegliata immaginazione del lettore.
Ancora meno
Luigi Cannone
Libro
editore: Puntoacapo
anno edizione: 2021
pagine: 84
"C'è un vasto e mosso spaziare in figure e nuclei tematici in questa nuova raccolta di Luigi Cannone. A volerne accennare fin da subito, i centri nevralgici del libro sono il tempo e il vuoto, l'ombra del nulla e la morte, colti (sentiti) in interrelazione dinamica con i loro antipodi percettivi: lo spaziotempo dell'estasi e il “pieno” – di fiori, di uccelli, di cieli – della natura, la luce materica del mondo e la passione d'amore. [...] Al riparo, per così dire, di una plurisecolare tradizione, Cannone si addentra qui senza alcuna remora intellettuale, e con discreta ingegnosità costruttiva, in una duttile, laocoontica e stilisticamente orientante forma-pensiero, e si permette di riempire i suoi testi di presenze d'impronta lirica smaccata, le rondini «che in tondo girano», l'albero “esasperato” che non muore, il quotidiano che s'incanta dell'anima, la grazia nelle pupille sorprese ecc.". (Dalla Prefazione di Massimo Morasso)
L'obbedienza
Massimo Morasso
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Feeria
anno edizione: 2022
pagine: 84
Chi è veramente libero? Chi si pensa tale e sente di poter decidere in autonomia, vivendo, di fatto, nel continuo dissidio della scelta, oppure chi si riconosce in un compito ed è costretto a confrontarsi, ogni giorno, con l'idea e l'evidenza stessa del limite? Quello che Massimo Morasso costruisce con questo saggio breve è un appassionante viaggio alla ricerca di una possibile risposta all'eterno dilemma tra obbedienza e libertà. Esso prende il via dalla fulminante risposta del dodicenne Gesù di Nazaret a sua madre - «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» - con la quale il Cristo descrive profeticamente la propria esistenza nel segno dell'obbedienza, per poi stabilire un dialogo serrato con la letteratura, l'arte e la poesia. Dalla pittura di Grünewald ai romanzi di Jean Paul e Fëdor Dostoevskij, soprattutto la sua Leggenda del Grande Inquisitore, con un insistito scavo della pagina evangelica del ritrovamento di Gesù al tempio, Morasso si muove con sapienza e singolare abilità tra l'anima e la coscienza, «preso - sono parole sue - dalla domanda sul destino o come nulla o come eternità».