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Libri di Giuseppe Barbieri

Maria Cristina Finucci. HELP

Libro: Libro rilegato

editore: Mondadori Electa

anno edizione: 2021

pagine: 237

«L'emergenza legata al Covid-19 ha segnato quello che probabilmente nel prossimo futuro sarà ricordato come uno spartiacque nel percorso verso la presa di coscienza collettiva sull'importanza della sostenibilità nelle attività umane, creando una convergenza ancora più forte verso obiettivi condivisi ed evidenziando i limiti e i rischi di modelli di sviluppo ormai superati. La crisi ha fatto emergere in modo molto chiaro quanto sia forte l'integrazione tra i Paesi e come ciò che succede in una parte del mondo abbia conseguenze globali. Una vera e propria lezione di sostenibilità planetaria da cui nessuno può più sentirsi esonerato. Il cambiamento che era già in atto non solo non deve arrestarsi, ma può e deve accelerare ulteriormente, per una prosperità economica e sociale e per l'enorme potenziale di investimenti e creazione di posti di lavoro che la transizione verso un modello economico più sostenibile e inclusivo può generare. Nel settore elettrico il percorso per la decarbonizzazione ha già superato il punto di non ritorno: le rinnovabili sono oggi le fonti energetiche più competitive. Il trend è iniziato alcuni anni fa quando eravamo in pochi a crederci, ma oggi la maggior parte delle utility si stanno muovendo verso questa direzione. L'Europa si è data lo sfidante obiettivo di diventare "carbon neutral" entro il 2050 e questo sarà raggiungibile solo attraverso uno sviluppo sempre maggiore delle fonti rinnovabili, la digitalizzazione, l'elettrificazione dei consumi finali e l'utilizzo di soluzioni innovative all'interno di processi industriali, come l'introduzione dell'idrogeno verde, prodotto da elettrolisi dell'acqua alimentata da energia elettrica rinnovabile. La sostenibilità è in grado di orientare positivamente le scelte che riguardano il presente e il futuro, non solo nel settore energetico. L'opera di Maria Cristina Finucci racconta in maniera efficace e di grande impatto il risultato di modelli economici ormai superati, un'emergenza che può essere affrontata solo adottando una visione diversa. Il Garbage Patch State è la rappresentazione di un'emergenza su cui è urgente intervenire, non solo per contenere il problema, ma anche per far sì che, attraverso un nuovo approccio ai materiali e al loro riutilizzo, questo non sia destinato a riproporsi o aggravarsi nel tempo. In questo momento storico di grande consapevolezza nei confronti dell'ambiente, volontà politica, evoluzione tecnologica, attenzione della comunità finanziaria e società civile convergono verso obiettivi di sostenibilità. Il messaggio diffuso attraverso l'arte è un potente mezzo per la presa di coscienza del problema, un passo necessario per accelerare il cambiamento e agire concretamente per il benessere delle società e del pianeta.» (Francesco Starace)
45,00 42,75

I Colli Euganei

Giuseppe Barbieri

Libro: Copertina morbida

editore: Marsilio

anno edizione: 2019

pagine: 135

Originario di Bassano del Grappa, Giuseppe Barbieri (1774-1852), religioso e docente, oratore sacro e poeta, allievo prediletto di Melchiorre Cesarotti, trascorse gran parte della sua vita a Padova e sui Colli Euganei; dal 1819 stabilì la sua residenza a Torreglia, dove le sue spoglie ora riposano nella chiesetta di San Sabino, sul Colle della Mira. Alle alture euganee Barbieri dedicò un poemetto in endecasillabi sciolti, pubblicato per la prima volta nel 1806, che attesta non solo il suo amore verso la "patria d'adozione", ma anche la sua inclinazione per una poesia descrittiva che, secondo il monito oraziano, sappia dilettare e insegnare al contempo. Questa edizione, corredata di un ampio commento, vuole rendere più vicina un'opera, significativa per la cultura del tempo, che contribuì a fare di Barbieri l'incontrastato cantore dei Colli Euganei e che lo rende, oggi, un poeta da riscoprire.
14,00 13,30

Street fighting man. Il '68 dei Rolling Stones

Giuseppe Barbieri

Libro: Libro in brossura

editore: Arcana

anno edizione: 2018

pagine: 288

Alla fine di agosto del 1968 i Rolling Stones pubblicano "Street fighting man"; negli stessi giorni esce il 45 giri "Hey Jude" dei Beatles, che ha come retro "Revolution". "Street fighting man" è una delle canzoni più citate tra le tante pubblicate nel ’68. Nella sua cronistoria scorrono e si sovrappongono vari momenti e differenti contesti: dai figli dei fiori alle manifestazioni di piazza, dalla musica psichedelica all’avvento della musica rock, dalla violenza della polizia durante la convention dei democratici a Chicago a un’autentica offensiva delle istituzioni contro una scena pop-rock inglese decisamente invisa soprattutto a un’aristocrazia conservatrice. E poi ancora, la condanna di Mick Jagger e Keith Richards per possesso di droga, la loro incarcerazione, l’editoriale del «Times» a favore di Jagger, la fascinazione subita dalla New Left inglese nei confronti dei Rolling Stones, recepiti come espressione diretta della ribellione. "Street fighting man" è anche ricordata per la veemente polemica che vide schierarsi in Europa, negli Stati Uniti e nell’Unione Sovietica contrapposte fazioni che condannavano l’ambigua posizione di Lennon sul “movimento” ed esaltavano "Street fighting man". Dissidi personali e musicali all’interno della band, vessazioni continue da parte della polizia, tentativi di alcune fazioni politiche di conquistare l’attenzione di Jagger, nonché l’interesse di Jean-Luc Godard e Mario Schifano hanno infine iscritto il brano nella Storia e nella storia del gruppo.
22,00 20,90

Tangenziale. Architetture tra città e campagna
6,20

Come scrivere un tema. Per le Scuole superiori

Come scrivere un tema. Per le Scuole superiori

Giuseppe Barbieri

Libro

editore: Petrini

anno edizione: 1991

pagine: 160

7,85

La ciliegia di Marostica IGP

La ciliegia di Marostica IGP

Giuseppe Barbieri

Libro

editore: Terra Ferma Edizioni

anno edizione: 2002

pagine: 48

5,50

Uzbekistan: l'avanguardia nel deserto

Libro: Libro rilegato

editore: Electa

anno edizione: 2024

pagine: 264

Due sedi, un progetto unitario, un catalogo unico. Attraverso i due appuntamenti "La luce e il colore" (Firenze, Palazzo Pitti, Andito degli Angiolini, 16 aprile - 30 giugno 2024) e "La forma e il simbolo" (Venezia, Ca' Foscari Esposizioni, 17 aprile - 29 settembre 2024), promossi e sostenuti dalla Fondazione per lo Sviluppo dell'Arte e della Cultura dell'Uzbekistan (ACDF), per la prima volta in Europa si presenta l'affascinante sviluppo della pittura in Uzbekistan dalla fine del XIX secolo, quando si avvia in Centro-Asia un'esperienza di pittura da cavalletto, a dopo la metà degli anni '30, il momento che segna l'avvento dei dettami del Realismo Socialista. In poco più di vent'anni si compie una straordinaria e feconda interazione tra le tendenze artistiche più aggiornate dell'avanguardia europea, filtrate dal milieu artistico e culturale russo, con la cultura artistica islamica, che da secoli dominava l'Asia centrale, e con la lunga tradizione uzbeka dell'ornamentalismo, che connotava l'arte, l'architettura e le arti applicate di quelle terre. Dopo la Rivoluzione d'Ottobre il Commissariato del Popolo per l'istruzione invia in Uzbekistan una cinquantina di opere dell'Avanguardia storica; dalla fine degli anni '50 Igor' Savickij raccoglierà a Nukus una enorme quantità di reperti archeologici, manufatti di artigianato e arte popolare, opere e fogli di grafica di artisti uzbeki e sovietici, dando vita alle straordinarie raccolte del museo che oggi porta il suo nome. L'esito di questa commistione sono le straordinarie raccolte dei musei di Stato uzbeki di Nukus e Tashkent, di cui viene presentata un'accurata selezione, esposta e pubblicata per la prima volta in Europa. Il catalogo, curato da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, professori dell'Università Ca' Foscari di Venezia e direttori del Centro Studi sull'Arte Russa, affronta, attraverso una serie di saggi, la contestualizzazione storica e culturale di questa fittissima fase, illustrandola con le 175 opere in mostra.
48,00 45,60

Grisha Bruskin. Icone sovietiche. Catalogo della mostra (Vicenza, 18 ottobre 2017-15 aprile 2018)

Grisha Bruskin. Icone sovietiche. Catalogo della mostra (Vicenza, 18 ottobre 2017-15 aprile 2018)

Giuseppe Barbieri, Silvia Burini

Libro: Copertina morbida

editore: Antiga Edizioni

anno edizione: 2017

pagine: 144

Celebrando in modo del tutto originale il primo centenario della Rivoluzione d'Ottobre, la mostra ha come protagonista il dittico di Grisha Bruskin (1945) intitolato Fundamental'nyj Leksikon (Lessico Fondamentale, 1985-1990), opera del grande artista contemporaneo russo esposta per la prima volta in Italia. Affiancano le due tele una significativa selezione di disegni preparatori, nonché due sequenze di piccole sculture, in porcellana e bronzo, una sorta di maquette ex post, che rappresentano in forma tridimensionale le figure dipinte. La presenza di due icone-menologio appartenenti alla raccolta di icone russe di Intesa Sanpaolo, conservata presso le Gallerie d'Italia - Palazzo Leoni Montanari, museo della Banca a Vicenza, permette di approfondire un aspetto del processo creativo di Bruskin, evidenziando tra i santi cristiani e gli eroi sovietici profonde connessioni, formali e concettuali.
25,00

Uzbekistan: Avant-garde in the desert

Libro: Libro rilegato

editore: Electa

anno edizione: 2024

pagine: 264

Due sedi, un progetto unitario, un catalogo unico. Attraverso i due appuntamenti "La luce e il colore" (Firenze, Palazzo Pitti, Andito degli Angiolini, 16 aprile - 30 giugno 2024) e "La forma e il simbolo" (Venezia, Ca' Foscari Esposizioni, 17 aprile - 29 settembre 2024), promossi e sostenuti dalla Fondazione per lo Sviluppo dell'Arte e della Cultura dell'Uzbekistan (ACDF), per la prima volta in Europa si presenta l'affascinante sviluppo della pittura in Uzbekistan dalla fine del XIX secolo, quando si avvia in Centro-Asia un'esperienza di pittura da cavalletto, a dopo la metà degli anni '30, il momento che segna l'avvento dei dettami del Realismo Socialista. In poco più di vent'anni si compie una straordinaria e feconda interazione tra le tendenze artistiche più aggiornate dell'avanguardia europea, filtrate dal milieu artistico e culturale russo, con la cultura artistica islamica, che da secoli dominava l'Asia centrale, e con la lunga tradizione uzbeka dell'ornamentalismo, che connotava l'arte, l'architettura e le arti applicate di quelle terre. Dopo la Rivoluzione d'Ottobre il Commissariato del Popolo per l'istruzione invia in Uzbekistan una cinquantina di opere dell'Avanguardia storica; dalla fine degli anni '50 Igor' Savickij raccoglierà a Nukus una enorme quantità di reperti archeologici, manufatti di artigianato e arte popolare, opere e fogli di grafica di artisti uzbeki e sovietici, dando vita alle straordinarie raccolte del museo che oggi porta il suo nome. L'esito di questa commistione sono le straordinarie raccolte dei musei di stato uzbeki di Nukus e Tashkent, di cui viene presentata un'accurata selezione, esposta e pubblicata per la prima volta in Europa. Il catalogo, curato da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, professori dell'Università Ca' Foscari di Venezia e direttori del Centro Studi sull'Arte Russa, affronta, attraverso una serie di saggi, la contestualizzazione storica e culturale di questa fittissima fase, illustrandola con le 175 opere in mostra. Edizione inglese. Traduzioni di Irene Inserra, Marcella Mancini, Barbara Venturi per Scriptum, Roma.
48,00 45,60

Lena Herzog

Silvia Burini, Giuseppe Barbieri

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2024

pagine: 240

Questa prima monografia completa sull'opera di Lena Herzog è una panoramica esaustiva di tre decenni di attività, puntualmente descritta nei saggi di Silvia Burini e Giuseppe Barbieri dell'Università Ca' Foscari di Venezia. Lo sguardo impavido e coinvolgente di Lena Herzog supera confini e abissi tra diversi livelli di vita, tempo e memoria. Il suo lavoro indaga il mistero universale dell'essere umano, dalle Wunderkammer (le camere delle meraviglie e delle curiosità del XVIII e XIX secolo) alle formazioni rocciose scavate in cima ai tepui in Amazzonia, dai profondi rituali dell'Occidente al vuoto delle terre senza nome dell'Estremo Oriente. I vari portfolio, qui disposti trasversalmente, forniscono un'affascinante cartografia del nostro tempo e della nostra storia. Attraverso una sperimentazione innovativa, Lena Herzog fonde le pratiche incisorie del Rinascimento, le prime tecniche di sviluppo e stampa di immagini fotografiche e le più avanzate tecnologie di realtà virtuale e immersiva. Nei suoi ultimi progetti affronta e denuncia l'estinzione di migliaia di lingue e preannuncia il possibile e definitivo collasso del pianeta. Sono immagini tra ombra e luce che, come in Goya, inseguono la verità delle cose, dei gesti e dei volti, e in cui ritroviamo gli echi dei suoi fantasmi infantili ai piedi degli Urali.
50,00 47,50

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