Libri di Marta Nezzo
Gio Ponti. Arredi vivi. Il restauro
Libro: Libro rilegato
editore: Padova University Press
anno edizione: 2025
Il libro racconta il restauro degli arredi progettati da Gio Ponti per la sede del rettorato dell’Università di Padova a partire dal 1934. L’architetto curò gli ambienti in ogni dettaglio, con meticolosa attenzione e raffinata eleganza. I mobili, ancora oggi in uso, sono i capolavori meglio conservati tra le numerose opere realizzate dall’architetto e designer milanese in tutto il mondo. Il restauro filologico ha tenuto conto di disegni, schizzi, capitolati conservati nell’Archivio storico dell’Ateneo e recuperato il gusto giocoso del colore esteso a tutto il mobilio, alle porte e alle loro maniglie, alle pareti dipinte, ai pavimenti. La complessità dell’intervento per riflessione critica, metodologia, diversità di oggetti si pone come modello per un recupero di opere del Novecento anche in altri contesti.
Fascismo. Resistenza. Libertà. Verona 1943-1945. Catalogo della mostra (Verona, 14 marzo-27 luglio 2025)
Andrea Martini, Federico Melotto, Marta Nezzo, Francesca Rossi
Libro: Libro in brossura
editore: Electa
anno edizione: 2025
pagine: 400
Il volume accompagna la mostra allestita a Verona, presso il Museo di Castelvecchio, dal 14 marzo al 27 luglio 2025, in occasione degli ottanta anni dalla Liberazione dal Nazifascismo. 1943-1945: l'Italia, preda dei raid aerei, vive la guerra civile e l'occupazione. A Verona il fascismo rinasce, stavolta repubblicano. Mentre i "traditori" di Mussolini vengono condannati a morte, poli direttivi e carceri proliferano, si organizzano convogli di deportazione, si tortura. Come si è giunti a tanto? Come ne usciranno la città e l'intero Paese? Immagini e parole restituiscono quel dramma, fino all'alba della libertà.
La sala dei Quaranta
Marta Nezzo, Francesco Piovan
Libro: Copertina morbida
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2022
pagine: 160
In origine soltanto un ambiente di passaggio dalla loggia superiore del Cortile antico all'Aula Magna, la Sala dei Quaranta prese l'aspetto e il nome attuali nel 1942, quando tre delle sue pareti furono ricoperte con quaranta tele, opera di Gian Giacomo Dal Forno, raffiguranti altrettanti illustri scolari stranieri dell'Università padovana. Voluta da Carlo Anti, in sintonia con Gio Ponti, nell'ambito del grandioso progetto di riqualificazione e "nobilitazione" del palazzo del Bo, la Sala intendeva celebrare insieme - come mostra l'epigrafe di Concetto Marchesi sopra la porta d'ingresso - la durativa vocazione internazionale dell'Ateneo, nonché, secondo lo spirito del tempo, la funzione "civilizzatrice" della "romanità".
Arti e architettura. L'università nella città. Patavina Libertas
Jacopo Bonetto, Marta Nezzo, Giovanna Valenzano
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 256
Nel 1222, per la prima volta, è ricordata l'attività di professori e studenti nella città di Padova. All'inizio non esisteva un'organizzazione rigida e le lezioni avvenivano in spazi messi a disposizione da enti religiosi o dagli stessi maestri, nel cuore della città medievale. A metà del XVI secolo iniziò la costruzione del Bo, nell'area nevralgica della Patavium romana, inglobando strutture preesistenti, per offrire una sede monumentale in grado di rappresentare il ruolo attribuito allo Studium dallo Stato veneziano. I capolavori della stagione cinquecentesca - dal Teatro anatomico all'Orto botanico - riflettono nelle forme il pensiero di intellettuali, umanisti e scienziati. Un tratto specifico della vita intellettuale del tempo consiste nella convivenza tra la prestigiosa tradizione di studi filosofici dell'Università e figure di letterati dell'autorevolezza di Pietro Bembo, che sceglie la città per la stesura delle Prose della volgar lingua, testo fondativo della lingua italiana. Tale connubio rende Padova un polo di attrazione per filosofi e letterati provenienti da varie parti d'Italia e d'Europa che si incontrano nelle accademie, come pure in alcuni importanti palazzi privati, sedi di prestigiose collezioni.
Dire l'arte. Percorsi critici dall'antichità al primo Novecento
Marta Nezzo, Giuliana Tomasella
Libro: Copertina morbida
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2020
pagine: 592
La creazione artistica europea ha lasciato dietro di sé la traccia leggibile di filosofie, teorie, valutazioni e storie che hanno accompagnato e talora sorretto la produzione nel tempo. Sono le "parole dell'arte", un sedimento secolare di quei pensieri che, senza poter sostituire il linguaggio visivo, lo hanno tuttavia affiancato nello sviluppo storico. Testimonianze dalle quali non si può prescindere quando si affrontano lo studio e la didattica della storia dell'arte. Il volume mira a offrire un panorama d'insieme delle fonti e della metodologia della storia dell'arte, dall'Antichità al primo Novecento, e si pone come innovativo strumento per avvicinare criticamente i testi e abituare a un confronto diretto con i diversi modi di "dire l'arte": dalle opere filosofiche a quelle enciclopediche, dai trattati alle biografie, dalla produzione poetica alla corrispondenza privata.
Arte come memoria. Il patrimonio artistico veneto e la Grande Guerra
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2017
pagine: 272
Il principio della Grande Guerra è indelebilmente segnato dalle distruzioni inferte, nel 1914, al centro storico di Lovanio e alla cattedrale di Reims, triste emblema della fragilità del tessuto monumentale europeo. Un destino tragico che toccherà anche all’Italia, intervenuta nel conflitto nel maggio 1915. Ripercorrere gli eventi che travolsero il patrimonio artistico nazionale significa entrare nella storia dei territori attraversati dagli scontri, ma anche nell’immenso lavoro di conservazione messo in atto per arginare i danni. Il volume racconta quelle vicende per mezzo di fotografie provenienti dai più importanti archivi italiani. Nella sequenza delle immagini sfilano i provvedimenti di difesa, le rimozioni, le devastazioni, a permanente e disvelante memoria di ciò che la guerra è: il lato oscuro dell’umana natura, in perpetua lotta con l’eguale e contrario slancio verso la creatività. Dunque gli “scatti” qui raccolti, non sono solo documenti, ma soprattutto monumenti, spunti creativi dentro stanze di morte: intima memoria della discrasia che talora ci sovverte e talaltra ci sospinge "per aspera ad astra".
Ugo Ojetti critica, azione, ideologia. Dalle Biennali d’arte antica al Premio Cremona
Marta Nezzo
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2017
pagine: 270
Ugo Ojetti (Roma 1871 - Firenze 1946) fu collezionista e opinionista sagace, ma fu, soprattutto, un raffinato censore del sistema delle arti italiano e, ancor più, un manager delle esposizioni, sorta di curatore ante litteram, teso fra passione antiquaria e ricerca di nuove qualità espressive, possibilmente connotate da un alto potenziale identitario ed economico. L’amore per i canoni visivi del nostro passato – avvertiti come necessaria consolazione al presente – lo spinse a promuoverne largamente il recupero, in una perenne ricerca di alleanze intellettuali, politiche e finanziarie. Opzione rischiosa, che lo portò – fra vittorie e delusioni – a incrociare i nodi più oscuri della programmazione culturale fascista. Questo volume indaga l’intensità del personaggio sotto il segno del fare. Segue il filo rosso della sua esperienza, affiancando scritti pubblici e carte private, così da individuare non soltanto il legame ch’egli seppe attivare fra indirizzo critico e attività organizzativa, ma anche la sua appassionata battaglia per avvicinare “la bellezza” a un pubblico esteso.