Libri di Vincenzo Scotti
Vademecum per il futuro. Miglioramento, cambiamento, formazione
Adriano De Maio
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2018
pagine: 140
Miglioramento, cambiamento e formazione sono i tre aspetti, interrelati tra loro, che, in larga parte, determinano e influenzano la vita di una persona così come di una istituzione. Il sentimento, la speranza e la volontà di migliorare una data condizione sono opportuni in quasi tutte le circostanze e i contesti: da un ente pubblico o privato ad una qualsiasi attività. Accanto al desiderio di miglioramento nasce la necessità di dare risposta a cosa vada cambiato e come, per ottenere, concretamente, il miglioramento auspicato. Lo stimolo al miglioramento e al cambiamento sono condizionati, se non addirittura determinati, dal comportamento, dalla cultura e dai valori di coloro che aspirano ad essi. Tali principi etici, tuttavia, sono profondamente dipendenti dall'educazione e dalla formazione che ciascuno ha ricevuto sin dalla nascita. Questo "Vademecum per il futuro" si presenta come valido strumento per quanti ricoprono ruoli di gestione nelle istituzioni pubbliche e private. L'Autore, infatti, basandosi sulle proprie molteplici esperienze professionali, analizza il processo di decisione riguardante problemi che devono essere indagati, affrontati e risolti - attraverso la "formazione" e il "cambiamento" - per giungere al "miglioramento" cui si aspira, quale presupposto della crescita e del benessere sociale.
Globalization, inclusion and sustainability in a global century. G7 International Forum (Rome, May 8th-9th, 2017)
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2018
pagine: 222
Fare sviluppo. Welfare e politiche del lavoro per far crescere l’economia
Romano Benini
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2019
pagine: 186
Far funzionare il mercato del lavoro è un presupposto affinché il sistema italiano possa riprendere a creare posti di lavoro. Per questo motivo è necessario rimettere al centro il tema delle infrastrutture umane e tecnologiche e delle politiche attive, che vedono l’Italia in forte ritardo rispetto alla media europea. In questo modo diventa possibile definire interventi in grado di collegare le misure sociali, gli interventi per la formazione e gli strumenti per la promozione dello sviluppo e del lavoro. Servono quindi riforme e politiche in grado di fare sistema, tenendo conto della necessaria valorizzazione dell’economia locale e della governance tra Stato e regioni, rimettendo l’investimento sulla persona al centro delle politiche per lo sviluppo e limitando il rischio di nuove forme di assistenzialismo. Il testo nasce da un confronto con i principali interlocutori e attori del mercato del lavoro italiano e costituisce, al tempo stesso, un approfondimento per una nuova stagione di politiche del lavoro e una proposta da sottoporre ai decisori dell’economia e della politica. Prefazione di Vincenzo Scotti Saggio in appendice di Sebastiano Fadda.
Le origini dello stato sociale in Italia. La normativa in materia dal 1920 al 1940
Giuseppe Buscema, Beniamino Scarfone
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2019
pagine: 238
Quando è nato lo Stato sociale in Italia? Difficile stabilirlo con esattezza considerato che per esso si intende il coacervo di disposizioni normative mirate alla creazione di garanzie e protezioni per i lavoratori. Con questa opera pensata e realizzata da consulenti del lavoro, appassionati ed esperti della materia, si è inteso raccogliere ed esporre con sistematicità tutte le norme che si sono accavallate nel tempo e che trovano nel periodo che va dal 1920 al 1940 una fase di particolare incisività e resilienza, tanto da esplicare la propria efficacia tutt’oggi. Dalla Carta del Lavoro, vero manifesto politico sul lavoro e fonte di ogni intervento legislativo del periodo, ai diritti sociali e del lavoro senza tralasciare l’organizzazione dello stato corporativo, i rapporti di lavoro e la legislazione sociale. Questo il sentiero che il lettore percorre in un excursus, dove si coglie l’azione riformatrice volta ad un sostanziale riconoscimento sociale e morale del lavoro. Ponendo sullo stesso piano il lavoro intellettuale e quello manuale e riavvicinando le classi dei produttori, fonde gli opposti interessi nell’unico e supremo interesse della nazione. La presente analisi ripercorre gli interventi dell’epoca in materia di lavoro, offrendo al lettore qualche riferimento ed approfondimento in più su istituti che hanno segnato una conquista di molti diritti in materia di lavoro e legislazione sociale ma che, probabilmente, passano in secondo piano a causa del periodo storico in cui sono nati. Prefazione di Vincenzo Scotti.
L'affidamento bancario. Tecniche di analisi e di valutazione del rischio
Raffaele Galano
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2020
pagine: 164
I criteri sottostanti alla valutazione del merito di credito nelle operazioni di affidamento bancario, assumono oggi una rilevanza particolare in considerazione dell’elevato livello delle posizioni incagliate o in sofferenza che oggi minano la stessa sopravvivenza della banca. Il libro che si propone riflette le esperienze maturate dall’autore oltre che in ambito universitario, nella lunga attività di formazione e di consulenza presso importanti istituti bancari in Italia e all’estero, con particolare riferimento alla valutazione del rischio nelle operazioni di affidamento bancario. L’obiettivo è quello di offrire agli addetti dell’area crediti delle banche, uno strumento capace di guidarli nelle decisioni di affidamento bancario attraverso un percorso di analisi che vede in successione l’approfondimento delle varie grandezze economiche e finanziarie alla base del processo decisionale, quindi all’analisi dei fattori sottostanti al buon esito dell’operazione bancaria, soffermandosi sulle componenti economiche patrimoniali e finanziarie.
La democrazia divenuta problema. Città, cittadini e governo nelle pratiche del nostro tempo
Alessandro Corbino
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2020
pagine: 112
L'autore invita ad interrogarsi sulle ragioni per le quali gli assetti politici liberal-democratici, benché considerati ancora un approdo indiscutibile del pensiero occidentale, siano oggi in difficoltà. La riflessione si sviluppa (con il sostegno degli autorevoli contributi che la introducono e la commentano) attorno a tre questioni ritenute cruciali. La prima è il ruolo che i singoli (per effetto dei cambiamenti intervenuti nella informazione e nella comunicazione) hanno cominciato a potere esprimere in materia di orientamento e giudizio dell'azione politica. La "città" (presupposto ideologico primo della democrazia) torna a reclamare quel ruolo attivo e partecipativo che gli assetti contemporanei non assicurano. La seconda questione investe la cultura "giuridica" (che della "cittadina" costituisce la trama portante). Per effetto di una complessa serie di ragioni (maturate nel corso di cinquant'anni) essa si è profondamente trasformata da "critica" in "adesiva" (verso gli orientamenti "politici" dominanti: legislativi e giurisdizionali). Con conseguenti effetti ("formazione" degli attori) su "normazione" (divenuta iper-prescrittiva) e "gestione" (divenuta "passivamente" dipendente). La terza questione investe l'articolazione costituzionale che - negli assetti vigenti in Italia - ricevono le funzioni di governo (con particolare riguardo a quella giudiziaria), il cui equilibrio, affidato nel disegno all'autocontrollo dei protagonisti, si è sfaldato nella fattuale pratica dell'ultimo trentennio. Prefazione di Salvatore Carrubba. Introduzione di Vincenzo Scotti. Postfazione di Mario Barcellona.
L'invenzione dell'economia pubblica italiana. La capacità di immaginare il futuro per economia e società, da Camaldoli alla Costituzione, allo schema Vanoni, ai patti di Roma
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2025
pagine: 402
Riaffermare il ruolo centrale dell’uomo, della società e delle istituzioni per promuovere, orientare e correggere lo sviluppo economico, il benessere e la dignità della persona. Su questo pensiero si è sviluppato il dialogo, promosso da Vincenzo Scotti, nel corso della giornata di studi svoltasi alla Link Campus University di Roma, il 20 settembre 2013, per celebrare il 70esimo di Camaldoli. Fra il 18 e il 24 luglio 1943 un gruppo di cattolici si riuniva nel monastero benedettino di Camaldoli per aggiornare il Codice di Malines e per “rispondere all’invito pontificio rivolto agli studiosi di interessarsi con spirito di comprensione cristiana ai problemi sociali ed economici”. Una elaborazione e un confronto tra i cittadini della lunga attesa,dalla presa del potere del fascismo, nell’ottobre del 1922, alla sua caduta proprio nella notte del 25 luglio 1943. L’attesa della libertà che veniva vissuta nella preparazione della ricostruzione materiale dalle rovine della guerra e delle risposte alle sfide della scrittura della Costituzione della nuova società e delle nuove istituzioni. Sempre nel 1943, a Milano, a casa Falck, De Gasperi fondava la Democrazia Cristiana.
Dizionario critico della democrazia antica e moderna
Patricio Emilio Marcos
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2019
pagine: 1437
Il "Dizionario critico della democrazia antica e moderna" è costituito da due volumi che ripercorrono la storia della democrazia e ne analizzano ciascun aspetto, passando in rassegna e mettendo a confronto questioni rilevanti, nonché quanto di più interessante è stato scritto sull'argomento. Un'opera che certamente suscita interesse presso gli accademici, con particolare riferimento a quanti si occupano di filosofia politica, di storia, di diritto, di sociologia, ma anche ai politici e ai lettori colti, in tutto il mondo. Le voci, disposte in ordine alfabetico, contengono elementi teorici e ideologici inerenti tutti gli argomenti relativi ai regimi democratici del mondo - contesto, origini, leggi, istituzioni chiave, cicli - spiegandone la diversità a seconda dei vari tipi di democrazia. L'opera definisce la democrazia in base alla classe sociale che prende e controlla il potere e ne descrive l'organizzazione istituzionale relativa. Compara anche i principi, le leggi e le istituzioni di altri regimi, in modo particolare delle forme di governo dei pochi (oligarchie), ma anche delle monarchie e delle tirannie. Esamina la Ragion di Stato che conduce alla creazione, alla conservazione e alla distruzione delle democrazie; le fonti interne ed esterne che ne minacciano i vari tipi e ciò che porta alla corruzione dei regimi popolari e alle rivoluzioni. Per tale ragione, lo studio analizza i rapporti fra chi comanda e chi obbedisce, uomini e donne, vecchi e giovani, insegnanti e studenti, liberi cittadini, schiavi e animali domestici, rapporti derivanti dagli effetti della libertà e dell'eguaglianza democratica sulla vita pubblica e privata. Tale catalogo di aspetti etici della vita democratica viene poi paragonato con quelli dei ricchi, della classe media e dei tiranni. Il Dizionario, inoltre, espone anche le dottrine, i dogmi, le leggi e le istituzioni della democrazia contemporanea, analizzate dai più famosi e brillanti esperti. Prefazione di Vincenzo Scotti. Postfazione di Giorgio Nardone.
Pax mafiosa o guerra? A venti anni dalle stragi di Palermo
Vincenzo Scotti
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2012
pagine: 381
Fin dall'Unificazione le strategie dello Stato Italiano per combattere la mafia hanno oscillato tra il "convivere" e la messa in campo di "azioni di guerra", mirate a combattere Cosa Nostra e a estirpare la cultura mafiosa diffusa in vaste aree del Mezzogiorno d'Italia. Al di là delle due condizioni estreme, si è determinata, spesso, una zona grigia nella quale si esprimeva l'intensità dello "scambio" tra mafia, società e politica. Oggi si parla sempre più insistentemente della possibilità che, agli inizi degli anni novanta e nel pieno di una "guerra" contro la mafia, vi sarebbero stati tentativi di una vera e propria "trattativa" tra rappresentanti dello Stato e la mafia. E il tema dei rapporti tra Stato e mafia è diventato, alla luce delle inchieste della Magistratura, di nuova stringente attualità. Con il suo libro, Vincenzo Scotti, che è stato uno dei protagonisti della politica italiana nella stagione segnata dalle stragi di mafia, cerca di far comprendere quello che ha conosciuto e ha fatto nell'esercizio delle proprie responsabilità, interpretando, in modo rigoroso, i fatti accaduti attraverso documenti, analisi e valutazioni riferite a quel preciso periodo storico. Si confrontano, oggi, due possibili letture: quella giudiziaria e quella storico-politica. Il libro di Vincenzo Scotti, lasciando alle indagini dei giudici la responsabilità della prima, affronta la lettura storico-politica e il conseguente giudizio sul comportamento delle Istituzioni e della politica.
Pax mafiosa or war? Twenty years after the Palermo massacres
Vincenzo Scotti
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2015
pagine: 323
Fin dall'Unificazione le strategie dello Stato Italiano per combattere la mafia hanno oscillato tra il "convivere" e la messa in campo di "azioni di guerra", mirate a combattere Cosa Nostra e a estirpare la cultura mafiosa diffusa in vaste aree del Mezzogiorno d'Italia. Al di là delle due condizioni estreme, si è determinata, spesso, una zona grigia nella quale si esprimeva l'intensità dello "scambio" tra mafia, società e politica. Oggi si parla sempre più insistentemente della possibilità che, agli inizi degli anni novanta e nel pieno di una "guerra" contro la mafia, vi sarebbero stati tentativi di una vera e propria "trattativa" tra rappresentanti dello Stato e la mafia. E il tema dei rapporti tra Stato e mafia è diventato, alla luce delle inchieste della Magistratura, di nuova stringente attualità. Con il suo libro, Vincenzo Scotti, che è stato uno dei protagonisti della politica italiana nella stagione segnata dalle stragi di mafia, cerca di far comprendere quello che ha conosciuto e ha fatto nell'esercizio delle proprie responsabilità, interpretando, in modo rigoroso, i fatti accaduti attraverso documenti, analisi e valutazioni riferite a quel preciso periodo storico. Si confrontano, oggi, due possibili letture: quella giudiziaria e quella storico-politica. Il libro di Vincenzo Scotti, lasciando alle indagini dei giudici la responsabilità della prima, affronta la lettura storico-politica e il conseguente giudizio sul comportamento delle Istituzioni e della politica.
Non fu un miracolo: l'Italia e il Meridionalismo negli anni di Giulio Pastore e Gabriele Pescatore. Testimonianze e riflessioni
Vincenzo Scotti, Sergio Zoppi
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2017
pagine: 214
Tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni settanta, quando in tutto il mondo spirava vento di cambiamento, anche l'Italia visse una stagione di grande crescita economica, di profonde trasformazioni sociali e dei costumi, di importanti fervori culturali, di incisivi fermenti religiosi. L'Italia stava entrando nella modernità, nella laicità, nel sogno italiano. Di questa crescita convulsa ma anche ricca di contraddizioni, dove convivevano millenarie tradizioni e antichi costumi accanto alle spinte verso la modernità, ebbe parte significativa il Mezzogiorno d'Italia che visse la sua stagione migliore dall'unità politica del Paese. l'Italia intera e il suo Mezzogiorno progredivano virtuosamente. Si parlò di "miracolo italiano". Ma fu veramente un miracolo? Vincenzo Scotti e Sergio Zoppi - giovani ma fattivi testimoni di quegli anni, - in una serrata e appassionata conversazione - cercano di rispondere a questa domanda dando voce a due personalità dell'epoca: Giulio Pastore e Gabriele Pescatore, protagonisti di una stagione democratica partecipata, intensamente vissuta, decisamente innovativa, timonieri di avanzate politiche e azioni per il Mezzogiorno. Per la prima volta vengono rivelati fatti ed episodi di rilievo che illuminano il passato e riverberano la loro luce sui nostri giorni. Non solo un debito pagato dai due collaboratori di Pastore e di Pescatore: anche riflessioni e indicazioni da non trascurare per imprimere una svolta al presente. Perché quel miracolo, in realtà, fu il frutto di un grande lavoro progettuale di filosofi ed economisti - quasi tutti esponenti del nuovo meridionalismo - di valenti tecnici ed abili esperti, di politici appassionati che - tutti insieme - furono in grado di proporre agli italiani un sogno per cui valeva la pena spendersi. Un sogno che portò, l'Italia, a divenire la quinta potenza economica mondiale; i giovani, a sperimentare una società alle soglie della piena occupazione; il Mezzogiorno, a vivere una stagione che, finalmente, stava segnando una svolta nella sua crescita che, superando anche quella del Nord, contribuì allo sviluppo generale del Paese. Ma poi? Un imprevedibile smarrimento e un lento declino fino ai nostri giorni: la questione meridionale non era più al centro della agenda politica del Paese.
Dizionario critico della democrazia antica e moderna. Volume Vol. 2
Patricio Emilio Marcos
Libro: Libro in brossura
editore: Eurilink University Press
anno edizione: 2019
pagine: 696
Il Dizionario della democrazia è costituito da due volumi, per un totale di oltre 1.600 pagine che ripercorrono la storia della democrazia e ne analizzano ciascun aspetto, passando in rassegna e mettendo a confronto importanti questioni, nonché quanto di più importante è stato scritto sull'argomento. I due volumi contengono 192 voci selezionate dalle opere di: Socrate (470-399 a.C.), Platone (428-348 a.C.), Aristotele (384-322 a. C.) e Alexis De Tocqueville (1805-1859). Ciascuna voce include i commenti di autori della democrazia liberale, che costituisce il modello moderno: americani quali Washington, Jefferson e Hamilton; inglesi quali Hobbes, Burke e Locke; italiani quali Machiavelli e Guicciardini; francesi quali Bodin, Montesquieu e Constant, e molti altri. Delle voci, 11 appartengono a Socrate, 32 ad Aristotele, 54 ad Alexis De Tocqueville e 95 a Platone. Si tratta di un'opera che potrà essere interessare tutte le scuole, le librerie e gli accademici nei settori della filosofia politica, della storia, del diritto, della sociologia, ma anche i politici e il pubblico in generale, in tutto il mondo.