Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Libri di Paolo Pozzato

L'insegnamento della storia. Strumento per la formazione dei cittadini

Fabio Bertini, Lisa Bregantin, Paolo Gaspari, Paolo Pozzato, Giuseppe Ricuperati

Libro: Copertina morbida

editore: Gaspari

anno edizione: 2019

pagine: 111

Prefazione di Maria D'Arconte.
12,00 11,40

Oltre Caporetto. La memoria in cammino. Voci dai due fronti

Mario Isnenghi, Paolo Pozzato

Libro: Copertina morbida

editore: Marsilio

anno edizione: 2018

pagine: 489

Mai come per Caporetto un evento è stato frutto e innesco di un discorso fondativo dell'immaginario di e su un popolo, prima ancora che le analisi storiche si moltiplicassero assieme agli anniversari. Partendo dal volume che scrisse in occasione del cinquantesimo - "I vinti di Caporetto" -, Mario Isnenghi arricchisce la sua lettura e ripercorre la genesi delle diverse interpretazioni in un corposo saggio introduttivo che tira le fila di mezzo secolo di studi e del confronto con nuove fonti. Uno straordinario coro di voci restituisce la fluida essenza di Caporetto: accanto alle testimonianze degli italiani che l'hanno raccontata dando la parola al popolo, estraendo dal tumulto figure e frasi emblematiche, la seconda parte del libro si affida allo storico militare Paolo Pozzato per dare conto del punto di vista dei vincitori, con testi d'epoca di parte austro-ungarico-tedesca, anche inediti. Se cinquant'anni fa, proiettati sulla scena socialista e influenzati dallo spirito del Sessantotto, ci si chiedeva se Caporetto fosse stata una crisi di comando o il sintomo del crollo di un assetto sociale, oggi sono altri gli interrogativi che si impongono: per quali vie una sconfitta militare si è trasformata in un tratto autobiografico permanente? La risposta ha a che fare ancora oggi con l'esistenza stessa di un'identità comune, la possibilità di un agire collettivo, il nostro sentirci Nazione.
19,50 18,53

Le fughe impossibili. L'evasione degli italiani da Komárom (1917-1918)

Paolo Pozzato

Libro: Libro in brossura

editore: Gaspari

anno edizione: 2024

pagine: 112

La fortezza di Komárom sul Danubio, era giudicata dal sistema austro-ungarico come “campo di massima sicurezza” dove rinchiudere chi già aveva tentato di fuggire. Ciò costituisce meglio di ogni altro esempio la prova dell’esistenza di un patriottismo convinto e dell’inventiva e nella determinazione messe in atto da soldati, sottufficiali e ufficiali, per tornare in patria. Dal loro racconto si può verificare una delle questioni più controverse: quella della partecipazione italiana a quella guerra che ha rappresentato per la prima volta l’amalgama tra borghesia e classi rurali e l’ingresso di queste ultime nella Grande Storia.
14,50 13,78

Vittorio Veneto. La battaglia della vittoria (24 ottobre-4 novembre 1918)

Paolo Pozzato

Libro: Libro in brossura

editore: ISTRESCO

anno edizione: 2008

pagine: 212

14,00 13,30

La grande guerra e il Veneto dal 1915 al 1917

Livio Vanzetto, Paolo Pozzato

Libro: Copertina rigida

editore: Canova

anno edizione: 2008

pagine: 212

25,00 23,75

Il Piave. L'ultima battaglia della grande guerra

Il Piave. L'ultima battaglia della grande guerra

Paolo Pozzato, Tibor Balla

Libro: Copertina morbida

editore: Rossato

anno edizione: 2005

pagine: 202

19,90

La zampata dell'orso. L'offensiva Brusilov nella Prima Guerra Mondiale e l'aviazione imperiale russa

La zampata dell'orso. L'offensiva Brusilov nella Prima Guerra Mondiale e l'aviazione imperiale russa

Basilio Di Martino, Paolo Pozzato, Elvio Rotondo

Libro

editore: Libellula Edizioni

anno edizione: 2021

pagine: 588

Il libro ricostruisce le operazioni militari portate avanti durante l'"offensiva Brusilov" dall'aprile all'agosto del 1916. Grazie all'utilizzo di materiale inedito e a uno studio specifico sull'aviazione russa, che grande peso ha avuto nell'ambito dell'offensiva, viene ripercorso uno dei momenti storici più cruciali di tutto il primo conflitto mondiale, un evento che cambierà in maniera determinante una guerra che ha segnato la storia del Novecento. Con prefazione di Francesco Randazzo.
32,00

21,00 19,95

1918 i giorni perduti. Le ultime quattro settimane di guerra dell'esercito austroungarico
21,00

La stretta finale. 14-17 novembre 1917. La battaglia di Monte Cornelio e la conquista di Quero
20,00

Carri armati contro baionette. Alle origini della Seconda Guerra Mondiale. 1939: la battaglia di Nomonhan/Khalkhin-Gol

Basilio Di Martino, Paolo Pozzato

Libro: Libro in brossura

editore: Itinera Progetti

anno edizione: 2024

pagine: 288

Il 1° settembre del 1939 è stata davvero la data che ha dato inizio alla Seconda Guerra Mondiale? Quella che in apparenza può sembrare una provocazione, o una domanda retorica, è invece un invito ad ampliare gli orizzonti della nostra ricerca storica al di là dei confini europei, fino ad un remoto angolo della steppa mongolica dove un apparentemente insignificante incidente di frontiera si trasformò ben presto in una battaglia capace di porre i presupposti per il successivo scoppio del secondo conflitto mondiale. La battaglia di Khalkhin-Gol, come la chiamarono i sovietici, o di Nomonhan, come preferiscono ricordarla i giapponesi, ebbe infatti numerosi primati che troveranno poi ampio riscontro durante la Seconda Guerra Mondiale: il primo impiego a massa dei mezzi corazzati e blindati da parte sovietica; il loro utilizzo autonomo nell'ambito e nell'ottica della "battaglia profonda"; l'evoluzione dell'arma aerea nel confronto tra due potenze militari di recente industrializzazione, come l'Unione Sovietica e l'Impero del Sol Levante, con due diversi approcci al combattimento aereo; il confronto tra il soldato "tecnologico" del XX Secolo, che trova la sua espressione nella meccanizzazione del campo di battaglia, e il guerriero che, pur modernamente equipaggiato, trae la determinazione a battersi non dalla tecnologia, ma dalla sua forza di volontà sostenuta da un codice etico di antica tradizione. Al di là però dell'analisi militare degli avvenimenti risulta ancora più importante, e intrigante, la valutazione del loro peso politico e strategico. La vittoria conseguita da Zhukov sull'esercito giapponese del Kwantung rassicurò Stalin sul fatto che l'Estremo Oriente sovietico non correva più alcun pericolo di essere invaso. I vertici militari, più ancora che politici, del Giappone di Hirohito si convinsero invece che l'"opzione settentrionale" (o continentale), caldeggiata fino a quel momento negli ambienti dell'esercito, andava sostituita con l'"opzione meridionale" (o marittima), cara alla marina imperiale. Per Mosca il volgersi ad occidente avrebbe accelerato il confronto con la Germania hitleriana e con le sue mire espansionistiche; per Tokyo la via dell'oceano avrebbe portato all'inevitabile scontro con la gigantesca potenza industriale degli USA.
26,00 24,70

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.