Adelphi: L'oceano delle storie
La riva fatale. L'epopea della fondazione dell'Australia
Robert Hughes
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 1990
pagine: 830
Reazioni alla Rivoluzione francese
Richard Cobb
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 1990
pagine: 447
Le altissime torri. Come al-Qaeda giunse all'11 settembre
Lawrence Wright
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2007
pagine: 589
Questa storia parla di un saudita non poi così ricco, né così carismatico, né così brillante, che l'incontro con un medico egiziano ha trasformato nell'immagine stessa del terrore globale; di una vicenda ormai molto lunga (e qui ricostruita in modo scrupoloso, con una quantità di particolari inediti), nata alla lettera dalle pagine roventi che il padre fondatore del "jihad" moderno, Sayyid Qutb, scrisse negli anni Quaranta durante il suo lungo soggiorno americano; di un progetto vagheggiato fra i campi di Al Qaeda in Sudan e le montagne afghane, e a lungo ritenuto irrealizzabile; di come il complicato reticolo di mosse destinato a realizzarlo avesse destato i sospetti dell'investigatore più anarchico, inaffidabile e tenace dell'FBI, John O'Neill; della frenetica corsa contro il tempo di O'Neill per impedire un attentato che poteva essere impedito; della sua sconfitta, e della sua morte proprio nel crollo delle Twin Towers. Di tutto questo, e di innumerevoli altre vicende e figure, è intessuta la ricostruzione di Wright su come sia nata e si sia sviluppata al Qaeda.
Il grande gioco. I servizi segreti in Asia centrale
Peter Hopkirk
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2004
pagine: 624
Davanti al palazzo dell'emiro di Buchara, due uomini in cenci sono inginocchiati nella polvere. A poca distanza, due fosse scavate di fresco, e tutt'intorno una folla sgomenta, che assiste in un silenzio irreale. Non è certo insolito che l'emiro faccia pubblico sfoggio di crudeltà, ma è la prima volta che il suo talento sanguinario si esercita su due bianchi, e per di più servitori di Sua Maestà britannica. La scena non è stata scritta da Kipling, ma è accaduta una mattina di giugno del 1842, dando inizio a una vicenda che in questo libro Hopkirk ricostruisce nella sua fase più avventurosa, allorché gli ufficiali dei servizi segreti zarista e vittoriano valicavano passi fino allora inaccessibili per stringere alleanze con i khan della regione.
Il bacio di Lamourette
Robert Darnton
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 1994
pagine: 450
Il 7 luglio 1792 un deputato dell'Assemblea legislativa (la Rivoluzione era oggetto di duri attacchi) prese la parola e con la parola "fraternità" propose la sua soluzione. I presenti, in procinto di scannarsi, si abbracciarono e baciarono. Darnton prende questo episodio come emblema della sua riflessione sulla storia. Il discorso trascorre dall'esperienza diretta dell'autore su come i fatti diventano racconto, all'analisi serrata delle posizioni di alcuni fra i maggiori storici e studiosi contemporanei o di alcune celebri scuole (dalle Annales alla Storia delle mentalità). E in mezzo non mancano indagini sulla storia dell'editoria e della lettura, o riflessioni su singoli episodi, come quel "bacio di Lamourette" che dà il titolo al volume.
La disputa messianica. Farisei, sadducei e la morte di Gesù
Israel Knohl
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2025
pagine: 218
Una secolare tradizione iconografica e una vasta letteratura si sono diffusamente interrogate sulla sequenza centrale del processo a Gesù: il «faccia a faccia» con Ponzio Pilato e con le istituzioni degli occupanti romani, le sole tenute a eseguire la sentenza. Pressoché sconosciuta, invece, è la sequenza precedente, cioè la disputa tra farisei e sadducei intorno all’identità di Cristo come Messia. Una sequenza che ora Israel Knohl restituisce in modo magistrale, seguendo in un percorso inedito lo sviluppo millenario di due correnti contrapposte del pensiero biblico, messianica e antimessianica, che collidono drammaticamente nel processo a Gesù. Portatori di una visione «popolare», i farisei credono alla venuta di una «figura eccelsa» in grado di restaurare «la grandezza della Casa di Davide», e pur non riconoscendo in Gesù quella figura, abbracciano la posizione filomessianica. All’opposto, è l’idea stessa di messianismo a risultare blasfema per i sadducei, che ne rigettano le ragioni ultime, dalla resurrezione dei morti ai concetti di premio e castigo. Alfa e omega di questa radicalità dottrinaria, la distanza incolmabile tra il divino e l’umano, a sua volta riconducibile a un’interpretazione severa della Torah. Nel rimarcare come il giudizio su Gesù spettasse proprio ai sadducei – egemoni nel Sinedrio –, Knohl smantella con la sua avvincente narrazione una serie di stereotipi e pregiudizi consolidati: dimostra come le radici teologiche del processo a Gesù siano da ricercarsi in un conflitto interno al giudaismo, non tra giudaismo e (proto)cristianesimo; e come le responsabilità della sua morte non si possano in alcun modo ascrivere al «popolo ebraico nel suo complesso» (Concilio Vaticano II), come vuole l’adagio «deicida» a lungo impresso quale marchio indelebile su un’intera comunità.