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Bollati Boringhieri: Seminari di Carl Gustav Jung

I sogni dei bambini. Seminario tenuto nel 1936-41. Volume Vol. 2

Carl Gustav Jung

Libro: Libro rilegato

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2014

pagine: VII-311

I sogni infantili «hanno particolare importanza, perché – in un certo senso – anticipano un problema che verrà affrontato nel corso della vita del sognatore. Essi ci consentono anche di capire perché gli antichi abbiano attribuito ai loro sogni un particolare valore prognostico». L'asserto di Jung ribadisce il filo conduttore della discussione seminariale, in cui l'interpretazione dei singoli reperti onirici, riferiti perlopiù in età adulta, trae alimento anche dall'inesausta curiosità per sogni e visioni custoditi in antichi resoconti e per le differenti oniromanzie che si sono succedute fino a noi, a cominciare da quelle di Artemidoro e dei neoplatonici Macrobio e Sinesio. Gli allievi di Jung gareggiano in sapienza esegetica, ma sono esortati di continuo a non scivolare nell'astrattezza e a inserire, «come in un'equazione», gli elementi via via decifrati. E quando prende lui la parola avvertiamo palpabilmente, nel silenzio che si indovina calato all'improvviso, il colpo d'ala da cui nasce un'ipotesi di senso. Allora riesce a ricomporsi l'enigma della prefigurazione nei sogni dei bambini. Il semenzaio di giovani piantine che accoglie la piccola spinta dal padre nel pozzo, la tigre squarciata sulla balaustra, le inferriate rotanti che sbarrano l'uscita della caverna-utero della strega, la palla rossa da cui balza fuori Dio, i porcellini scheletrici che, una volta nutriti, si coprono di pidocchi: da tutto irrompe l'inconscio, ma non presenta alcun carattere residuale, deiettivo – le «vecchie cose perdute e logore» che secondo Jung stipano invece il concetto freudiano. La «strana scoperta» junghiana è proprio l'opposto: «l'ordine sta nell'inconscio e non nella coscienza». Con il secolo volume su "I sogni dei bambini" prosegue la grande impresa editoriale della pubblicazione dei Seminari di Jung iniziata nel 2003.
45,00 42,75

I sogni dei bambini. Seminario tenuto nel 1936-41. Volume Vol. 1

Carl Gustav Jung

Libro: Libro rilegato

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2013

pagine: 400

Si fa un sogno o si ha un sogno? Nessun dubbio per Jung: la demiurgia del fare è del tutto sviante, dal momento che è il sogno a darsi invece al sognatore. "Il sogno ci è sognato. L'oggetto siamo noi". E quando ad avere un sogno è un bambino, l'enigma di questo accadimento mosso da una finalità inconscia sfida ancor di più chi lo deve decifrare. Compito in cui la psicologia analitica dispiega una sottigliezza degna del Talmud, mettendone a frutto la massima che identifica il sogno con la sua interpretazione. Vertiginoso negli scandagli mitologici e sapienziali, storico-religiosi, alchemici e letterari, il lavoro di Jung e dei suoi allievi durante il seminario degli anni 1936-41 scompone come in un gioco di pazienza un materiale onirico in genere riferito in età adulta, dopo essere rimasto impresso per decenni. Ogni minimo dettaglio, ogni sequenza, ogni figura simbolica comincia ad assumere significanza grazie alla forza radiale di un'immagine archetipica, che amplifica e potenzia laddove sentenzia Jung - il riduttivista Freud "porterebbe alla ribalta solo qualche piccola miseria".
45,00 42,75

Lo «Zarathustra» di Nietzsche. Seminario tenuto nel 1934-39. Volume Vol. 4

Carl Gustav Jung

Libro: Libro rilegato

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2013

pagine: 418

Esegesi incalzante e, insieme, sterminata spigolatura di "perle psicologiche". Il confronto tra Jung e "Così parlò Zarathustra" - di fronte all'uditorio zurighese che interloquisce da anni con trasporto - conserva intatto fino alla fine tale duplice carattere, e non perde di ardimento nel seguire i vettori della psicologia analitica che proprio qui si mettono splendidamente alla prova. La geometria dell'inesausto commento testuale sembra aderire infatti a una delle massime di Zarathustra, la figura semidivina che è ipostasi di Nietzsche stesso: "Tutte le cose dritte mentono... Ogni verità è ricurva, il tempo stesso è un circolo". La traiettoria curvilinea disegnata da Jung serpeggia tra le visioni, le fantasmagorie e i vertiginosi costrutti che il filosofo concepì, ma di cui non seppe riconoscere la radice inconscia e il significato archetipico, ossia quella provenienza "dagli intestini del mondo" senza i quali l'idea di superamento dell'uomo si riduce a pericoloso proposito cerebrale. Nell'oltre che aveva atterrito i primi lettori benpensanti dello Zarathustra Jung però, dopo mezzo secolo, non teme più il maleficio della follia sovvertitrice. Con un affondo memorabile, il 15 febbraio 1939 chiude il seminario sulla minaccia che viene da un eccesso di vicinanza tra l'ideale nietzscheano e la comune "idiozia" di collocare ogni felicità nella terra dei figli, sempre coniugata al futuro. Di lì a poco, l'apocalisse della guerra gli darà ragione.
45,00 42,75

Lo «Zarathustra» di Nietzsche. Seminario tenuto nel 1934-39. Volume Vol. 3

Carl Gustav Jung

Libro: Libro rilegato

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2013

pagine: 342

"Se la vostra sensazione è di averne avuto abbastanza dei demoni dello Zarathustra, dovete dirlo". È primavera quando Jung riprende il commento seminariale che lo sta impegnando da due anni. Verifica subito con i suoi uditori che l'incandescenza di Nietzsche non risulti insopportabilmente ulcerante anche per chi ha familiarità professionale con le patologie della psiche. Ma a Zurigo, in quel 1936, la gran parte di loro sceglie di continuare ad addentrarsi a proprio rischio nell'opera "sdrucciolevole", tormentosa e anticipativa che parla al pieno Novecento nella lingua della contemporaneità. Lì non c'è immagine che giaccia inerte, non c'è espressione libera da spasmo: ogni singolo passo rappresenta al tempo stesso un punto di sprofondamento abissale nell'inconscio di Nietzsche-Zarathustra e una linea di fuga verso gli orizzonti lussureggianti della sapienza più remota. La concrezione di spirito e vita vi raggiunge una tale densità da sgomentare lo stesso Jung, dettandogli una delle analisi più illuminanti del pensiero nietzscheano: "Dall'assalto dello spirito Nietzsche scoprì che esso è la vita stessa - vita in contrasto con la vita, vita in grado di sconfiggere la vita. E da quell'esperienza giustamente concluse che lo spirito è una potenza vitale: non uno spazio vuoto, morto, freddo come il ghiaccio, ma vita intensa e calda, ardente persino... Lo Zarathustra è la confessione di uno che è stato afferrato dallo spirito".
45,00 42,75

Lo «Zarathustra» di Nietzsche. Seminario tenuto nel 1934-39. Volume Vol. 2

Carl Gustav Jung

Libro: Libro rilegato

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2012

pagine: 484

Quando si ha una vivida esperienza interiore, si è sempre tentati di trascriverla, di darle forma ed espressione. È a Così parlò Zarathustra di Nietzsche che Jung si riferisce apertamente, ma solo i lettori di oggi possono cogliere l'allusione a se stesso e a quel suo formidabile testo, miniato come un codice medievale e tenuto nascosto per decenni, che ha visto trionfalmente la luce nel 2010: il Libro rosso. Il parallelismo cifrato tra le due opere e i loro autori trabocca da ogni pagina del seminario di Jung su Nietzsche e rende ancora più magnetiche le soste sulle parole del filosofo che, mentre le scriveva, si stava avviando alla pazzia. In entrambi, lo Zarathustra e il Libro rosso, avviene infatti qualcosa che non si registrerà più con altrettanta dirompenza, ossia la rivelazione dell'inconscio.
50,00 47,50

Lo «Zarathustra» di Nietzsche. Seminario tenuto nel 1934-39. Volume Vol. 1

Carl Gustav Jung

Libro: Libro rilegato

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2011

pagine: XXI-505

«Nessuno comprende realmente fino a che punto lo Zarathustra fosse connesso con l'inconscio e dunque con il destino dell'Europa in generale»: queste parole di Jung risuonarono in un momento drammatico per la nostra storia. Erano gli anni trenta del secolo scorso e Jung, a Zurigo, si rivolgeva in inglese a un pubblico cosmopolita di un'ottantina di persone – in primo luogo analisti praticanti, allievi che seguivano il training, un gruppo selezionato di pazienti in analisi – riunito il mercoledì mattina per ascoltare il suo seminario su Nietzsche e intervenire con discussioni e richieste di chiarimenti, in una libera conversazione che conservava gli echi degli eventi politici e si concedeva interessanti sviamenti dal tema principale e sapide battute di spirito. Tra il 1934 e il 1939, nel dialogo settimanale con loro si officiò un rito di conoscenza che si contrapponeva nei modi e nei risultati al colossale travisamento che di Nietzsche stava operando il nazismo, spacciandolo come profeta del superuomo. Attraverso il commento puntuale a "Così parlò Zarathustra", Jung rinsaldò il suo rapporto con il pensiero di Nietzsche, che era iniziato nel 1913, subito dopo la rottura con Freud. Per diversi motivi poteva fare propria l'affermazione nietzschiana: "Io ho sempre scritto le mie opere con tutto il mio corpo e tutta la mia vita". Lottare con la psiche estremamente complessa di Nietzsche, quale traspare dal suo scritto più noto e influente, fu per Jung un'altra occasione per immergersi ancora una volta nella propria.
50,00 47,50

Analisi dei sogni. Seminario tenuto nel 1928-30

Carl Gustav Jung

Libro: Copertina morbida

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2006

pagine: 704

L'interesse per il sogno come testimonianza dell'esistenza dell'inconscio è inseparabile dal pensiero di Jung, e spesso costituisce il fondamento empirico della sua teorizzazione. Il sogno è il tema attraverso il quale Jung elabora le più sostanziali fra le sue critiche della concezione freudiana. "Il materiale onirico non consiste solo di ricordi, ma racchiude nuovi pensieri che non sono ancora coscienti". "L'analisi dei sogni, cioè la scoperta di questi 'nuovi pensieri', deve avvenire all'interno di una relazione fra due individui. Su questo punto, Jung anticipa le idee odierne circa la natura fondamentalmente paritaria della relazione tra paziente e analista, con la necessità che quest'ultimo tenga sempre presente e metta in gioco la propria soggettività. Il volume contiene la trascrizione di appunti presi in cinquantuno sedute seminariali tenute a Zurigo dal 7 novembre 1928 al 25 giugno 1930. Il lettore ha modo di conoscere la tecnica junghiana di analisi dei sogni, e anche di incontrare il personaggio Jung, con la sua chiarezza espositiva, il suo senso dell'umorismo, il suo lasciarsi andare ad affascinanti divagazioni.
60,00 57,00

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