Cantagalli: Teologia e spiritualità
Memoria dell'eros divino. Pensiero filosofico-psicologico e mistico-teologico di Diadoco di Foticea. Padre dell'esicasmo e della preghiera del cuore
Telesphora Pavlou
Libro: Libro in brossura
editore: Cantagalli
anno edizione: 2025
pagine: 304
"Sono lieto e onorato di presentare il volume che il lettore ha tra le mani, frutto di una vita di ricerca e di studio appassionato da parte della teologa e filosofa Sr. Telesphora Pavlou.[…] L’esicasmo è una ricca dottrina e pratica ascetica nata nell’Oriente cristiano – ma che ha avuto un enorme influsso, fino ad oggi, anche nella spiritualità occidentale –, il cui fine è la pace e l’unificazione del cuore con Dio, con sé, con i fratelli e con il cosmo. Com’è risaputo, l’esicasmo è incentrato sul costante ricordo di Dio e sull’incessante invocazione del nome di Gesù, invocazione conosciuta sotto il nome di “preghiera del cuore” e che ha ricevuto nella storia varie formulazioni, delle quali la più nota è la seguente: «Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore!”. Lo studio di Sr. Telesphora è rigorosissimo e intende risalire alle fonti del pensiero di Diadoco, a cominciare dall’ambiente culturale in cui visse e in particolare dalla filosofia greca. […] Nonostante questo alto livello scientifico, il libro è destinato al vasto pubblico e ha il grande merito di far risalire alle fonti della spiritualità orientale, cui Sr. Telesphora non solo si è nutrita in tutta la sua vita, ma ha anche iniziato uno stuolo di studenti in varie facoltà teologiche (e non solo in Terra Santa), nelle quali ha insegnato e insegna da ormai molti anni. […] Il mondo di oggi ha nostalgia dell’Assoluto, di Dio stesso, anche quando non ne è consapevole. […] Per tali ragioni, ritengo che il presente volume sia un enorme arricchimento non solo per la Chiesa di Terra Santa e Universale, ma anche per la nostra generazione che, come è risaputo, è, nonostante tutto, ancora assetata di spiritualità e, in definitiva, di Dio." (dalla prefazione di Pierbattista Pizzaballa).
Aelredo di Rievalux 1110-1167. Una biografia esistenziale e spirituale. Dall'uomo frammentato all'essere unificato
Pierre-André Burton
Libro
editore: Cantagalli
anno edizione: 2018
pagine: XVI-560
Testimone e attore privilegiato di un periodo di profondi cambiamenti sia per la Chiesa del XII secolo sia per la società civile del suo tempo e per la vita politica del suo paese, Aelredo di Rievaulx (1110-1167) - che i suoi contemporanei non esitarono a paragonare a san Bernardo - si trovò ad affrontare le principali linee di frattura che contribuirono in Inghilterra a fare del XII secolo un periodo particolarmente travagliato e caotico. Nato nel 1110 a Hexhamin Northumbria, nel nord dell'Inghilterra, da una famiglia in cui si era preti di padre in figlio da diverse generazioni, Aelredo fu introdotto, a partire dal 1124, alla corte reale di Scozia, dove molto rapidamente strinse una profonda amicizia con i figli del re (specialmente Valteno ed Enrico, il principe ereditario, di quattro anni più giovane di lui). Si guadagnò anche la stima del re Davide che gli ha affidò, probabilmente intorno al 1130, l'ufficio di intendente generale del regno. Che cosa spinse allora questo giovane, dotato e brillante, a rinunciare, quattro anni più tardi, a una carriera politica o ecclesiastica (che si annunciava peraltro molto promettente), per entrare nel 1134 a Rievaulx, quel monastero cistercense che era appena stato fondato (nel 1132) da san Bernardo nello Yorkshire? Allo stesso modo, una volta diventato abate del suo monastero d'origine, che cosa lo indusse, soprattutto a partire dal 1153, ad impegnarsi nella vita politica del suo paese e voler diventare lo storico? E a queste domande, ma anche a molte altre, che questa straordinaria biografia di Aelredo cerca di rispondere. Essa permette anche di rivalutare positivamente il senso e la portata della Vita Ailredi, racconto agiografico composto, poco tempo dopo la morte di Aelredo, da Walter Daniel che fu suo segretario e infermiere. Infine, getta una nuova luce sull'importanza dell'amicizia spirituale come chiave principale per l'interpretazione della vita e della dottrina di colui che è stato chiamato il «dottore dell'amicizia».
Misericordia e penitenza. Un'audace omelia di Lorenzo da Novara (425-440)
Marco Canali
Libro: Copertina morbida
editore: Cantagalli
anno edizione: 2016
pagine: 392
L'opera omiletica di Lorenzo di Novara (425-440), a lungo oggetto di controversa attribuzione, viene ripercorsa con una duplice analisi: storico-critica e letterario-teologica. La prima riprende tutti i filoni d'indagine, desunti dalla critica paleografica, filologica, agiografica, monumentale e storica, che ruotano attorno alla figura dell'autore delle omelie, dando voce agli studi finora compiuti e guadagnando nuovi risultati sull'autore, sull'opera e sul suo contesto nord italiano. La seconda mostra l'originalità teologica dell'omelia del vescovo Lorenzo, audace nella sua proposta di un itinerario penitenziale/sacramentale del battezzato peccatore. Il vescovo Lorenzo, nella sua omelia, non compie tanto non un'azione moralizzatrice, ma propugna una radicale evangelizzazione delle coscienze. È un esempio pastorale intrigante ancora oggi nell'analisi dell'aspetto antropologico del cammino penitenziale, senza soccombere ai marosi della scristianizzazione. La figura di questo vescovo novarese, non ancora conosciuto pienamente, si rivela così ancora attuale e audace.