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Castelvecchi: Master

Le rivolte degli schiavi in Sicilia. La narrazione di Diodoro tra razionalismo e storia esemplare

Andrea Angius

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2020

pagine: 175

Nel II secolo a.C. la Repubblica romana fu scossa da due ribellioni di schiavi di inaudita gravità, scoppiate nella provincia più sicura del suo impero. Il racconto di Diodoro ci dà l’opportunità di cogliere il significato storico e umano di vicende che hanno pochi confronti nella storia occidentale ed è fondamentale per comprendere la natura e i limiti dell’imperialismo romano. Allo stesso tempo, esso lascia trasparire la sensibilità, le aspirazioni e le inquietudini dell’élite grecofona a cui il suo autore apparteneva. Il commento al testo diodoreo, che Le rivolte degli schiavi in Sicilia propone, dà spazio a queste molteplici valenze e le raccorda in un disegno più ampio: la chiave di lettura adottata mette infatti al centro dell’analisi la prospettiva dell’autore e il suo originale metodo storiografico, in equilibrio tra le finalità didascaliche dell’opera e un approccio razionale alla ricostruzione del passato.
18,50 17,58

Le parole della convivenza

Vittoria Franco, Anna Scattigno, Emilia D'Antuono, Franca Maria Alacevich

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2020

pagine: 120

È possibile la convivenza umana senza gesti di bontà, di solidarietà, di apertura agli altri? Com’è potuto accadere che atteggiamenti di tolleranza, di ascolto reciproco, di rispetto delle differenze di opinioni, di accoglienza vengano qualificati come “buonismo”, termine ormai considerato addirittura denigratorio? Quattro autrici, con interessi diversi, affrontano l’argomento con l’intento di ridare senso a parole – come bontà, misericordia, solidarietà, legame sociale – che in un’epoca di “cattivismo” dilagante rischiano di diventare desuete o relegate ad ambiti circoscritti, e che invece vanno riportate dentro le relazioni interpersonali e sociali, se non vogliamo che prevalgano egoismi e indifferenza verso gli altri.
17,50 16,63

La terza via italiana. Storia di un modello sociale

Francesco Carlesi

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2018

pagine: 183

Tra le due guerre, la teoria corporativa — che ambiva a realizzare la collaborazione di classe in nome della potenza nazionale — e il deciso intervento dello Stato nella vita economica — attraverso istituti come l'Iri e l'Agip — furono le diverse facce dell'«insubordinazione fondante» italiana nei confronti del liberalismo e degli imperi egemoni. Il corporativismo, con tutti i suoi limiti ancora al centro del dibattito storiografico, fu il peculiare messaggio tricolore nel momento del maggior ripensamento internazionale dei modelli economici classici. Il disastro del secondo conflitto mondiale non interruppe completamente il cammino di una «terza via italiana», presente sottotraccia in esperienze significative quali l'Eni di Mattei e l'Olivetti. Negli ultimi anni, la globalizzazione e la finanziarizzazione dell'economia hanno messo in crisi la proiezione internazionale e la tenuta sociale del Paese, invitandoci a rileggere le storie di uomini come Bottai, Beneduce, Fanfani e Craxi, capaci di accompagnare l'Italia verso lo sviluppo, tra le luci e le ombre della Storia.
23,50 22,33

Le frontiere dell'ermeneutica. Interpretare la società globale

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2018

pagine: 120

Studiosi italiani e stranieri offrono in questo volume una riflessione polifonica sui compiti della filosofia ermeneutica dinanzi alle contraddizioni della società globale. In quanto esercizio di una ricerca per cui pensare è interpretare, e interpretare significa ascoltare e discernere, l'ermeneutica è protesa al dialogo tra i popoli. Oggi l'umanità è preda di una forte spinta alla disgregazione. Per mettere in circolo la forza di un antidoto bisogna rafforzare la capacità della cultura di fare da specchio alla società. Si tratta di prendere coscienza di come possiamo orientare meglio la storia di tutti. L'ermeneutica è il cuore di questa consapevolezza e questo libro può introdurci a un pensiero che ci permetta di trasformare le frontiere: da barriere a luoghi di incontro. Introduzione di Roberto Mancini.
17,50 16,63

Paolo Leon. Il ricordo, il lascito

Libro

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2018

pagine: 112

Nel giugno del 2016 è scomparso Paolo Leon, un protagonista delle vicende storiche, politiche ed economiche italiane dell’ultimo cinquantennio. Il libro contiene due parti: il ricordo e il lascito. Il ricordo raccoglie le testimonianze di persone che lo hanno conosciuto a fondo nei tanti cicli della sua vita politica, scientifica e professionale. Al tempo stesso commoventi ed eccezionali, ognuna rammemora un percorso di vita che dalla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso fino al 2016 ha visto Paolo Leon costantemente impegnato ad analizzare gli aspetti strutturali e socioeconomici dello sviluppo capitalistico, e di quello italiano in particolare: a partire dall’esperienza del primo centrosinistra degli anni Sessanta fino al drammatico impatto della grande recessione cominciata nel 2008. Il lascito racchiude gli articoli che la Fondazione Giacomo Brodolini ha pubblicato nella rivista «Economia & Lavoro» e che ripercorrono il suo pensiero come economista teorico e applicato.
15,00 14,25

Lavoro, lavoratori e dinamiche sociali a Roma antica. Persistenze e trasformazioni. Atti delle Giornate di studio (Roma Tre, 25-26 maggio 2017)

Libro

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2018

pagine: 464

Questo volume si propone, grazie a una serie di contributi specifici, di riconsiderare la dimensione sociale del lavoro nel mondo romano alla luce di una rivisitazione delle nozioni correnti di status. È indagato in particolare il nesso intercorrente tra lo sviluppo economico conosciuto da Roma a partire dalla tarda Repubblica e le peculiari forme di specializzazione che sono riscontrabili in diversi settori produttivi. I saggi qui raccolti contribuiscono altresì a mettere a fuoco il nuovo valore attribuito anche al lavoro manuale, di solito svalutato nelle fonti letterarie, malgrado la apparente frammentazione nell'estrema pluralità delle sue definizioni, a prescindere dalla stessa efficacia a livello di produzione. La concezione positiva del lavoro, che si afferma a partire dalla fine del I secolo a.C., appare decisiva per la costruzione di un'identità “plebea” corroborata da una specifica posizione occupazionale.
47,00 44,65

L'immane potenza del negativo. Problemi e risorse

Libro

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2020

pagine: 191

L'esperienza del negativo accompagna tutte le vicende umane, e la sua ombra è presente, fin dai primordi, nella filosofia, nell'osservazione antropologica, nella saggezza. Ma che cosa implica vivere un'esperienza così sconvolgente? I saggi che compongono questo libro affrontano le diverse valenze filosofiche ed esistenziali del negativo, analizzate in filosofi, romanzieri, poeti, psicoanalisti, artisti. Alcuni sono più speranzosi, altri più guardinghi, ma tutti condividono l'idea che soltanto soggiornando in questi vissuti, e attraversandoli, si possa dare al negativo una prospettiva vitale. Tollerare la perdita ci offre la possibilità di accedere al territorio simbolico che rende i nostri affetti flessibili (Freud, Klein), ci permette di pensare il lutto attraverso le immagini (Camus, Kristeva), di vivere nella tragedia (Eschilo). Il distacco, se lo sappiamo affrontare bene, può liberarci dall'egoismo appropriativo e rivelarci la realtà nella sua bella varietà (Weil, Morante, il buddismo). Può darci quelle emozioni "totali" di cui abbiamo sempre nostalgia (Jung, Ferenczi). Il nulla può esercitare anche un fascino perverso (Sade, Améry); se tollerato può aprire l'orizzonte della vita emozionale, e prepararci anche a sostenere la convivenza con gli altri (Rawls, Castoriadis). A fare da sfondo a tutte queste voci, la filosofia di Hegel, a cui appartiene l'espressione da cui nasce il titolo. Saggi di: Marcella D'Abbiero, Guido Coccoli, Luigi Antonio Manfreda, Sara Colafranceschi, Simone Bocchetta, Catherine Bearfield, Antonio Valentini, Fiorella Bassan, Floriana Scarcia, Valentina Franchi, Lorenzo Gabutti, Francesco Bellusci
23,50 22,33

Quando il verbo si fa prassi. Wittgenstein su regole e regolarità

Paolo Finestrella

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2019

pagine: 90

La filosofia del linguaggio di Wittgenstein subisce una svolta decisiva grazie a una nuova comprensione del significato del "seguire una regola", in cui svolgono un ruolo decisivo la filosofia della prassi gramsciana e la nuova attenzione all'uso dei segni in un gioco linguistico. Gli appunti contenuti in Della Certezza si interrogano sul modo di intendere le proposizioni grammaticali e sulla loro condizione di possibilità. Wittgenstein afferma la compresenza nel linguaggio di grammatica logica e grammatiche storiche nate da certezze precognitive e attribuisce a una sfera biologica prenormativa di regolarità pratica il ruolo trascendentale nella formazione delle grammatiche. Questioni filosofiche di epistemologia, riguardanti le nozioni di dubbio, certezza e conoscenza sono affrontate da Wittgenstein in modo da confutare tanto la posizione realista di Moore quanto quella scettico-idealista di Cartesio. Nel momento di crisi, nel momento in cui la regola — o un sistema di regole — va in pezzi, emerge per Wittgenstein l'orientamento antropologico fondamentale della nostra specie, cioè la regolarità: un fondo bio-antropologico prenormativo, ma predisposto all'innesto di regole, che è la base non cognitiva per il formarsi delle certezze pratiche e grammaticali.
14,50 13,78

Preludio alla Costituente

Libro: Libro in brossura

editore: Castelvecchi

anno edizione: 2019

pagine: 534

Luigi Russo, in occasione della commemorazione di Antonio Gramsci a dieci anni dalla sua scomparsa, lamentava come la sua generazione fosse stata tormentata e mutilata quale altra mai. «Falcidiata dalla prima guerra mondiale e poi resa più sottile o captata e svuotata dalla corruzione di un regime dispotico, o vessata e stroncata e dispersa dalle carceri, dall’esilio, dalle malattie e dalle morti; sicché la sorte di essa, assai grave, pesa non soltanto su di noi che ne fummo per ragioni cronologiche partecipi, ma su tutta la vita intellettuale e politica del paese». Si riferiva a Giovanni Amendola, Piero Gobetti, Carlo e Nello Rosselli, Giacomo Matteotti, lo stesso Gramsci, ma anche ai tanti meno noti che dettero un contributo eroico, sacrifico, accomunati dalla stessa battaglia antifascista. Rappresentarono un discorso che poi riaffiorò come un fiume carsico confluendo nel dialogo interpartitico della Costituente. Furono i maestri e i compagni di coloro che poi cooperarono alla Carta costituzionale. Ricordare il loro contributo morale non significa solo comprendere meglio il "Preludio alla Costituente", ma anche arricchire le generazioni successive. Prefazione di Valdo Spini. Postfazione di Giuliano Amato.
39,00 37,05

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