Città Nuova: Testi patristici
Commenti ad Abacuc e Abadia
Girolamo (san)
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2012
pagine: 208
Il Commento ad Abacuc, composto tra il 389 e il 392, è dedicato a Cromazio, vescovo di Aquileia. Girolamo offre una lettura spirituale: Nabucodonosor è il diavolo e i Caldei sono i suoi seguaci, ovvero i demoni o gli eretici. Nel Commento ad Abdia, composto intorno al 396, gli Idumei che aggrediscono gli Israeliti alludono agli eretici che insidiano i credenti e li spingono ad uscire dalla Chiesa. Nei due commenti, seppure in misure diverse, Girolamo ricorre al suo repertorio esegetico consueto che combina letteratura patristica, cultura classica profana e tradizione giudaica.
I Vangeli
Aquilino Giovenco
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2012
pagine: 288
Intorno al 329 d.C. Giovenco, sacerdote spagnolo, vissuto alla corte di Costantino, traduce i quattro Vangeli in esametri. La narrazione, esauriente e fedele ai suoi testi di riferimento, ripercorre la vita di Gesù, dalla nascita a Betlemme fino alla resurrezione e alle apparizioni agli apostoli. Proponendosi con tale poema di raggiungere la difficile sintesi tra la cultura classica e quella cristiana, Giovenco crea un nuovo genere letterario, quello dell'epica biblica, che gli fa ottenere fama e apprezzamento in tutta l'epoca medievale.
Commento all'epistola ai romani. Commento alle epistole ai corinzi
Pelagio
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2012
pagine: 352
Il Commento alle XIII epistole di Paolo di Pelagio costituisce l'opera più estesa del celebre avversario di Agostino: un commento sistematico a tutte le epistole paoline, fatta eccezione per quella agli Ebrei. Tale Commento risulta importante per far luce su alcuni aspetti del pensiero di Pelagio prima della polemica con Agostino: l'autore, infatti, non si limita a spiegare le parole dell'Apostolo, ma fa emergere il proprio punto di vista su tematiche fondamentali come il peccato originale, la grazia, il libero arbitrio. Un'opera fondamentale, dunque, per quanti vogliono conoscere la figura di Pelagio attingendo direttamente alle sue parole, senza il filtro delle opere del vescovo di Ippona che, per quanto rimanga una fonte importante, non può certo essere un testimone imparziale. La traduzione è preceduta da un'ampia introduzione che ricostruisce il contesto storico-dottrinale in cui Pelagio ha operato; vengono descritte le principali tematiche del Commento e analizzati alcuni problemi di tradizione testuale, in modo da fornire delle linee-guida per orientarsi meglio nella lettura dell'opera.
Sentenze spirituali
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2011
pagine: 64
Tra il IV e il VI secolo il genere gnomico e sapienziale si diffonde negli ambienti e tra gli scrittori cristiani. Il volume presenta una raccolta di sentenze di Padri della Chiesa (Basilio Magno, Isaia di Scete, Iperechio, Marco l'Eremita) risalenti a tale periodo: testi per lo più di provenienza monastica, molti dei quali inediti, che avvicinano il lettore alle tematiche specifiche dell'ascetismo cristiano e gli danno la possibilità di riflettere sulla sua vita interiore. La brevità e l'immediatezza le rendono ancora oggi un agile e utile strumento per la meditazione alla luce di quella saggezza e di quella sapienza del cuore che esse comunicano.
I Padri apostolici
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2011
pagine: 392
I Padri apostolici sono gli autori più antichi, dopo il Nuovo Testamento. I loro scritti, composti entro la prima metà del II secolo, riflettono l'ambiente delle prime generazioni cristiane e rivestono per questo uno speciale interesse. In essi, infatti, si coglie il nucleo del primo annuncio della fede e della morale cristiana a confronto con il paganesimo e il giudaismo. Gli autori non erano scrittori di professione, ma scrivevano per i cristiani con un linguaggio comprensibile e semplice; uno stile umile che fa cogliere attraverso le parole i sentimenti più profondi dell'anima e della vita umana.
La cura delle malattie elleniche
Teodoreto di Ciro
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2011
Opera matura, sebbene scritta da Teodoreto appena trentenne, La cura delle malattie elleniche è l'ultima delle apologie della letteratura cristiana antica, che raccoglie dodici discorsi nei quali vengono messe a fronte le risposte pagane e quelle cristiane alle fondamentali questioni filosofiche. La verità è il motivo ispiratore della sua passione apologetica che dà vita ad una multiforme varietà di fisionomie di filosofi, storici, poeti, in un'alternanza di errori e di verità, stoltezze assurde ed intuizioni luminose. In uno stile essenziale e schematico Teodoreto ottiene così il pregio della schiettezza immediata e della facile lettura.
La Trinità. Volume Vol. 2
Ilario di Poitiers (sant')
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2011
pagine: 340
La Trinità. Volume Vol. 1
Ilario di Poitiers (sant')
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2011
pagine: 328
Il trattato La Trinità è la risposta articolata e sistematica di Ilario, vescovo occidentale, all'eresia ariana. Nel pieno rispetto della dottrina di Nicea, Ilario dimostra uno spirito di conciliazione che gli permette di dialgare in modo costruttivo con il gruppo più moderato dei vescovi orientali filoariani. Con intelligente e lungimirante intuito teologico, il vescovo di Poitiers ha contribuito anche con questo scritto a una ricomposizione dell'unità della Chiesa sui contenuti della fede, sancita poi dal concilio di Costantinopoli (381). Il volume è il primo di due tomi.
La risurrezione
Metodio di Olimpo
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2010
pagine: 296
Nel De resurrectione Metodio si dedica alla difesa del dogma della risurrezione sviluppando la propria argomentazione a vari livelli: teologico, filosofico, morale, scientifico, esegetico. Il tema è una delle questioni teologiche centrali dei secoli II e III. Metodio si addentra con grande erudizione nel dibattito e fa fronte alle argomentazioni dei filosofi pagani e degli gnostici. La peculiarità dell'opera consiste soprattutto nel fatto che egli, per primo, ha intrapreso in modo approfondito la disputa su alcune tesi di Origene troppo vicine all'eterodossia.
Sentenze. Gli otto spiriti della malvagità
Evagrio Pontico
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2010
pagine: 104
Sotto il titolo di Sentenze si raccoglie, serie completa, inedita, dei testi gnomici di Evagrio che nell'offrire consigli utili alla vita cenobitica, colmano un vuoto relativo alla conoscenza diretta dell'opera e del suo pensiero ascetico. Gli otto spiriti della malvagità è un'opera molto nota, per la prima volta edita nella sua forma più estesa. Evagrio affronta il discorso dei vizi e delle passioni situandole all'interno di un percorso di affrancamento del monaco.
Commento ad Aggeo e a Gioele
Libro
editore: Città Nuova
anno edizione: 2010
pagine: 196
Il Libro di Aggeo si compone di due parti: nella prima i Giudei sono esortati a ricostruire il tempio distrutto da Nabucodonosor, nella seconda si prospetta la gloria dell'edificio e si esalta in termini regali Zorobabel, governatore di Giuda a nome del re persiano. Nel Libro a lui intitolato, il profeta Gioele annuncia un'invasione di cavallette e rivolge un appello al popolo perché si penta. Il presente volume raccoglie i due commenti di Girolamo ai due Libri dell'Antico Testamento, nei quali, seppure in misure diverse, l'autore ricorre al suo repertorio esegetico consueto che combina la letteratura patristica, la cultura classica profana e la tradizione giudaica. L'esegesi è condotta su un doppio livello, l'uno storico-letterale e l'altro spirituale. Nel corso del suo esame Girolamo confronta la propria versione dall'ebraico e quella dei Settanta, ricorrendo anche agli Hexapla origeniani.
Epistola a Demetriade
Pelagio
Libro: Libro in brossura
editore: Città Nuova
anno edizione: 2010
pagine: 146
Nel 413, in occasione della consacrazione della vergine romana Amna Demetriade, appartenente alla nota gens Anicia, la madre Giuliana commissionò a tre note figure religiose del suo tempo, Agostino, Girolamo e Pelagio, uno scritto che incitasse la giovane vergine nel cammino intrapreso. L'epistola-trattatello inviata da Pelagio rappresenta "uno dei gioielli della letteratura cristiana" (G. de Plinval) e si presenta come una vera e propria istruzione morale, un "protrettico" che tocca gli aspetti salienti della consacrazione verginale: il ruolo della Sacra Scrittura e della lectio divina, la virtù dell'umiltà, l'impegno ascetico, la testimonianza visibile di uno stile di vita "discontinuo" rispetto a quello del mondo. Nonostante la condanna di Pelagio in seguito alla controversia da lui generata sulla dottrina della grazia e del libero arbitrio (418), l'Epistula ad Demetriadem continuò a essere letta anche nei secoli successivi per via della saggezza spirituale e della tensione ascetica di cui è pervasa, al di là delle venature naturalistiche e volontaristiche in essa contenute.

